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Autore: Jay Boulders    01/06/2011    18 recensioni
COMPLETATA!
E se Ron non accettasse la morte i Fred e con l’aiuto di Hermione riuscì a trovare una giratempo per tornare indietro con lei e tentare di salvare il fratello? Forse non sarebbe l’unica scena a cui i due dovrebbero assistere nuovamente…
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Tre giorni dopo, alla Tana.
Tutti si erano riuniti lì. Quel luogo era tornato ad essere silenzioso come appena dopo la fine della guerra.

Ron non aveva abbandonato la sua vecchia stanza, neanche per mangiare.

L’aria che si respirava lì era insopportabile. Il dolore non era quantificabile, non stavolta che ognuno pensava che fosse tutto finito.

Harry era appena ripassato a chiedere notizie dell’amico, ricevendo le stesse risposte dei giorni passati.
Sapeva che salire in camera sua sarebbe stato inutile, forzarlo a parlare si sarebbe rivelato controproducente.

Rimase di sotto, stringendo a se Ginny che singhiozzava silenziosa.

D’un tratto, dei passi lungo le scale lo fecero voltare, trovandosi l’amico davanti, con grandi occhiaie scavate e gli occhi spenti, sembrava privo di vita.

Lo afferrò per la giacca strattonandolo «Harry una giratempo! Aiutami a procurarmene una!» disse col filo di voce che gli restava.

Il ragazzo abbassò lo sguardo, ben capendo tutto ciò che gli stava frullando in testa in quel momento, «Ron… le uniche rimaste erano custodite nell’Ufficio Misteri del Ministero ma… durante lo scontro che abbiamo avuto lì al sesto anno sono andate tutte distrutte… non ricordi?»

Il rosso lasciò andare l’amico passandosi due mani sulle tempie. «DANNAZIONE!»

«Ron…» tentò di avvicinarsi Harry, venendo però respinto.

Tutti distrutti tutti… il ragazzo alzò lo sguardo improvvisamente.
Quello che aveva utilizzato con Hermione era di Silente, si era salvato. Dove…

Corse fuori di casa scalzo e si smaterializzò.
Si ritrovò nuovamente tra le macerie di casa sua.
Non era più andato lì, non aveva neanche voluto che nessuno recuperasse ciò che era salvabile.

Iniziò a scavare scansando tutti gli oggetti che si ritrovava in mano. Si tagliò una mano, ma non se ne preoccupò minimanente.
Finalmente dopo minuti, trovò il punto in cui era crollata la loro camera… le pareti dell’armadio di acero. Sollevò una pesante asse lasciandola franare di lato ed iniziò ad intravedere sporchi e laceri panni che somigliavano a dei vestiti, alcuni dei quali in parte bruciati.

Li passò in rassegna uno ad uno fino a quando… si ritrovò tra le mani quella che somigliava ad una felpa. Simile a quella che aveva indossato durante la battaglia di Hogwarts.
Frugò freneticamente nelle tasche, si fermò improvvisamente.
Tirò fuori da una di quelle un catena al termine della quale penzolava la giratempo.
La afferrò iniziando a piangere, avrebbe potuto salvarla… avrebbe potuto…
Ma ricordava bene ciò che era successo con Fred.

Non poteva sbagliare, doveva fermarsi un attimo a pensare.
La sua mente era stata vuota durante quei giorni, ora doveva trovare la forza di riflettere, doveva farlo per lei.

Tornare a tre giorni prima e non farla tornare indietro, la avrebbe salvata. Ma non per sempre… se i mangiamorte erano ancora in circolazione, avrebbero avuto decine di altre possibilità per fare fuori lei e chiunque avesse aiutato Harry a sconfiggere il loro sovrano… anche la sua famiglia sarebbe stata in pericolo.
Doveva… doveva… arrivare alla fonte del problema.

Una malsana e assurda idea gli arrivò in testa, e non riusciva a scacciarla.
Ma per quanto si dicesse che era inconcepibile… se fosse riuscito a farla realizzare sarebbe riuscito non solo a salvarla…

Infilò la giratempo in tasca ed iniziò a cercare tra i cumuli di macerie, i resti di qualche libro.
Quei libri che in quel momento odiava come non mai.

Trovò quello di cui aveva bisogno e si sedette a terra leggendolo.
Passarono alcune ore, la notte aveva preso il posto del giorno.
Il ragazzo chiuse pesantemente la copertina e si alzò, afferrando la giratempo.
Sussurrando un incantesimo, fece girare freneticamente la lancetta dell’oggetto.
Improvvisamente, tutto intorno a lui diventò un vortice indistinguibile.
Si ritrovò davanti a quella che sembrava ancora casa sua. Era abitata… ma non era ciò l’importante.
Si smaterializzò immediatamente.

Arrivò in un vicolo buio, accanto ad un orfanotrofio.
Entrando all’interno dell’edificio, si avvicinò ad una donna alla scrivania.

«Mi… mi scusi. Sto cercando Tom Riddle»

La donna lo guardò seria, togliendosi gli occhiali, «Come conosce Tom

«Ero… un amico di famiglia. Vorrei vederlo se è possibile»

La donna pur dubbiosa, acconsentì accompagnandolo nella sua stanza «Sarà qui tra poco, se vuole puoi attenderlo nella sua camera»

Un cenno di consenso da parte del ragazzo, la fecero allontanare.

Ron si guardò intorno, sembrava una stanza qualunque di una persona qualunque, un modo di rabbia lo pervase…
Cosa sarebbe successo se Lord Voldemort non fosse mai esistito?

Forse suo fratello così come tutte le altre sue vittime sarebbero ancora vive… ma dall’altra parte una voce gli diceva che con un cambiamento così radicale troppi avvenimenti sarebbero potuti essere influenzati… Forse non l’avrebbe neanche mai incontrata…
Ma sarebbe stata bene, viva. Ed era questa l’unica cosa che in quel momento aveva importanza.

Sentì il cigolio della porta, ed un ragazzino dalla faccia anonima entrare, avrà avuto poco meno di undici anni.

«Chi sei tu?» domandò serio in volto, non dimostrando l’età che aveva.

«Sono un tuo amico» asserì atono il rosso, tentando di tenere dentro la rabbia che provava.

«Mi sarei ricordato una faccia come la tua, non ho idea di chi tu sia»

Il rosso tirò fuori dalla tasca della giacca un’ampolla vuota.
Con l’altra mano prese la bacchetta nascosta sotto la maglietta e gliela puntò contro.

«Che diavolo…?»

«Remove Incantatem» con un movimento sicuro del braccio, una luce bianca nacque dall’inizio della bacchetta arrivando intorno a Riddle.
La luce tornò indietro e si depositò nell’ampolla che Ron aveva appena aperto e richiuso subito dopo.

«Cosa… cosa diavolo mi hai fatto?!»

«Ti ho fatto un favore»

Senza aggiungere altro, si smaterializzò davanti a lui.

Arrivò nel giardino della Tana, si nascose nel vecchio capanno della legna per non farsi vedere.
Aveva intravisto di sfuggita suo padre, era giovanissimo dovevano essersi sposati da poco.
Sfilando la giratempo dalla tasca, recitò lo stesso incantesimo facendola però girare al verso contrario.
Lo stesso vortice omogeneo di prima lo travolse facendolo stavolta cadere a terra.

Si ritrovò nello stesso capanno.
Uscendo fuori, iniziò a sentire il cuore che batteva nelle orecchie.
Ciò che aveva fatto… era stato avventato… quali effetti avrebbero provocato al suo presente?

Pieno di timore entrò nella Tana, trovando la madre ad armeggiare ai fornelli.

«Oh, caro! Non ti aspettavamo» gli disse la donna abbracciandolo forte.
Sembrava la solito, nulla sembrava immutato.

«Sono… ecco passato a salutarvi»

«Oh, hai avuto un ottimo tempismo, caro. C’è anche Harry di sopra»

Il ragazzo sentì un sollievo. Harry stava bene e anche senza la presenza di Voldemort si conoscevano…

Corse su per le scale spalancando la porta.

«Harry…» chiamò l’amico.

«Ehi amico»

«…dov’è la tua cicatrice?»

«Cicatrice?» domandò disorientato il ragazzo. «Di cosa parli?»

«Io… no, nulla scusa…»

«Sicuro di stare bene?» disse avvicinandoglisi. «Sembri… stanco»

«No, va tutto bene»

«Ok…» annuì il ragazzo poco convinto, «Ah prima che mi dimentichi. La prossima domenica mia madre sta organizzando una cena, l’ho gia detto ai tuoi. Ovviamente vorrei che ci fossi anche tu»

«Tua madre??» sibilò il rosso.

Ma certo… era Voldemort ad ucciderli…

«Si… ci sarò. Scusa ora devo… andare» tentò di riprendere la situazione lui.

Ed uscì frettolosamente dalla stanza lasciandolo piuttosto confuso da quello strano comportamento.

Dal corridoio, si diresse velocemente nella stanza dei gemelli. Era vuota…
Scese sentendo delle voci provenire dal piano di sotto.

«Dovevi vederlo mamma!»

«Si dovevi proprio vederlo!»

«Mi farete morire di paura voi due!» asserì la voce della signora Weasley.

«Molly, era tutto perfettamente sicuro» una voce nota tentò di tranquillizzare la donna.

«Far volare il piccolo Teddy su una scopa non mi sembra qualcosa che possa ritenersi sicuro, Sirius! E Remus… mi meraviglio di te che glielo hai lasciato fare!»

«Ci meravigliamo di te, Remus» aggiunse George.

«Veramente inammissibile» continuò Fred.

Ron assistendo alla conversazione, corse verso Fred abbracciandolo.

«Fratellino, sei forse uscito di senno?» domandò ridendo il fratello.

«Mamma mamma! Ronnie ha perversioni verso Fred!»

«Potrebbe averle anche con te… siamo uguali!»

«…uguali!» dissero i due all’unisono.

Ron si staccò, non aveva voglia di dare spiegazioni, voleva solo andare…
Uscì velocemente dalla Tana, smaterializzandosi.

Si ritrovò a casa sua, era in piedi. Così come l’aveva lasciata prima che arrivassero… i Mangiamorte.

Corse dentro casa andando alla sua ricerca… ma non c’era nessuno.
Trovò nell’armadio i propri vestiti… ma di quelli di lei non c’era nessuna traccia.
Si lasciò cadere sul letto.
Non si erano mai conosciuti… o probabilmente solamente parlati o incrociati nei corridoi di Hogwarts in passato.

L’importante era che stesse bene… però doveva averne la conferma.

Scrisse una lettera al Ministero, sezione Anagrafe Magica chiedendo l’attuale stato di Hermione Jean Granger.

Poche ore dopo, la sua civetta tornò con la risposta che cercava.

Hermione Jean Granger, 20 anni, sposata.

Era viva… e si era sposata… ma era viva, contava solo questo.
Si era ripromesso di incontrarla in caso fosse sopravvissuta ma… non così. Non sarebbe riuscito ad avvicinarsi a lei sapendo che apparteneva ad un altro. Magari proprio a Krum… si addormentò tra le lacrime sul letto.

-

Dei rumori provenire dal piano di sotto lo fecero ridestare.
Saltò in piedi sfoderando la bacchetta.
Non fece in tempo a ad uscire dalla stanza, che se la ritrovò davanti infuriata.

«Grandissimo idiota!»

Era proprio lei… non poteva crederci.
La abbracciò sollevandola da terra, era un po… diversa.

«Ron… ma cosa?» chiese disorientata lei, facendosi rimettere giu. «Si può sapere cos’è successo? Ti aspettavamo alle dieci! Ho dovuto chiedere a Ginny di venirmi a prendere!»

«Hermione… sei qui» la prese per il volto baciandola a fondo.

«Cos’è successo?» domandò lei preoccupata da quella reazione assurda.

«Io… è una storia lunga… noi… siamo sposati, giusto? Sei sposata con me?»

La ragazza si passò una mano sulla fronte sbarrando gli occhi «Stai male?»

«Hermione te ne prego! Ti spiegherò tutto ma rispondimi»

La ragazza vedendolo serio, decise di assecondarlo.

«Con chi altri dovrei essere sposata…?»

«Grazia a dio… perché non ci sono i tuoi vestiti nell’armadio? Io pensavo…»

«Ron…» disse avvicinandosi a lui «…sono stata via una settimana, li ho portati con me… ma queste cose le sai bene…»

«Dove… dove sei stata?»

«Non stai bene… dimmi cos’è successo»

«’Mione da quanto siamo sposati?»

«Da poco meno di dieci mesi, Ronald» rispose esasperata quanto angosciata lei.

«Così tanto??» domandò assorto lui.

«Non mi sembra molto sinceramente…» rispose perplessa.

«E siamo andati in viaggio di nozze, giusto?»

«Perché non avremmo dovuto?»

Delle urla al piano di sotto, lo ridestarono. «Cosa… cosa succede??» chiese allarmato.

«Ron… non ricordi dove dovevi venire a prendermi oggi? Dove sono stata questa settimana?»

La sguardo perso.
Lo prese per mano, portandolo al piano di sotto.
Lasciato vicino al tavolo, insieme ad una valigia, c’era un passeggino con una bambina dai pochi ma accesi capelli rossi.

Ron la guardò spalancando la bocca. «Prima di… prima di tornare a prendere il tuo libro… mi avevi detto che mi avresti detto qualcosa di importante…»

La ragazza lo guardava sempre più preoccupata e perplessa «Intendi prima di partire per il viaggio di nozze?»

«Dovevi dirmi che eri incinta??»

«Ronald… è successo otto mesi fa…»

Iniziò a sentire sudore freddo. La vista gli si restrinse, poi tutto nero.

-

Quando riprese i sensi, si ritrovò sdraiato sul suo letto, con Hermione accanto.

«Ti sei ripreso… come ti senti?» domandò afflitta.

«C’è qualcosa che devo raccontarti…»

Dopo averle detto tutto fin dal principio. Iniziò a capire il perché del suo comportamento assurdo.

Maghi oscuri, guerre, morti… quelli che sembravano fiabe per bambini erano realtà? Tutte quelle cose sarebbero successe per mano di una sola persona?

Molti furono i cambiamenti che Ronald Weasley causò al suo attuale presente. Molte vite furono salvate senza che nessuno, neanche i diretti interessati lo sapessero.

Per anni aveva vissuto all’ombra del grande e valoroso Harry Potter. Ed ora, per la prima volta, aveva capito che per essere un eroe, non c’era bisogno che nessuno sapesse delle proprie gesta, bisognava esserlo dentro.
Bastava essere guardati nel modo in cui sua moglie lo guardava. Nell’orgoglio che aveva nei suoi occhi.

Un giorno, sarebbe potuto essere fiero di raccontare tutto questo ai suoi figli. Di una realtà diversa da quella, in cui ne loro zio Fred, ne loro stessi sarebbero potuti esistere se non fosse stato per lui.
Ma non lo avrebbe fatto, l’unica cosa che gli importava, era di vivere la sua vita con l’unica ragazza che in qualsiasi era e contesto, lo avrebbe amato incondizionatamente. Eroe o non Eroe.

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È finita :( come avete notato nel capitolo precedente aveva causato un duplice omicidio dato che Hermione era in dolce attesa (complimenti a murderangel che se ne è accorto :P)… mi sono sentita un’assassina! Ma mi sono fatta perdonare spero xD e anche il buon Fred, Sirius & co sono vivi.

Ah e complimenti anche a Elektra09 che ha azzeccato l'idea della giratempo :P

Mi dispiace veramente tanto che questa storia sia finita… ma era arrivato il momento. Quando non si sa più che dire, meglio concluderla al meglio che cadere nel banale!

Ringrazio tutti quelli che hanno seguito questa storia e chi l’ha anche recensita… mi mancherete T.T come sono commuovevole! Ora basta, chiudo il mio monologo noioso >.< ;_;
Ah e per chi avesse twitter ecco il mio contatto Massi17_
Grazie a tutti dal profondo del cuore!

   
 
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