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Autore: Silvar tales    04/06/2011    6 recensioni
Una raccolta di 7 flash-fic 500 parole/disomogenee dedicate all'Artista.
♠ ~ L'Irreale
♠ ~ Il Contagocce
♠ ~ Le Stelle
♠ ~ La Scorciatoia
♠ ~ La Civetta
♠ ~ L'Armadio
♠ ~ La Pellicola
[Questa raccolta di flashfic si è classificata quarta al "Seven Weeks Contest" indetto da Shark Attack]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Deidara, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Più contesti
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La Civetta

Con questa flashfic ho ottenuto [3] punti per un totale di [22] punti nella sfida
- Partecipante al Contest "Seven Weeks - Tutti contro Tutti" indetto da Shark Attack sul forum di efp -

turno: 5
personaggio base: Deidara
personaggio aggiunto: Itachi
prompt: Nascita

Nick autrice: Silvar tales (Deidaradanna93)
Titolo: La Civetta
Introduzione: Finisce il canto della civetta, e lascia il ramo ai merli.

Il giorno nasce, e la notte muore.
Una nuova vita comporta l'esilio di un'altra,
e tu muori con l'alba neonata.

Ancora, cadavere, credi che io ti ami?
Genere: introspettivo; drammatico; dark.
Personaggi: Deidara; Itachi.
Contesto: Shippūden
Rating: arancione
Avvertimenti: flashfic; yaoi; what if?


*


Più della cera stanca che ricopre il tuo viso.
Più dei silenzi interminabili che non ti vogliono aprire le labbra.
Più della crosta di ghiaccio che sigilla la tua pelle.
Più di tutto questo, io voglio te.
Ma credi davvero che io ti ami?”

Gli azzannava le labbra, spingendolo sul letto, sotto le coperte, nell'acqua della vasca stretta.
Occhi blu ripeteva quei gesti, ammaliando di nuovo l'illusionista.
Ora era lui a cadere sotto il suo inganno.
Non l'aveva capito, che occhi blu non poteva provare sentimenti.
Occhi rossi era diverso.
Occhi rossi aveva amato, aveva sofferto, aveva pianto.
“Sei un debole, Itachi” infierì l'altro, dondolandosi, sovrastandolo provocante.
Guardandolo con quegli occhi freddi che l'avevano fatto innamorare.
Itachi aveva delle luci strane, erano gelide, ma color del fuoco.
“Qual è il tuo nome?”
“Deidara”, rispose il ragazzino, abbassando schifato lo sguardo.
Deidara aveva gli occhi blu, ma in essi brillava una scintilla di vita e gioco.
“Ti sbagli. Il tuo nome è...”
“Non dirlo!” Scattò il biondo, trattenendo i pugni.
E mentre quell'attimo di amore violento si consumava, nasceva il sole.

Il rosso dei tuoi occhi, può essere il sangue che ti dà alla luce,
o può essere la ferita che ti donerà la morte.
Come il rosso del cielo può essere la nascita del giorno,
o può essere il tramonto.
Ma credi davvero che io ti ami?”

Lo baciava ancora, Deidara, facendolo naufragare nell'illusione del sentimento.
Lo baciava, e dentro di sé tratteneva il vomito, il disgusto, e fuori sputava indifferenza.
Se in mano aveva il cuore del nemico, era facile sconfiggerlo.
Bastava uno spillo, e avrebbe scavato l'arteria, bucandola, facendo scoppiare l'organo di sangue.
Mancava ancora poco, e l'avrebbe avuto.
Avrebbe ottenuto quel premio pulsante.
Gli diede un altro bacio, e un altro ancora.
Itachi assecondava i suoi scatti magri, giovani, inesperti.
Possibile, che si fosse innamorato di quel ragazzino bastardo?
E mentre chiudeva le palpebre sui due cerchi ardenti, sospirava malato, guardando la luce del giorno che nasceva.

Ecco la tua ricompensa.
Accettala, come premio per avermi sfidato.
Sfidami ancora, avanti, prova a sfidare questo bambino insolente.
Scava la terra e risorgi, e compi la vendetta che vuoi.
Ma credi davvero che io ti ami?”

L'aveva ferito di nuovo, Itachi.
Gli aveva annodato la lingua con i denti, aveva giocato con lui.
Aveva accontentato il bimbo viziato.
“Ora dormi, Itachi”
Sospirava il ragazzino, scuotendo il corpo dolorante.
Sorrideva bagnando le labbra con la lingua.
Gli dava un bacio, mentre lo guardava chiudere gli occhi.
Ancora lo baciava, con gusto, sentendo caldo e liquido scorrere sul suo torace, sotto la lama che lo spaccava. Vedeva i suoi singulti, i brividi freddi cospargerlo.
E godeva, mentre l'alba affogava le stelle nel sangue.

Finisce il canto della civetta, e lascia il ramo ai merli.
Il giorno nasce, e la notte muore.
Una nuova vita comporta l'esilio di un'altra,
e tu muori con l'alba neonata.
Ancora, cadavere, credi che io ti ami?”

~ ♠

Deidaradanna93 con “La civetta”
☑ Originalità
☑ Grammatica
☑ IC Personaggio Base
☐ IC Personaggio Aggiunto
(poco delineato e troppo sottomesso)
☑ Plausibilità flashfic
☐ Uso del Prompt
(dov'è la nascita? Abbozzi un riferimento ogni tanto, ma non c'è realmente. La molla della fic è tutt'altra)
-☑ Bonus/Malus (ultima nel turno precedente)
Totale: 3 punti



   
 
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