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Autore: JessL_    02/06/2011    22 recensioni
Ci sono persone che vorrebbero semplicemente voltare pagina, altre proprio buttare il libro della loro vita per iniziarne uno nuovo, Bella è così che ha fatto tanti anni prima ma si sa, il passato ritorna sempre... e anche i matrimoni. Dalla famiglia non si può scappare e se il destino ha deciso che devi intraprendere una certa strada e intrecciarla con quella di un bel ragazzo dagli occhi verdi... perché tirarsi indietro? Al diavolo la paura... la speranza è l'ultima a morire. Almeno così dicono... Bella che deciderà di fare?
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Introduzione: 
Mi sono fatta attendere ma ora sono qui, penso sia questo l’importante. Avrei postato oggi prima di pranzo ma sono dovuta uscire, quindi ecco spiegato perché sto postando quasi all’ora di cena.
 
Allora... tante supposizioni, soprattutto su Edward e Tanya – non lo nego, mi sono divertita a leggere le vostre supposizioni – ma come vi ho detto nelle recensioni, in questo capitolo finalmente verremo a capo di qualcosa. Praticamente tutte trovate Edward molto misterioso, è una cosa voluta. Un po’ di mistero ci vuole.
Adorate Jake e siete contente che Bella si sia ubriacata, peccato che il suo adorato fidanzato l’abbia stoppata sul più bello.
 
Finalmente appaiano Alice e Jasper, nel prossimo capitolo ci sarà una nuova new entry, non so se l’adorerete o no, sinceramente non lo so.
 
Mi rendo conto che siete, molte di voi, sotto esame... quindi per il prossimo capitolo mi sa che dovrete aspettare un po’ più di tempo. Scusatemi, però sappiate che adoro tutto quello che mi dite nelle recensioni *-* grazie... buona lettura.



 
~ Hopeful heart.
 
Capitolo quattro: Cedesi invidia.
 
Isabella pov:
<< Dimmi che non ho fatto niente di male! >> Entro in cucina senza nemmeno salutare o preoccuparmi se ci siano anche i miei genitori, Jake sorseggia tranquillamente il suo caffè e poi sorride, fregandosene che ho i capelli per aria e forse anche il trucco sbavato.
In pratica uno zombie è più presentabile di me.
<< Chi tu? E come potresti mai fare qualcosa di male? >> La sua ironia di prima mattina è inaccettabile.
<< Dai scemo! Sii sincero, ho detto o fatto qualcosa di non riaggiustabile? >>
<< Hai solo bevuto e fatto quasi saltare la nostra copertura, perché pensi di aver fatto qualcosa di male? >> Schiudo la bocca.
<< Vuoi per caso farmi sentire in colpa? No, perché ci stai riuscendo benissimo! >> Sto gesticolando e il signorino lo sa, questo non è mai, e ripeto mai, un buon segno.
<< Stai urlando? Stai davvero urlando? >> Si alza in piedi con un’espressione stupita.
<< Sì! E anche te stai urlando! >> Jake chiude gli occhi e sospira.
<< Ok, calmiamoci. Va tutto bene, non possiamo urlarci contro... manco fossimo due sposi in carenza di sesso! >> Faccio una smorfia con la bocca.
<< No, sinceramente non ho proprio voglia di arrotolarmi e fare sesso con te in qualche parte di questa casa. No, l’idea non mi alletta per niente. >>
<< Perché, pensi che a me l’idea piaccia? >>
<< La finisci? >>
<< Ma tu non dovresti avere mal di testa? >> Apro la bocca per ribattere ma alla fine la richiudo sedendomi poi sulla sedia e incrociando le braccia al petto.
<< Ti do una crostatina alla nutella se mi fai un sorriso. >> Jake mi si avvicina sventolandomi sotto il naso quella meraviglia ma cercando di resistere, svio lo sguardo e quasi spero di riuscire a non respirare per non ispirare, ovviamente non ci riesco e dopo nemmeno un minuto di moine da parte del deficiente, mi trovo ad azzannare un pezzo di quel ben di Dio ancora stretta nella sua mano.
<< Apperò, a una crostatina non sai dire di no, eh? >>
<< Smettila. >> Dico con la bocca piena. << A parte gli scherzi, >> Dico dopo aver inghiottito. << Ho fatto qualcosa di cui... suvvia! Ho distrutto tutto? >> Jacob mi sorride in modo dolce, sedendosi di fronte a me, con la tazza di caffè nuovamente piena.
<< Edward crede nell’amore e tu sei quasi andata in panico, ma questo è un dettaglio... >> mi copro la faccia con le mani mormorando un continuo “oddio no”. << Poi... ah sì! Gli hai praticamente fatto intendere che è scopabile. >> Tolgo le mani dal mio volto e sgrano gli occhi.
<< Scherzi? >>
<< Mi piacerebbe, ma per una volta sono serio. >>
<< Oddio, tanto che c’ero potevo dirgli tutta la verità, tanto mi sono sputtanata abbastanza! >>
<< Effettivamente sì, ma comunque penso che non ci abbia fatto tanto caso. >> Uno strano senso di delusione si diffonde in meno. Congiungo le mani sul ventre mentre mi abbandono contro lo schienale della sedia.
<< In che senso? >> Prima di rispondermi Jake mi osserva per qualche istante.
<< Non sto a spiegarti per filo e per segno come sono andate le cose, sta di fatto che gli hai detto che è un peccato che lui creda nell’amore, che è quasi un delitto volersi chiudere in una relazione seria e che facendo così distruggerebbe tanti cuoricini, perché uno come lui è buono solo ad andare a letto e divertirsi. >> Forse la parete bianca della cucina dei miei genitori è più colorita di me.
<< Ho veramente detto così? >> Jacob annuisce, io mi prendo il viso tra le mani.
<< Non uscirò più da questa casa finché non dovremo andare via! >>
<< Oh beh per me non sarebbe un problema ma non siamo qui per una vacanza, bensì per il matrimonio di tua cugina, che tra parentesi, è più odiosa di quanto mi avessi descritto. >> Sbuffo.
<< Jake, non so come spiegartelo ma Edward... ci tengo a fare bella figura con lui, eppure da quando l’ho visto non faccio altro che rendermi ridicola e non saper nemmeno rispondere come si deve alle sue domande. Quel ragazzo è un continuo mistero! Sto impazzendo. >>
<< Sai qual è la cosa buffa? >> Lo guardo aspettandomi che spari la sua prima cazzata quotidiana.
<< Che di lui sai ben poco, eppure ci tieni a farti vedere sempre in tiro, come se... fosse quasi un premio. Da quando ti comporti così per un uomo? >> Già, da quando?
<< Da adesso. >> Ammetto stancamente e con la testa persa tra i pensieri.
<< Bella? E se fossi qui in Italia per ricredere nell’amore? >> Sbuffo e ridacchio.
<< Ma che diamine dici? Non voglio esagerare come al mio solito dicendo che l’amore non esiste e tutto il resto ma... perché dovrei innamorarmi in Italia? Perché qui? In questo posto io... io sono sempre stata la reclusa, quella non capita e apprezzata da ben poche persone... questo posto non mi può dare niente. Se fossi rimasta qui, non sarei nemmeno diventata un avvocato... e non avrei conosciuto te. >>
<< È vero, ma forse avresti avuto più fortuna in amore. >> Non riesco a rispondere subito.
<< Posso farti una domanda ricorrente? >> Alleggerisco il mio tono e mi sporgo verso di lui che alza gli occhi al cielo. << Ma alle cagate che dici, ci credi? >>
<< A questa cagata, come la chiami te, sì, ci credo. >> Inutile dire che mi ha lasciato senza parole.
 
<< Ehi! Ti ho cercata per mari e monti! Ma che fine avete fatto ieri sera? >> Sospiro prima di fingere un sorriso e rispondere, quasi, con entusiasmo alla mia cara cuginetta che ha deciso di sbucare dal nulla facendoci una visita, fortuna che i miei sembrano spariti.
<< Siamo usciti a prendere una boccata d’aria e alla fine siamo tornati a casa a piedi. >>
<< Allora Edward non ha mentito... >> Un battito perso.
<< Perché avrebbe dovuto mentire? >> Mannaggia a me che non riesco a mettere a freno la lingua. Tanya mi guarda con curiosità e Jake s’intromette chiedendole se vuole qualcosa da bere, rifiuta.
<< Non mi fido molto di Edward. Tutto qui. >> Stretta e concisa, non è da lei.
<< Ma lo hai invitato al matrimonio... >> La mia non è una vera domanda, d’altronde la risposta la so già. Tanya sbuffa in modo quasi teatrale e si sposta i capelli biondi quasi con disinvoltura, se non la conoscessi direi che è tranquilla ma invece... beh è un po’ agitata.
<< Sì beh... è amico di Luke, non potevo non invitarlo. È stato Edward a farmi conoscere il mio amore, diciamo che non poteva non esserci. >>
<< Non sembri molto entusiasta. >> Dice Jake, finalmente incuriosito quasi quanto me da tutto questo mistero.
<< No, che dici! >> Sorriso finto quanto le sue extension. << Sono molto grata a Edward ma... diciamo che la bella amicizia che c’era agli inizi, purtroppo non c’è più. >> Chissà perché non penso che ci fosse solo un’amicizia.
<< Ci sei andata a letto? >> No, no nonononono! Ditemi che non l’ho detto! Jake sgrana gli occhi ma Tanya quasi non si scompone. Chissà perché il mio stomaco si è chiuso.
<< Sì. Prima che mi presentasse Luke. Niente di serio. Nessuna storia. Diciamo che però io volevo di più, almeno prima di conoscere Luke. Edward forse si sarebbe lasciato andare, se non gli avessi dato un due di picche e il giorno dopo mi fossi presentata con quello che era un suo amico a braccetto. Penso ci sia rimasto male, ma è andata meglio così. Lui doveva comunque tornare a Chelsea e io... io dovevo rimanere qui. >> Posso mai sentirmi quasi dispiaciuta per lei? No. Infatti non lo sono. Diamine ci è andata a letto! Invidiainvidiainvidia!
<< E Edward e Luke come si conoscevano? >> Tanya abbassa un attimo lo sguardo sulle sue mani appoggiate sul legno del tavolo.
<< Lavoravano assieme ma Luke ha deciso di rimanere qui per me. >> Sgrano gli occhi. Ditemi che ho capito male! Ditemi che non sto per avere un infarto!
<< Cavolo, cioè... romantico. >> Jake ha quasi gli occhi a cuoricino e Tanya gli sorride rincuorata. Io? Possibile che mi abbiano chiusa in una sottospecie di bolla? Forse ho fatto tutto da sola, perché non voglio credere che la cugina che è sempre stata messa a confronto con me fin da piccola, sia riuscita ad avere una storia d’amore con i fiocchi. No, non voglio crederci. Maledetta invidia!
<< Comunque... >> Dice Tanya, con ancora un sorriso dolce sulle labbra, dopo qualche attimo dalla risposta di Jake. << Sono venuta qua per invitarvi a cena da Luke, stasera staremo tutti assieme. Ci saranno anche Alice e Jasper. Quei due pazzi sono finalmente tornati dalla vacanza in Africa. >> Alice. Mia cugina. Lei sì che è una vita che non la vedo, e l’ultima volta non è stata molto piacevole.
<< Non mancheremo. >> Risponde prontamente Jacob al mio posto. << Per tutti assieme chi intendi? >> Chiede il mio fidanzato attirando la mia attenzione.
<< Oh beh, quelli di ieri sera, più Alice e Jasper. Forse dovrei invitare una mia amica, almeno Edward non rimarrebbe “scoppiato”. >> E se facessi scoppiare lei, ma nel vero senso del termine? Deglutisco e stringo i pugni. Se le sue amiche in questi anni non sono cambiate, saranno delle Barbie stupide e fin troppo belle... no, meglio non pensarci.
<< Non è mica male come idea. >> Fulmino con un’occhiataccia Jake, ma quest’ultimo ha già ripreso a confabulare con Tanya. Mannaggia a lui!
 
<< Ti ho già detto che ti odio? >>
<< Da quando tua cugina è andata via, almeno un milione di volte, e specifico che saranno passate, sì e no, sei ore. Complimenti Bella, un nuovo record! >> Sbuffo suonando il campanello della strasupermega villa di Luke, evito di rispondere al mio amico deficiente e attendo in silenzio, muovendomi sul posto.
<< Oh eccovi, accomodatemi. >>
<< Una perfetta padrona di casa. >> Alzo solo gli occhi al cielo ma nella mia mente, dopo questo scambio di battute tra Tanya e Jake, mi sono infilata due dita in gola per la nausea. Per carità, Jake con il lavoro che fa è abituato a trattare con gente odiosa e falsa ma... cavolo, è un attore nato, dovrebbe cambiare mestiere, altro che continuare a fare il modello d’intimo!
Scambiando qualche battuta, raggiungiamo il salotto dove troviamo gli altri ma la mia attenzione non si posa su mio cugino che praticamente urla il nome di Jake, oppure su Rose che lo sgrida, bensì su Edward. Diamine è stupendo vestito con un pantalone classico e una camicia. Da dov’è uscito? Da quale rivista di moda? E con chi sta parlando?
<< Eh la madonna! >> Mi sussurra Jake nell’orecchio.
<< Jacob! >> Lo rimprovero, colpendolo ad una spalla, spostando a malincuore lo sguardo.
<< Scusa, mi è scappato. Uno così non passa di certo inosservato. >>
<< Sì, questo è vero ma vorrei ricordarti che sei il mio fi-dan-za-to. Lo so che per te è complicato accettarlo, ma è così. >>
<< Quindi dovrei avere occhi solo per te? >> Sorrido divertita.
<< Sì, esattamente. >> Sorprendendomi e facendomi ridere, Jake mi abbraccia ma quasi mi strangola poiché mi stringe praticamente dal collo. << Mi vuoi uccidere? >> Chiedo posando le mie mani sui suoi fianchi.
<< No, ti abbraccio. >> Mi risponde semplicemente. Scoppio a ridere.
<< Dovresti essere più gentile, così sembri quasi un fratello che cerca di strangolare la sorella. >> Jacob sorride; la cosa buffa è che tutto questo “discorso” avviene tramite sussurri, in pratica al di fuori sembriamo sicuramente dei deficienti, ma oramai ho capito che a causa di Jake regredisco come una bimba, e la cosa purtroppo mi piace.
<< Ma io sono, praticamente, tuo fratello. >> Lo dice ridacchiando e baciandomi la punta del naso facendomi sorridere.
<< Oh che carini! >> Rose si fa sentire e questo ci permette di smettere di fare le piovre; saluto educatamente in modo generale, ma quasi smetto di respirare quando Jasper si avvicina e mi abbraccia lasciandomi senza parole.
<< Posso essere sincero? Pensavo fossi morta. >> Lo stacco da ma con forza, facendogli vedere i miei occhi sgranati.
<< Sarà anche vero che qui non ci torno mai, ma questo non significa che io sia morta. E non sono nemmeno uno zombie! >>
<< Un vampiro, io me la vedo bene nella parte di un vampiro. >> Commenta Jake inserendosi nel "discorso"; Jasper lo guarda con curiosità ma infine sorride.
<< Me la ci vedo bene anch’io con le zanne e magari due occhi rossi. >> I due scoppiano a ridere e io li guardo quasi con la mascella a terra. E pensare che nemmeno si sono presentati.
<< Se fossi una vampira, vi avrei già prosciugato, sareste voi quelli morti. Perché diamine sono una semplice umana? >> Una risata leggera cattura la mia attenzione, evidentemente qualcuno mi ha ascoltata perché quei due si sono messi a parlare e mi hanno dimenticata. Che carini.
Alice è poco distante da me, indossa un leggero e carino vestitino. Porta i capelli lunghi, ed è quasi strano vederla praticamente donna, quando l’ho lasciata sembrava una bambina. Abbiamo semplicemente un anno di differenza ma... Alice è così minuta fisicamente che vedere questo cambiamento così radicale... mi sta lasciando senza parole.
<< Non pensavo che saresti più tornata. >> Questo è il suo ‘ciao’.
<< Non pensavo che sarei più tornata. >> Ammetto, rispondendo al suo ‘saluto’.
<< Beh è bello vedere che stai bene, che sei una gran pezza di figa e che il tuo fidanzato è un gran gnoccolone. >> Ridacchio. È pur sempre la sorella di Emmett, e la raffinatezza non è di casa.
<< Sei stupenda. >> Ammetto accarezzandole i capelli neri. Lei mi sorride per poi afferrare la mia mano.
<< Possiamo parlare un attimo? >>
<< Non lo stiamo già facendo? >> Sto scherzando, ovviamente, ma se devo essere sincera, sarebbe carino non riportare i brutti ricordi a galla. Ma a quanto pare è inevitabile.
Alice non mi risponde con una battuta, no, mi guarda per qualche secondo con la testa inclinata e con un lieve sorriso sulle labbra. Mi trovo a mordermi il labbro inferiore e annuire guardandola negli occhi.
Non facendoci notare, raggiungiamo la cucina e l'imbarazzo ci avvolge. Alice, quasi come se fosse a casa sua, apre il frigo e afferra due bottigliette d'acqua, accetto volentieri quella che mi porge e bevo subito un sorso.
<< So che ne è passato di tempo, ma devo dire che sembra non sia passato nemmeno un giorno. >> Alice lo dice sorridendo, sedendosi al tavolo quadrato che c'è nella cucina e tenendo fin troppo stretta la bottiglietta. Io lentamente mi avvicino e faccio strisciare la sedia sul pavimento per poi accomodarmi, Alice continua a guardarmi e a sorridere... e io sinceramente mi dico che non dovrebbe. Io non ci riesco.
<< Non ci siamo lasciate molto bene, direi che per me non è passato proprio solo un giorno bensì quasi nove anni. >>
 
<< Mi ha baciata! Ma... che diamine stai facendo? Dove vai? >> Alice era entrata in camera mia di corsa, non preoccupandosi del cartello attaccato fuori con su scritto "NON ENTRARE!"
<< Me ne vado. Sono stufa di questa città, di mia madre, dei miei compagni di scuola... di tutto! Non ne posso più. Voglio solo andarmene. >> Ero in lacrime, avevo da poco avuto l'ennesima discussione con mia madre, che ovviamente non mi ascoltava e pensava che esagerassi su qualsiasi cosa. Ogni cosa l'affibbiava all'adolescenza, al mio caratteraccio e alla mia continua voglia di mettermi nei guai per attirare la sua attenzione. Peccato che non fosse così.
<< Te ne vai? Dove? >> Alice era sconvolta, e la capivo, almeno a distanza di anni sono riuscita a mettermi nei suoi panni, non deve essere stato facile vedere tua cugina, quasi la tua migliore amica, fare baracche e burattini e andarsene con a malapena un ‘ciao’.
<< A New York. No, non lo so. Sinceramente voglio solo andarmene dall’Italia. Questo posto non fa per me! Non ha niente da offrirmi. >>
<< Ma ci sono io. C’è Emmett. Mi sono appena baciata con Jasper e tu vuoi andartene? >> Era scoppiata a piangere, ma forse era scoppiata in tutti i sensi. Ricordo che mi fermai, staccai le mani dalla valigia e mi girai verso di lei. Sembrava ancora più piccola e soprattutto indifesa ma nei suoi occhi c’era una rabbia che mi travolse e mi lasciò quasi senza parole.
<< I pro sono minori dei contro. Mi dispiace. >> Detto ciò, chiusi la mia valigia, afferrai la borsa con tutti i miei risparmi all’interno e la lasciai lì, sul mio letto con gli occhi sgranati e con delle lacrime silenziose a bagnarle le guance.
 
<< Oh! Scusate. >> Mi volto e incontro gli occhi verdi di Edward, cerco di ricompormi – non che io stia piangendo ma sicuramente la mia faccia cianotica e gli occhi lucidi non passano comunque inosservato.
<< No, niente Edward, non disturbi... entra pure. >> Dico.
<< È che... stavo cercando un posto per nascondermi e la cucina mi è sembrata il posto più... giusto. >> Mi strappa un sorriso, è imbarazzato e d’altronde penso sia normale, è chiaro come l’acqua che io ed Alice stessimo facendo un discorso abbastanza serio.
<< Non disturbi affatto, suvvia vieni a sederti. >> È davvero la mia voce? A quanto pare sì.
<< Io preferisco andare di là, sicuramente il mio Jazz se n’è accorto che non ci sono. >> Annuisco ad Alice mentre Edward si accomoda al tavolo. Il piccolo folletto ci lascia soli e io evito di guardarlo, facendo anche finta che il mio stomaco non sia stato compresso.
<< Ho interrotto qualcosa, vero? >> Perché è sempre così diretto? Mannaggia a lui.
<< In effetti sì, però mi hai fatto un piacere. >> Lo intravedo annuire e quasi rilassare, me ne compiaccio. Perché parlare con lui sembra così semplice?
<< Tanya... Tanya mi ha detto di quello che è successo >> Alzo lo sguardo e la prima cosa che noto è che si è irrigidito.
<< E da quando parli con la tua cuginetta, stronza, acida e oca? >>
<< Per il bene comune, qualche volta, devo fare questo sforzo. >> La sua domanda è stata quasi come uno schiaffo, perché adesso che la sbronza è passata, ricordo praticamente tutte le cose che ci siamo detti ieri sera, e non so se sia un bene.
<< E parlate di me? >> È serio, non c’è ombra di scherzo.
<< Sinceramente parlo di te con Jacob, non con Tanya. >> Perché sono stata sincera? E perché adesso sta sorridendo divertito.
<< Con Jacob? >>
<< Sì, sai, il mio fidanzato. >> Ridacchia.
<< La mia domanda era di stupore, non per capire di chi stessi parlando. >>
<< Beh con il proprio fidanzato bisogna parlare di tutto. E tu fai parte di quel ‘tutto’. >> Sì, sono stata brava a togliermi dalla rete del cacciatore...
<< Se di me ne parli con Jake, allora perché lo hai fatto anche con Tanya? >> ... almeno finché il cacciatore ha deciso di non lasciarmi più una via di scampo.
<< È uscito il discorso, non sono andata a cercarmelo. >> Beh... più o meno, ma lui mica deve saperlo.
<< Quindi sai che siamo andati a letto, che mi ha riempito la testa con tante belle frasi e che poi, quando io ero pronto a uscire in modo tradizionale con lei, lei si è presentata tutta ridacchiante e felice attaccata al braccio di Luke mostrandomi una fedina del loro amore? Definirla stronza, forse, è ancora un complimento. >> Oddio mio! A me Tanya non l’ha raccontata mica così tutta questa faccenda! Però sono sicura di non mostrare nessuna emozione, sono brava a trattenermi, con il mio lavoro sono obbligata a celare l’emozioni.
Dov’è finita l’invidia? È scomparsa, perché non si può essere invidiosi di una persona che ha fatto questa... cazzata. Suvvia! Rifiutare Edward per Luke? Impensabile. E comportarsi così da stronza patentata? Assurdo.
<< Sì, stronza è dire poco. Ma rimane sempre la stessa domanda, allora perché sei qui? >>
<< Perché Luke non ha mai saputo niente e... quando lui ha deciso di rimanere qui a Firenze, invece che tornarsene a casa, a lavoro... ho capito che sarebbe stato impossibile tornare indietro. Infatti siamo amici per modo di dire. Lo siamo solo quando lui se ne ricorda, o quando io torno qua. >>
<< Che cosa triste. >> Io non riuscirei mai e poi mai a dividermi in un modo così definitivo e tremendamente doloroso da Jake. Se fosse successa una cosa simile a me, so che la mia amicizia con Jacob non finirebbe. C’è capitato di corteggiare lo stesso ragazzo – e per quanto io sappia che non è proprio lo stesso paragone – devo dire che nemmeno per un momento abbiamo messo qualche ragazzo prima di noi. Ci è capitato di farci dispetti, o fare in modo che l’attenzione cadesse più su uno che sull’altro ma ci siamo fermati lì. Forse perché non c’era un sentimento come l’amore di mezzo o magari nel loro caso c’è? Luke le ha chiesto di sposarlo, non può non essere – almeno lui – innamorato. Devo dire che trovo ingiusto che Luke non sappia tutta la verità, ma in tanti anni, magari, Tanya gliel’ha detto. Chi lo sa?
<< Fortuna che non ho fatto la figura del cretino dichiarandomi. E grazie al cielo non ero innamorato. >> Guardo Edward che sorride. Sembra trovare la situazione divertente ma... noto quasi subito che è un sorriso finto. Non so che cosa scatti in me, so solo che la mia mano corre a coprire una delle sue e gli sorrido dolcemente.
<< Non ti sei perso niente. >> Ridacchia.
<< Jacob è un uomo fortunato. >> Perché ha rimarcato la parola ‘uomo’?
Forse Edward sa più di quanto dà a vedere... e la cosa mi terrorizza.
 
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Note dell’autrice  oddio che parolone! 
Mi piace concludere i capitoli con queste domande esistenziali xD
Ne accadono parecchie, ma lascio a voi la parola, più che altro perché non so che cosa dire, non è vero, in realtà non voglio farmi scappare qualcosa dei prossimi capitoli.
Mmmh... come concludere? Beh innanzitutto ricordandovi il GRUPPO DEGLI SPOILER e poi che domenica ci sono gli Mtv movie award *-* e mi toccherà fare nottata come da due anni a questa parte xD bene, dopo queste perle di saggezza, vi saluto e vi ringrazio anticipatamente per tutto :) spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia strappato qualche sorriso. Jess.
   
 
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