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Autore: Ulisse85    04/06/2011    6 recensioni
Dopo la duna sulla quale erano saliti, e su cui li aveva appena raggiunti Chiara, c'era una scogliera rocciosa, che sembrava scolpita con un'arma affilata per le linee nette, definite, quasi violente che tagliavano il paesaggio e delimitavano mare e orizzonte.
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver scambiato qualche parola con lui ed essere stati rassicurati più di una volta dal medico che Giacomo, seppur molto debole al momento, non correva alcun pericolo, Mara e Sebastiano si prepararono a tornare a casa.

Cinzia era seduta su una sedia vicino al marito, che, in parte a causa di tutto il sangue perso ma anche in conseguenza degli anti-dolorifici, era in uno stato di dormiveglia parziale.

Si era sforzato di ringraziare Mara e il marito sottintendendo più cose di quante ne potesse dire a voce e ora ogni tanto cercava di aprire gli occhi per guardare la sua Cinzia che non aveva ancora detto una parola ma si limitava a tenergli la mano tra le sue e a guardarlo con uno sguardo che sembrava sussurrare una sola tacita e insistente richiesta: perdono.

 

Mara si avvicinò un'ultima volta ai due per dirgli di stare tranquilli e che nei prossimi giorni avrebbero badato loro a Chiara.

... il dottore ha detto che almeno per tre o quattro giorni non dovrai alzarti assolutamente dal letto Gia'.. quindi... noi ti verremo a trovare e portiamo anche Chiara tra un paio di giorni.. intanto … - rivolgendosi all'amica - Cinzia ti starà accanto” il tono era vagamente inquisitorio rispetto alla bionda che fece un remissivo cenno affermativo con la testa.

Mara salutò i due, Sebastiano fece loro un cenno e tornarono alla macchina per andare a casa.

 

... dici che Giacomo l'ha coperta per un motivo particolare o solo perchè.. è lei.. sua moglie insomma?” Mara guardava Sebastiano che continuava a guidare senza fiatare.

Il marito gli rispose alzando le spalle, a metà tra un non lo so e un ostentato quanto improbabile disinteresse.

...è ovvio che ha capito che è stata lei a pugnalarlo.. cioè l'ha vista e non credo che abbia perso la memoria... tu pensi abbia perso la memoria?”

no, non credo...”

e allora vuol dire che ha deciso di perdonarla o almeno di non farla finire in carcere.. l'avrà fatto per Chiara probabilmente. Questo avrebbe senso... però … “ Mara si passò la mano destra tra i folti capelli neri spostandoli nervosamente e rendendoli, se possibile, ancora più disordinati e caotici di come già non fossero.

Non era convinta.

Non capiva niente di quanto stava accadendo.

Dal senso del suo sogno che le aveva lasciato uno strano turbamento come se non si fosse esaurito al risveglio, al gesto folle di Cinzia contro Giacomo.

E poi Marco e Veronica che era traumatizzata, chissà quando si sarebbe ripresa.

 

Suo marito aveva più dubbi che altro nella mente ma era dell'idea che fosse inutile cercare risposte impossibili e soprattutto a quell'ora di notte e dopo tutta l'adrenalina accumulata.

Un buon sonno ristoratore avrebbe sicuramente portato consigli e dato la lucidità per tirare le

somme: questa era l'idea guida di Sebastiano.

 

Mara invece insisteva per sviscerare la questione.

Pensava.

Chiedeva.

Borbottava tra sé e poi ripartiva alla carica con mille domande.

 

Sebastiano, in parte esasperato, interruppe l'ennesimo discorso ipotetico della moglie cercando di fissare qualche punto: “Non credo che siano da collegare il trauma di Veronica e quanto accaduto stanotte. Vero è rimasta coinvolta in un gioco da pre-adolescenti mentre è solo una bambina. Marco ha capito e non lo rifarà, anche perchè Veronica lo guarda sempre storto. Cinzia è una donna stupenda e dolce, ma è ovvio che tra stare dietro alla casa, ai figli, al marito, etc può subentrare lo stress e magari un crollo emotivo...”

 

“... quindi tornati a casa ti posso dare una coltellata anche io?!” Mara ruotò parzialmente sul proprio sedile per fissare il marito.

 

“.. ma che c'entra! Non la sto giustificando: sto facendo quello che chiedevi.. fornisco risposte plausibili. E' ovvio che ha sbagliato.. ma che cavolo.. e poi...”

 

“.. e poi cosa?” lo incalzò lei.

 

Sebastiano era consapevole che stava per dire qualcosa che non doveva dire ma le parole erano già pronte e oltretutto era una questione su cui avevano discusso spesso.

 

“ ..e poi lei lavora pure! È un avvocato affermato!”

 

“ ah ecco.. - Mara cominciava ad irrigidirsi – quindi lei può accoltellare Giacomo perchè lei lavora, porta anche lei dei soldi a casa... e io no. E' questa la chiave...”

 

“Mara! Ma perchè devi buttarla sul personale. Qui non stiamo parlando di te. Ma di lei. Non tutta la vita è una competizione e Cinzia non è l'unità di misura per valutarti”

 

“Certo, perchè è troppo migliore di me, vero? Fa tutto quello che faccio io, poi lavora e si tiene pure in forma!”. Si rese conto che stava urlando.

Era arrabbiata ma non così tanto.

Sentiva che stava rinascendo in lei tutta la rabbia del sogno, tutto l'astio per quello che rappresentava Cinzia.

 

Sebastiano si rese conto di essere in un terreno minato. Ma perchè le donne devono essere cosi maledettamente melodrammatiche! Se a me dicessero: ' Seba, il tuo amico è più in forma di te' io mi limiterei a rispondere 'e quindi?” .. invece lei no.. ci intigna! Come tutte le donne... e tanto se le dico che io non la cambierei mai per Cinzia nn mi crede! Speriamo solo di arrivare a casa che me ne vado a letto... maledizione!

Ma si limitò a rispondere “Tu sei tu, lei è lei. A me piaci tu, non Cinzia. Ti stavo solo dicendo che è una donna stressata, che passa troppo tempo a essere perfetta e poco a non fare un cazzo come tutta la gente normale e quindi poi sbrocca! Ok?”.

Stava stringendo lo sterzo tanto da avere le mani rosse e sudate.

 

Almeno il suo sfogo bastò a zittire Mara e a farla calmare.

Così credeva Sebastiano.

Si dice che il virus più potente di tutti sia un'idea. Riesce a crescere dovunque una volta impiantata e se è negativa lo fa anche più velocemente.

 

Avevo ragione, gli piace quella cagna di Cinzia.

Ecco perchè la difende.

Donna stressata.. uh... io ne ho due di figli: partorisse lei due volte!

Traditore...

Cagna...

 

Solo la brusca frenata con cui uno stanco e arrabbiato Sebastiano fermò la macchina in giardino la riscosse dai suoi pensieri.

Si rese conto di essere arrivata a casa.

Erano le 4 di notte. Si affrettarono ad entrare, liquidando sbrigativamente Rufus con una carezza e un “a cuccia”.

.

In salone trovarono i ragazzi che dormivano vicini.

Marco era seduto sul divano con Veronica in braccio che dormiva accoccolata contro il fratello.

Chiara, sdraiata sullo stesso divano, aveva la testa poggiata sulle gambe di lui.

Si era andata a sdraiare lì, non appena la piccoletta si era addormentata ma era crollata per ultima continuando a fissare la porta in attesa di notizie.

 

Fu anche la prima a destarsi.

Vide Sebastiano e Mara con l'aria buia e le si formarono due lacrime che le riempirono gli occhi.

Sebastiano la rassicurò intuendo il pensiero che la aveva trafitta: “Qualche giorno e tuo padre starà bene. Cinzia si è ripresa dallo shock ed è rimasta con lui...”

 

La gamma di emozioni che attraverso Chiara fu vasta quanto contraddittoria.

Il sollievo per la notizia, la felicità di sapere che il padre non era morto, lo stupore nel sapere che Cinzia era con lui, infine la rabbia: “Ha tentato di ucciderlo e gliela lasciate vicina mentre dorme???”

 

Il suo urlo risvegliò Marco e Veronica. Mentre lui ci mise un po' a realizzare la situazione, Veronica scattò in piedi e andò ad abbracciare la madre, che sorrise nel tenerla abbracciata e guardò il figlio con stupore per il fatto di averli trovati così vicini.

Perchè lo ha perdonato? Non deve.. non può.. dovrei perdonarlo prima io...non abrebbe dovuto così presto...

 

Non sappiamo cosa sia successo stanotte ma non si ripeterà,... tua madre è tornata in sé.. stai tranquilla.” Sebastiano chinato vicino a Chiara, la rassicurava.

Mara anche la guardava in modo confortante.

Chiara si calmò.

Ma non si convinse.

Qualcosa non le tornava.

Troppo assurdo il tutto e quel sospetto che strisciava sinuoso e infido nella sua mente: in qualche modo anche questo era collegato alla Casa sulla scogliera. In fondo la mattina prima Cinzia e Mara erano state là e quindi...

 

e quindi ora andiamo tutti a dormire. Domani direi che è il caso di alzarsi con la dovuta calma che si è fatto tardi ed è stata una giornata pesante.. su.. muoversi.. a letto...”

Sebastiano spronò Marco e Veronica.

La seconda dopo aver abbracciato la madre, corse su.

Il ragazzo invece si fermò sui primi scalini e stroppiciandosi gli occhi guardò Chiara.

Questa gli fece un cenno di assenso, che, per adesso, stava bene.

Marco salì le scale e andò a crollare nel proprio letto.

 

Sebastiano e Mara si assicurarono che Chiara si fosse calmata e stesse comoda sul divano.

Ricevuta conferma di entrambe le cose, decisero che era ora anche per loro di andare a riposare.

Rimasti soli, mentre salivano in camera, la stanchezza riaffiorò pienamente e si riformò anche la tensione che in parte si era sciolta nel cuore di Mara alla vista di Marco e Veronica che si erano ritrovati.

Visione piacevole, confortante ma che le aveva dato fastidio.... Marco non meritava già il perdono.. aveva fatto esattamente come fanno tutti gli uomini. Loro non chiedono il permesso, fanno le cazzate e poi chiedono scusa.. fanno gli occhi da cuccioli bastonati e noi donne li perdoniamo. Per questo non imparano.

 

Sebastiano si era cambiato rapidamente, infilandosi un paio di shorts e una magliettina blu comoda e sformata con l'immagine di un telefilm che lui adorava con una poliziotta scontrosa e un consulente biondo, sfacciato e geniale.

 

Mara era in bagno. Aveva deciso che, nonostante l'ora, voleva farsi una rapida doccia per non far puzzare le lenzuola.

Sebastiano, facendo finta di non capire come questo fosse un invito a fare altrettanto per il medesimo motivo, si sbracò invece sul letto emettendo un ricco sospiro e cominciando dopo poco a respirare pesantemente nel sonno.

 

Mara sotto la doccia si lasciò scivolare sul viso il getto fresco dell'acqua provando un brivido di piacere, quindi aprì leggermente l'acqua calda per farsi una doccia tiepida... altrimenti se è fredda, poi ti fa reazione e sudi di più... sarà vero? Vabbè nel dubbio...

L'apertura dell'acqua calda fece appannare abbastanza rapidamente lo specchio.

Il piccolo bagno si riempì rapidamente come di una fitta nebbia attraversata solo da qualche goccia d'acqua che dalla doccia schizzava via come in una folle fuga.

Mara dentro alla cabina della doccia si massaggiava lentamente i capelli per sciacquarli dal sudore e dalla polvere... li frizionava avrebbe detto una sua amica... si passò le mani sul corpo nudo.

Sentì sotto di esse la morbidezza delle proprie forme.

Sono molla..

a che cosa è servito fare sport per anni..

correre..

non mangiare..

stare attenta a tutto..

e poi.. due gravidanze e sei così...

beh già dopo la prima ero così.. la seconda ha peggiorato .

.

Uscì dalla doccia e nel bagno chiuso e denso di vapore passò una mano ancora umida sullo specchio e rimase a fissarsi. Il seno abbondante non più sodo come un tempo, i fianchi ben distinti dal punto vinta ma che avevano accumulato centimetri di troppo e avevano ceduto alla morbidezza .. io ci provo a fare sport.. ma non funziona.. non succede niente... le cosce rotonde denunciavano tracce della mai sconfitta cellulite. I tanti piccoli difetti emergevano senza difficoltà ma la sua percezione ingigantiva realtà comuni e lievi a personali drammi con cui combattere.

 

Cinzia invece non ha messo un grammo.

Già... come era possibile.. vabbè lei era Cinzia, quella perfetta... quella soda.. quella bella..

quella che anche suo marito avrebbe voluto probabilmente...

la cagna

'è stressata.. ha anche un lavoro lei !” sentitelo lui come la difende.. a questo punto di che può fare quello che vuole solo perchè ha delle cosce sode visto che ci sei...

 

Una lacrima si era mischiata alle gocce che scendevano dai capelli.

Si asciugò rapidamente con un telo da mare che era in bagno. Si mandò i capelli all'indietro e uscì dal bagno, portando con sé una scia di vapore e umidità.

 

Sebastiano sentendo il rumore si voltò e nella penombra vide la sua donna.. le sue forme morbide, la sua sensualità burrosa e calda. Pur stanchissimo provò subito il desiderio di fare l'amore con lei.

Quando Mara si sdraiò nuda accanto a lui, le si accostò.

Una mano andò veloce a percorrerle il fianco e il viso di lui aderì alla guancia di lei, per poi baciarla lentamente scendendo verso il collo.

La mano salì intanto a sfiorarle un seno.

I baci si fecero più intensi.

Mara provò un fremito.

Il marito usò la mano libera per fare perno sul letto e mettersi parzialmente sopra di lei.

L'altra mano volò sulla pelle ancora umida e la pancia sinuosa fino al centro delle gambe.

Mara inarcò la schiena in un brivido di piacere inatteso.

Il bacio di Sebastiano fu sulle labbra questa volta.

Adesso era quasi sopra di lei del tutto e continuava a sfiorarla.

Lei percepì il suo piacere, deciso e pieno che le premeva contro una coscia, ansioso di continuare, preso dal desiderio di lei..

 

.. o di Cinzia... magari a forza di parlare di Cinzia si era eccitato? Per questo le era praticamene saltato addosso senza nemmeno parlare..

stava pensando a quella cagna..

sognando Cinzia..

...e adesso lei gli serviva solo per sfogare il lato fisico del piacere...

bastardo

 

Sebastiano si cominciò a sfilare i pantaloncini, continuando a baciare dolcemente il collo e le labbra della sua donna, completamente preso dall'odore della sua pelle.

Mara aveva riaperto gli occhi al pensiero che la aveva trafitta e superato il brivido di piacere appena passato, fissava il soffitto....

 

Cagna...

 

Il marito le afferrò un seno e ormai libero da inutili indumenti si preparò a fare l'amore con lei.

A diventare uno con l'unica donna che amava nonostante le sue mille insicurezze.

Afferrò i suoi capelli e delicatamente vi passò le dita, per poi sollevarne la nuca e avvicinarla alle proprie labbra.

 

Ha ancora gli occhi chiusi.. così almeno può visualizzare meglio quella puttana...

 

Mara diede uno spintone al marito poco prima che le loro labbra si incontrassero, scaraventandolo dall'altra parte del letto.

Senza badare alle proteste esterefatte di lui, si alzò, si infilò la camicia da notte e si coricò nuovamente dandogli le spalle.

 

Sebastiano non riusciva a capire cosa fosse successo. Cosa avesse sbagliato.

Non disse perciò nemmeno una parola.

Si limitò a sbuffare e girasi dal lato opposto.

Il sonno lo colse poco dopo.

 

Mara rimase invece sveglia a fissare il vapore del bagno che velocemente svaniva, lasciando che le forme finalmente si delineassero per quello che erano svelando ciò che era celato e trovando nella notte abbastanza buio e rancore da generare un'idea per il giorno dopo.

   
 
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