Draco parlava tranquillamente con i suoi compagni di casa, intanto si gustava il pollo che quella sera era stato servito per cena, quando un rumore turbò le sue regali orecchie: il preside Silente richiese l’attenzione degli studenti battendo delicatamente sul bicchierino che aveva davanti.
            -Ragazzi di tutte le case, vi comunico che venerdì, le lezioni per i ragazzi dal terzo anno in poi non verranno svolte per permettere di recuperare l’uscita ad Hogsmeade che lo scorso sabato, a causa di forza maggiore, è stata annullata.
            Mentre pronunciava le ultime parole si girò verso la Umbridge, che sorrise acidamente nel suo vestitino rosa confetto. La settimana prima aveva infatti annullato l’uscita ad Hogsmeade per dare in Sala Grande una lezione sulle regole del Ministero, nella speranza di avere nuovi dipendenti non appena gli alunni si fossero diplomati.
            -Una cosa buona almeno quel fenicottero ciccione l’ha fatta, almeno perderemo un giorno di scuola.
            Draco non si scompose nel sentire le parole di Silente, e continuò il suo commento sul discorso appena dato:
            -Venerdì andremo ad Hogsmeade e ci riempiremo di Burrobirra a I Tre Manici di Scopa, poi vi troverete qualcosa da fare, perché io ho impegni, e voi dovrete girare a largo.
            Il tono del biondo verso i suoi fedeli compagni Tiger e Goyle era sempre molto forte e nessuno dei due, nonostante entrambi avessero almeno il doppio della massa dell’amico, aveva mai reagito agli ordini di Malfoy, intimoriti dalla fama del padre.
            -Mh, il vecchio ha finito? Bene, ora ragazzi, ho una cosa molto importante da dirvi!
            Theodore Nott si avvicinò alla spalla di Draco, e incitò i due armadi ad avvicinare le teste in modo da poter confabulare senza far sentire niente.
            -Venerdì dobbiamo vendicarci su Weasley per la Bones, quel rosso di merda se l’è fatta, e si sa che l’unico che se la può fare qui è Vincent!
            -No, ci tengo a sottolineare che l’unico qui che se la può fare è Vincent se dalla lista viene tolto il mio nome. Perché io sono Draco Malfoy, e io posso farmi chi voglio.
            Stettero tutti zitti senza reagire e continuarono il loro discorso. Escogitarono un piano per chiudere Ron in un posto nascosto e vendicarsi senza dare nell’occhio, e prepararono la scusa per annullare tutte le colpe che sarebbero state date loro. Una volta decise le ultime cose Draco si alzò:
            -Bene, se abbiamo finito io mi ritiro nelle mie stanze, ho proprio bisogno di un po’ di compagnia, non ti dispiace se ti frego la Bones, vero Vincent?
            A Tiger salì il sangue al cervello, strinse i pugni e si fece male ai palmi pur di non rispondere a quel biondo che da anni lo faceva stare zitto. Annuì con la testa per dargli il permesso di fare ciò che voleva, si fece di nuovo mettere i piedi in testa, ma prima o poi avrebbe reagito, forse era poi, o mai… si riprese. Doveva reagire, ma non questa volta, non era il caso, come non lo era mai…