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Autore: Settelune    26/02/2006    3 recensioni
Gli occhi del bambino si aprirono, e guardarono Silente con curiosità infantile. Non c'era traccia di paura in quegli occhi castani, con appena qualche bagliore rossastro. Il mago rimase a fissarlo per un istante, poi lo sollevò con tutte le coperte. Il bimbo emise un verso di sorpresa, poi sollevò le manine bianche verso il viso di Silente, evidentemente affascinato dai suoi occhiali a mezzaluna. Moody ridacchiò. "Un marmocchio intraprendente, eh?" Un lieve sorriso apparve sulle labbra di Silente. "Sì, decisamente non è un timido. Come si chiama?" "Lui...lo ha chiamato Salazar." Silente sollevò un sopracciglio. "Salazar Riddle, eh? Avrei dovuto immaginarlo... guarda qui, Alastor." L' Auror si avvicinò per guardare. "Il Marchio Nero..."
Genere: Avventura, Dark, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Arthur Weasley, Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Lucius Malfoy, Molly Weasley, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Peter Minus, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black, Tom Riddle/Voldermort
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Malfoy deglutì, con la gola improvvisamente secca

Malfoy deglutì, con la gola improvvisamente secca. Detestava essere squadrato in quel modo. “Ecco, io…”

Lucius lo interruppe con un gesto stizzito, entrando nell’infermeria senza nemmeno degnare di un’occhiata Madama Chips, che continuava a dormire beatamente ignara di quanto le avveniva intorno.

“Risparmiami le tue scuse, Draco” scandì freddamente“non sono dell’umore adatto per ascoltarti.

Ciao, Draco, come stai?- pensò sarcasticamente Malfoy.

“Credo tu sappia che mi hai molto deluso” disse Lucius “mi viene difficile pensare che tu sia davvero sangue del mio sangue. Dovresti avere maggiore considerazione del nome che porti…sempre ammesso che ti ricordi il tuo nome, dopo la tua rovinosa caduta. Devi aver battuto la testa davvero forte, per metterti a parlare da solo come un povero mentecatto…”

 

Malfoy notò che suo padre si stava avvicinando alla sedia dove si trovava Douglas, coperto dal Mantello dell’Invisibilità. Per un attimo si domandò cosa sarebbe successo se suo padre si fosse seduto sulle ginocchia del suo adorato Principe Oscuro. Si morse un labbro per non sorridere e tornò a guardare Lucius con aria inespressiva.

“…quindi ho ritenuto opportuno scambiare quattro chiacchiere con te, e ricordarti cosa significa essere un Malfoy” concluse suo padre, sedendosi sulla sedia. Malfoy tirò un sospiro di sollievo: Salazar doveva essersi alzato in tempo. Il biondino si guardò velocemente intorno. Dove si era cacciato? Era ancora nelle stanza?

“Mi stai ascoltando, Draco?”

Malfoy si riscosse e tornò a guardare gli occhi grigi di Lucius. “Sì, padre.”

 

Lucius aggrottò la fronte, poi fece vagare lo sguardo per l’infermeria. Quando tornò a guardarlo, il suo sguardo si era fatto inquisitorio. “A proposito, cosa è successo all’infermiera?”

“Uhm…forse sta dormendo?” rispose il ragazzo in tono arrogante. Era stanco di essere trattato così da suo padre.

Lucius lo fulminò con lo sguardo. “Non giocare con me, Draco. Lo vedo da solo che sta dormendo…la domanda è: perché sta dormendo a quest’ora, e soprattutto sul lavoro?”

Malfoy si strinse nelle spalle. “Veramente, non saprei…” si interruppe a metà della frase, spalancando gli occhi grigio chiaro: Douglas si era tolto il Mantello, e adesso era alle spalle di Lucius Malfoy con un sorriso da squalo sul viso. E adesso cosa aveva in mente?

“Draco” fece seccamente Lucius, guardando il figlio con aria furente “ti dispiacerebbe prestare attenzione a quello che ti…”

 

Ahem.”

Il colpo di tosse (peraltro squisitamente calcolato) di Douglas fece sussultare Lucius, che si voltò di scatto per vedere l’intruso.

“Chi sei?” chiese, indignato “e come ti permetti di scivolarmi alle spalle in questa maniera? Tu non sai chi sono io!”

“So benissimo chi è lei” disse Douglas in tono affabile, senza dar segno di aver sentito le sue proteste “Draco mi ha parlato molto di lei.

Lucius sbattè le palpebre. “Draco ti ha parlato...un momento…”scattò in piedi, incredulo, guardando gli occhi color sangue del ragazzo “tu non puoi essere…”

“Che succede, padre?” fece Malfoy, che cominciava decisamente a divertirsi “non vuoi salutare degnamente il tuo Principe Oscuro?”

 

Superata la prima sorpresa, Lucius si inchinò rapidamente di fronte a Douglas. “Vi chiedo perdono per la mia arroganza, mio Principe” disse precipitosamente “non intendevo mancarvi di rispetto. Se solo avessi saputo che eravate voi…”

Ma certamente” lo interruppe tranquillamente Douglas “mi dispiace aver disturbato questo toccante colloquio familiare, ma ero molto in ansia per la salute di Draco. E’ un valido elemento, e la sua collaborazione si è sempre dimostrata estremamente preziosa per me.”

Il viso pallido di Lucius assunse una delicata sfumatura rosata, e i suoi tratti si contrassero in un interessante misto di compiacimento e stupore. “Un…valido elemento?”

“Oh, ma certamente non c’è bisogno che sia io a dirvelo” aggiunse Douglas, usando il suo tono più subdolo “dovete essere molto orgoglioso di lui.

 

“Sì, effettivamente…sì, sono molto…molto fiero di mio figlio. Tutti i Malfoy si sono sempre distinti, sapete…” balbettò Lucius. Alle sue spalle, Malfoy si era praticamente cacciato il cuscino in bocca per  non mettersi a ridere.

E lui non è certo da meno” rincarò Douglas, con un gran sorriso “ora non vorrei esservi di disturbo, ma ho poco tempo a disposizione e gradirei scambiare due parole con Draco…”

Lucius annuì immediatamente, ancora sbalordito per quanto aveva sentito. “No, certo. Nessun disturbo, mio Principe. Sono…lusingato di aver fatto la vostra conoscenza, e di vedere che apprezzate mio figlio” disse, avviandosi verso l’uscita.

“Oh, dimenticavo” disse Douglas con noncuranza “se per lei non è un disturbo, gradirei che porgeste i miei saluti a Lord Voldemort.

 

Lucius barcollò leggermente sentendo pronunciare il nome del Signore Oscuro, ma si riprese quasi subito. “Certamente, mio Principe. Sarà un vero onore. Draco?”

“Sì, padre?” chiese Malfoy, facendo del proprio meglio per restare serio.

“Sono orgoglioso di poterti definire mio figlio” disse Lucius, un istante prima di uscire dall’infermeria. La porta si richiuse silenziosamente alle sue spalle.

“Non lo avevo mai sentito balbettare” commentò tranquillamente Malfoy. I due ragazzi si scambiarono uno sguardo, e scoppiarono entrambi in una fragorosa risata.

“Non so come ringraziarti, Salazar” disse Malfoy, asciugandosi le lacrime con la manica e sforzandosi di non ridere “mi hai salvato da una ramanzina coi fiocchi.”

 

“Oh, per così poco” rispose Douglas, rimettendosi il Mantello dell’Invisibilità “però c’è una cosa che devi fare in cambio.

“E cioè?”

Promettimi di non farmi più venire un infarto come quello di ieri, va bene?”

Malfoy fece una smorfia. “Nessun problema, non ci tengo a fare la replica.

“Lo spero proprio. Ora devo andare, se non sono presente per l’inizio di Erbologia potrebbero sospettare qualcosa, e devo ancora rimettere il Mantello nel baule di Potter.”

“Un momento, e Madama Chips? Non puoi lasciarla in queste condizioni!”

Douglas si diede un colpetto in testa. “Accidenti, quasi mi dimenticavo…”

Liberò la testa da Mantello e andò di fronte all’infermiera addormentata, puntandole addosso la bacchetta.

“Imperio!”

 

Madama Chips aprì gli occhi e sbattè le palpebre. Il suo sguardo vacuo, e Douglas la fissò dritto negli occhi. “Buongiorno, Madama Chips. Si ricorda chi sono?”

“Il ragazzo anemico…”bofonchiò confusamente lei.

Dal suo letto, Malfoy aggrottò la fronte. “Anemico?”

Douglas sospirò. “Lascia perdere…” borbottò, poi tornò a rivolgersi a Madama Chips in tono stranamente dolce “sì, sono io. Sono entrato qui per chiederle un medicinale contro il mal di testa, e lei mel’ha dato. Sono rimasto qui una decina di minuti finchè non ha fatto effetto, poi me ne sono andato. Io e Malfoy non ci siamo nemmeno rivolti la parola. Tutto chiaro?”

“Sì…” borbottò lei “sei entrato…mal di testa…sei andato via…non hai parlato con Malfoy…”

Douglas sorrise. “Molto bene” disse dolcemente “lei ora andrà nel suo ufficio, mangerà un bel blocco di cioccolata…no, meglio due…poi tornerà qui e riprenderà il suo lavoro. Tutto chiaro?”

 

“Sì” fece lei, alzandosi come un autonoma e andando nel suo ufficio “tutto chiaro…”

“Non preoccuparti, Draco” disse tranquillamente Douglas, coprendosi di nuovo il capo “tornerà normale entro un paio di minuti…ma se qualcuno farà domande, risponderà come deve.

Malfoy era decisamente impressionato. “Quella non era una Maledizione Imperius normale, vero?”

Douglas si strinse nelle spalle. “Diciamo che ho apportato un paio di miglioramenti all’ Imperius tradizionale. Oltre a dominarne la volontà le modifica i ricordi, e molto meglio di un semplice Incantesimo di Memoria.

“Capisco. Ma per quale motivo deve mangiare due blocchi di cioccolata?”

“Dopo tutti quelli che mi ha costretto a mangiare mentre ero qui mi sembra il minimo, no?”

 

 

“Allora?” chiese Hermione, guardando Harry e Ron con aria di aspettativa.

Harry si strinse nelle spalle. “Tutto a posto. Madama Chips dice che Doug ha preso la sua medicina, è rimasto con lei per qualche minuto e poi sen’è andato. A proposito, ora dov’è?”

“Credo sia in dormitorio a dare da mangiare al suo cobra. E Malfoy?”

“Madama Chips ha detto che non si sono nemmeno rivolti la parola” disse Ron “beato lui, avrei voluto che se ne stesse zitto anche con noi…”

Che cosa ha detto?”

“Le solite cose” rispose Harry, scrollando le spalle.

“Ma io l’ho zittito ricordandogli della partita” intervenne orgogliosamente Ron “senti, io ed Harry andiamo a trovare Hagrid…vieni con noi?”

 

Hermione scosse il capo. “No, non posso. Devo fare un paio di ricerche, e poi ho promesso a Ginny di darle una mano col tema di Pozioni.

“Oh” Ron pareva deluso “va bene, noi allora andiamo. Ci vediamo più tardi, va bene?”

Hermione li seguì con lo sguardo finchè non furono usciti dalla Sala Comune, mentre una ruga di preoccupazione le solcava la fronte, poi si avviò in fretta verso la sala comune, dove aveva appuntamento con Ginny. E aveva la netta sensazione che non avrebbero parlato solo di Pozioni.

 

 

“Hermione, va tutto bene?” chiese Ginny, guardando Hermione. La ragazza sembrava pensierosa, e stranamente assente.

Hermione fece per negare, poi cambiò idea. Se doveva parlarle, tanto valeva farlo adesso. “A dire il vero no. E’ da un po’ che ti volevo parlare.

Ginny chiuse il libro di Pozioni, incuriosita. “Riguardo cosa?”

“Riguardo Douglas.”

L’espressione di Ginny si indurì. “Che vuoi dire?”

“Ecco…” Hermione esitò: la questione sarebbe stata più complicata del previsto “mi sembra che andiate…piuttosto d’accordo.

E con questo?”

 

Hermione sospirò. “Ginny, non metterti sulla difensiva, io non sto dicendo che è sbagliato…”

COSA dovrebbe essere sbagliato?”

L’altra sospirò, esasperata. Meglio tagliare la testa al toro.“Lui ti piace, non è vero?”

Ginny si morse un labbro. “E anche se fosse? Sarebbe un crimine così atroce?”

“No, non dico questo...ma data le circostanze…insomma, tu sai chi è lui…”

Ginny scattò in piedi, facendo cadere la sedia. “Sempre il solito discorso! Voi lo avete già giudicato per questo, non è vero?”

“No! Ascolta, Ginny, io non giudico proprio nessuno…Douglas mi sembra un bravo ragazzo, dico davvero, ma nel caso i timori di Silente dovessero avverarsi…”

 

“Che vuoi che mi importi di quello che pensa Silente?” quasi urlò Ginny “lui è già convinto per principio che Douglas debba diventare come Tom Riddle, non è vero?”

Si bloccò all’improvviso, come spaventata dalle sue stessa parole. Hermione annuì cupamente. “Come vedi ci sei arrivata da sola. Non è davvero Douglas il tuo problema…il tuo problema è Tom Riddle.

“No” mormorò Ginny “non è vero…”

“Tom Riddle è stato il tuo confidente per un anno” proseguì Hermione “tu lo consideravi  il tuo migliore amico, una sorta di fratello maggiore. E credo che, nonostante ti abbia semplice mente usata, lui rappresenti tuttora una parte importante di te.

“E tutto questo cosa c’entra con Douglas?”

 

“Bè…come tu stessa mi hai detto quando lo abbiamo conosciuto, Douglas somiglia molto a Tom Riddle…”

E allora?”

Hermione sospirò. “Non credi che forse…e sottolineo forse…questa tua infatuazione nei suoi confronti sia dovuta più che altro alla sua somiglianza con Riddle?”

“NON E’ VERO!” le guance di Ginny si fecero scarlatte, e i suoi occhi si riempirono di lacrime “questo non è assolutamente vero!”

“Ginny, calmati!” la implorò Hermione “era solo un’ ipotesi…”

Un’ ipotesi stupida!” ringhiò Ginny, prendendo i libri sparsi sul tavolo “tu non sai nulla di Tom Riddle, né di Douglas, quindi evita di fare la saputa di turno su un argomento di cui non sai un accidente!”

Hermione si limitò a fissarla, senza parole, mentre Ginny usciva di corsa dalla Sala Comune.

 

 

“Credo di essermi rotto un paio di denti” borbottò Ron per la quattordicesima volta, mentre si allontanavano dalla capanna di Hagrid in direzione del castello “ti ho mai detto che detesto i biscotti di Hagrid?”

Harry ridacchiò. “Ron, lo sapevi benissimo che sono immangiabili…”

“Sì, ma avevo fa…ehi, è una mia impressione o fa più freddo?”

I due ragazzi si bloccarono, tendendo l’orecchio. Non solo l’aria si era fatta d’improvviso molto più fredda, ma anche l’atmosfera sembrava in qualche modo cambiata: nessun rumore proveniva più dalla Foresta Proibita, nemmeno un fruscio o il frinire di un insetto. Nulla.

Col cuore che gli batteva in gola, Harry alzò lo sguardo verso il cielo: la luce del sole era scomparsa, nascosta da grandi nubi grigie. Il ragazzo tirò fuori la bacchetta.

 

“Harry…” mormorò Ron “Harry, cosa sta succedendo?”

“Io…non so…” mentì Harry. In realtà sapeva benissimo cosa stava accadendo, ma sperava non fosse vero…sperava con tutto il cuore di essersi sbagliato…

Le sue speranze vennero quasi subito infrante dall’urlo di Ron. “DISSENNATORI!”

Harry seguì lo sguardo dell’amico, e sangue gli si ghiacciò nelle vene: centinaia di sagome incappucciate stavano emergendo dalla foresta, dirigendosi verso di loro. Harry poteva sentire l’aria farsi più gelida mano a mano che le creature si avvicinavano…

“Expecto Patronum!”

Il grande cervo argenteo emerse dalla bacchetta di Harry, caricando verso i Dissennatori. Alcuni di loro arretrarono, ma altri ancora ne stavano arrivando: Harry non aveva mai visto tanti Dissennatori tutti insieme, neppure la notte in cui aveva fatto scappare Sirius.

 

“Non riuscirò a respingerli ancora a lungo!” gridò, rivolto a Ron “corri a cercare aiuto!”

Ron rimase immobile dov’era. “Non posso lasciarti qui…”

“Restando qui non mi saresti di alcun aiuto! Corri ad avvertire Silente!”

Ma se tu vieni con me…”

Harry ne aveva abbastanza. “SE SCAPPASSIMO ENTRAMBI CI RAGGIUNGEREBBERO IN UN ISTANTE! CORRI AL CASTELLO E CHIEDI AIUTO, O SARA’ LA FINE PER TUTTI E DUE!”

Ron esitò ancora un istante, poi gli volse le spalle e corse verso il castello. Harry lo seguì con lo sguardo per qualche istante, poi tornò a voltarsi verso i Dissennatori, sforzandosi di infondere quanto più potere possibile al suo Patronus e pregando che Ron trovasse aiuto in tempo.

 

 

Ragazzo, questa volta ci ho messo un bel po’ ad aggiornare…mi dispiace mi dispiace mi dispiace! In questo momento sto attraversando un periodo piuttosto incasinato (in senso positivo…ma comunque incasinatoJ), e non ho proprio avuto tempo per aggiornare…chiedo venia!

 

Mark: non ti preoccupare, certo che continuo…dopo tutte le ore che ho passato a scrivere davanti al pc ci manca solo che lascio a fic a metà!

 

Maky91: tranquilla, tranquilla, il tuo Draco è vivo e vegeto, quindi puoi anche mettere via il fucile…x quanto riguarda Douglas e Ginny francamente ancora non so come andrà a finire fra loro due, anche perché non sono nemmeno sicura della fine che farà  Doug/Salazar…anche se dubito che potrebbe mai diventare un personaggio interamente positivo (alla ‘Harry Potter’, per intenderci.)

 

Bilalla: sì, è probabile che lo farebbe! J A proposito, ti sembrerà strano ma a me il 17 porta fortuna…lo scorso venerdì 17 ho addirittura preso 8 in letteratura greca! Hai presente quei momenti in cui ti senti in cima al mondo? Ecco, appunto!

 

Call: sono contenta che il rapporto di Douglas con Ginny e Draco ti interessi, è piuttosto difficile descrivere le varie relazioni fra i personaggi senza cadere nello scontato. Ah, grazie per il consiglio di guardare nel redazionale del sito, finalmente ho capito cosa cavolo è una Mary-Sue!

 

Francesca Akira: in effetti è stata una bella sorpresina per il nostro Lucius…credo anch’io che se avesse alzato le mani su Draco avrebbe fatto una fine decisamente poco invidiabile! A proposito, spero che la spiegazione sulla diffidenza di Hermione nei confronti del rapporto fra Doug e Ginny sia abbastanza chiara, non so se ho reso bene l’idea…a proposito di Hermione, non avevo dimenticato che anche lei aveva alzato la mano, ma ero troppo pigra per aggiungere questo dettaglio! J

 

 

  
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