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Autore: sundayrose    02/06/2011    3 recensioni
"Entrai di corsa in casa e scartai frenetica il pacchetto che avevo appena comprato. Mi precipitai in bagno senza neanche togliere la giacca e attesi.
2 minuti.. era quello il tempo necessario. 2 minuti che potevano cambiarti la vita.
Mi guardai riflessa nello specchio senza avere il coraggio di appurare quello di cui ormai ero certa. Con uno sforzo enorme abbassai lo sguardo sul test e quello che vidi mi lasciò intontita per un attimo. 2 linee rosa: ero incinta,aspettavo un figlio da Harry!!"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Incoscienza
 
 
Hermione si ridestò all’improvviso.
Cos’era stato quel colpo che l’aveva svegliata? Sembrava che qualcuno le si fosse buttato addosso.
Cercò di aprire gli occhi,ma la luce era troppo accecante. Voleva alzarsi,ma era come se fosse bloccata da funi invisibili.
Stette lì ferma per chissà quanto tempo,a galleggiare in un limbo senza nessun senso e logica.
Era bello,pensò,stare lì completamente libera dai pensieri,completamente al di fuori dalle comuni preoccupazioni,completamente tranquilla e in pace.
Forse era morta. Si doveva essere così, il paradiso doveva essere quello.
Sorrise con gli occhi al pensiero che la sua vita fosse finita. Ma come era finita non riusciva a ricordarselo.
Pensieri confusi le turbinavano in testa. Immagini sfocate,forse dei suoi ultimi istanti.
Harry.. Ron.. Draco. Ma non riusciva a capire le loro voci e le loro espressioni.
Perché Harry era terrorizzato?
Perché Ron era furioso?
Perché Draco la guardava in quel modo?
Non riusciva a ricordare nulla di tutto questo. Era come se la sua mente volesse proteggerla da tutto quello che aveva vissuto prima di quel momento.
Poi tutto quel rosso che l’ammaliava e allo stesso tempo la soffocava, che la inebriava ma la indeboliva, e una forza dentro di lei che cercava di distoglierla da tutto questo.
C’era qualcosa che le sfuggiva,qualcosa di importante per lei,lo sapeva. Una sensazione di non vivere solo per se stessa la possedeva,ma cosa voleva dire?
C’era una forza che non voleva farla pensare, che si rifiutava di lasciarla andare alla consapevolezza. Voleva che lei stesse lì, in quella pace, per sempre.
Un altro colpo la riscosse. Il mondo intorno a lei tremava,ma c’era mondo intorno a lei?
Poi un altro scossone e un altro ancora. Cose intorno a lei cominciavano a cadere e il suo istinto le fece subito portare le mani alla pancia.
Il bambino.
Non poteva essere morta,lei era incinta, aspettava un bambino.
Ma qualcosa nel suo tocco la fece spaventare.
Aprì gli occhi di scatto, infischiandosene del dolore agli occhi, e quello che vide la lasciò di stucco.
La sua pancia era completamente piatta. Nessuna protuberanza,nessun rigonfiamento. Dov’era il suo bambino?
Che cosa le era successo? Possibile che avesse partorito e non se lo ricordasse? E se era così dov’era il suo bambino? Chi l’aveva preso?
Si alzò in piedi con fatica,ma determinata a scoprire che cosa stava succedendo.
Dopo il primo attimo di smarrimento si guardò intorno.
Che posto era quello?
Si trovava in un prato immenso, non se ne vedeva la fine. Il verde era talmente brillante da farle male agli occhi e dovunque guardasse il paesaggio era identico.
Splendeva un sole pallido,malato, come se al posto di esso vi avessero messo una lampadina.
Ma non era questo che la spaventò. Nel cielo si stavano addensando,ad una velocità impressionante, decine e decine di nuvole nere come la notte. Ma queste,invece di coprire il sole, rimanevano dietro di esso, come se la palla di fuoco fosse molto più vicino a lei delle nubi.
Un’altra scossa e la terra tremò.
Hermione cominciò a correre spaventata, non sapeva dove,ma voleva allontanarsi il più possibile da quella situazione spaventosa. Correva,ma era come se girasse sempre intorno,non arrivava mai da nessuna parte. Ancora scosse e lei cadde sull’erba. Guardò verso il cielo, le nubi si stavano velocemente avvicinando,stavano arrivando al pallido sole.
Non sapeva cosa fare, non sapeva se era davvero in pericolo,se quella era la realtà o solo un gioco perverso della sua fantasia.
Aveva paura,questo lo sapeva,perché era una cosa che non poteva controllare.
Cercò di rimettersi in piedi,ma la terra cominciò a tremare in maniera incontrollabile. Non era solo una scossa, ma un vero e proprio terremoto.
La terra cominciò ad aprirsi intorno a lei e sotto di lei,mentre tutto tremava. Voragini scure e profonde solcavano il prato pronte per inghiottirla.
Guardava impotente il suo destino compiersi e finire nell’oscurità di quelle crepe. Da una parte sperò che finisse presto.
Ma una forza agile e potente la prese e la fece precipitare parecchi metri più in là,mentre la terra dove si trovava un attimo prima sprofondava nel vuoto.
Si alzò di scatto mentre girava la testa da una parte all’altra per vedere chi l’avesse salvata,ma non vide nessuno.
- Chi sei? – la sua voce le rimbombò nelle orecchie, come se avesse parlato in un megafono, mentre una fastidiosa eco si prolungava nello spazio intorno a lei.
Nessuna risposta.
Mise le mani a terra per alzarsi.
- Ferma!-
Hermione si bloccò di colpo. Da dove veniva quella voce?
- Chi è là? Fatti vedere!- cercava di restare calma ma la sua voce tremava.
Nessuno si fece vedere,nessuno rispose.
Hermione aspettò per chissà quanto tempo,ancora stesa a terra. Voleva fidarsi di quella voce che l’aveva salvata,ma allo stesso tempo la spaventava a morte.
Quell’attesa era snervante. Non sopportava di dover rimanere lì ferma ad aspettare qualcuno che probabilmente non si sarebbe mai mostrato.
Decise di provare ad alzarsi di nuovo,almeno avrebbe sentito di nuovo quella voce. Ma prima che potesse farlo un puntino rosso catturò la sua attenzione. Stava scendendo dolcemente dal cielo,come una piuma.
Man mano che si avvicinava,Hermione si accorse che era un petalo di rosa rossa. Tese la mano per accoglierlo sul suo palmo,ma un attimo prima che toccasse la sua pelle un’altra mano le prese il braccio e la scostò di colpo. Il petalo cadde sull’erba e la bruciò nel punto dove era caduto.
- Non devi toccarlo. Qualunque cosa succeda non farti toccare.-
Hermione teneva ancora gli occhi fissi sull’erba bruciata,completamente sconvolta. Ma al suono di quella voce si girò di scatto e vide chi le aveva parlato.
Erano faccia a faccia. Occhi negli occhi. Quegli occhi che lei conosceva bene,più di chiunque altro,forse.
Occhi determinati.
Occhi coraggiosi.
I suoi occhi.
Era lei.
La sua perfetta copia le stava davanti e la guardava come in uno specchio.
- Ch.. chi sei tu?- la voce di Hermione era un sussurro.
Ma la sua sosia non parlò. Si alzò in piedi e le voltò le spalle mentre osservava il cielo.
- Che cosa sta succedendo? Dove sono? Dov’è il mio bambino?- Hermione faceva domande a raffica,sperando che le potesse dare una risposta. Ma quella non parlò.
- Rispondimi!-
- Zitta!- la seconda Hermione si voltò di scatto facendola tacere.
In quel momento un fulmine piombò dal cielo e si piantò ad un paio di metri da loro,provocando un’altra voragine.
Il cielo si stava facendo sempre più scuro e il pallido sole sembrava non resistere a lungo con la sua luce.
Un’altra scossa,un altro fulmine e decine di petali cominciavano a piovere dal cielo.
- Accidenti! Quei cretini stanno rompendo la barriera.- L’altra Hermione mise le mani al cielo e cominciò a dire strani incantesimi a lei sconosciuti.
Hermione la osservò attenta,mentre lei con gli occhi chiusi e la fronte corrucciata per la concentrazione ripeteva a memoria parole incomprensibili. Una luce fuoriuscì dalle sue mani e si espanse nel cielo formando uno scudo che bloccò i petali e i fulmini.
L’altra Hermione riaprì gli occhi e osservò il lavoro che aveva fatto. Il sole adesso sembrava più luminoso e le nuvole più lontane. Si girò verso l’Hermione ancora stesa a terra e la guardò con preoccupazione.
- Questa barriera non durerà a lungo,dobbiamo trovare una soluzione.-
Hermione si alzò tremante,spaventata da quanto era successo. Guardava il sole di nuovo splendente e le nuvole momentaneamente più lontane e più rade. Poi guardò lei.
- Che cosa hai fatto? Come ci sei riuscita? Che cosa volevi dire con “stanno rompendo la barriera”?- Hermione voleva delle risposte. Non capiva il senso di quel luogo e di quello che stava succedendo e questo per lei era frustrante.
- Calma. Io non posso darti nessuna risposta,devi capirle da sola. - L’altra Hermione continuava a guardare il cielo.
- Oh ti prego non essere così enigmatica,io sto impazzendo!- Hermione si portò le mani al viso esasperata.
- Cosa stanno a significare quelle nubi? E i petali? Perché sono così attratta da loro se questi possono distruggermi? Che posto è questo?-
L’altra Hermione la guardò comprensiva mentre si faceva tutte quelle domande.
- Questo mondo è la tua incoscienza, un posto tra la coscienza e il sogno,dove tutti ci rifugiamo per proteggerci.-
- Ma non sono stata io a rifugiarmi qui, chi mi ci ha portato?- Hermione capì la risposta appena formulò la domanda. – Sei stata tu vero?-
L’altra Hermione sorrise.
- Perché mi stai proteggendo?-
- Perché senza di te io non esisterei. Io sono dentro di te, faccio parte di te.- La seconda Hermione sospirò. – Non permetterò che ti accada nulla. Ti proteggerò da tutti,anche dai tuoi amici se fosse necessario. Anzi,soprattutto da loro.-
- Che cosa vuol dire? Che è colpa loro se sono qui?- Hermione era confusa.
- Non ho detto questo. Ma il male si annida ovunque, anche in una creatura affascinante come una rosa. E’ il fascino del male che ti attira,ma se lo lasci fare questo ti distrugge. E’ l’odio che ti distruggerà.-
Hermione stava lentamente capendo.
- Le rose simboleggiano l’odio? L’odio nei miei confronti? Ma perché?- Ma capì prima che l’altra potesse rispondere. – Se non mi avessi portata qui io sarei morta. Le nuvole sono la morte. Il sole le tiene lontane. - Hermione guardò il cielo. – Sono ancora in pericolo.-
Le nuvole erano tornate scure e avevano quasi completamente coperto il sole.
Un petalo solitario scese dal cielo,ma prima che potessero fermarlo toccò il piede di Hermione che cominciò lentamente a scomparire.
- NO!- L’altra Hermione guardava impotente e terrorizzata. Poi si ridestò all’improvviso – Dammi la mano,non ce la farò mai da sola dobbiamo farlo insieme.-
Nel frattempo un fortissimo vento si era scatenato,provocando un uragano che si stava velocemente e inesorabilmente avvicinando a loro.
Hermione prese la mano della sua gemella. – Cosa devo fare?-
- Alza l’altra mano al cielo e concentrati.- La seconda Hermione chiuse di nuovo gli occhi e cominciò a ripetere l’incantesimo detto in precedenza.
Hermione seguì il suo consiglio,chiuse gli occhi e si concentrò. Sentì una magia potentissima attraversarle il braccio e invaderla completamente. Quella forza si scaldò dentro di lei e all’improvviso esplose fuori dal suo corpo provocando una luce accecante.
Hermione aprì gli occhi a fatica mentre tutto scompariva inghiottito dalla luce. Girò la testa e vide l’altra Hermione sorridere.
- Chi sei tu?-
- Credo che tu lo sappia.- e dicendo così scomparve riprendendo il posto che aveva abbandonato poco prima.
 
NOTE DELL’AUTRICE:
Ciao a tutti!! Mi scuso tantissimo per il ritardo, ma ho avuto davvero tanto da fare in questi giorni.
Allora,più confusi che mai oppure un po’ più lucidi?
Questo capitolo è un’allegoria e spero che io abbia saputo renderla al meglio, altrimenti sono sempre disponibile per chiarimenti.
Grazie a tutti voi che seguite con passione questa fanfiction!
Al prossimo capitolo. Baci. 
  
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