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Autore: kateausten    02/06/2011    16 recensioni
L'ultimo anno di Lily Evans a Hogwarts.
L'ultimo anno per la scuola, per le amiche,
per la spensieratezza dei diciassette anni..
per James Potter.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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"Ho baciato Potter" disse Lily senza preamboli, entrando come un tornado nel dormitorio, dopo pranzo.
Le reazioni delle amiche furono interessanti: Mary sgranò gli occhi e emise un gridolino. Alice urlò "Sei sotto Imperius Lily!!", mentre Marlene si limitò ad appoggiare il libro che stava leggendo facendole un grande sorriso.
"Lils" disse seria Alice, posandole le mani sulle spalle "Sono io, Alice. La tua amica". Parlava lentamente, scandendo le parole. "Ascoltami bene. Sei sotto Imperius".
Mary e Marlene erano praticamente pigate in due dalle risate, mentre Lily guardava allibita l'amica di fronte a lei, che le parlava come se avesse due anni.
"Capito Lily? Adesso tu stai buona qui e noi..."
"Alice!!" disse Lily scuotendo la testa "Non sono sotto Imperius!".
"Davvero?" chiese deliziata Mary, mantre Marlene rideva.
Lily scosse la testa ancora una volta, esasperata.
Alice sgranò gli occhi e cominciò a battere le mani.
"Oddio, Merlino, grazie! Grazie per avermi ascoltata! Vuoi dire che hai baciato Potter di tua spontanea volontà?" chiese per essere sicura, smettendo di esultare.
Lily annuì, ripensando al bacio. Ripensò a come l'aveva strinta James, a come l'aveva fatta poggiare delicatamente ma in modo deciso al muro, facendo in modo tale che i loro corpi si toccassero di più.
"E' passata alla fase accettazione!" disse felice, ricominciando ad applaudire.
"Smettila con queste fasi" disse Lily tagliente, ma Alice la ignorò, battendo un cinque con Mary.
Lily si sedette rassegnata accanto a Marlene.
"Cosa ho fatto di male?" chiese.
"Ti sei appena messa con il tuo tormento Lils" disse Marlene "Penso che questo sarà il minimo, in confronto a tutto quello che ti aspetta, che dici?"
Lily rimase in silenzio e, senza renderse conto, sorrise.
"Sei felice?" chiese Marlene a bassa voce.
Lily ci pensò poco, perchè la risposta le venne di getto.
"Si".
Anche Marlene sorrise e l'abbracciò.
"Dettagli!" urlò Mary "Voglio sapere dove, quando e perchè!".
Lily sospirò sorridendo. Sarebbe stata una lunga giornata.

                                                                   *******************

"Ramoso?" disse Sirius guardando l'amico steso e immobile sul letto.
"Non si muove" constatò Remus "E' morto?".
"No, no. Respira" rispose Peter.
Si strinsero tutti e tre vicini al letto di James, come una bizzarra veglia funebre.
"Qui giace James Potter" disse Sirius intonando una voce sepolcrale "Ragazzo ben voluto da tutti e malandrino per eccellenza. Visse una vita piena e divertente, fino a..."
"La Evans mi ha baciato" bisbigliò James, interrompendo il necrologio di Sirius.
"... fino a quando la Evans non lo baciò" terminò Sirius, intenzionato a finire il suo discorso.
Ci fu un attimo di silenzio, fino a quando gli amici non assimilarono la notizia.
"Vuoi dire... che è stata lei a lanciarsi fra le sue braccia e non il contrario?" chiese Sirius sbalordito.
James emise un gemito involontario al pensiero di quanto successo poche ore prima. Lily che veniva verso di lui, che lo baciava, che si lasciava stringere e accarezzare come nei suoi sogni.
I pensieri del giovane grifondoro, che stavano per avviarsi su vie ben poco caste, vennero interrotti da un vero e proprio dolore fisico. Sirius e Peter gli si lanciarono addosso, facendolo praticamente sprofondare nel letto, mentre Remus li guardava con un mega sorriso.
"Ahi!!! Mi state soffocando!! Levatevi!!"
"E Ramoso si fa la Evans, e Ramoso si fa la Evans!" canticchiava allegro Sirius, ignorando le proteste e le maledizioni dell'amico.
"Sirius, Peter, levatevi immediatamente di li. Se volete sapere cos'è successo è meglio che James non muoia sotto il vostro peso" intervenne pacatamente Remus.
I due si tolsero da James, che riprese un colore del viso decente.
"Idioti" disse.
"Allora?" chiese Peter impaziente.
"Allora cosa?" chiese James mettendosi a sedere sul letto.
"Allora, vogliamo i dettagli di quello che è successo" disse Sirius "Sei pregato di partire da 'appena l'ho rincorsa fuori dall'aula dopo che lei aveva evocato un Patronus identico al mio'. Sei pregato di continuare con la stessa minuzia."
James sorrise.
"Siete proprio delle donnicciole" disse, in tono canzonatorio "Remus, per vaso vuoi farmi le treccie mentre racconto?"
"Chiudi il becco e muoviti Ramoso. Aspettiamo questo momento da sette anni" lo zittì Remus, sedendosi insieme agli altri due, di fronte a James.

                                                       ******************************

Marlene alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo e guardò la persona davanti a se. Represse una risata: se solo un mese fa le avessero detto che sarebbe diventata amica di Sirius Black e che lo avrebbe aiutato in Storia della Magia, avrebbe cruciato il povero malcapitato.
Invece, era li a godersi un insolito sole di inizio novembre nel parco semideserto, con Sirius sdraiato accanto a lei, che sbuffava ogni tre secondi sul un grosso tomo.
"McCkinnon, non ce la faccio più! Leggerla è persino più noioso che ascoltare Ruf" si lamentò.
"Black, siamo qui da mezz'ora. E' impossibile che tu sia già stanco" lo riprese Marlene.
"Ma è così. Sono sfinito" disse lui sdraiandosi completamente sull'erba a faccia in su, mentre lei lo guardava divertita.
"Ah si? E che cosa avresti fatto di così stancante?" chiese, poggiando il libro sull'erba.
"Guarda che farsi adorare tutto il giorno, è una cosa logorante" rispose lui, chiudendo gli occhi con un leggero sorriso sulle labbra, come se temesse una risposta acida.
Ma Lene non disse nulla e si limitò a guardarlo. La tiepida cotta che aveva per Sirius, si era trasformata in qualcosa di più, lo sentiva. Nelle ultime settimane, da quando l'aveva salvata, aveva cambiato opinione su di lui.
Certo, era il solito tacchino arrogante ed egocentrico, ma Marlene aveva scoperto che c' era anche dolcezza, simpatia e gentilezza in lui. Ci stava bene.
Per debitarsi dell'aiuto, gli aveva offerto ripetizioni di qualsiasi materia, convinta però che avrebbe rifiutato. Invece Sirius l'aveva sorpresa e aveva scelto Storia della Magia. Anche se si stava impegnando quanto stava attento alle lezioni di Ruf, cioè zero.
Lo riguardò. Era così rilassato in quel momento, steso sul prato con quel lieve sorriso. Sentì una sorta di calore nel petto e, senza pensare, si chinò e lo baciò a fior di labbra.
Sirius non aprì gli occhi e non mosse un miscolo. Marlene restò in quella posizione, incapace di muoversi, totalmente terrorizzata da quello che aveva fatto. Cosa le era saltato in mente? Baciare Sirius Black? Era forse impazzita? E poi, proprio adesso che aveva instaurato un rapporto d'amicizia con lui!
Levati immediatamente di li, Lene, si disse.
E proprio mentre si stava per alzare, Sirius aprì gli occhi. Marlene rimase immobile, incantata dal suo sguardo. Lui le prese il volto fra le mani, in modo così differente da come aveva fatto Avery. Si sentì colorare le guancie, e per un secondo ebbe voglia di scappare, ma non si ritrasse.
Sirius portò con delicatezza il viso di lei sul proprio e i mille dubbi che affollavano la mente della ragazza, sfumarono non appena il bacio divenne più profondo.
Marlene fu la prima a staccarsi per riprendere un pò di respiro e Sirius sorrise, malandrino.
"Non l'avrei mai detto, McCKinnon".
"Che cosa?".
"Che ti saresto buttata. Ho dovuto fare anche Storia della Magia prima che ti decidessi".
Marlene sorrise.
"Pallone gonfiato!" disse.
"Già" rispose Sirius, concordando con lei.
Si sorrisero a quel leggero scambio di battute, sollevati dal fatto che, anche se si erano baciati, non era cambiato nulla.
"Comunque, tranquillo Black. Non voglio dichiarazioni d'amore eterno" disse Marlene.
"E io che stavo già pensando all'anello".
Marlene gli tirò un leggero pugno sulla spalla.
"Nessun impegno serio, nessun legame, nessun rapporto... non importa che tu dica nulla" elencò Marlene sulla difensiva.
"Vedo che hai già deciso tutto" rispose Sirius mettendosi a sedere accanto a lei. Lene scrollò le spalle.
"Ti sto solo anticipando. Così non dovrai spiegare niente".
Sirius la guardò, e lentamente disse:
"E se io non volessi quello che hai appena detto? Se io volessi... tutto il contrario?".
Marlene sobbalzò.
"Che cosa?".
Sirius tentò di tenere a bada l'imbarazzo.
Non poteva dirle che era dall'anno scorso che non faceva altro che osservarla, che era dall'inizio dell'anno che cercava di parlarci senza riuscirci, che l'unico modo per avvicinarsi a lei era fare lo sbruffone, perchè aveva sempre fatto così. Non poteva neanche dirle che era riuscito a salvarla da Avery, perchè aveva visto il troppo vicini i due nomi sulla Mappa, dato che ultimamente non faceva altro che guardare il puntino con il suo nome.
E certamente non poteva dirle, che quando l'aveva vista spettinata, con gli occhi lucidi, cercare di evitare che Avery approfittasse di lei, qualcosa si era smosso dentro di lui.
Sirius sospirò, mentre cercava di mettere in ordine i suoi confusi pensieri.
"Dico solo... chi vivrà vedrà. Solo questo. Pensi che ti possa bastare per adesso?".
La guardò e Marlene si avvicinò al suo viso.
"Penso proprio di si".

                                                                  ****************************

"Ciao Potter".
James si girò sorpreso. Era il tramonto, e lui era seduto sull'erba vicino al Lago Nero, convinto che a quell'ora fossero tutti a cena, Lily compresa.
Ma sapeva anche quella giornata era stata troppo particolare e decisiva per entrambi, per far tutto normalmente.
"'Sera Evans" rispose tranquillo.
Lily si mise a sedere a gambe incrociate accanto a lui in silenzio. Non gli chiese perchè lui era li a fine giornata, invece che con i suoi amici, ne lui chiese a lei perchè non vedendolo a cena, era uscita a cercarla. Entrambi sapevano. Rimasero in silenzio per un pò, un silenzio piacevole e non imbarazzante, fino a quando Lily parlò.
"Credo che tu sia riuscito a fare una cosa Potter. Una cosa che non era riuscito a fare nessuno".
James osservò l'espressione della rossa, reprimendo un ghigno, nel vedere che Lily era come seccata nell'aver detto quelle parole.
"Vuoi dire che sono riuscito ad arrivare dove nessun altro era arrivato?" chiese mettendo volutamente il doppio senso nella domanda. Cercò di lavar via un pò di serità dal viso della ragazza.
Lily roteò gli occhi trattenendo un mezzo sorriso.
"Quanto sei idiota".
"Quanto ti piacerà darmi dell'idiota".
Si guardarono e James passò un dito sulla guancia di Lily, che a quel tocco chiuse gli occhi.
"Allora Evans, dimmi. In cosa sono riuscito dove gli altri hanno fallito?" chiese curioso.
Lily fece un sospiro enorme.
"Hai riempito il vuoto che avevo dentro" sussurrò malinconica, con gli occhi fissi sul Lago.
Adesso James era attento alle sue aprole.
"In che senso?" chiese dolcemente.
Lily gli lanciò un'occhiata obliqua, cercando di ignorare il guizzo che aveva avuto allo stomaco, quando aveva incontrato i suoi occhi.
"La mia famiglia in questi anni... sono state le mie amiche" cominciò, volendogli spiegare, cercando con tutte le sue forze di fargli capire perchè lui fosse diventato così importante "I miei genitori sono orgogliosi di me, ma sanno poco o nulla di questo mondo. Mia sorella... mi disprezza, per lei sono un mostro, come si è premurata di informarmi. Ho perso Severus" Lily vide la faccia orripilata di James, ma decise di andare avanti "per ideali che non concepisco a causa dei quali dovrò combattere per tutta la vita. E quando, dall'anno scorso sei cambiato, io, ecco... non mi sono più sentita sola. Non mi ero nenache accorta di avere questo vuoto, finchè tu non l'hai riempito".
James guardava Lily completamente ammutolito da quel discorso. Quelle parole erano meglio di qualsiasi dichiarazione d'amore. Lei si era aperta, si era fidata e adesso spettava lui maneggiare con cura ciò che lei gli aveva donato.
"La tua proverbiale parlantina ti ha abbandonato proprio adesso, Potter?" chiese Lily un pò rossa in viso.
"Trova qualcuno che riempia il vuoto di chi se ne è andato, Lily" le aveva consigliato Marlene qualche tempo prima. Lily non aveva capito se lei si riferiva a Tunia o a Severus, ma comprese che Marlene aveva intuito prima di lei cosa provava.
Si era accorta che James la guardava, e sostenne coraggiosamente il suo sguardo.
"Sai Evans, sono arrivato a una conclusione. La vuoi sentire?" cominciò James, incerto.
Lily annuì.
"Io... io credo di essere un ragazzo normale. Non ci saranno monumenti o statue per me, nonostante la mia immensa e folgorante bellezza" Lily sbuffò divertita "E il mio nome verrà dimenticato molto presto."
Lily attese il resto, con il battito del cuore che aumentava a ogni parole di James.
"Ma di una cosa sono orgoglioso: ho amato una ragazza con tutte le mie forze. Ti ho amato con tutta me stesso Lily, e per me, questo è più che sufficente".
Lily lo guardava in silenzio, ascoltando quelle parole, che erano un balsamo per le sue orecchie. Nessuno le aveva mai detto quelle cose, nessuno l'aveva mai amata in quel modo che lui le stava descrivendo. Nessuno.
"Se tu sei felice, lo sono anch'io. Per questo, la mia conclusione è che devo farti felice, per essere felice anch'io".
Le parole dell'ultima frase di James restarono nell'aria per un pò. Si erano detti delle cose che sarebbero bastate una vita intera. Lui era la tessera mancante del suo puzzle personale, lei gli era entrata dentro e mai più ne sarebbe uscita.
Si erano completati.
Quando Lily arrivò a questa conclusione, James lo capì dallo sguardo di Lily, dai suoi occhi. Erano calmi, dolci, rilassati. Adesso, era tutto come doveva essere.
"Finalmente" pensò James mentre una felicità fino allora sconociuta lo invadeva "Finalmente".
"Quindi" chiese Lily con tono di voce divertito "In caso di pericolo, salveresti prima me, che la tua scopa, giusto?"
James ghignò: si potevano dire le cose più sdolcinate, le più diabetiche, ma dopo un pò sarebbero tornati loro stessi. Ed era questo che gli piaceva così tanto.
Le cinse le spalle con un braccio e, dopo averle dato un bacio su quei capelli rossi che lui adorava, disse:
"Adesso non esagerare, Evans".

                                                                     Fine
 
Tadaaaaaaaaaaaaaaa!!!
Ebbene si, ce l'ho fatta a finirla!!!! Ora, spero veramente che il finale vi sia piaciuto. D'altra parte, il mio obiettivo era che Lily e James si mettessero insieme e... ci sono arrivata. Spero veramente di non essere stata mai noiosa o scontata e di avervi fatto piacere tutti i personaggi.
E' stato meraviglioso scrivere questa storia, e questo grazie a voi. Grazie, grazie, grazie ragazze.
Grazie a tutte quelle che hanno messo la storia fra le seguite, le ricordate e le preferite...e quelle che si sono prese la briga di recensire ogni capitolo, facendomi diventare ogni volta una sorta di Alice (cioè che batte le mani entusiasta!!)... Davvero, grazie.
E un grazie speciale alla mia sposina nera, alyx555 e a Emma Eldur Amnell, a cui spero di aver fatto piacere l'era dei Malandrini.
Un bacio a tutte... e a presto!!!!

                                                                  

  
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