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Autore: _res_    02/06/2011    3 recensioni
- Allora, cosa fai stasera? -
Parole. Parole buttate, così, per caso. Quasi per perdersi nella brezza autunnale, che non essendo ancora troppo fredda donava un po’di sollievo ai passanti. Il marciapiede che affiancava la spiaggia, nonostante la temperatura, era praticamente vuoto. Non era stato il venticello caldo, ma le nuvole che coprivano il cielo a scoraggiare i surfisti che affollavano perennemente la spiaggia.
- Non ne ho la più pallida idea, anche se qualche suggerimento ce l’avrei… -
Rispose la ragazza e per far capire ancora meglio quali fossero i suoi piani, si prodigò in un lungo e profondo sbadiglio.
Una risata fu portata via ancora una volta dal vento.
Cosa fareste se aveste sedici anni e viveste ad Huntington Beach? e per di più se il vostro migliore amico fosse una ragazza?
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO X




Era distesa sullo sdraio nel giardino di casa sua, la faccia sotto l’ombra dell’albero di tiglio, mentre sul resto del corpo sentiva il calore del sole accarezzarle la pelle, nei punti in cui la stoffa della maglia e dei pantaloncini la lasciavano scoperta. Aveva tirato su le maniche fino ai gomiti per non sporcarsi, mentre tagliava l’erba ed ora un venticello leggero la percorreva, facendo asciugare ancora più velocemente le goccioline di sudore.
Si passò la mano, che fino a poco tempo prima sfiorava la stoffa della maglietta sulla pancia, nei capelli, sparsi in enormi ricci sul lettino. Era riuscita a stancarsi a dovere quel pomeriggio, con l’unico risultato di rimandare ancora per qualche ora il momento in cui avrebbe ripensato agli avvenimenti di quattro giorni prima.
Ne aveva parlato a volontà con Maddy e Mey e perfino con Jimmy, nei momenti in cui era sicura che Brian non avrebbe potuto sentirli. Tutti e tre, naturalmente, avevano convenuto sul fatto che avrebbe dovuto parlare urgentemente col diretto interessato, cioè Brian. Innanzi tutto doveva riferirgli la storia di Meggie, che lei aveva deliberatamente reso inesistente in quei giorni e poi avrebbero dovuto parlare del bacio. Se, però, la prima le sembrava avere almeno un senso per essere discussa, la seconda non ce l’aveva proprio.
Bry, infatti, aveva senz’altro il diritto di poter decidere cosa fare con Meggie e Aris aveva il dovere di riportargli il loro discorso. Non voleva nemmeno fare un torto a Meggie, facendole credere di essere stata rifiutata quando, in realtà, non aveva nemmeno mosso un dito per fare ciò che le aveva chiesto.
 Ma per il bacio che gli aveva visto dare, lui non le doveva nessuna spiegazione, visto che non stavano insieme, ma erano semplicemente amici.
amici…
Sospirò al pensiero di quella parola. In effetti, era proprio quello che erano sempre stati lei e Brian da quando avevano cominciato a frequentarsi. Le era sempre andato bene così e non aveva mai pensato a lui in modo diverso, ma allora perché non le andava giù di vederlo con un’altra?
Era da sabato dopo la festa che ci pensava e non aveva ancora capito il perché, anzi, no, lo sapeva benissimo, ma non riusciva e non voleva ancora ammetterlo.
Quella notte aveva come sentito la terra franarle sotto i piedi, come se quella rossa glielo avesse portato via, prima ancora che lei gli avesse minimamente accennato di Meggie. Si era sentita come presa a pugni nello stomaco ed era rimasta senza fiato.
Ripensò agli ultimi giorni, quando aveva cercato di sembrare il più normale possibile, mentre tutti i suoi amici, compreso Brian, le avevano lanciato occhiate strane. I primi per capire se avrebbe parlato o no, il secondo, aveva ipotizzati Aris, probabilmente, voleva capire il perché venisse fissata in quel modo.
Non aveva ancora avuto il coraggio di affrontare l’argomento, ma come avrebbe potuto, dato che nemmeno lei aveva le idee chiare sul come fare e su cosa dire di preciso?
 “Bry, sai l’altra sera…, che ero in veranda…  sì, ecco! Giusto, bravo! Beh, ecco in realtà avevo appena parlato con Meggie e…” No! Ma che cazzo sto facendo? Non va bene! AHHHH!
Era talmente disperata, che tutte e due le mani corsero a coprirle gli occhi. Un altro sospiro le uscì dalla bocca, mentre le dita si aprivano, permettendole di vedere lo spettacolo delle foglie mosse dal vento.
Ok, io ce la posso fare, ce la devo fare! Devo parlargli assolutamente, ma quando? Domani a scuola… no, non conviene. Troppa gente, poca privacy… dopo allenamento? No, lui è a casa di Matt a fare il cretino, anche se adesso che è entrato nel loro gruppo mi sento più tranquilla… no, nemmeno perché quello è il modo migliore per mettersi nei guai! Va beh, ci penserò, quando accadrà e se saremo ancora amici! Di questo passo va a finire che riuscirò a mandare tutto all’aria!... Ci rimane solo la sera… Oddio! Stasera, no! Mi rifiuto, non so nemmeno cosa dovrei dirgli! Però, se continuo a rimandare, magari la situazione peggiorerà! Che cazzo faccio? Aiutooooo!
Aris scosse la testa, mentre le mani sbattevano sullo sdraio. Era destino, probabilmente che si dovesse cacciare perennemente nei casini più intricati.
Ok, va bene… No, non va per niente bene! Però, mi devo calmare o non riuscirò a fare un cavolo in queste condizioni… adesso conto fino a dieci, prendo un bel respiro e metto via il tosaerba. Se non lo metto al suo posto adesso, va a finire che me lo dimentico qui e poi chi lo sente mio padre…
Dopo aver raggiunto un minimo di calma, Aris si alzò con estrema lentezza e si diresse verso il tosaerba, che aveva lasciato poco lontano, vicino alla staccionata. Era di quelli piccoli, che andavano condotti a mano e con il sacco per raccogliere l’erba. Così, dopo averlo portato in garage, buttò nel cassonetto vicino al vialetto il contenuto della sacca.
Si volse verso il giardino e inspirò l’aria fresca, che sapeva ancora di prato appena tagliato. Amava quell’odore, che le ricordava le notti estive passate a guardare le stelle. Fu in quel momento che una risata bassa e gutturale le fece girare di scatto la testa verso la palizzata.
Ci mise alcuni secondi per capire che il ragazzo appoggiato ai pali verniciati di bianco era Drake Gosh, uno dei ragazzi del quartiere con cui si era divertita come una matta fino a cinque anni prima, nonché suo vicino di casa.
- Cos’hai da ridere Drake? Sono così divertente per te, che la prima volta che ci rivediamo dopo anni ti metti a ridacchiare?-
Fece la ragazza, mettendosi le mani sui fianchi e fissandolo di traverso.
Il ragazzo aveva un braccio completamente appoggiato sui paletti bianchi, mentre l’altra mano sorreggeva il mento appuntito del ragazzo. Possedeva i tratti fini e taglienti, che si erano affilati ancora di più con la crescita e due occhi grigi come il cielo pieno di nuvole, intenti a guardarla divertiti. L’ovale era attorniato da ciocche di capelli di un biondo pallido, quasi bianco, abbastanza corte. La pelle candida era la cosa più impressionante, che Aris avesse mai visto, perchè era difficile incontrare persone con una colorazione della cute così chiara in un luogo del genere, dove il sole splendeva trecentosessanta giorni l’anno. Era sempre stato così, nonostante il fatto che con il loro gruppetto vivessero perennemente all’aperto nel parco o in spiaggia. L’unica cosa che faceva presagire un’esposizione giornaliera al sole della California, erano le piccole efelidi che aveva sul volto.
Aris doveva ammettere che oltre ad essere diventato molto carino era cresciuto davvero un sacco, probabilmente la superava di ben una ventina di centimetri.
- No, assolutamente, non sei mai stata la più spiritosa… piuttosto, ridevo perché guardandoti, mi è venuto in mente quando, anche da piccola, ti fermavi nel bel mezzo del parco e ti buttavi per terra per sentire più da vicino l’odore dell’erba! Mi mancano certe cose…-
Un sorriso enorme si aprì sul suo volto, mentre una leggera nostalgia dei tempi passati prendeva entrambi i ragazzi.
Una miriade di immagini di quando erano piccoli, ritornarono prepotenti davanti ad Aris, cancellando le preoccupazioni dell’adolescenza.
- In effetti, era alquanto imbarazzante…-
Rispose lei, ripensando ad un episodio in particolare, nel quale si era rotolata senza volere sulla cacca di un cane.
- Allora per fortuna che hai smesso! Anche se, riesco ad immaginarti benissimo, mentre ti sdrai per terra nel bel mezzo di una delle tue partite di calcio!-
Risero entrambi a quella battuta. In effetti, Aris aveva sempre amato rotolarsi sul prato, soprattutto se appena tagliato, e aveva dovuto reprimere quest’abitudine, quando aveva cominciato a giocare in squadra. Non voleva proprio essere presa in giro da tutta la scuola per una cacca di cane.
- Ah! Ah! Ah! Com’è che non ti ricordavo così cretino?-
- Sai, più si cresce, più si peggiora…-
Quella frase le fece uno strano effetto. Non ci aveva mai pensato, ma spesso quello che accadeva era proprio quello. Crescere a volte comportava scegliere e spesso erano quelle scelte a portarti su una brutta strada.
Forse se rimanessimo sempre piccoli la vita sarebbe meno complicata…
- E’ per questo, allora, che non riusciamo mai a trovare un attimo per riunire la vecchia compagnia?-
Domandò Aris riscuotendosi e ritornando a volgere lo sguardo, prima perduto nel vuoto, sul volto di Drake.
- Probabilmente… Ehi! Visto che, sono già passati cinque anni dall’ultima volta che ci siamo parlati per più di due minuti, cosa ne pensi di venire a dare un abbraccio ad un tuo vecchio amico?-
Un’improvvisa ondata di felicità percorse il ragazzo, che cambiò repentinamente il discorso, facendo tornare il sorriso sul volto di Ris.
- E come pensi che possa fare Drake? C’è la staccionata in mezzo-
Le braccia di Aris si levarono verso il cielo in un gesto che doveva significare ovvietà, ma che lui interpretò come “vieni tu qua se ci tieni ad abbracciarmi”.
- Ma quante storie! Guarda che basta arrampicarsi-
- Non eri tu quello che diceva che ero troppo bassa, perfino per scavalcare una siepe?-
- E tu da quand’è che prendi sul serio ciò che ti dice un bambino di otto anni?-
- Veramente, è stato due anni fa, quando sei venuto qua ad allenarti con Ale…-
Perché quella ragazza era sempre riuscita a farlo esaspera in quel modo? E perché voleva sempre avere ragione?
Donne! Più crescono e più peggiorano!
- Ok, ho capito! Dovrò venire io-
Con un salto Drake superò la palizzata, rovinando la speranza di Aris  di vederselo cadere per terra, per aver preso male la rincorsa.
- Wow! Ma sei in forma! –
Osservò lei, stringendo il ragazzo in un leggero abbraccio.
- E cosa ti fa pensare che non lo sia? Vuoi vedere i miei addominali?-
Quella era sicuramente l’offerta più allettante che un ragazzo le avesse mai fatto in quel periodo e Aris ne era molto tentata. Da sotto la maglietta di cotone nera si capiva benissimo quanto fosse in forma e le costò tutto il suo autocontrollo rispondere di no e allontanarsi da lui, anche perché altrimenti si sarebbe ritrovata a sbavare su di lui.
- No, grazie, passo. Allora, come va con la squadra? Sai, adesso che Ale è andato al college non mi interesso più di tanto al campionato di basket interscolastico…-
Aris ricordava perfettamente come Drake, di due anni più piccolo di Alessio, gli avesse trasmesso la passione per la pallacanestro e avessero cominciato ad allenarsi tra di loro, quando gli altri giocavano a calcio. Purtroppo, si erano ritrovati in due scuole diverse e avevano dovuto giocare sempre uno contro l’altro.
- Va piuttosto bene e, poi, quest’anno sono il capitano… sì è fantastico, però adesso che non c’è più tuo fratello a giocare nella squadra della vostra scuola, non è più bello come prima…-
- Beh, allora ti conviene iscriverti in un college con una buona squadra, magari lo rivedi…-
- Lo spero, anzi, non si sa mai che ci ritroviamo a giocare fianco a fianco, come quando ci divertivamo al campetto! Non ho mai capito perché tu non hai scelto basket, non eri male…-
Drake vide l’amica alzare gli occhi al celo, come succedeva prontamente ogni volta che qualcuno le faceva quella domanda.
Era davvero diventata molto carina e lo era ancora di più quando faceva quelle facce strane.
- Faccio finta di non aver sentito o ti rispondo?-
Il silenzio accolse quella domanda e Aris, dopo aver lanciato uno sbuffo, che le aveva fatto volare via alcuni capelli dalla faccia, si vide costretta a rispondere, con gli occhi grigi di Drake che la fissavano pazienti, come aveva già fatto altre miglia di volte da piccoli.
- Ok, beh, in realtà ci avevo pensato, però ero indecisa fra il basket e il calcio e alla fine…-
- Hai seguito le orme di Paolo! Chissà che delusione per Ale-
- No, non direi! Non ci ha rivolto la parola per due settimane, anche se poi ci ha perdonato. Però ho il sospetto che continui a pensare che Paolo mi abbia dato qualcosa in cambio per scegliere il suo sport…-
L’ironia nella sua voce era ben udibile ed entrambi finirono per ridere di fronte all’ovvietà del finale. Se Ale aveva un difetto era quello di essere soffocante sul fronte dei ragazzi, ma era altrettanto orgoglioso quando si trattava di una qualsiasi gara, anche non sportiva.
- Ah! Ah! Ah! Ah! Che idiota… Comunque, se non ci fossimo trovati ad andare in istituti diversi, probabilmente non ci saremmo mai divisi –
Drake si riferiva al fatto che tutto il loro gruppo si era diviso proprio per quel motivo. Erano pochi i ragazzi del vicinato che ancora si frequentavano nel tempo libero, se non si trovavano nello stesso istituto.
- Già… tutta colpa della scuola…. Ah! Sai, a volte, ci penso ancora a noi-
Disse Aris nostalgica, avvicinandosi al grande albero del suo giardino e sedendovici sotto, seguita a ruota da Drake che si fermò davanti a lei.
- Solo a volte?-
Domandò lui ben sapendo quanto tutti loro ci avessero tenuto al gruppo e che non era stato facile vederlo sgretolarsi così, davanti agli occhi, come fa un castello di sabbia abbandonato al suo destino sulla spiaggia.
Prima, infatti, si disgregavano le torri, perché il vento e il sole avevano lavorato seccando la sabbia. Poi, a causa dell’acqua cadeva pian piano un fianco. A volte per colpa di una pallonata poteva venire via un pezzo di muro, ma le fondamenta erano ancora lì e ci mettevano molto tempo a scomparire. Solo con l’alta mare andavano via anche loro.
- Ok, spesso! Beh, devo dire che mi vengono in mente tutte le cavolate che abbiamo fatto da bambini! Quando succede mi metto a ridere come una scema e di solito chi mi sente mi crede pazza!-
- Ma tu sei pazza! -
- Grazie! Vedo che hai molta stima di me, eh Drake?-
- Più di quanto tu immagini, in ogni caso come mai sei in questo stato? Voglio dire non c’è così tanto caldo da grondare di sudore, solo per essere usciti di casa!-
In effetti, Aris non era nel miglior stato possibile. I capelli erano leggermente bagnati nelle punte, per il sudore. Il viso, oramai aveva perso tutto il rossore, ma restava visibilmente sporco di sudore, terra e polvere. Per non parlare dei vestiti, che erano completamente sporchi d’erba.
- Infatti, non sono solo uscita di casa. Ho tagliato l’erba! Cos’è quella faccia, non posso?-
In effetti, Drake era leggermente sconcertato. Di solito, infatti, erano sempre stati i suoi fratelli a fare la maggior parte dei lavori nel giardino e quello doveva essere stata la prima volta che la ragazza tosava il prato. Però, la cosa più strana fu per lui ricordarsi di qualcosa che credeva non esistesse più. Si rivide piccolo ed in compagnia di altri bambini, tra cui Aris, pronti per mettere le mani su un vecchio tosaerba arrugginito, senza avere la minima idea di come funzionasse.
- No, no, fai pure. Se vuoi puoi addirittura tagliare il mio di giardino! Mi è solo appena venuto in mente di quando tu, io, Liz,… ehm…Ilary, Michael e Nathan ci eravamo messi in testa di usare il vecchio tosaerba del nonno di Nate!-
Ci mise un attimo a capire di cosa stesse parlando il ragazzo di fronte a lei, ma non appena ricordò di quel giorno si portò una mano fra i capelli, piegò leggermente la testa lato e si mise a ridere.
- Oddio! Me n’ero completamente dimenticata! Che scemi! Ma quanti anni avevamo?-
- Più o meno otto…-
- Già! Cavolo, ti ricordi? Solo per tirarlo fuori dal capanno ci abbiamo messo un’ora e alla fine eravamo sporchissimi! Eravamo pieni di polvere e ragnatele-
- Non sapevamo nemmeno come usarlo…-
- Per fortuna che la nonna di Nate ci ha intercettati prima che provassimo ad avviarlo e ci ha spediti a casa a farci un bel bagno! Ma noi, abbiamo aperto il getto della gomma in giardino e ci siamo sporcati ancora di più! Oddio! Mi mancano davvero un sacco i bei tempi! Almeno, allora, non dovevamo pensare alla scuola, agli impegni extrascolastici…
- …e all’amore!-
Gli sguardi si abbassarono da entrambe le parti, per due motivi diversi, ma entrambi avevano ragione ad essere almeno un po’ tristi.
- Sì, e all’amore!... A proposito, come va con Liz? Ci stai ancora vero? Nonostante abitiamo di fronte è da una vita che non la vedo! Beh, più o meno come con te…-
 Chiese Aris, per spezzare quell’atmosfera un po’ cupa, che era calata fra i due.
Drake, infatti, era sempre stato insieme alla loro vicina, Liz, che abitava nella casa di fronte. Ad Aris erano sempre piaciuti come coppia. Lui biondo, simpatico, gentile, su cui si poteva contare sempre. Lei un po’ bambolina, sempre sorridente e con due occhi enormi, ma mai stronza.
- In realtà, no. Ci siamo lasciati quest’anno all’inizio della scuola…-
Capì immediatamente il perché Drake si fosse riferito all’amore, quando lei aveva parlato dei vantaggi di essere piccoli. Le dispiaceva un sacco per loro. Dopo tutto, si conoscevano da quando erano nati ed erano stati insieme per più di sei anni. Forse, però, era stato meglio così. Aris era la prima a sostenere che alla loro età le storie non potevano durare molto, ma non dovevano nemmeno durare troppo poco.
- Mi dispiace! Stavate bene insieme! Insomma, almeno, io personalmente vi ho sempre immaginato come la coppia perfetta! Dopo tutto, stavate insieme da sei anni…-
- Sì, ma le cose purtroppo cambiano… -
Ma quanto cavolo ha ragione questo ragazzo oggi?
Si ritrovò a pensare Aris, fissando la direzione in cui il ragazzo stava guardando. Probabilmente, Aris non gliene aveva mai dato così tanta. Ripensò ad Andrew, ma lo ricacciò immediatamente negli angoli più oscuri della sua mente.
- E a volte più in fretta di quanto si possa pensare… Ma tuo fratello come sta? E’ da un bel po’ che non lo vedo…-
Jo Gosh, era il fratello di Drake e come aspetto erano l’uno l’opposto dell’altro, tranne che per il fisico magro e asciutto. Se il più giovane era biondo e pallido, l’altro era moro ed abbronzato.
- Sta bene, l’ultima volta che l’ho sentito, due settimane fa, era ancora vivo. Adesso sta a Boston -
- E’ ancora arrabbiato con i tuoi?-
Era una domanda difficile e ad Aris non piaceva farla. Si ricordava ancora di quella sera in cui Drake aveva bussato alla sua finestra per raccontargli di come il fratello di diciassette anni, avesse litigato con i genitori e se ne fosse andato, senza tornare il giorno dopo. Nonostante tutto, però, alla fine, Drake non era rimasto arrabbiato con Jo e i due si sentivano regolarmente.
- Dimmi tu! Nessuna delle due parti vuole lasciar perdere ciò che è successo e non capiscono che più vanno avanti, più la situazione diventa insostenibile. Nessuno vuole ammettere quanto ci stanno male. Io lo vedo Ris! Mia madre che piangeva e ogni tanto lo fa ancora! E poi tutti e tre ci siamo sentiti spaesati senza di lui. E’ già due anni che Jo non torna a casa e l’unico modo in cui lo posso vedere, è quando è nei paraggi per lavoro-
Nessuno lo capiva tranne lui o, forse, come Aris, non volevano ammettere i loro veri sentimenti.
- Mi dispiace…-
Fu tutto quello che la ragazza riuscì a dire, mentre con una mano sfiorava il braccio del ragazzo.
- Lo so, dispiace a tutti… Senti e i tuoi di fratelli, come stanno? –
Aris accettò di buon grado il cambio di discorso. Non voleva obbligare Drake a fare qualcosa che odiava.
- Bene, almeno due ora fa erano in perfette condizioni tutti e due, poi se è già successo qualcosa…-
- Ok, speriamo di no! Senti, che ne dici se per natale organizziamo qualcosa?-
Un sorriso enorme e due occhi supplicanti incontrarono lo sguardo di Ris, che non poté fare altro che capitolare. In fondo aveva sempre avuto un piccolo debole per lui.
- Sarebbe magnifico! Aspetta, però mi sa che io e gli altri due per le vacanze torniamo in Italia…-
- Va beh,… si può anche fare senza di voi! Ehi! Stavo scherzando! Beh, allora potremmo sempre farlo quando tornate, no?-
- Ok, così va meglio!-
Il silenzio si insinuò fra i due lasciandoli persi fra i loro pensieri, mentre il loro sguardi vagavano sul giardino di Aris, senza riuscire a vedere realmente niente.
- Beh, che fine ha fatto il tuo amico?-
Improvvisa come lo era stata la sua risata all’inizio, le parole di Drake la colpirono come un dardo, lasciandola sconcertata e con lo sguardo vacuo.
- Come?-
- Ho detto: “che fine ha fatto il tuo amico?”-
Ripeté Drake lentamente, aspettando che la ragazza assorbisse il concetto.
- Quale?-
Come quale? Ma quanto è stupida a volte questa ragazza?
- Quello con il tatuaggio sul braccio…-
Rispose lui esasperato dal fatto che lei non avesse capito quell’enorme ovvietà.
- Ah! Brian! Perché, scusa?–
Se prima Aris era rimasta spaesata dalla domanda dell’amico, ora lo era ancora di più. Non riusciva a capire il perché Drake dovesse interessarsi al suo migliore amico. Dopo tutto, i due non si erano mai conosciuti o almeno così lei pensava.
- No, niente, mi sembra solo strano che non sia qui in questo momento o che non lo abbia visto aggirarsi per il tuo giardino da sabato pomeriggio a questa parte…-
Rispose vago Drake, cosa che non piacque proprio ad Aris.
- Ti sei messo a spiarmi, Drake?-
- No, però quando vedi un tipo del genere, cominci ad immaginarti cose strane…-
 In realtà, da quando aveva visto per la prima volta quel tipo poco raccomandabile nei dintorni, si era subito preoccupato e aveva cominciato a tenerlo d’occhio. In effetti, si era impensierito un po’ a vederlo a fianco della ragazza e aveva iniziato a tenerlo d’occhio ancora di più. Non che vivesse ventiquattrore su ventiquattro con quel chiodo fisso, ma solo quando ce l’aveva a portata di mano.
- Tipo?-
Sentì la voce della ragazza salire di tono, segno che si stava arrabbiando e azzardandosi a guardarla in faccia, Drake poté vedere i suoi occhi cominciare a lampeggiare irati.
- Tipo droga e cose così!-
- Ma sei impazzito Drake? Guarda che solo perché Brian ha dei tatuaggi, non deve per forza essere uno di quei patiti del rock che si fanno!-
Le urla di Aris attirarono non pochi sguardi dal vicinato, attento ai pettegolezzi e certamente non si sarebbero lasciati perdere l’occasione di raccontare che Aris e Drake stavano litigando a causa di una immaginaria relazione. In ogni caso, Ris non poté non sentirsi in obbligo di difendere Bry, dato che veramente le cose non stavano così. Ok, si ubriacava ogni tanto il sabato sera, ma chi non lo faceva alla loro età?
- Ok! Scusa, non volevo offenderlo! E’ solo che non è il tipo di persone con cui avrei mai pensato di vederti, tutto qui… Preferivo quelli con cui uscivi prima…-
Come noi, ad esempio…
Pensò Drake, senza però dirlo. Per questo motivo Aris non sapeva se quelle parole si riferissero a Andrew o a qualcun altro e questo, perciò, portò la sua rabbia a crescere ancora di più. Decise di tenere chiuso il capitolo riguardante il ragazzo che le aveva spezzato il cuore, ma piuttosto di pensare a qualcuno che Drake avesse già conosciuto oltre a lui, come ad esempio Maddy e Mey.
- Guarda che con Maddy e Mey mi ci vedo ancora! E perché poi, scusa, lui non dovrebbe andare bene come mio amico? Mi sembra ancora di poter uscire con chi voglio… -
In effetti, Drake, non pensava che la ragazza stesse sbagliando. In fin dei conti se nemmeno Alessio, che era suo fratello, aveva poteri decisionali in queste cose, e lui sapeva quanto doveva costargli, nemmeno lui, che era solo un suo vecchio amico, poteva permettersi di farlo. Non c’erano dubbi: era alle strette e doveva dire qualcosa al più presto possibile.
Si guardò intorno, mentre il cervello elaborava veloce una risposta, che però veniva ritardata ogni volta che posava gli occhi  sull’amica. Con le mani posate sui fianchi e lo sguardo truce gli ricordava irrimediabilmente sua nonna, quando lo rimproverava dopo che aveva combinato qualcosa con Jo.
- Beh, perché penso che tu sia completamente diversa da quel tipo! Tu sei solare e ti piace divertirti, non t’interessano né il rock, né il metal e non sei fatta per i tatuaggi! Tu preferisci stare all’aria aperta a rincorrere un pallone e per di più sei una ragazza intelligente, che non dovrebbe perdere tempo dietro a fannulloni, idioti e compagnia bella! -
Un sorrisetto cominciò a disegnarsi sulle labbra di Drake, per il bel responso, che era riuscito a mettere insieme sotto pressione. Perché tutti, anche i più tonti della compagnia, avevano imparato a stare lontana da Aris, quando era incazzata, o si rischiavano le botte. Bisogna sempre fare attenzione alle bambine cresciute tra i maschi, perché sono irrimediabilmente abituate ad usare la violenza.
Ma Ris, in quel momento, non aveva alcun’intenzione di arrivare alle mani. Drake la credeva ancora uguale a cinque anni fa, ma lui stesso poco prima aveva detto che si poteva cambiare in pochissimo tempo.
- Drake, se devo essere sincera, mi dispiace contraddirti, ma il ritratto che hai fatto di me non è proprio uguale alla realtà. Innanzi tutto è vero che sono solare e che mi piace divertirmi, ma mentre io e te non ci parlavamo, ho passato un periodo in cui mi sentivo uno schifo. Ero ridotta uno straccio e se non fosse stato per Bry, non sarei mai riuscita ad uscirne. In ogni caso, con lui e gli altri non facciamo altro che divertirci, anche se non mancano i momenti seri. Secondo: durante i primi anni di liceo, quando ancora Brian non c’era fra le mie conoscenze, ho cambiato un po’ i miei gusti musicali. Se prima non mi piacevano quei generi, adesso li ascolto molto volentieri! Anche per i tatuaggi hai ragione, sono più un tipo da orecchini e piercing, ma ho intenzione di farmene uno per natale e non perché voglio imitare Bry, ma perché ne sono veramente convinta!... E no, non mi ha fatto nessun lavaggio del cervello! Giocare a pallone lo faccio ancora, quindi, non vedo dove sia il problema! E infine, lui non è per niente uno stupido! Ok, è sfaticato ed egocentrico a volte, ma un po’ tutti lo sono! Perfino io! Ed è un ragazzo molto intelligente e sa quello che fa!-
Nonostante Aris fosse sicura di aver fatto un’ottima arringa, notava ancora negli occhi di Drake  una certa indisposizione a crede in quelle cose. Fu come ricevere un altro colpo allo stomaco. Non avrebbe mai pensato che il non avere l’approvazione di Drake, con cui non parlava da tempi remoti, le potesse dare così fastidio.
E’ stato o no uno dei miei pilastri fondamentali della mia infanzia insieme a Liz, Ilary, Michael, Nathan e gli altri? Immagino che se anche loro mi dicessero una cosa del genere ci starei male allo stesso modo!
- Mah, sarà, però io non sono molto convinto di ciò che hai spiegato. Però, come ho già detto, è anche vero che sono passati cinque anni e si può benissimo cambiare anche in un tempo minore… In ogni caso, adesso si vede lontano un miglio che hai un problema!-
Drake la vide spalancare gli occhi per la sorpresa. Probabilmente non era più abituata, ad essere soggetta ad analisi così attente come quando i suoi fratelli erano ancora a casa.
- E cosa ti fa pensare che sia legato a lui?-
Adesso era sulla difensiva e si capiva benissimo. Ancora poco e magari, sarebbe riuscito a fare breccia nelle sue difese. Decise di andare all’attacco
- Perché, non lo è? Ah! Aris, viene qui praticamente tutti i giorni e, come ho già detto, è da sabato che non lo vedo. Mi sbaglierò forse, però io credo che la colpa sia sua -
Cosa doveva fare? Parlargliene o no? In fondo lo aveva fatto anche con Jimmy che conosceva da meno tempo. Se aveva dato fiducia a lui, non vedeva perché non dovesse darne anche a Drake, che sicuramente qualcosa di lei aveva dimostrato di saperlo ancora.
- Ok, va bene. Sì, centra Brian -
- E vuoi parlarmene o pensi che il sottoscritto sia ormai da scartare per le tue confidenze?-
Chiese Drake, sicuro di ricevere un no, che non avrebbe di certo biasimato. Era da molto tempo che non si rivolgevano la parola ed ora lui le stava chiedendo di lasciarsi andare su delle confidenze, che non era nemmeno sicuro di voler ricevere a causa dell’argomento.
- No, certo che no! Insomma, tu mi conosci abbastanza bene, come anch’io, del resto, penso di poterlo affermare… Va beh, ci sono un po’ di cose da rivedere, però, credo che tu mi possa aiutare –
- Sono tutto orecchi allora!-
Tutti e due erano piacevolmente sorpresi dal fatto di provare una certa allegria per il fatto di confidarsi ancora, come una volta, fra di loro. Ma appena Aris cominciò a parlare l’imbarazzo e la sua insicurezza nei sentimenti che provava, la resero più incerta nelle parole.
- Non è niente di che, comunque… allora… sabato sera dovevamo andare ad una festa in maschera per festeggiare Halloween e io per tutta la settimana non ho voluto dirgli quale sarebbe stato il mio costume. Alla fine, sabato pomeriggio, mi è venuta l’idea di giocare a nascondino con lui –
- Ovvero?-
Dalla faccia di Drake si capiva benissimo che non aveva capito proprio niente di ciò che gli aveva proposto.
- Alla festa avrebbe dovuto cercarmi e trovarmi, capito?-
- Sì –
- Bene. Allora, io e gli altri ci siamo organizzati in modo che, almeno fino alla mezza, non mi potesse trovare. Insomma Maddy, Mey e Jimmy mi hanno retto il gioco ed i nuovi amici di Bry, Zack e Matt, non si sono dati la briga di aiutarlo e stava andando tutto bene. Ad un certo punto, però, una mia compagna di squadra, Maggie, mi ha chiesto di parlare. Siamo andati in veranda e lei lì mi ha domandato se per caso potevo parlare con Brian e mettere una buona parola su di lei… però… c’è… non so, io… ci sono rimasta un po’ male, nel senso che mi ha dato un po’ fastidio sapere che lui potrebbe dividersi tra me e un’altra ragazza! Perché, finché passa il suo tempo con Maddy o Mey non mi importa, perché so che a loro non piace, però… se gli dovesse accadere di trovare qualcuna… non so… Oddio! E’ così difficile!-
Si vedeva lontano un miglio che lei era innamorata di quel ragazzo, ma che non riusciva ancora a capirlo realmente.
- Ma tu cosa farai, insomma glielo dirai a Brian di Maggie o no?-
Dopo tutto, se doveva aiutarla, tanto valeva fare lo psicologo e impicciarsi totalmente dei suoi affari. Con suo stupore Aris non esito a rispondergli e a dirgli tutto il contrario di ciò che si sarebbe aspettato.
- Sì, certo! Non sono così cattiva! Insomma, non voglio privarlo della facoltà di decidere da solo!-
- Però…-
- Però non so come fare…-
La maggior parte del problema era lì, ma non tutto.
- Dì la verità, c’è anche qualcos’altro, vero?-
La ragazza parve ancora più stupita di quanto non lo fosse prima.
- Ah! Ah! Ah! Ok, allora mio caro psicologo, giochiamo a carte scoperte! Sì, c’è anche qualcos’altro! Il fatto è che sempre quella sera, dopo che ci siamo visti, siamo tornati dentro a ballare. Ad un certo punto mi ha chiesto se lo potevo accompagnare al tavolo a bere e io gli ho risposto di andare avanti perchè l’avrei raggiunto immediatamente. Beh, sono passati due minuti e quando l’ho raggiunto lui era avvinghiato ad una tipa –
In quelle ultime parole spuntò fuori una rabbia che prima non c’era e che aveva preso il posto di quel misto di ansie e paure che l’aveva accompagnata per tutto il racconto precedente.
- Ma tu sai chi è questa?-
- No! E il bello è che secondo me, non lo sa nemmeno lui! E’ la prima volta che l’ho vista!-
E’ indignata e arrabbiata, probabilmente perché una che nemmeno conosce è riuscita ad arrivare dove lei inconsapevolmente vorrebbe essere! Wow! Se non diventerò un giocatore di basket, giuro che questo sarà il mio lavoro!
- Ma sei sicura?-
- Sì, insomma, quella era una festa a cui era stata invitata tutta la scuola e, in teoria, se ci vai per duecento e passa giorni all’anno, la maggior parte degli studenti li hai visti almeno una volta! E credimi, dimenticare una del genere non è facile! –
Probabilmente sta insinuando che è una poco di buono e forse non ha nemmeno tutti i torti! Per stare con uno come lui… non per offenderla, naturalmente!
- E allora, cosa ci faceva lì?-
- Probabilmente l’ha portata qualcuno. Come Bry e Jimmy hanno portato Matt e Zacky, qualcheduno può averlo fatto con lei…-
Il silenzio ritornò padrone della scena e Drake, cominciò a pensare che se voleva risolvere almeno qualcosina di quell’intrico di sentimenti, doveva continuare a scavare.
- Bene, allora, qual è il problema Aris? –
- Niente, cazzo! Non è niente! E’ solo che non so se chiedergli spiegazioni o no riguardo a questa tipa rossa!-
- Ma non ne avete parlato?-
Si diede dello stupido. Probabilmente, se lo avessero fatto non si sarebbe mai trovata in una situazione del genere.
- No! Perché dopo che sono arrivata là e li ho visti, Maddy mi ha chiamato per andare a casa. Sì, lo so! Ma che cavolo dovevo fare? Suo cugino era arrivato! –
- Quindi tu l’hai lasciato lì senza dire niente? E poi, non potevi parlargli uno di questi giorni?–
- Ma certo che no! Ho aspettato che i due si fossero staccati e poi mi sono precipitata a dirgli che me ne dovevo andare. Al che lui mi ha salutato, mentre quella si era dileguata non so dove. Il bello, è che non so se hanno combinato qualcos’altro! Perché non gli ho ancora parlato e tutti gli altri dicono di non aver visto nulla. Almeno così dicono loro…-
- Perciò, tu non sai se loro lo stanno coprendo oppure no…-
- Esatto –
- Ma perché dovrebbero farlo? In fondo tu e lui mi sembrate molto amici, se non qualcos’altro… immagino che qualche volta ne abbiate parlato di questo argomento…-
Se prima Aris era stata molto sicura, adesso nel rispondere era tutto il contrario, tranne che nella prima parte.
- Punto uno: io non sono mai andata o stata con Bry, lui è il mio migliore amico e basta! Punto due: ne parliamo davvero poco di questo. Diciamo che abbiamo deciso di conoscere i rispettivi partener solo se diventa qualcosa di serio e, quindi, se non è qualcosa di pressante o compromettente non ne parliamo…-
Aris aveva gli occhi bassi e, perciò, non capì subito cosa stesse facendo Drake, finché non lo sentì  sedersi accanto a lei.
- Secondo me dovresti andare sul discorso “tipa rossa”. Ascoltami! No, prima parlo io! Fammi finire! Sono io o no quello che fa lo psicologo adesso? –
Aris aveva tentato di protestare, ma aveva dovuto capitolare, perché, in effetti, Drake si era rivelato davvero bravo in quel lavoro.
- Sì –
Il sorriso ritornò sul volto di tutti e due.
- Brava, allora ascoltami, perché quel tipo non mi sta molto simpatico, perciò, non so per quanto ancora riuscirò a sostenere una situazione del genere!-
Il sorriso si trasformò in una risata liberatoria.
- Va bene! Parla, allora! –
- Allora, come ho già detto poco prima che mi interrompessi, secondo me, dovresti parlargliene. Visto che vuoi dirgli di Maggie, dovrai pure sapere se si sente con qualcuno o no! Non puoi mica fargli frequentare due ragazze nello stesso momento e io, immagino che potrebbe anche farlo!-
Un pugno arrivò diretto sul braccio del ragazzo, che si ritrovò a massaggiarselo per il dolore.
- Sei un idiota! Non è vero! Parli così solo perché sei geloso! Dì la verità! Tu te le sogni due tipe in una volta!-
- Non mi tentare Ris! Non voglio parlarti delle mie conquiste, visto che tu preferisci solo le cose serie!-
Per fortuna che riesce a sdrammatizzare su tutto o io sarei qui a deprimermi ancora! 
- Sì, sì fai pure il grande playboy! Tanto hai successo solo perché sei il capitano della squadra di basket della scuola! Ci credo proprio che tu in tre mesi abbia avuto… quante botte e via hai detto? –
- Ma vai a quel paese! Se anche tu mi vedessi giocare, ti scioglieresti ai miei piedi!-
Il sorriso di Drake si spense immediatamente, assieme alla sua spavalderia, perché non si sarebbe mai aspettato che Aris gli ridesse in faccia, così sguaiatamente.
- Ok, questo è il colmo! Ti ricordo che ti ho già visto giocare e non mi sembra di essere impazzita!-
- Vorrà dire che troverò un altro modo per farti cadere hai miei piedi!-
Rispose lui voltando la faccia dall’altra parte, offeso dalle parole della ragazza.
- Come ho già detto prima: “com’è, che non ti ricordavo così cretino?”-
Stavolta Drake si unì alla risata più leggera e per niente derisoria dell’amica.
- E io ti ripeto che più si cresce più si peggiora!-
- Ok, va bene, lasciamo perdere!-
- Gli parlerai?-
Domandò, quindi, Drake tornando serio. Aris voltò il viso verso di lui. Occhi verdi, dentro ad occhi grigi. Occhi pieni di consapevolezza, dentro ad occhi spaesati ed impauriti.
- Vuoi proprio saperlo?-
Disse alla fine Ris, distogliendo lo sguardo e abbassando il mento sulle ginocchia, che teneva strette con le braccia.
- Mi piacerebbe almeno sapere se ho buttato via il mio prezioso tempo per qualcosa!-
- Ehi! –
Aris, indignata, tirò un altro pugno diretto sulla spalla del ragazzo, che stavolta urlò per il dolore.
- Ahia! –
- Così impari! La prossima volta ci penserò due volte, prima di rivolgermi anche a te!-
- Fai anche l’offesa? Dovrei essere io quello offeso, visto che a quanto pare, prima di me, c’è stato anche qualcun altro! Sei una… una… guarda! Non riesco nemmeno a dirlo!-
Dicendo questo il ragazzo fece finta di alzarsi e di andarsene per l’offesa subita.
Ma che cretino! E’ mai possibile che io sia circondata da persone del genere? Mah…
- Stavolta sono io quella che dovrebbe mandarti a quel paese! Vabbe’, lasciamo perdere… In ogni caso, sì, penso che gli parlerò –
Drake si fermò davanti a lei. Le dava le spalle e il sole davanti a lui, rendeva difficoltoso vederlo bene. Aris non aveva la più pallida idea per quanto avessero parlato insieme. Probabilmente, era passata almeno un’oretta e adesso il sole stava cominciando ad avviarsi verso il suo declino.
- Allora dopo fammi sapere! –
- Facciamo così: tu mi inviti ad una delle tua partite. Così, vediamo, se dopo sei mesi, sono ancora immune a te! Anche se so tante cose imbarazzanti su di te, che dubito altamente di cadere ai tuoi piedi! –
Con quelle parole era riuscita ad attirare l’attenzione del ragazzo, che si girò verso di lei con aria interrogativa.
- Ok, io ti invito e… tu? –
- Io mi impegnerò a venire, magari portando qualche amica…-
- Ti suggerisco quella biondina!-
Consigliò prontamente il ragazzo con un ghigno, che poteva presagire solo un certo tipo di cose.
- E’ semi impegnata, mi dispiace! Dovevi arrivare prima!-
- Allora quella mora?-
Tentò di nuovo lui, con un sorriso sensibilmente ridotto.
- Anche lei! Non fare quella faccia, conosco altra gente! Smettila di lamentarti, però! Non ho ancora finito di formulare il patto! –
- Ok, scusa, scusa –
Fece Drake, alzando le mani in segno di resa, come se fosse stato un criminale preso da un poliziotto.
- Bene, allora, io mi impegno a venire e…-
- A portare qualche amica!-
Aris lo guardò con un'occhiata di avvertimento. Era strano, come una persona potesse essere così esasperante.
- Io mi impegno a venire e a raccontarti cosa succederà quando io e Brian parleremo. Ci stai?-
Drake vide la mano della ragazza venire verso di lui, perché la prendesse e suggellasse il patto e la prese.
- Mmm… probabilmente me ne pentirò, perché mi smollerai qualcuno di brutto, però ci sto! –
Senza trattenere un ghigno, la ragazza si tirò su aiutata dal ragazzo e gli pizzicò la guancia prima di salutarlo.
- Perfetto! Allora verrò a bussare alla tua porta non appena saprò qualcosa!-
- Affare fatto!-
La ragazza rimase in piedi a fissare quel ragazzone biondo e pallido dileguarsi, nell’aria scintillante per il sole. Sorrise al pensiero di come era andata la giornata. Era riuscita a ritrovare un amico e persino a farsi dare qualche consiglio da lui. Aveva deciso, non poteva più tirarsi indietro. Dopo tutto non si era ripromessa di essere forte?
E così, adesso, mancava solo di andare a parlare con Brian.

CIIIIIIAAAAAAOOOOOO A TUUUUUUTTIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ok, mi dispiace per questo immenso ritardo! Giuro che non farò più promesse su quando posterò una storia, perchè non ce la posso fare!!! Non siate arrabbiate, vi prego!!! La scuola mi sta uccidendo in questo ultimo periodo e anche il basket non mi lascia in pace! In ogni caso fra poco più di una settimana cominciano le vacanze e perciò penso di avere un sacco di tempo libero in più per scrivere! Hai visto Cherry che è arrivata anche la mia di storia? Sarò brava? No, va beh, comunque mi sono vergognata un po' quando mi hai detto che aspettavi il capitolo e sono corsa a scriverlo!!!
Andando alla storia, oggi niente Brian, mi dispiace. Però, ho inserito un nuovo personaggio, Drake, che rivedremo anche più avanti! Chissà cosa combinerà con lui la mia mente malata! XD Ve beh, sto già cominciando a delirale troppo, perciò conviene che vi lasci! Al prossimo capitolo!
Un bacioneeeeee!!!

  
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