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Autore: Lorelaine86    02/06/2011    2 recensioni
E' il primo giorno di lavoro di Bella, come cameriera in un prestigioso ristorante. Purtroppo non è quello che si era immaginato...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Edward

Il pranzo fu faticosissimo, tra l'afflusso di vip e artisti di ogni tipo e l'arrivo inaspettato di un rampollo minore della famiglia reale, anche lui da sistemare con tutta la sua comitiva in un ristorante già completamente stipato. Per tutto il tempo tenni gli occhi su Bella.

Non era affatto sciolta. Non sapevo che cosa avesse raccontato a Jasper delle sue esperienze precedenti, ma certamente non aveva fatto la cameriera in un locale della categoria più lussuosa, decisi tra me, dopo averla vista cavarsela per un pelo in un paio di occasioni. Tuttavia, anziché essere irritati, persino i vip abituati al meglio rispondevano allegramente ai suoi "oops" allarmati, incoraggiavano i suoi sforzi e alla fine le lasciavano addirittura mance spropositate.

Assistere a uno spettacolo del genere mi stava snervando, eppure c'era qualcosa di speciale in quella donna, un calore istintivo al quale la gente reagiva positivamente.

Un sorriso che avrebbe sciolto i ghiacciai.

Emmett, che nel frattempo mi aveva raggiunto, seguì il mio sguardo e disse:

 "Non è l'amica di Alice, quella? Come sta andando?"

"Diciamo che le piace il rischio. Se arriva alla fine del pranzo senza rovesciare un piatto di zuppa addosso a qualcuno, potremo davvero gridare al miracolo."

"Perfetto, proprio quello che ci manca... Che ci facciano causa. Ascolta:

mio padre vuole che lo raggiunga all'ufficio principale, e mi ha fatto capire che

sarà una cosa lunga. So che è la tua serata libera, ma mi chiedevo se potessi sostituirmi"

"Non c'è problema"

"Grazie Ed. E tieni d'occhio quella ragazza"

Non c'era problema neanche per quello. Era guardare da un'altra parte che mi risultava ogni minuto più difficile.

 

Bella

Se riuscii a sopravvivere al mio primo giorno di lavoro fu solo grazie all'adrenalina. Certo, sarebbe stato un pochino più facile se Edward Mansen non avesse continuato a osservare ogni mia mossa, guardandomi come se fossi una catastrofe imminente. Ma non accadde niente di tragico, e alla fine della settimana anche quel perfezionista del capocameriere mi aveva concesso un cenno di approvazione.

Ma il diavolo non si arrendeva. Ogni volta che alzavo lo sguardo, avevo la netta impressione che gli occhi verdi di Edward fossero fissi su di me.

Ogni volta che mi parlava, era per criticare qualcosa, di solito i miei capelli.

Quel giorno, però, ero davvero nei guai. A uno dei suoi tavoli era seduta una donna, il cui viso era un'istituzione sulle copertine delle riviste di gossip:

si era scolata diligentemente un'intera bottiglia di vino, mentre aspettava qualcuno che non si era presentato all'appuntamento per il pranzo. Non aveva toccato né il pane, né l'olio d'oliva alle erbe, né i piccoli stuzzichini che le avevo portato come antipasto nella speranza di indurla a mangiare qualcosa.

 

 

Edward

Allertato da un sesto senso per i problemi, cercai Bella con insistenza.

Almeno per una volta, però, non era stata lei a causare il guaio. Anzi l'aveva contenuto, prestando il braccio alla famigerata cliente come fosse una ricca ereditiera, invece che una signora barcollante. Avanzai di qualche passo per aiutare entrambe, ma Bella mi bloccò con uno sguardo che mi intimava ‘stai indietro, me la cavo da sola!’ e scortò la donna fino all'uscita posteriore, per evitare i paparazzi all'esterno che aspettavano solo un regalo simile.

Quando ritornò, era passata quasi un'ora.

"Dove diavolo sei stata?" chiesi appena la incrociai di nuovo. Ormai ero praticamente fuori di me per la preoccupazione.

 "Mi scusi. È che non avevo abbastanza soldi con me e sono dovuta tornare a piedi"

"Cosa?"

Fraintendendo l'esclamazione, lei si mise subito sulla difensiva: "Dovevo assicurarmi che quella poveretta tornasse a casa sana e salva"

"Peccato che lei non abbia avuto lo stesso pensiero gentile"

"Era sconvolta" rispose lei sinceramente preoccupata. "Quindi... sono nei guai, signor Mansen? Che pena c'è per la diserzione? Fucilazione davanti al carrello dei dessert?"

"Troppo poco doloroso, Bella. La tua punizione sarà sedere vicino a me a pranzo"

Per un attimo sembrò sconfitta, ma si riprese. "Una vendetta audace"

Appena si sedette accanto a me al tavolo del personale, però, pensai che in realtà era ‘avventata’ l'aggettivo più adatto a descriverla.

Adesso, infatti, ero davvero troppo vicino a quelle sottili ciocche a spirale che, come sempre, erano scappate dalle forcine. Davvero troppo vicino per non sentire gli ormoni in subbuglio.

"Raccontami un po': che lavoro facevi prima di lavorare qui?" chiesi, facendo uno sforzo per distrarmi.

 

Bella

Quindi era questo che voleva, scavare nel mio passato in cerca di qualche buona ragione per sbarazzarsi di me.

"Non facevo la cameriera" dissi. Dal momento che non c'era motivo di mentire, elencai tutti i lavori che aveva fatto nell'ultimo anno, sempre due alla volta: avevo cucinato in un fast food, in un ristorante slow food, in un pub; per riuscire a pagare la banca e tenermi un tetto sulla testa.

L'elenco produsse l'effetto di lasciare Edward momentaneamente senza parole e darmi un po' di sollievo: potevo resistere alla sua bellezza, se chiudevo gli occhi, ma la voce non mancava mai di farmi diventare le ossa molli come argilla.

"Tu cucini?" domandò Edward, mentre mi servivo una cucchiaiata di risotto.

Volevo far durare il pranzo il meno possibile.

"Be', alcuni certificati col bordo dorato dicono così. In realtà, fino all'anno scorso ero legata a una società di catering che avevo avviato subito dopo la scuola"

"E...?"

Lo guardai. I lampi nei suoi occhi si erano addolciti, trasformandosi in pagliuzze dorate, e mi resi conto che non era solo la sua voce a turbarmi.

"Che cosa è successo?"

Deglutii. Dovetti concentrarmi bene per ricordarmi come si parlava.

"Uno dei miei soci ha avuto un bambino"

"E l'altro?"

Deglutii di nuovo e inspirai. "Era il padre"

Era passato un anno. Mi dissi che l'avevo superato e guardando negli occhi di Edward Mansen riuscivo persino a crederci. "Hanno voluto indietro i loro soldi: erano stati tutti investiti nell'attrezzatura"

"Avete dovuto venderla?"

"Già" Con un'enorme perdita, che avevo dovuto sostenere io. Avrei fatto qualsiasi cosa per evitarlo... "Lavorare come cameriera è il mio modo per rimettermi in piedi. Alice mi ha parlato delle mance che i vostri dipendenti guadagnano. Un anno e sarò in grado di ricominciare"

Questa volta, però, da sola. "È tutto signor Mansen? Finita l'inquisizione? Perché io avrei finito"

"Chiamami Edward, per favore" disse lui, poi si alzò appena allontanai la sedia dal tavolo. "Abbiamo iniziato col piede sbagliato, Bella, ma voglio che tu sappia che ho apprezzato quello che hai fatto oggi"

"Oh..." sussurrai imbarazzata, facendo del mio meglio per ignorare il mio stupido cuore che non voleva smettere di battere all'impazzata.

"Solo una cosa..."

Troppo presto... "Quale?"

"La prossima volta prendi un taxi. Lo paghiamo noi" disse lui con un calore e una simpatia inaspettati.

 

Edward

Mentre lei si allontanava, mi resi conto di averla mal giudicata. Ora non la osservavo più per trovarle un difetto, ma per il semplice piacere di farlo.

Vicino a me Jasper, la cui attenzione era stata richiamata dallo scoppio di una risata, sorrise. "Proprio carina, non è vero?"

"È più di questo, Jazz. Molto di più"

Si era trovata in una brutta situazione,senza la minima responsabilità, ma era determinata a ricominciare: ci vuole coraggio per farlo. E cuore.







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Finalmente sono riuscita a postare questa storiella che sinceramente non mi convince più di tanto, coooomunque.
volevo scrivere della goffagine di Bella in chiave comica e spero di esserci riuscita, Edward l'ho trasformato nel mio ideale di uomo, ovvero uno Stronzetto e spero di esserci riuscita anche qui. Naturalmente il nostro Eddino riuscirà a restistere all'attrazione che prova per Bella? E Bella si renderà conto che è attratta da Eddino? mah chi lo sa!
vorrei ringraziare chi ha recensito, chi ha messo la storia tra le seguite e chi ha semplicemente letto la storielluzza. GRAZIE!

 trevifra : ecco a te il capitolo due nella speranza che ti piaccia anche questo! e grazie mille per il complimento.

 vanderbit: in effetti la storia inizia a delinearsi, ma è una mia piccola pecca, adoro scoprire i personaggi una pagina alla volta, "l'effetto suspance" è tipico delle cavolate che scrivo. spero il capitolo ti piaccia!

 1918: ciao!! allora come ho detto prima volevo una Bella simile al libro, solo un pò più "esagerata". spero di esserci riuscita e spero il capitolozzo ti piaccia!

 Amy Dickinson: finalmente rispondo alla mia Beta ufficiale!!! Come al solito le mie storielle hot ti piacciono eh? hihihi ^^, vabbè lo ammetto sn brava a scriverle ù_ù mi viene naturale! sono contenta che i personaggi ti piacciano anche se sai tutto dei miei personaggi perchè i miei "scleri da mente perversa" te li propino in continuazione. spero il cap ti piaccia!

bene ho finito...ah no, vorrei invitarvi a leggere gli altri miei scleri:

ff concluse:

Lo Scapolo 

Stand by me

Isola Esme

ff in corso :

Fozen rose

I confini della passione

ff di cui mi sono occupata o che adovo:


Tesoruccio, quand'è che metterai la testa a posto?!
Living in Manchester

  
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