Anime & Manga > D.Gray Man
Segui la storia  |       
Autore: Yu_Kanda    06/06/2011    2 recensioni
Una missione 'estiva' un po' particolare per Kanda e Lavi, e una piccola vendetta incrociata che sa di doppia rivincita... Il destino dei nostri due Esorcisti si intreccia con quello dell'Innocence nell'assolata città di Palermo, fra strani eventi, complicità e parole non dette. Cosa accadrà durante la Notte delle Stelle Cadenti? *LaviYu*
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Rabi/Lavi, Yu Kanda | Coppie: Rabi/Kanda
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

DISCLAIMER: non possiedo alcun diritto su D. Gray-man, PURTROPPO è tutto in mano a quella pazza della Hoshino... Perchè, se fosse stato altrimenti... Il manga non sarebbe diventato un'accozzaglia informe di assurdità, e Lavi sarebbe insieme a Kanda da un bel pezzo!

ATTENZIONE YAOI - se non sapete cosa questa parola voglia dire, o se non gradite le relazioni uomo/uomo questa storia non fa per voi, siete avvisati! Come si dice, se non vi piace NON LEGGETE!




Dopo un'attesa interminabile, resuscito questa storia per celebrare il compleanno di Kanda!

Sono passati quasi due anni da quando pubblicai il primo capitolo, quindi ho ritenuto doveroso dargli una bella sistemata... il che ha comportato un sostanziale rimaneggiamento, generando lo slittamento di due pagine nel capitolo due.

Quelle di voi quindi che ancora si ricordavano ciò che era avvenuto nel capitolo uno proveranno una forte sensazione di dejavù XD

Stanti le cospicue aggiunte, invito tutte a rileggere il primo capitolo^^""



6 GIUGNO 2011, AUGURI KANDA!




E con il compleanno di Kanda anche quest'anno ha inizio il Festival!

Benvenuti al LaviYu Festival, evento giunto alla sua terza edizione!


Organizzato dalle fan di tutto il mondo, il Festival si colloca a cavallo dei compleanni di Lavi e Kanda, iniziando il 6 Giugno, data del compleanno di Kanda, e culminando nel LaviYuu day, che è stato scelto esattamente a metà fra le due ricorrenze, l'8 di Luglio, per terminare il 10 di Agosto con il compleanno di Lavi.

Quest'anno l'evento non ha un programma ricco come quello scorso, complice il declino del fandom e l'abbandono di massa che ne è seguito.

Tuttavia sono stati indetti un paio di contest, e noi ci proponiamo di gestire una kinkmeme week Italiana.

Trovate i dettagli dei contest nella discussione del LaviYuu Festival linkata qui sotto; nel mio profilo invece trovate il link al topic in cui lasciare le richieste per il kinkmeme, con tutte le informazioni e la data della Kinkmeme Week.

L'unico punto fermo Italiano quindi anche quest'anno siamo noi del Black Order Forum; chiunque voglia partecipare è libero di lasciare il link del suo lavoro (sia esso una fanart, una foto oppure una fanfiction) nel thread apposito che riunirà tutti gli omaggi fatti alla nostra coppia preferita.

LaviYuu Festival Head Quarter Italiano



LaviYuu Submission Thread Italiano



Night of the Shooting Stars



Capitolo 2: Partenza Movimentata, Viaggio Interminabile



Kanda non si rese nemmeno conto di essersene andato senza ascoltare i dettagli della missione, talmente era sollevato di non dover sopportare l'insulso buonismo di moyashi per un imprecisato numero di giorni e soprattutto di notti, perché certamente il pacchetto vacanza di Komui avrebbe incluso anche la stanza in comune, visto come lo scienziato amava tirare al risparmio sugli alloggi.

Incredibilmente al giovane sfuggì un sospiro, al pensiero di avere invece Lavi come compagno di viaggio e di camera; ignorò il brivido che lo percorse e continuò a camminare per la sua strada, con la testa così fra le nuvole che si ritrovò involontariamente a seguire il sopracitato apprendista Bookman, e quasi gli sbatté contro quando questi si fermò di colpo appoggiandosi con la schiena al muro accanto a sé.

Lavi appariva assai più spaventato dal rischio appena corso di finire chissà dove fra le sabbie di un infuocato deserto, di quello che aveva dato ad intendere con l'atteggiamento scanzonato che si era premurato di ostentare di fronte a Komui e ai Finder presenti nel suo ufficio.

- C'è mancato poco! - dichiarò, passandosi una mano sulla fronte con un sospiro; si lasciò scivolare a terra, poggiando la testa contro la parete di solida roccia dietro di lui, con l'aria di chi è appena scampato ad un attacco di Akuma.

Kanda sapeva benissimo che avrebbe dovuto ignorarlo, scavalcarlo e proseguire per la propria strada, invece si portò vicino a lui e l'imitò, sedendogli accanto, lo sguardo perso davanti a sé come se evitare di guardare Lavi potesse in qualche modo mitigare ciò che gli si agitava dentro, o cancellare il significato di quel che aveva appena fatto: decidere di restare volontariamente in sua compagnia.

- Già. L'hai detto. - ammise, suo malgrado conferendo alla propria voce una vibrazione appena più civile del solito, pericolosamente vicina all'essere definita cordiale, addirittura comprensiva.

Talmente anomala che Lavi fallì nel registrarne il senso, mancando di afferrare le parole che la contenevano e continuando nel discorso appena iniziato, giacché non si aspettava alcuna risposta da parte di Yuu.

- Per un attimo mi sono visto a dorso di cammello... - in quel preciso momento il suo cervello si ricordò di processare il suono che gli era giunto alle orecchie. - EHI! Aspetta, mi hai appena dato ragione? - esclamò voltandosi di scatto verso il giovane al suo fianco.

A quel punto anche il cervello di Kanda avvisò il suo proprietario riguardo ciò che aveva appena fatto, facendogli gettare per un istante la maschera impassibile che solitamente indossava per celare i propri sentimenti al mondo, e perché no, per una volta poteva pure ammetterlo, anche a sé stesso.

Gli occhi del giovane si dilatarono leggermente e s'irrigidì contro la parete, cercando freneticamente una via d'uscita che gli evitasse sia l'interrogatorio di Lavi, sia le conseguenze che esso avrebbe portato con sé quanto a futuri punzecchiamenti.

Non poteva ammettere di essere lieto che fosse l'apprendista Bookman il suo compagno di missione, né che si era seduto con lui proprio perché ne apprezzava la compagnia, sebbene davvero lo pensasse, e nemmeno sotto tortura avrebbe rivelato quel suo oscuro segreto.

A Kanda Yuu non piaceva la compagnia di nessuno e odiava l'intera dannata umanità. Ne andava della sua reputazione, accidenti!

Per cui, non gli restava che un'unica cosa da fare: negare l'evidenza.

- No. - disse in tono piatto, facendo leva con le mani sul pavimento per rialzarsi, sotto lo sguardo sconcertato di Lavi.

- Non puoi negare, ti ho sentito! - protestò questi scattando a sua volta in piedi ed afferrando Kanda per le spalle, costringendolo a guardarlo in viso ed incontrandone lo sguardo indifferente. E Yuu era dannatamente bravo a far finta di nulla, lui lo sapeva molto bene.

- Hai sentito male. - insistette il giovane, voltandosi di lato.

Bookman Junior serrò le labbra contrariato, assumendo quell'espressione tipica del bambino che, scontentato, fa il broncio al genitore colpevole di quell'affronto terribile alla sua persona. Sospirò, abbandonando la presa sulle braccia di Kanda.

- Ah, sei impossibile Yuu! - si lamentò, e scuotendo la testa contrariato riprese a camminare.

- CHE. - risuonò nell'aria dietro di lui, ma Lavi non si voltò indietro; quindi non si accorse subito che l'altro per qualche oscura ragione continuava a seguirlo.

Svoltando in un altro dei corridoi adiacenti l'ufficio di Komui, i due Esorcisti notarono diversi tecnici all'opera nella sala principale; fu in quell'esatto momento che Lavi si rese conto di non essere stato affatto lasciato solo come credeva, vedendo Kanda sorpassarlo con decisione, diretto verso un particolare scienziato, colpevole secondo lui di crimini contro la sua persona. Fece appena in tempo ad afferrarlo per un polso prima che fosse troppo tardi per la sua vittima designata, trascinandolo via a forza.

- Lasciami immediatamente, idiota! - i presenti sentirono ringhiare a pochi passi da loro e si voltarono in direzione di quella voce terrificantemente familiare, confermando con orrore che si trattava proprio di Kanda. - Ho un conto in sospeso con lui! - gridò ancora il giovane, ma gli scienziati non capirono chi fosse questo 'lui' e si bloccarono tutti rabbrividendo, terrorizzati di poter essere l'oggetto delle ire di Yuu Kanda.

- Oh, ne sono assolutamente sicuro. E non so darti torto, ma non è il momento. - udirono rispondere l'apprendista Bookman, e furono così grati che esistesse qualcuno in grado di tenere testa al samurai, che quasi volevano proporre di farlo santo.

Purtroppo bisognava essere morti per ottenere una cosa del genere, e gli scienziati preferivano Lavi di gran lunga vivo, vegeto e sempre accanto a Kanda, per cui risolsero di ricordarlo ogni sera nelle rispettive preghiere per far sì che l'onnipotente vegliasse costantemente sulla sua salute, garantendo di riflesso la loro.

Kanda spese assai poco tempo a rimuginare sull'effetto provocato dallo spettacolo che avevano appena dato, molto più concentrato nel tenere sotto controllo le reazioni che il suo personale idiota provocava in lui ogni dannata volta che lo toccava.

Era una delle molte ragioni che lo spingevano ad evitarne la compagnia in pubblico, mentre di rado si lamentava più di tanto se erano soli, pur mantenendosi scostante per non insospettire Lavi. Di certo non poteva permettersi che il suddetto idiota si accorgesse di aver sciolto il suo cuore, non sarebbe sopravvissuto ad una tale vergogna. E soprattutto, non voleva che si allontanasse da lui; una simile rivelazione glielo avrebbe portato via... Ne sarebbe rimasto disgustato, ne era certo.

Quindi, lui avrebbe fatto in modo che non arrivasse mai a scoprirlo, perseverando nel suo atteggiamento impossibile, restando lo Yuu che l'altro giovane amava così tanto tormentare, di modo che non smettesse mai di farlo.

Ignorando le imprecazioni e le minacce di morte rivoltegli da Kanda durante il tragitto, Lavi continuò a trascinarselo dietro, lasciandolo andare solo quando furono giunti ai livelli dove erano le loro stanze.

- Dovrei farti a pezzi per questo lo sai? - sibilò Kanda appena fu libero, in tono volutamente ed esageratamente aspro, ma Lavi non rispose e si appoggiò alla ringhiera di ferro sorridendo come se nulla fosse.

- L'Estate è una così bella stagione, Yuu, non trovi? - se ne uscì qualche attimo dopo con quella sua disarmante naturalezza, quell'aria sognante che tanto forte faceva battere il cuore di Kanda.

- CHE. - reagì quest'ultimo con la solita esclamazione sprezzante, per sottolineare quanto poco gli importasse di lui e di tutte le dannatissime stagioni, inclusa quella in corso; ma Lavi l'ignorò anche quella volta, continuando il suo stupido e inutile discorso. Uno di quegli stupidi e inutili discorsi che gli rendevano le giornate sopportabili, quando la sua voce parlava soltanto per lui.

- Il sole splende, l'aria è così calda e piena di profumi... - disse il giovane Bookman, ma a quel punto s'interruppe, emettendo un sonoro 'sigh'. - E abbiamo delle favolose Uniformi nuove. - concluse affranto.

- Muori. Dolorosamente. - gli augurò Kanda, incrociando le braccia con aria truce.

Lavi rise sommessamente, raddrizzandosi e stiracchiandosi come se gli dolesse la schiena; poi si voltò, di nuovo sorridente, e assestò al compagno una pacca sulla spalla.

- Su, andiamo a fare la valigia, ci aspettano fra poche ore. - lo esortò come se tutto ciò fosse assolutamente normale, incamminandosi.




I Finder lasciarono l'ufficio di Komui, tre confabulando tra loro riguardo il quarto, che li seguiva a breve distanza, perso in chissà quali pensieri.

- Avresti dovuto prestare più attenzione, sei un novellino. - stava dicendo Toma ad uno dei due compagni. - Michael ti ha fregato per bene.

- Lo sapevo che aveva barato. - sospirò questi, scuotendo la testa in maniera eloquente, l'aria molto abbattuta.

Toma gli assestò una pacca affettuosa sulla spalla, con fare consolatorio, sbirciando poi con la coda dell'occhio dietro di loro per controllare a che distanza stesse camminando l'ultimo membro del gruppo. Quindi abbassò il tono della voce, avvicinandosi circospetto all'altro Finder accanto a sé.

- E tu fai molta attenzione a quel tipo, girano strane voci su di lui e non mi piace per niente che Lavi sia coinvolto. - ammonì, mettendolo in guardia.

- E Kanda-san? Anche lui viene con noi. - fece presente Gozu, improvvisamente molto preoccupato da quella missione che all'apparenza gli era parsa solo routine.

- Kanda non calcola molto i Finder, dovresti essertene accorto ormai; direi quasi che li consideri inutili. Sarà assai difficile che gli dia confidenza, ma Lavi... - Toma scosse il capo ripetutamente con evidente disapprovazione. - Lui è amico di tutti, si farà fregare in qualche modo lo sento.

- Ehi, Toma. Secondo te a cosa sta pensando? - disse il più giovane dei tre rivolgendo uno sguardo sospettoso a Michael, che non sembrava manifestare il minimo interesse per loro né per i discorsi che facevano.

- Sai cosa? Non lo voglio sapere, è un problema di Gozu d'ora in poi. - Toma alzò le mani con gesto eloquente, scrutando ancora una volta l'uomo che gli camminava dietro; il Finder chiamato in causa emise un sospiro afflitto. - Vedi di tenerlo bene d'occhio se non vuoi avere brutte sorprese, ragazzo. - si raccomandò battendo sulla spalla anche a lui, con fare paterno questa volta.

"Perché quando vado in missione con Kanda-san sono sempre guai?" Non poté fare a meno di chiedersi quest'ultimo, dopo di che aggiunse, tanto per completezza: "Questa volta te la sei andata a cercare".



Qualche ora più tardi, I due Esorcisti stavano scendendo verso i sotterranei, pronti a partire nelle loro nuove divise, Kanda impassibile come sempre, sebbene questa volta il suo incedere somigliasse assai di più a quello di un condannato a morte piuttosto che al passo leggero e un po' impaziente di chi è in procinto di partire per un viaggio; quanto a Lavi, bé, lui sapeva prendere le cose con filosofia ed era in grado di trovare il modo di divertirsi anche in una situazione come quella.

Poteva vedere il portamento rigido di Kanda, i suoi movimenti misurati, come se badasse bene a non impiegare una stilla d'energia più del necessario, ma soprattutto leggeva dietro l'espressione stoica del giovane quanto non gradisse la piega che avevano preso gli eventi.

E tormentarlo quando era di cattivo umore, sebbene fosse molto rischioso, lo gratificava ancora di più... per cui andò all'attacco.

- Che c'è Yuu-chan, ti vedo già contrariato, senti caldo? - esordì in tono allegro; nessuna risposta. Sogghignò. Proprio come si aspettava. - E' una goccia di sudore quella? - insistette, osando scostare una ciocca della frangia dalla fronte di Kanda, e questa volta ottenne una reazione.

- Sta' zitto. - sbottò il giovane, voltandosi a fronteggiarlo; lo fulminò con lo sguardo, allontanando quelle dita dal suo viso con rabbia, augurandosi per il suo bene che Lavi desistesse.

Ma no, lui non sapeva mai quando era il momento di smettere, e gli avrebbe fatto sprecare un sacco di preziose energie! Avrebbe continuato a dire idiozie, ce l'aveva scritto in fronte.

Lavi si stava godendo l'espressione sul volto del compagno, composta eppure rigida, neutra e tuttavia si sarebbe potuto affermare imbronciata, poiché un occhio attento come il suo notava che gli angoli della bocca di Kanda erano impercettibilmente curvati verso il basso e le labbra sottili appena più serrate del dovuto. Per l'apprendista Bookman tutto ciò era irresistibilmente affascinante.

- Vuoi un fazzoletto? - lo incalzò, aspettandosi di essere nuovamente ignorato, invece con sua somma sorpresa una mano gli si serrò attorno alla gola, stringendo con forza.

- Dov'è la tua dannata sciarpa piuttosto? - gli fece notare Kanda in tono aspro, quasi sollevandolo di peso da terra. - Senti caldo quanto me, quindi chiudi quella fottuta bocca!

Poi com'era venuta la mano scomparve, lasciandolo di nuovo libero di respirare, cosa di cui Lavi fu davvero grato. Il contraccolpo di essere bruscamente mollato quasi lo fece cadere all'indietro, e solo la presenza alle sue spalle della solida parete di roccia della Torre lo salvò dal ruzzolare giù per le scale fino ad arrivare alle barche.

- Non mi sembra così caldo, e la sciarpa è in valigia. - ribatté prontamente Lavi, massaggiandosi la parte offesa.

- CHE. - echeggiò per la scalinata mentre Kanda riprendeva a scendere, ringraziando la frescura dei sotterranei e deprecando il fatto che non sarebbero restati a goderne per molto.

"Che." Quando il giovane non sapeva più come rispondere o semplicemente non voleva farlo, questa esclamazione chiudeva perfettamente qualunque conversazione in maniera soddisfacente per il suo orgoglio, e la cosa affascinava moltissimo l'apprendista Bookman.

Lo seguì in silenzio per il resto del tragitto, sorridendo nell'osservarlo lottare con sé stesso per non mostrare il grado di sofferenza che l'Uniforme gli procurava.



I Finder erano già ad attenderli, pronti a partire, e i due Esorcisti salirono sulla barca senza troppe cerimonie, sedendo fianco a fianco di fronte a Michael, mentre Gozu li allontanava dal molo iniziando a seguire la corrente.

Una volta sul treno la situazione peggiorò notevolmente, in quel piccolo ambiente chiuso. Per qualche assurda ragione il vetro era fisso, nessuna meraviglia che i Finder restassero quasi sempre fuori dallo scompartimento, e Lavi non poteva biasimarli, almeno lì avevano tutti i finestrini aperti. Spostò lo sguardo su Kanda, che sedeva a braccia conserte davanti a lui, Mugen poggiata dietro la spalla contro lo schienale, l'espressione stoica ma la frangia chiaramente appiccicata al viso.

- Yuu, togli la giacca finché siamo in treno, chi vuoi che ci badi? - suggerì il giovane sperando che per una volta il compagno gli desse ascolto.

- TCH.

Lavi aveva udito l'esclamazione irritata eppure le labbra di Yuu non si erano nemmeno socchiuse, ne era certo... Come avesse fatto a sbuffare così senza muovere un muscolo per lui era un vero mistero; sul quale tuttavia non avrebbe investigato in quel momento, per ovvi motivi.

- Come vuoi, io la tolgo. - annunciò; un attimo dopo era sdraiato sul sedile e la sua giacchina giaceva buttata in fondo ad esso, gli stivali irriguardosamente rovesciati in terra.

Kanda si voltò verso il finestrino con aria disgustata, mantenendo quella posizione praticamente per l'intera durata di quello sfibrante viaggio in treno.

Di tanto in tanto uno dei Finder si affacciava per sentire se avevano bisogno di qualcosa oppure per avvisarli che nella carrozza ristorante servivano un pasto caldo... Caldo. Che brutta parola.

Lavi sperò che avessero anche qualcosa di freddo da mettere sotto i denti, non voleva in alcun modo contribuire all'aumento della propria temperatura corporea, anzi, possibilmente desiderava diminuirla ingurgitando del cibo assolutamente freddo. Congelato, anche meglio.

Il cameriere parve comprendere perfettamente le sue difficoltà ambientali, e si produsse in un' insalata Niçoise, seguita da una deliziosa Vichyssoise, accompagnata da un'altrettanto gustosa Quiche Lorraine, il tutto rigorosamente freddo, cosa di cui il giovane fu estremamente grato.

La cucina Francese era sempre stata fra le sue preferite, chissà perché Yuu si era rifiutato di venire a mangiare insieme a lui, una volta tanto gli avrebbe fatto bene variare menù. Sospirò.

Doveva portargli qualcosa, sperando non glielo tirasse addosso. Era davvero più intrattabile del solito in quegli ultimi giorni, complice il gran caldo era pronto a scommetterci, però avrebbe preferito non si sfogasse su di lui, ecco.

Si fece preparare una porzione di quella meravigliosa torta salata e un bel bicchierone di the verde con abbondante aggiunta di ghiaccio, quindi tornò velocemente al loro scompartimento. Con suo grande disappunto però, Yuu non c'era; accidenti, dove poteva mai essersi cacciato? Erano in un treno dopotutto, non poteva essere andato lontano!

Lavi appoggiò con cautela cibo e bevanda sul sedile opposto e si lasciò cadere pesantemente sul proprio, abbandonandosi scompostamente contro lo schienale. Stava quasi per decidere di andare a cercarlo quando Kanda aprì la porta con l'usuale malagrazia, ignorandolo e facendo per tornare al suo posto quando lo sguardo gli cadde sul vassoio poggiato sul sedile accanto al proprio.

- Che significa? - disse in tono minaccioso rivolgendo all'altro occupante dello scompartimento un'occhiata truce, quasi avesse preso la cosa come un affronto personale.

Lavi non poté fare a meno di notare che aveva il viso bagnato e gli sorrise, capendo al volo dove fosse stato fino a quel momento. Persino Kanda Yuu aveva bisogno di rinfrescarsi, dopotutto era un essere umano anche lui.

- Ho pensato che avessi fame. - confessò sinceramente il giovane, incontrando senza timore lo sguardo di Kanda. Questi parve colto alla sprovvista da quell'affermazione, forse perché non lo riteneva capace di preoccuparsi d'altri che di sé e dei suoi compiti di Bookman, oppure di stargli fra i piedi per tormentarlo. - E da bere. - aggiunse Lavi indicando il bicchiere colmo di ghiaccio.

Kanda esitò, incerto su come controbattere a quella gentilezza, perché doveva per forza esserci sotto qualcosa, anche se il sorriso col quale quel cibo gli veniva offerto tutto pareva fuorché finzione.

Fissò intensamente il vassoio ed il suo contenuto per un lungo attimo, durante il quale l'altro giovane rimase col fiato sospeso, temendo di vedersi rovesciare tutto in testa da un momento all'altro, e tirando un lungo, silenzioso sospiro di sollievo quando invece Kanda si sedette al suo posto e allungò una mano per avvicinarsi quel dono inatteso.

Un impercettibile sorriso gli incurvava appena le labbra, cosa che fece restare Lavi a bocca aperta: com'era bello Yuu quando lasciava trapelare quell'ombra di sorriso! Gli occhi chini e intenti, l'espressione per una volta serena, i movimenti non più scontrosi, quasi timido nel mostrarsi a lui sotto quella luce, dando a vedere di aver gradito il gesto.

- Grazie. - mormorò Kanda senza guardarlo, portandosi alle labbra il bicchiere ghiacciato e facendo seguire un boccone di cibo.

Lavi avrebbe voluto rispondere, ma preferì non rompere quell'incantesimo, perché non poteva trattarsi d'altro visto che Yuu aveva appena pronunciato un ringraziamento e non un insulto, e farglielo notare significava riportarlo all'istante alla realtà.

Fargli rialzare quella barriera di gelo e insensibilità con cui si difendeva dal mondo; e Lavi non voleva questo, desiderava che Yuu sorridesse sempre per lui, anche se sapeva perfettamente che era impossibile.

Si accontentò quindi di contemplarlo fintanto che non si fosse reso conto dell'atteggiamento che stava mantenendo, tornando subito ad essere freddo e scostante. Tuttavia, una buona contemplazione prevede il silenzio, e un Lavi silenzioso è un'anomalia grave; e vistosa.

Kanda sollevò gli occhi sul suo compagno di viaggio, percependo l'insolita quiete nell'aria e trovando lo sguardo del giovane fisso su di sé, con lo stesso sorriso dolce di poco prima ancora stampato in faccia.

Un brivido lo percorse mentre si rendeva conto di aver permesso ai propri sentimenti di trapelare proprio davanti a Lavi, temendo che lui si fosse accorto di esserne la causa scatenante.

- Cosa c'è? - chiese sollevando un sopracciglio e fingendo irritazione.

- Nulla. Aspettavo per riportare indietro il vassoio. - mentì Lavi allargando il sorriso, incrociando poi le braccia dietro la nuca con fare noncurante.

Kanda lo fissò con sospetto, quindi scolò l'ultimo sorso di the, e preso ciò che rimaneva del suo pasto porse vassoio e stoviglie al giovane Bookman.

- CHE. Dallo al Finder, è compito suo. - affermò in tono aspro, addentando poi quasi con rabbia il rimasuglio di torta salata.

Lavi non poté evitare di scoppiare a ridere, Yuu era sempre Yuu dopotutto, anche quando diceva 'grazie'.



Qualche tempo dopo Gozu si affacciò per avvisarli che erano quasi arrivati a Genova, luogo in cui avrebbero abbandonato il treno. Lavi quasi saltò sul sedile quando la porta dello scompartimento si spalancò, non si era nemmeno reso conto di essere sprofondato nel sonno, e nemmeno Yuu a quel che sembrava; anche lui aveva gli occhi leggermente dilatati e le sue dita erano strette intorno a Mugen, come se fosse stato colto alla sprovvista e sul punto di scattare per difendersi.

Scoprirono così di aver dormito beatamente più di quattro ore, per la soddisfazione dei loro Finder che li avevano 'amorevolmente' vegliati tutto il tragitto, lieti che, finché restavano nel mondo dei sogni, non potessero litigare fra loro. Almeno questi erano i pensieri di Gozu; quanto a Michael, il suo atteggiamento appariva freddo e distaccato, indifferente, cosa che al primo Finder piaceva assai poco.

Dopo il cambio di mezzo di trasporto le cose si fecero più sopportabili. Da Genova il viaggio in nave fu molto più piacevole, e Lavi si godette la brezza marina e il caldo sole di inizio agosto, conversando con ogni passeggero che gli capitava a tiro.

Kanda, dal canto suo, lasciava la cabina unicamente per bere, ed evitava ogni contatto con chiunque tranne l'inevitabile: Lavi e il Finder. Sia lui che Gozu erano sempre intorno a seccarlo, ma soprattutto quest'ultimo lo asfissiava con le sue apprensioni ogni piè sospinto. Seriamente, quel Finder aveva un concetto troppo alto della sua capacità di sopportazione per queste cose...

Prima il mal di mare, poi le sue paranoie riguardo il comportamento a sentire lui 'sospetto' dell'altro Finder che li accompagnava, infine l'assurda pretesa di tenere una sottospecie di riunione per fare il punto sulla missione prima di sbarcare a destinazione.

Proprio per sottrarsi alla pressante loquacità di Gozu, nella sua personale classifica ora seconda solo a quella di Lavi, Kanda si era rifugiato nel silenzio della sua cabina... D'accordo, a voler essere precisi la loro cabina, visto che era costretto a dividerla con l'idiota che si definiva apprendista Bookman, e proprio a causa di detto idiota non propriamente silenziosa quanto lui avrebbe voluto.

Il giovane entrava e usciva come se camminasse sui carboni ardenti, malediceva il caldo, il vento, l'odore della salsedine... Grazie agli Dèi non aveva anche mal di mare, altrimenti l'avrebbe affogato con le sue mani, parola di Yuu Kanda!

Cosa ancora più fastidiosa, continuava a sincerarsi che mangiasse con regolarità. CHE. Come se non fosse stato capace da solo di decidere se e quando nutrirsi! Erano quelle attenzioni così improvvise che Lavi talvolta aveva nei suoi confronti che contribuivano in maniera esponenziale ad accrescere la sensazione bizzarra alla bocca dello stomaco di cui soffriva in presenza del giovane; sensazione della quale conosceva il significato, ma che si sforzava di contenere nei limiti di un'amicizia che per giunta non era nemmeno disposto ad ammettere.

Figurarsi se poteva ammettere che si era trasformata in un sentimento più profondo. Era scivolato talmente in basso (sempre secondo la sua personale scala di valori) che si era persino recato nella città vicina al Quartier Generale a cercare una certa cosa, perciò protestava tanto per non andare in missione, avrebbe mancato quel giorno. Ora che Lavi era partito con lui, si sentiva immensamente stupido per aver portato il suo prezioso acquisto con sé; non era più certo di volerlo consegnare al destinatario, temeva le conseguenze di un tale gesto da parte sua.

Tirò fuori da una delle borsine alla cintura della nuova Uniforme un sacchettino blu scuro di pelle scamosciata e sedette sul letto, contemplandolo giacere sul palmo della propria mano. Scosse la testa contrariato, chiedendosi cosa mai gli fosse preso per lasciarsi trasportare così da qualcosa che per sé stesso aveva sempre odiato e sfuggito, imprecando mentalmente contro quell'inaccettabile debolezza.

- Ti senti bene, Yuu? - la voce improvvisa lo fece trasalire, e Kanda chiuse di colpo il pungo celando alla vista l'imbarazzante sacchetto, quasi saltando per la sorpresa tanto era perso nelle sue recriminazioni.

Tuttavia le sue difese lo salvarono dal mostrare il turbamento da cui era afflitto, perché il suo corpo s'irrigidì all'istante nel riconoscere colui che aveva appena parlato, impedendo in tal modo che la paura presa nell'essere colto in flagrante si manifestasse con un'evidente reazione fisica.

Kanda si voltò a guardare Lavi, gli occhi appena più dilatati del dovuto e il cuore in gola, sperando che non avesse visto ciò che stringeva fra le dita, oppure gli avrebbe dato il tormento per farsi dire cosa vi fosse all'interno.

- Non dire idiozie. E poi non è affar tuo. - rispose acido dopo il primo attimo di smarrimento, cercando di apparire più irritato possibile dall'intrusione. Poi notò il vassoio che il giovane reggeva in mano, e qualunque altra protesta gli morì in gola: l'idiota gli aveva di nuovo portato da mangiare.

- Bé, ecco... sembravi così assorto! - Lavi non voleva in alcun modo litigare con lui, non in quel momento almeno, visto quanto Yuu appariva teso da che il viaggio era iniziato. Avanzò di qualche passo, mostrando con un sorriso la cena per entrambi. - Ho pensato volessi mangiare, sei rimasto chiuso qui dentro tutto il pomeriggio.

- TCH. - gli giunse in risposta, con un'intonazione che, secondo gli standard Kandiani, equivaleva ad un sì. Almeno per Lavi. Posò il vassoio fra lui e Yuu e gli si sedette accanto, iniziando per primo a servirsi, lentamente imitato dall'altro commensale.

Il cibo della nave non era lontanamente paragonabile a quello offerto sul treno, ma non si potevano lamentare, dal sapore sembrava commestibile. E poi non avevano alternative...

Kanda fece scivolare con circospezione la mano che racchiudeva il suo vergognoso segreto dietro la schiena, con studiata noncuranza, infilando ciò che vi celava nuovamente nella borsina alla cintura dov'era stato da quando erano partiti; quindi, con riluttanza, fece onore a quel misero pasto.

- Il capitano ha detto che saremo a destinazione domani mattina presto. - disse Lavi, cercando di ovviare all'imbarazzante silenzio che era calato fra loro. - Sul posto ci aspetta un altro Finder per guidarci nei luoghi in cui si sono verificati gli strani fenomeni lamentati dalla popolazione. - il giovane notò con disappunto che l'espressione sul volto di Kanda non era minimamente mutata, come se nemmeno lo stesse ascoltando. Masticava piano, quasi temesse di poter trovare qualcosa di sgradito nelle pietanze; ma forse era semplicemente il suo modo di lasciar intendere quanto gli facesse schifo quella roba, concluse Lavi fra sé.

- Voglio sperare che mi lascerai dormire in pace fino ad allora. - rispose infine Kanda, sollevando lo sguardo dal piatto con un sopracciglio inarcato e l'aria scettica. O forse era ironica. Quando Yuu esulava dalle sue classiche espressioni facciali, irritate, insofferenti o glaciali, era piuttosto difficile distinguere l'emozione che stava lasciando trapelare.

Lavi ridacchiò a disagio, annuendo mentre si riempiva di nuovo la bocca per evitare di dovergli rispondere su due piedi; non voleva fare promesse che sapeva non essere in grado di mantenere, non del tutto per lo meno. Accantonò l'ipotesi di continuare a blaterare informazioni ovvie su ciò che li attendeva all'arrivo giusto per fare conversazione, terminando la cena in silenzio, cosa della quale Kanda fu assai sollevato.

Fu però ancora più sollevato quando poté togliersi di dosso lo strumento di tortura in pelle che quel maledetto di Komui si beava di chiamare Uniforme, distendendosi finalmente sulle lenzuola a torso nudo. Considerò l'ipotesi di levarsi anche i pantaloni, accantonandola subito dopo; in missione non si denudava mai per dormire, c'era sempre il rischio di essere sorpresi dal nemico e doversi alzare di corsa.

Pose Mugen accanto a sé e voltò le spalle a Lavi, che frattanto aveva gettato la giacchina sul proprio letto e si accingeva ad occuparsi di restituire le stoviglie al cuoco di bordo, immaginando che Yuu lo avrebbe ignorato pretendendo di dormire.

Si strinse nelle spalle, una passeggiata sul ponte prima di coricarsi era invece a suo avviso salutare e gli avrebbe senz'altro procurato gente con cui conversare un po' finché non gli fosse venuto sonno.

Augurando 'sogni d'oro' a Yuu (ed ottenendo in risposta un 'CHE, muori'), Lavi uscì di corsa dalla cabina.

Trovò Michael accucciato vicino la loro porta, pronto per dormire proprio lì; oppure appostato per spiarli, chissà, date le voci che giravano su di lui. Gli rivolse un cenno del capo proseguendo spedito sopraccoperta, dove era sicuro Gozu fosse di vedetta. Almeno avrebbe fatto quattro chiacchiere con qualcuno che non gli dava i brividi come quel bizzarro Finder.



Un bussare insistente li destò, e la voce allegra di Gozu avvisò che stavano per attraccare nel porto di Palermo.

"Dannazione, è già mattina," si disse con rammarico Lavi, il quale la sera prima si era trattenuto oltre il ragionevole con alcuni marinai, chiedendo loro informazioni sulla destinazione, sulla nave, su tutto insomma. Dopotutto era il suo mestiere.

Si tirò il lenzuolo sulla testa, mugugnando qualcosa di inintelligibile e girandosi dall'altro lato, mentre Kanda era già in piedi che si rivestiva, zelante e indifferente come sempre.

Così indifferente che sferrò un poderoso calcio al suo letto quasi demolendolo, urlandogli contro di alzarsi di corsa se non voleva fosse Mugen a dargli il buongiorno. Un argomento che il giovane trovò assai convincente, schizzando all'istante fuori dal giaciglio e vestendosi di corsa a sua volta.

Il Finder che li attendeva al molo d'attracco aveva l'aria tranquilla, un uomo di mezza età dai modi garbati e il viso che ispirava fiducia.

Appena sbarcati e scambiati convenevoli e presentazioni di rito davanti ad un Kanda terribilmente spazientito, il loro contatto si apprestò a cercare un mezzo di trasporto per raggiungere il centro della città e quindi la topaia (almeno questa era la visione di Kanda sul tipo di alloggio che Komui poteva aver prenotato per loro) in cui avrebbero fatto base.

Lavi dal canto suo osservava rapito ogni cosa nel suo raggio visivo, per una volta astenendosi dal fare commenti pungenti rivolti a Yuu o agli altri presenti.

Il cocchiere della carrozza che riuscì a rimediare tuttavia rifiutò di condurli fino all'hotel, poiché si trovava al centro dell'area nella quale avvenivano gli strani fenomeni sospettati di essere causati dall'Innocence, per cui, volenti o nolenti, sarebbero stati scaricati alla periferia del quartiere e costretti a proseguire a piedi.




@redseapearl: Grazie dell'apprezzamento! XD (Ci prova sempre ad essere poetica parlando di Kanda)

>>"ormai considero le tue storie dei manuali di IC su questi due"

Come vorrei lo facesse anche la hoshino...

Ho voluto piazzare questa missione in un imprecisato momento prima della caduta di Edo, scoprirai poi dove voglio andare a parare con le Uniformi XD Comunque se vogliamo essere precisi e realistici, tutte e tre quelle Divise sono un suicidio con il caldo, la hoshino proprio non bada ai dettagli, ormai lo abbiamo assodato.

Spero tu abbia gradito altrettanto anche questo secondo capitolo, e mi fa molto piacere che la trama ti intrighi così tanto da inserire la storia fra i preferiti.

>>"E' bello (e raro) trovare delle autrici brave come te in giro!"

*piange di commozione, senza parole*


@Rebychan: XD Grazie.

In realtà credo che chiunque in quelle Uniformi sotto il sole di Agosto soffrirebbe il caldo... Però è vero che Kanda ha una resistenza al freddo superiore al normale, per cui magari non è altrettanto a suo agio con il caldo, chissà...

Sì, concordo, caldo+moyashi=omicidio XD In effetti affidare Allen a Bookman lo trovo un diversivo interessante che andrebbe esplorato XD

E c'è anche Michael, ormai è diventato un vip, l'odio ti regala fama quanto l'amore, ahimè, ragion per cui lui appare come una guest star qui e là, seminando zizzania e ordendo complotti... Ormai la sua fama è quella, deve tenere fede al suo personaggio XD


@Hermi_chan: Anche a te grazie per i complimenti... Purtroppo hai fatto in tempo a sparire da EFP e poi ritornare prima che io aggiornassi questa storia O_O

Spero che avrai tempo di leggere il nuovo capitolo nonostante lo studio e i tuoi impegni.

MOLTO in ritardo posso dirti che la vacanza in Giappone di quell'anno, ed anche quella del successivo (che vergogna XD) sono andate per il meglio^^""


@Ermellino: Grazie XD

Sì, devo dire che per questa storia l'umorismo mi ha preso un po' troppo la mano...

Anche in questo capitolo non ho potuto resistere^^"

Mi spiace che tu abbia dovuto attendere quasi due anni per leggerlo, davvero sono imperdonabile!

Però ho dato una bella rinfrescata (perdonami il termine in linea col tono della storia XD) al primo capitolo, difatti due pagine, come dicevo in testata, sono passate in questo secondo per cui qualcuno proverà un'insistente sensazione di dejavù XD

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D.Gray Man / Vai alla pagina dell'autore: Yu_Kanda