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Autore: Lilith of The Thirsty    06/06/2011    3 recensioni
Duecento anni sono passati da quando l'ultimo re dei vampiri ha perso la propria figlia e il suo trono è stato usurpato da altri esseri subdoli e golosi di potere... Due fratelli hanno deciso di rivoltarsi contro il tiranno che opprime la loro popolazione andando a risvegliare l'unica creatura degna di governare... E' la più potente e temuta fra tutti ma nessuno sa dove si trovi e risvegliandola dal suo sonno i due fratelli non sanno che anche i licantropi ritorneranno a incombere sul loro regno...
"Chiamatela è sì risveglierà,
urlate e lei vi sentirà...
Si alzerà ricoperta di fiori d'arancio danzando con la Morte
portando nuovi incubi e passioni...
Questa è la punizione per coloro che risveglieranno la Regina..."
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“L’avviso io!” sbottò una voce squillante di ragazzino in un castello.
“Ma l’ho sentito prima io!” ribatté un’altra vocina simile alla prima. Il primo dei due ragazzi ringhiò forte al secondo. I denti vibrarono mentre gli occhi grigi fissavano il gemello con superiorità.
“Ooooh, che paura!” lo canzonò l’altro, puntando fermamente le iridi dorate contro il fratello.
“Se stai cercando la guerra Devon, l’avrai!” sbraitò il fanciullo fremendo di rabbia.
“E tu provaci Cameron!” gridò il gemello di rimando, mettendosi in posizione d’attacco.
La tensione nell’aria era palpabile, un potere immenso scivolò dai corpi dei due compagni permeando il povero passaggio del palazzo.
Una porta si aprì di scatto rimbombando nel corridoio buio.
“Devon! Cameron!” li richiamò una voce femminile con autorità e potenza.
“M-madre!” esclamarono i due gemelli in coro, inchinandosi davanti alla donna che avanzava furente.
Era molto alta, la pelle bronzea riluceva sotto i pallidi raggi solari che stavano brillando sopra la grande foresta. I capelli lunghi e biondi le cingevano i fianchi evidenziando le forme morbide e prosperose del suo corpo.
Gli occhi color malva squadravano con severità i due ragazzi che tacevano impauriti.
Non videro il sorriso benevolo che attraversava le labbra fresche della donna, non riusciva a rimanere arrabbiata a lungo con quelle due pesti.
“Cosa vi ho detto riguardo al mio nome?”
“Vogliate scusarci nostra signoria! Non volevamo mancarle di rispetto!” proferirono in coro Devon e Cameron.
Maya sospirò, quei due cuccioli li aveva salvati dall’ultimo attacco dei vampiri avvenuto quindici anni fa. I loro genitori erano morti per difendere il loro regno e lei si era sentita in dovere di crescerli ed educarli secondo il costume dei suoi simili.
Ormai era diventata la loro madre adottiva ma non poteva considerarli come suoi figli, anche loro le dovevano il rispetto come gli altri membri del branco. Niente favoritismi, questa era la legge. Ognuno era pari all’altro ma Maya era consapevole che quelle due pesti le avevano stregato il cuore.
“Si è svegliato!” gridarono insieme i due fratelli eccitati.
“Che cosa?” domandò meravigliata la donna dai capelli dorati, interrompendo i suoi nostalgici pensieri.
“Stavamo facendo la guardia quando…”
“…lo abbiamo sentito! Ha ululato nella notte rinchiuso nella sua prigione!”
“L’hanno avvertito tutti! Ha scosso la terra!”
“N-non può essere…” balbettò confusa Maya, fissando i due cuccioli con occhi preoccupati.
“Invece è vero… Il re si è risvegliato!” dissero piano Devon e Cameron stupiti dal comportamento della loro mamma.
 
“Sbrigatevi!” ordinò Maya mentre il sole cominciava a levarsi in cielo pigramente.
Sei uomini spingevano l’enorme blocco di pietra incastonato davanti alla bocca della caverna. La donna era febbricitante, la testa le scoppiava mentre sentiva un cupo rantolio provenire da dentro la grotta.
“Mamma, stai bene?” chiese timoroso Cameron, fissando la donna che respirava a fatica.
“Tranquillo tesoro, sto bene…” sussurrò piano mentre accarezzava i capelli neri del ragazzo.
Devon guardava stregato i sei uomini che, dopo lunghi tentativi, erano riusciti a sollevare quell’enorme masso dall’entrata.
Maya avanzò dentro l’enorme caverna, seguita dai due gemelli temerari.
L’ambiente era asciutto e pulito anche dopo duecento anni, tutto era come se lo ricordava.
La spelonca aveva pareti levigate e sottili, pitture rupestri e altre più recenti si alternavano fino a confondersi in geroglifici impronunciabili.
Seguì il profumo marcato di menta e legno, i muscoli tesi e gli zigomi contratti testimoniavano la sua ansia.
Devon e Cameron tremavano vicino a lei mentre una fitta nebbia si impossessava del pavimento, strisciando flessuosamente.
Densa come miele ma bianca come il latte, la foschia dilagava in quell’ambiente irreale.
Maya si mosse a fatica, teneva per mano i due ragazzini che avanzavano cauti, erano intimoriti da tanto potere.
Nella caverna il silenzio era insopportabile, neanche un suono vibrava tra quelle pareti ancora dormienti.
“Esibizionista!” urlò la donna alle tenebre di fronte a lei.
Una risata dolce e calda si sparse in quel luogo tetro mentre la nebbia si diradava lentamente.
I due gemelli, stretti alla loro mamma, si guardarono stupiti. Maya ridacchiò di cuore e camminò tranquillamente in avanti.
La coltre scura si assottigliò e lasciò spazio alla luce fioca di alcune piccole candele.
“Quanto tempo, Rey…” commentò sarcastica Maya fissando l’uomo che le stava davanti.
Era alto, i capelli castani rilucevano vivacemente nel poco bagliore della stanza mentre gli occhi color malva si fermavano su di lei.
“Sei cresciuta sorellina…” affermò Rey studiando i due fratelli che si nascondevano dietro Maya.
“E tu non sei cambiato affatto! Ti sembra questo il modo di salutarmi dopo duecento anni, Rey West Wind?”
“Maya Est Wind, se continui a trattare così gli uomini non troverai mai uno sposo adatto!” scherzò suo fratello scendendo dall’altare dove aveva riposato.
Una lunga e profonda cicatrice partiva dalla spalla destra e terminava sul fianco sinistro. Era bianca e riluceva in maniera inquietante sul corpo inflessibile di Rey.
“Copriti, maiale!” urlò Maya lanciandogli il suo mantello.
“Ti sbagli sorellina, sono un licantropo!” ribatté lui sorridendo bonariamente.
“E’ la stessa cosa!” rispose a tono, voltandosi e camminando per uscire dalla caverna.
Non lo avrebbe mai ammesso davanti a lui ma era felice. Suo fratello si era svegliato e avrebbe ripreso il posto che gli spettava da secoli. Solo una cosa la turbava profondamente.
Se lui si era svegliato allora anche Lei era viva. 



NdA
Ciao a tutti!!! Allora l'ho posato molto velocemente quindi perdonatemi gli errori e segnalatemeli!!! Cmq questo capitolo ha ripreso un piccolo episodio lasciato in sospeso in un vecchio capitolo!! Avete capito di quale si tratta vero? XD XD
Bene, passiamo ai ringraziamenti!!!^^ Grazie a chi legge senza recensire ma soprattutto un grazie alla mia 
onee-chan (aeriss fair), blackmiranda e Ulisse85!!!!!!! ^^ Siete M-I-T-I-C-I!!!!!^^
!!Alla prossima!!!! XD XD
Baci
   
 
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