3)
LA GENETICA FA SCHIFO
*CHARLIE
P.O.V.*
Il
bello della mia scuola è che è
grande, spaziosa, ci sono ampi corridoi e non ti scontri mai con
nessuno.
È
questo quello che sto pensando
mentre sono diretta in biblioteca, il giorno dopo la chiacchierata
notturna con
Scor e Al, quando- naturalmente- vado a sbattere contro qualcosa di
duro con
tutto il corpo.
Karma
del cazzo.
“Porca
vacca!”
Lo
so, va bene? Parlo come uno
scaricatore di porto, è un dato di fatto. Però
vorrei vedere voi cosa direste
se vi ritrovaste col culo per terra dopo aver sbattuto la testa contro
qualcosa
di veramente duro.
E
non ditemi che urlereste “Perdincibacco!”
perché vi affatturo.
“Cazzo!”
…
No,
questa colorita esclamazione
non è stranamente mia.
Alzo
gli occhi e mi ritrovo
davanti ad una ragazza della mia età con un caschetto corto
di capelli ricci e
marroni e un paio di grandi occhi spalancati dello stesso colore, che
non
fatico ad identificare- quando il corridoio smette di girare- come Rose
Weasley. La mia tesi viene confermata dai colori rosso e oro
predominanti sulla
sua divisa. Non le ho mai parlato, e potrà sembrare strano
dato che sono sei
anni che viviamo nello stesso castello
e
mangiamo nella stessa stanza, ma vi posso assicurare che è
tutto nella norma. E
non solo perché io non parlo con qualcuno neanche se mi
puntano una bacchetta
al petto, è che gli studenti di Hogwarts sono veramente
tanti. E la maggior
parte delle nostre ore di lezione ce le abbiamo in comune con i
Corvonero.
Credo.
“Cavolo,
scusa! Non stavo
guardando dove andavo, ero di fretta, e quando sono di fretta non
guardo mai
dove vado e inciampo e di solito vado a sbattere contro le persone e
poi si
fanno male. Succede spesso però ero veramente in ritardo e
poi quando succede
io vado nel panico come sto facendo ora e incomincio a parlare e non
riesco a
smettere e- ma ti ho fatto male?”
Dio,
quante parole riesce a dire
questa ragazza in dieci secondi? Sarà che ho preso una botta
in testa, però mi
sono fermata a ‘scusa’, non che il suo discorso
avesse molto senso, comunque.
Intanto lei si rialza e mi si avvicina, capendo che non sono proprio in
me
stessa.
“No,
ma va’! Mi sei solo venuta
addosso con la forza di un uragano e ho sbattuto talmente forte il culo
che non
me lo sento più” dico quando ritrovo la concezione
della realtà. Forse sono
stata un po’ sgarbata però, ehy, è lei
quella che mi è venuta addosso. Perché
cavolo mi guardate così, sono una Serpeverde, io!
“Ommioddio!
Scusa, scusa, scusa!
Dove ti fa male? Hai sbattuto la testa? Ti esce sangue da qualche
parte? Ti
devo portare in infermeria? Vedi una luce bianca? Riesci a muovere le
gambe?
Ti-”
“Se
stai zitta cinque secondi te
lo dico, ok? Solo cinque secondi.”
la
fermo prendendomi la testa tra le mani. Quando i coniglietti smettono
di farmi
ciao-ciao con la manina, le coccinelle non suonano più
l’ukulele e la McGranitt
ha smesso di ballare la lap-dance (bruttissima immagine mentale), mi
rialzo
piano piano, ritrovandomi la ragazza davanti in tutta la sua altezza.
Io, con
il mio metro e sessantadue, sarò anche bassa ma questa
ragazza è altissima,
almeno venti centimetri più di me. Ha raccolto dei libri da
terra, ed ora li
tiene stretti al petto, e credo che sia proprio contro quei libri che
ho
sbattuto la testa. D'altronde le arrivo a malapena alle spalle. Che
amarezza.
“Tutto
bene?” mi chiede, ancora
un po’ preoccupata.
“Sì,
sì,va meglio, grazie” le
rispondo, prendendo la mano che mi offre per tenermi in piedi.
“Scusami,
veramente. Sono così
sbadata! Non volevo farti male!” mi ripete con fervore.
“Non
ti preoccupare, il mio
sedere era già piatto prima, dopo questa caduta non
cambierà poi molto.” dico
senza particolare inflessione nella voce, togliendomi gli occhiali per
controllare che la montatura non sia rotta. Per un momento il mondo
è offuscato
e lontano, senza contorni precisi, ma tutto torna normale
nell’esatto istante
in cui mi rimetto gli occhiali sul naso.
Lei
intanto esplode in una
risata, un po’ isterica a parere mio.
Credendo
che la conversazione sia
finita e che tutte e due possiamo tornare sulla nostra via
dimenticandoci il
prima possibile questo incontro, mi allontano lentamente ma, a quanto
sembra,
lei non è della stessa opinione e mi segue verso la
biblioteca. Non è che non
voglia parlare con lei in particolare, è che di solito io
non parlo proprio,
con nessuno.
“Tu
sei Charlotte, vero?
Charlotte Flamel?” esclama, seguendomi come un ombra. Ha uno
strano modo di
camminare, sembra quasi che salti, che rimbalzi su se stessa ad ogni
passo.
Mi fermo un attimo,
girandomi verso di lei.
Come cavolo fa a sapere come mi chiamo? E perché diavolo ha
usato il mio nome
per intero?
“Come
fai a sapere il mio nome?”
Lei
mi guarda sorridendo, quasi
incredula.
“Frequentiamo
lo stesso anno, e
abbiamo insieme Incantesimi, Antiche Rune, Cura Delle Creature Magiche,
Erbologia e Difesa Contro Le Arti Oscure. E poi sei la sorella di
Chris.” Dice
con fare ovvio, mentre le guancie si colorano di una strana sfumatura
rosa
fucsia.
Ah
già. Mi ero dimenticata questi
piccoli particolari.
Ma
quanto forte ho sbattuto la
testa?
“Sì,
è vero, scusa. È colpa del
colpo alla testa, è ancora tutto un po’
annebbiato.” Rispondo facendo un verso
che assomiglia ad un grugnito. Molto fine.
Lei,
continuando a camminare al
mio fianco, sembra proprio decisa a non andarsene, e fa un gesto con la
mano,
come se volesse scacciare un insetto che le ronza attorno. Ma cosa
diavolo
hanno questi Grifondoro in corpo? Mangiano pane e allegria? Sono tutti
così
sorridenti e dolci e smielati che è inquietante stargli di
fianco per più di
cinque secondi.
Certe
persone proprio non
capiscono. Quando l’interlocutore che hai davanti a te
risponde a monosillabi,
emette strani suoni non identificati, non ti guarda quasi mai in faccia
e non
fa neanche l’ombra di un sorriso, mi pare abbastanza ovvio
che non ti voglia
parlare, o no?
“Non
ti preoccupare, in fondo non
ci siamo mai presentate ufficialmente, anche se Al parla molto spesso
di te.
Comunque io sono-”
“Rose
Weasley. Lo so.” Rispondo,
prendendo con riluttanza la mano che mi tende.
Ma
questa ragazza sta veramente
cercando di fare amicizia con me?
“Beh,
allora che ne dici di
studiare un po’ insieme? Sai, devo ancora fare il tema di
Erbologia per domani,
e siccome siamo in classe insieme ho pensato che potremmo farlo
insieme!” mi
dice con un sorriso a settantadue denti ed un entusiasmo degno di un
canguro in
calore, saltellando leggermente sul posto.
Oh.
Porca. Vacca.
Sta
veramente cercando di fare
amicizia con me!
Cerca una via d’uscita. Cerca una via
d’uscita. Cerca una via d’uscita!
“L’ho
già fatto. Midispiacedevoandaremiaspettano.
Ciao.”
rispondo in due secondi netti e, ormai in biblioteca, mi volatilizzo
dietro ad
alcuni scaffali.
Modalità
fuga rapida: on.
*
* * * *
“Perché
tua cugina ha cercato di
fare amicizia con me?”
chiedo,
sbattendo la mia borsa sul tavolo della Biblioteca, dove Scor e Al sono
impegnati a sfogliare libri e a scrivere. Sono abbastanza bravi a
scuola di
loro, però vogliono tutti e due intraprendere un lavoro al
Ministero come
Auror, e per entrare nell’accademia non si può
essere solo “abbastanza bravi”.
Diciamo che per fare il lavoro che vogliono fare loro ci vogliono le
palle e le
contropalle, tutte e due rivestite d’amianto. Scor lo vuole
fare per far capire
che i Malfoy non sono tutti degli stronzi torturatori e Al …
boh, credo che Al
voglia seguire le orme del padre.
“Primo:
cosa ti sei fumata,
Charlie? Mia cugina che parla con te? Non ci credo neanche se lo vedo.
Secondo:
di quale cugina stai parlando in particolare? Sai, cugina per me non
restringe
molto il campo …” dice Al, senza alzare gli occhi.
Mi
siedo e tiro fuori i miei
libri, sbuffando sonoramente.
“La
Weasley”
Ha-ha.
Ho fatto una battuta!
L’avete capita?
“Grazie,
ora sì che tutto è più
chiaro” risponde Al guardandomi male, mentre Scor soffoca una
risata. Io
sbuffo.
Quando
Al studia il suo senso
dell’umorismo va a farsi una passeggiata. Non che sia
particolarmente
divertente comunque, siamo io e Scor quelli che sparano cavolate dalla
mattina
alla sera, e Al si aggiunge ogni tanto.
“La
stangona, Rose. Mi ha
praticamente investito, e poi ha incominciato a parlare a macchinetta
per un
quarto d’ora.”
Mi
massaggio un po’ il didietro,
ancora indolenzito per la botta. Ahia.
“Ah,
lei. Beh, ora si spiega
tutto. In effetti pensavo si sarebbe presentata prima.”
Eh?
“Eh?”
Già,
come avrete capito il mio
filtro cervello- bocca non è molto funzionante. Ma di sicuro l’avevate
già intuito. Però sono veramente sorpresa. Al
è
l’unico Weasley–Potter con cui abbia mai parlato,
sono rimasta veramente
stupita quando Rose ha cercato di fare amicizia con me. I Potter e i
Weasley
sono per me qualcosa di nebuloso e distante, senza una forma precisa,
volti
senza voce, conosciuti solo per quello che ho sentito e studiato su di
loro.
All’inizio, i primi anni in cui io e Al eravamo amici, mi
hanno invitato molte
volte a casa loro per le vacanze di Natale e quelle estive, ma ho
sempre
rifiutato. Chris passa praticamente tutta l’estate a casa
loro o a casa dei
nonni di Potter Uno, Grotta, Buco o come cavolo si chiama quel posto,
ed è da
tre anni che non torna a casa per Natale. Ma io non ho mai voluto
accettare,
primo perché non mi sentirei a mio agio in mezzo a loro, e
poi Al ha sempre
pregato me e Scor di non accettare in modo da avere lui una scusa per
passare
l’estate a casa di Scor, dove la passo anche io. O meglio,
lui passa lì
l’estate, io vado a trovarli nei week-end, ma non mi fermo
mai più di tre
giorni. È molto divertente, siamo sempre soli e ci
divertiamo molto, siccome
passiamo quasi tutto il tempo nella piscina del Malfoy Manor, o nella
camera
enorme di Scor, o nel campo da Quidditch nel suo giardino.
Al
abbassa la piuma,
massaggiandosi le tempie con le dita, dopo essersi tolto gli occhiali.
“Diciamo
che Rose è la più
esuberante, nella mia famiglia. E credo che ci sia qualcosa tra lei e
tuo
fratello. Non so se stiano insieme o se siano solo amici.
Però … boh, non lo so
e non sono affari miei.”
“Cioè,
si conoscono?” chiedo
sorpresa. Al mi guarda divertito.
“Beh,
sono tutti e due
Grifondoro, e Rose è sempre stata molto legata a James, sono
quasi sempre
insieme, quindi sì,dato che James è il migliore
amico di tuo fratello
dovrebbero conoscersi, e anche abbastanza bene. E poi tuo fratello
passa tutte
le estati alla Tana, è ovvio che si conoscano.”
Tana!
Ecco come si chiama quel
posto!
Dire
che sono sorpresa è poco.
Però oltre a questa sensazione, alla notizia che mio
fratello ha una ragazza
una strana sensazione di tradimento si fa strada nel mio cuore. Davvero
conto
così poco per lui da non dirmi neanche che ha la ragazza?
“Ritenete
che sia più strano che
lei abbia cercato di fare conoscenza con me o che io non sappia nemmeno
se mio
fratello ha una fidanzata?” chiedo, abbastanza sconcertata.
Cioè,
voglio dire: ehilà, sono
qui! Mio fratello si dimenticherebbe di dirmi una cosa del genere?
Dato che non parlate da luglio, sì, mi
sembra
altamente probabile.
Ma
vaffanculo alla vocina della
McGranitt e al suo
‘altamente
probabile’! Vaffanculo anche a mio fratello!
“La
seconda” rispondono in coro.
E vaffanculo anche a loro.
“Non era
necessario rispondermi, ok? Era una
domanda retorica.” Fermo Scor e Al, prima che mi facciano
incazzare ancora di
più.
“Comunque
anche voi non sapete
niente delle vostre sorelle, no? Non sapete neanche se hanno il
ragazzo!”
Al
e Scor alzano lo sguardo
contemporaneamente, fulminandomi con gli occhi.
Ops.
Forse non era la frase
migliore da dire.
“Lily
ha il fidanzato?”
“Antea
ha il fidanzato?”
I
due fratelli iperprotettivi,
solo quando gli pare e piace, fanno la stessa domanda, nello stesso
momento.
L’unica cosa che cambia è il soggetto.
“Ma
che ne so! Era solo per
dire.”
Si
guardano per un secondo, uno
di quegli sguardi pieni di sottointesi che non sono mai riuscita a
capire. È
una cosa solo loro, si intendono subito, e per quanto ci abbia provato,
non
sono mai neanche andata vicina a decifrare il senso di quei discorsi
silenziosi.
“Che
ne dici, Scor, se andiamo a
fare una chiacchierata con le nostre sorelline? È da tanto
tempo che non le
vediamo, sarebbe carino, no?” dice Al, alzandosi dalla sedia,
con espressione
angelica sul volto.
“Oh,
ma che bella idea Albus! Mi
manca così tanto la mia dolce, ingenua e pura
sorellina!” risponde Scor, con un
entusiasmo non suo, illuminandosi in un sorriso.
Perché,
perché i miei amici
devono essere così stupidi?
I
due si alzano e raccolgono
velocemente le loro cose, avendo fretta di premurarsi
sull’ingenuità delle loro
piccole sorelle.
“Siete
due idioti maschilisti e
iperprotettivi, lo sapete?”
Fanno
due sorrisoni in
contemporanea- che rabbia- e Al si sporge verso di me per sussurrarmi
qualcosa
all’orecchio, come se fosse un segreto.
“È
per questo che ci ami tanto!”
e scappano tutti e due, correndo via dalla biblioteca, appena in tempo
per non beccarsi
il libro che gli lancio addosso, che al posto loro prende la
bibliotecari in
piena faccia.
Oh-oh.
Modalità
fuga rapida: on.
*
* * * *
*JAMES
P.O.V.*
Shebang!
“Ma
allora è una persecuzione!”
Sbotta una voce femminile vicino a me, presumibilmente la ragione per
cui mi
ritrovo con il culo per terra e il petto che mi fa male per la botta
appena
presa. Uao, era da una vita che non prendevo una botta così
forte, a parte i
bolidi che mi arrivano addosso quando gioco a Quidditch.
“Cazzo!”
continua la ragazza,
abbassando un po’ la voce.
Faccio
forza sui gomiti per
alzarmi e vedere chi mi ha praticamente investito, e di brutto anche,
però
riesco a vedere solo un paio di gambe, ricoperte da calze grigie della
divisa
femminile.
Allora,
spingendo sulle mani e
contraendo gli addominali, mi alzo completamente, riuscendo finalmente
a notare
chi ho di fronte.
La
ragazza è ancora per terra con
le mani a coprirle il viso, sdraiata su di un lato in posizione fetale.
Forse
si è fatta male.
“Ehy,
tutto bene? Vuoi una mano?”
le chiedo, abbassandomi sulle ginocchia vicino al suo busto.
“No,
no, ce l’ha faccio. Dammi
solo cinque secondi per insultare il karma e desiderare di non essermi
mai
alzata dal letto stamattina.” Risponde con voce arrabbiata.
Sta
bene, per fortuna. Ed è anche
divertente.
E
ha due tette da paura.
Magari
ci faccio un pensierino.
Quando
smetto di ridere mi alzo e
allungo una mano davanti a lei.
“Quando
hai finito dimmelo che ti
aiuto ad alzarti”
Fa
un respiro profondo, e prende
la mia mano tenendo la testa bassa. Quando si è rialzata
faccio per togliere la
mano dalla sua ma fa
un passo in dietro
e sembra che stia per svenire. Allora tengo stretta la mano e
l’altra la porto
sulla sua spalla, per tenerla in piedi. Lei fa un sospiro di sollievo e
si
raddrizza.
“Grazie.
Forse non è proprio
salutare farsi atterrare due volte nel giro di due ore.” Dice a bassa voce,
togliendosi la mano da
davanti al viso ma tenendolo comunque abbassato. Probabilmente non
è molto
sicura di riuscire a rimanere in posizione verticale senza cadere.
Ha
i capelli legati, ma dalla
caduta, e da quella precedente a quanto ho capito, alcune ciocche le
cadono
coprendole volto minuto. È bassina, un metro e sessanta
massimo, e avrà qualche
anno meno di me, ma ha tutte le forme al posto giusto. Porta un paio di
occhiali blu assurdi, che però le stanno molto bene e sulla
testa ha una botta
rossa abbastanza visibile. Magari un pensierino ce lo faccio sul serio,
infondo
mi servirebbe un diversivo da Annabeth e le sue lamentele.
“Direi
proprio di no. Comunque,
piacere James.” E sfodero il mio miglior sorriso, quello che
mia cugina Vic
chiama da ‘Tombeur de
fammes’. Non ho
mai capito cosa vuol dire, però chissenefrega.
Quando
sente il mio nome alza di
scatto la testa, strattona la spalla dalla mia presa e spalanca gli
occhi dallo
stupore.
“POTTER!?!”
Ok,
questa non me l’aspettano.
Di
solito quando la gente urla il
mio nome lo fa con ammirazione, amore, venerazione o quantomeno
gentilezza
reverenziale. Questa pazza scatenata di fronte a me sembra invece il
ritratto
dell’incazzatura più totale. Però ora
che la guardo bene mi ricorda qualcosa.
Sono sicuro di averla già vista da qualche parte, ma non mi
ricordo proprio
dove.
Quidditch.
Forse
gioca a Quidditch? Sì, sì,
sono sicuro, deve essere una giocatrice di Quidditch. E dalla divisa
deve
essere …
Cazzo,
Serpeverde! Ma porca
troia, una così doveva proprio essere una Serpe? Sfiga di
merda.
Fermi
tutti.
Quidditch.
Serpeverde.
Occhioni
marroni che mi fissano,
terribilmente simili a quelli del mio migliore amico.
Oddio.
“FLAMEL!”
Ma
tra tutti, proprio la sorella
acida di Chris dovevo beccare? Che sfiga veramente.
“Che
cavolo vuoi, Potter?”
“Che
cavolo vuoi tu! Non sono io
che ti sono venuto addosso, se mai il contrario!” Giuro, non
capirò mai come
dagli stessi geni siano usciti due persone così opposte come
Chris e questa
pazza e acida di sua sorella. Però, pensandoci bene, anche
io e Al siamo
fratelli, e guarda un po’ cosa succede quando stiamo nella
stessa stanza. La
genetica fa schifo.
“Adesso
è colpa mia? Adesso?
Vaffanculo Potter, sei proprio
un idiota.” Dice, abbassandosi a raccogliere i libri che le
sono caduti dalle
mani durante lo scontro. Io non ci penso nemmeno ad aiutarla,
è una stronza.
Non
che la conosca poi molto,
però è sempre insieme a mio fratello, e si sa che
tra stronzi ci si intende. E
poi ha quell’aria da so-tutto-io
che
urta i miei nervi. Per non parlare del fatto che è nella
squadra delle Serpi.
Quelli lì sono tutti dei bari che vogliono vincere a
qualsiasi costo, ma tanto
quest’anno li battiamo. Parola di James Sirius Potter.
“Dio,
Flamel, sei più acida di un
limone spremuto! Cosa mangi alla mattina?” chiedo disgustato.
È da sempre così,
questa stronzetta non dice mai una parola gentile a nessuno, non
sorride mai,
non ride mai. Non so neanche come mai le sto tanto sul cazzo,
però è un
ossessione. Ammetto che magari, proprio forse, io ci sia andato un
pochino
pesante con gli scherzi negli anni passati, ma anche i suoi amichetti
(alias
Fratello Nano Malefico e Stronzo Malfoy) non ci scherzano. E se fa
parte della
squadra di Quidditch è stata di sicuro anche colpa sua delle
tubature rotte
nello spogliatoio Grifondoro. Ho rischiato l’ipotermia per
una cazzo di doccia
fredda, cazzo.
“Fatti
i cazzi tuoi, idiota”
risponde sibilando, guardandomi con rabbia, prima di girarsi ed
andarsene da
dove stava arrivando.
“Con
piacere, stronza” e faccio
lo stesso.
Simpatia
portami via.
A/N:
Ok, un pochino
in ritardo!
Lo so, sono pessima, ma l’ultimo
capitolo ha ricevuto
una sola recensione. Una sola!
Gente, fatemi vedere un po’ di
amore;)
Recensione? Piccolo per piacere con
una ciliegia in cima?
Vi preeeego!
Peace&Love, Gio