Malfoy
deglutì, con la gola improvvisamente secca. Detestava
essere squadrato in quel modo. “Ecco, io…”
Lucius
lo interruppe con un gesto stizzito, entrando nell’infermeria senza nemmeno degnare
di un’occhiata Madama Chips, che continuava a dormire beatamente ignara di
quanto le avveniva intorno.
“Risparmiami
le tue scuse, Draco” scandì freddamente“non sono dell’umore adatto per
ascoltarti.”
Ciao, Draco, come stai?-
pensò sarcasticamente Malfoy.
“Credo
tu sappia che mi hai molto deluso” disse Lucius “mi viene
difficile pensare che tu sia davvero sangue del mio sangue. Dovresti avere
maggiore considerazione del nome che porti…sempre ammesso che ti ricordi il tuo
nome, dopo la tua rovinosa caduta. Devi aver battuto la testa davvero forte,
per metterti a parlare da solo come un povero mentecatto…”
Malfoy
notò che suo padre si stava avvicinando alla sedia dove si trovava Douglas,
coperto dal Mantello dell’Invisibilità. Per un attimo si domandò cosa sarebbe
successo se suo padre si fosse seduto sulle ginocchia del suo adorato Principe
Oscuro. Si morse un labbro per non sorridere e tornò a guardare Lucius con aria
inespressiva.
“…quindi
ho ritenuto opportuno scambiare quattro chiacchiere con te, e ricordarti cosa
significa essere un Malfoy” concluse suo padre,
sedendosi sulla sedia. Malfoy tirò un sospiro di sollievo:
Salazar doveva essersi alzato in tempo. Il biondino si guardò velocemente
intorno. Dove si era cacciato? Era ancora nelle stanza?
“Mi
stai ascoltando, Draco?”
Malfoy
si riscosse e tornò a guardare gli occhi grigi di Lucius. “Sì, padre.”
Lucius
aggrottò la fronte, poi fece vagare lo sguardo per
l’infermeria. Quando tornò a guardarlo, il suo sguardo
si era fatto inquisitorio. “A proposito, cosa è successo all’infermiera?”
“Uhm…forse
sta dormendo?” rispose il ragazzo in tono arrogante. Era stanco di essere
trattato così da suo padre.
Lucius
lo fulminò con lo sguardo. “Non giocare con me, Draco. Lo vedo da solo che sta
dormendo…la domanda è: perché sta
dormendo a quest’ora, e soprattutto sul lavoro?”
Malfoy
si strinse nelle spalle. “Veramente, non saprei…” si interruppe
a metà della frase, spalancando gli occhi grigio chiaro: Douglas si era tolto
il Mantello, e adesso era alle spalle di Lucius Malfoy con un sorriso da squalo
sul viso. E adesso cosa aveva in mente?
“Draco”
fece seccamente Lucius, guardando il figlio con aria furente
“ti dispiacerebbe prestare attenzione a quello che ti…”
“Ahem.”
Il
colpo di tosse (peraltro squisitamente calcolato) di Douglas fece sussultare
Lucius, che si voltò di scatto per vedere l’intruso.
“Chi
sei?” chiese, indignato “e come ti permetti di scivolarmi alle spalle in questa
maniera? Tu non sai chi sono io!”
“So
benissimo chi è lei” disse Douglas in tono affabile, senza dar segno di aver
sentito le sue proteste “Draco mi ha parlato molto di lei.”
Lucius
sbattè le palpebre. “Draco ti ha parlato...un momento…”scattò in piedi, incredulo, guardando gli occhi color sangue del
ragazzo “tu non puoi essere…”
“Che
succede, padre?” fece Malfoy, che cominciava decisamente
a divertirsi “non vuoi salutare degnamente il tuo Principe Oscuro?”
Superata
la prima sorpresa, Lucius si inchinò rapidamente di
fronte a Douglas. “Vi chiedo perdono per la mia arroganza, mio Principe” disse precipitosamente “non intendevo mancarvi di rispetto. Se solo avessi saputo che eravate voi…”
“Ma certamente” lo interruppe tranquillamente Douglas “mi
dispiace aver disturbato questo toccante colloquio familiare, ma ero molto in
ansia per la salute di Draco. E’ un valido elemento, e la sua collaborazione si
è sempre dimostrata estremamente preziosa per me.”
Il
viso pallido di Lucius assunse una delicata sfumatura rosata, e i suoi tratti
si contrassero in un interessante misto di compiacimento e stupore. “Un…valido
elemento?”
“Oh,
ma certamente non c’è bisogno che sia io a dirvelo” aggiunse Douglas, usando il
suo tono più subdolo “dovete essere molto orgoglioso di lui.”
“Sì,
effettivamente…sì, sono molto…molto fiero di mio figlio. Tutti i Malfoy si sono sempre distinti, sapete…” balbettò Lucius. Alle sue
spalle, Malfoy si era praticamente cacciato il cuscino
in bocca per non mettersi a ridere.
“E lui non è certo da meno” rincarò Douglas, con un gran sorriso
“ora non vorrei esservi di disturbo, ma ho poco tempo a disposizione e gradirei
scambiare due parole con Draco…”
Lucius
annuì immediatamente, ancora sbalordito per quanto aveva sentito. “No, certo.
Nessun disturbo, mio Principe. Sono…lusingato di aver fatto la vostra
conoscenza, e di vedere che apprezzate mio figlio” disse,
avviandosi verso l’uscita.
“Oh,
dimenticavo” disse Douglas con noncuranza “se per lei non è un disturbo,
gradirei che porgeste i miei saluti a Lord Voldemort.”
Lucius
barcollò leggermente sentendo pronunciare il nome del Signore
Oscuro, ma si riprese quasi subito. “Certamente, mio Principe. Sarà un vero
onore. Draco?”
“Sì,
padre?” chiese Malfoy, facendo del proprio meglio per restare serio.
“Sono
orgoglioso di poterti definire mio figlio” disse Lucius, un
istante prima di uscire dall’infermeria. La porta si richiuse
silenziosamente alle sue spalle.
“Non lo avevo mai sentito balbettare” commentò
tranquillamente Malfoy. I due ragazzi si scambiarono uno sguardo, e scoppiarono
entrambi in una fragorosa risata.
“Non so come ringraziarti, Salazar” disse Malfoy,
asciugandosi le lacrime con la manica e sforzandosi di non ridere “mi hai
salvato da una ramanzina coi fiocchi.”
“Oh, per così poco” rispose Douglas, rimettendosi il
Mantello dell’Invisibilità “però c’è una cosa che devi fare in cambio.”
“E cioè?”
“Promettimi di non farmi più venire
un infarto come quello di ieri, va bene?”
Malfoy fece una smorfia. “Nessun problema, non ci
tengo a fare la replica.”
“Lo spero proprio. Ora devo andare, se non sono
presente per l’inizio di Erbologia potrebbero
sospettare qualcosa, e devo ancora rimettere il Mantello nel baule di Potter.”
“Un momento, e Madama Chips? Non puoi lasciarla in
queste condizioni!”
Douglas si diede un colpetto in testa. “Accidenti,
quasi mi dimenticavo…”
Liberò la testa da Mantello e andò di fronte
all’infermiera addormentata, puntandole addosso la
bacchetta.
“Imperio!”
Madama Chips aprì gli occhi e sbattè le palpebre. Il
suo sguardo vacuo, e Douglas la fissò dritto negli occhi. “Buongiorno, Madama
Chips. Si ricorda chi sono?”
“Il ragazzo anemico…”bofonchiò confusamente lei.
Dal suo letto, Malfoy aggrottò la fronte. “Anemico?”
Douglas sospirò. “Lascia perdere…” borbottò, poi tornò
a rivolgersi a Madama Chips in tono stranamente dolce “sì, sono
io. Sono entrato qui per chiederle un medicinale contro il mal di testa, e lei
mel’ha dato. Sono rimasto qui una decina di minuti finchè non
ha fatto effetto, poi me ne sono andato. Io e Malfoy non ci siamo nemmeno rivolti la parola. Tutto chiaro?”
“Sì…” borbottò lei “sei
entrato…mal di testa…sei andato via…non hai parlato con Malfoy…”
Douglas sorrise. “Molto bene” disse
dolcemente “lei ora andrà nel suo ufficio, mangerà un bel blocco di
cioccolata…no, meglio due…poi tornerà qui e riprenderà il suo lavoro. Tutto
chiaro?”
“Sì” fece lei, alzandosi come un
autonoma e andando nel suo ufficio “tutto chiaro…”
“Non preoccuparti, Draco” disse tranquillamente
Douglas, coprendosi di nuovo il capo “tornerà normale entro un paio di minuti…ma
se qualcuno farà domande, risponderà come deve.”
Malfoy era decisamente
impressionato. “Quella non era una Maledizione Imperius normale, vero?”
Douglas si strinse nelle spalle. “Diciamo che ho
apportato un paio di miglioramenti all’ Imperius tradizionale.
Oltre a dominarne la volontà le modifica i ricordi, e molto meglio di un
semplice Incantesimo di Memoria.”
“Capisco. Ma per quale motivo deve
mangiare due blocchi di cioccolata?”
“Dopo tutti quelli che mi ha
costretto a mangiare mentre ero qui mi sembra il minimo, no?”
“Allora?”
chiese Hermione, guardando Harry e Ron con aria di aspettativa.
Harry
si strinse nelle spalle. “Tutto a posto. Madama Chips dice che Doug ha preso la
sua medicina, è rimasto con lei per qualche minuto e poi sen’è andato. A proposito, ora dov’è?”
“Credo
sia in dormitorio a dare da mangiare al suo cobra. E
Malfoy?”
“Madama
Chips ha detto che non si sono nemmeno rivolti la parola” disse Ron “beato lui,
avrei voluto che se ne stesse zitto anche con noi…”
“Che cosa ha detto?”
“Le
solite cose” rispose Harry, scrollando le spalle.
“Ma
io l’ho zittito ricordandogli della partita” intervenne orgogliosamente Ron
“senti, io ed Harry andiamo a trovare Hagrid…vieni con
noi?”
Hermione
scosse il capo. “No, non posso. Devo fare un paio di ricerche, e poi ho
promesso a Ginny di darle una mano col tema di Pozioni.”
“Oh”
Ron pareva deluso “va bene, noi allora andiamo. Ci vediamo più tardi, va bene?”
Hermione li seguì con lo sguardo finchè non furono
usciti dalla Sala Comune, mentre una ruga di preoccupazione le solcava la
fronte, poi si avviò in fretta verso la sala comune, dove aveva appuntamento
con Ginny. E aveva la netta sensazione che non
avrebbero parlato solo di Pozioni.
“Hermione,
va tutto bene?” chiese Ginny, guardando Hermione. La ragazza sembrava
pensierosa, e stranamente assente.
Hermione
fece per negare, poi cambiò idea. Se
doveva parlarle, tanto valeva farlo adesso. “A dire il vero no. E’ da un po’
che ti volevo parlare.”
Ginny
chiuse il libro di Pozioni, incuriosita. “Riguardo cosa?”
“Riguardo
Douglas.”
L’espressione
di Ginny si indurì. “Che vuoi
dire?”
“Ecco…”
Hermione esitò: la questione sarebbe stata più complicata del previsto “mi
sembra che andiate…piuttosto d’accordo.”
“E con questo?”
Hermione
sospirò. “Ginny, non metterti sulla difensiva, io non sto dicendo che è
sbagliato…”
“COSA dovrebbe essere sbagliato?”
L’altra
sospirò, esasperata. Meglio tagliare la testa al toro.“Lui
ti piace, non è vero?”
Ginny
si morse un labbro. “E anche se fosse? Sarebbe un
crimine così atroce?”
“No,
non dico questo...ma data le circostanze…insomma, tu
sai chi è lui…”
Ginny
scattò in piedi, facendo cadere la sedia. “Sempre il solito discorso! Voi lo avete già giudicato per questo, non è vero?”
“No!
Ascolta, Ginny, io non giudico proprio nessuno…Douglas
mi sembra un bravo ragazzo, dico davvero, ma nel caso i timori di Silente
dovessero avverarsi…”
“Che
vuoi che mi importi di quello che pensa Silente?”
quasi urlò Ginny “lui è già convinto per principio che Douglas debba diventare
come Tom Riddle, non è vero?”
Si
bloccò all’improvviso, come spaventata dalle sue stessa
parole. Hermione annuì cupamente. “Come vedi ci sei
arrivata da sola. Non è davvero Douglas il tuo problema…il tuo problema è Tom
Riddle.”
“No”
mormorò Ginny “non è vero…”
“Tom
Riddle è stato il tuo confidente per un anno” proseguì
Hermione “tu lo consideravi il
tuo migliore amico, una sorta di fratello maggiore. E credo che, nonostante ti
abbia semplice mente usata, lui rappresenti tuttora una parte importante di te.”
“E
tutto questo cosa c’entra con Douglas?”
“Bè…come
tu stessa mi hai detto quando lo abbiamo conosciuto,
Douglas somiglia molto a Tom Riddle…”
“E allora?”
Hermione
sospirò. “Non credi che forse…e sottolineo forse…questa tua infatuazione nei suoi
confronti sia dovuta più che altro alla sua somiglianza con Riddle?”
“NON
E’ VERO!” le guance di Ginny si fecero scarlatte, e i suoi occhi si riempirono
di lacrime “questo non è assolutamente vero!”
“Ginny,
calmati!” la implorò Hermione “era solo un’ ipotesi…”
“Un’ ipotesi stupida!” ringhiò Ginny, prendendo i libri
sparsi sul tavolo “tu non sai nulla di Tom Riddle, né di Douglas, quindi evita
di fare la saputa di turno su un argomento di cui non sai un accidente!”
Hermione si limitò a fissarla, senza parole, mentre
Ginny usciva di corsa dalla Sala Comune.
“Credo
di essermi rotto un paio di denti” borbottò Ron per la quattordicesima volta,
mentre si allontanavano dalla capanna di Hagrid in direzione del castello “ti
ho mai detto che detesto i biscotti di Hagrid?”
Harry
ridacchiò. “Ron, lo sapevi benissimo che sono
immangiabili…”
“Sì,
ma avevo fa…ehi, è una mia impressione o fa più
freddo?”
I
due ragazzi si bloccarono, tendendo l’orecchio. Non solo l’aria si era fatta d’improvviso molto più fredda, ma anche l’atmosfera sembrava
in qualche modo cambiata: nessun rumore proveniva più dalla Foresta Proibita,
nemmeno un fruscio o il frinire di un insetto. Nulla.
Col
cuore che gli batteva in gola, Harry alzò lo sguardo verso il cielo: la luce
del sole era scomparsa, nascosta da grandi nubi grigie. Il ragazzo tirò fuori
la bacchetta.
“Harry…”
mormorò Ron “Harry, cosa sta succedendo?”
“Io…non
so…” mentì Harry. In realtà sapeva benissimo cosa stava accadendo, ma sperava
non fosse vero…sperava con tutto il cuore di essersi sbagliato…
Le
sue speranze vennero quasi subito infrante dall’urlo di Ron. “DISSENNATORI!”
Harry
seguì lo sguardo dell’amico, e sangue gli si ghiacciò nelle vene: centinaia di
sagome incappucciate stavano emergendo dalla foresta, dirigendosi verso di
loro. Harry poteva sentire l’aria farsi più gelida mano a mano che le creature si avvicinavano…
“Expecto
Patronum!”
Il
grande cervo argenteo emerse dalla bacchetta di Harry,
caricando verso i Dissennatori. Alcuni di loro arretrarono, ma altri ancora ne
stavano arrivando: Harry non aveva mai visto tanti Dissennatori tutti insieme,
neppure la notte in cui aveva fatto scappare Sirius.
“Non
riuscirò a respingerli ancora a lungo!” gridò, rivolto a Ron “corri a cercare aiuto!”
Ron
rimase immobile dov’era. “Non posso lasciarti qui…”
“Restando
qui non mi saresti di alcun aiuto! Corri ad avvertire
Silente!”
“Ma se tu vieni con me…”
Harry
ne aveva abbastanza. “SE SCAPPASSIMO ENTRAMBI CI RAGGIUNGEREBBERO IN UN ISTANTE! CORRI AL CASTELLO E CHIEDI
AIUTO, O SARA’ LA FINE PER TUTTI E DUE!”
Ron esitò ancora un istante, poi gli
volse le spalle e corse verso il castello. Harry lo seguì con lo sguardo
per qualche istante, poi tornò a voltarsi verso i Dissennatori, sforzandosi di
infondere quanto più potere possibile al suo Patronus e pregando che Ron trovasse aiuto in tempo.
Ragazzo, questa volta
ci ho messo un bel po’ ad aggiornare…mi dispiace mi dispiace mi
dispiace! In questo momento sto attraversando un periodo piuttosto incasinato
(in senso positivo…ma comunque incasinatoJ), e non ho
proprio avuto tempo per aggiornare…chiedo venia!
Mark: non ti preoccupare, certo che continuo…dopo tutte le ore che ho passato
a scrivere davanti al pc ci manca solo che lascio a fic a metà!
Maky91: tranquilla, tranquilla, il tuo Draco è vivo e vegeto,
quindi puoi anche mettere via il fucile…x quanto riguarda Douglas e Ginny
francamente ancora non so come andrà a finire fra loro due, anche perché non
sono nemmeno sicura della fine che farà
Doug/Salazar…anche se dubito che potrebbe mai diventare un personaggio
interamente positivo (alla ‘Harry Potter’, per
intenderci.)
Bilalla: sì, è probabile che lo farebbe! J A proposito, ti sembrerà strano ma a me il 17 porta fortuna…lo scorso venerdì 17 ho addirittura preso 8 in
letteratura greca! Hai presente quei momenti in cui ti
senti in cima al mondo? Ecco, appunto!
Call: sono contenta che il
rapporto di Douglas con Ginny e Draco ti interessi, è piuttosto difficile descrivere le varie relazioni fra i personaggi
senza cadere nello scontato. Ah, grazie per il consiglio di guardare nel
redazionale del sito, finalmente ho capito cosa cavolo è
una Mary-Sue!
Francesca Akira: in effetti è stata una bella sorpresina per il nostro
Lucius…credo anch’io che se avesse alzato le mani su Draco avrebbe fatto una
fine decisamente poco invidiabile! A proposito, spero che la spiegazione sulla
diffidenza di Hermione nei confronti del rapporto fra Doug e Ginny sia
abbastanza chiara, non so se ho reso bene l’idea…a proposito di Hermione, non
avevo dimenticato che anche lei aveva alzato la mano, ma ero troppo pigra per aggiungere questo dettaglio! J