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Autore: ila74cullen    06/06/2011    6 recensioni
Breaking Dawn lo conososciamo tutti, a raccontarcelo sono stati Bella e Jacob, ma gli altri personaggi che hanno popolato il libro come hanno vissuto la storia? Qual'era il loro pensiero? In questa FF proverò a dare voce, oltre che ad Edward, anche al resto della famiglia Cullen e a tutta una serie di personaggi minori che nel libro originale non hanno avuto molto spazio.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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Ma ciaoooooo!!!! GRAZIE GRAZIE GRAZIE INFINITE A TUTTI!!! 135 Visite, 7 recensioni al solo primo capitolo davvero non me lo aspettavo!!!

Volevo ringraziare Federica che ha pazientemente betato questi capitoli e, dato che in settimana la mia Sorellina Bonny compie gli anni, voglio dedicare questo capitolo a lei!!!! AUGURONI BONNY!!!

 

E adesso eccoci al capitolo, questa volta parleranno in tre…

Buona lettura!!

 

Cap.2

 

Jasper

 

Cercavo di mantenere un atteggiamento distaccato, era la soluzione migliore per sopravvivere alle follie di Alice.

Adoravo la sua esuberanza, quel carattere talmente opposto al mio, tutto ciò riusciva a farmi sentire vivo, ma quando passava in modalità “Wedding Planner”, rischiavo la pazzia!

L’euforia della mia dolce metà stava raggiungendo vette inimmaginabili ed, al contempo, agitazione e panico riempivano gli stati d’animo del resto della famiglia …

Emmett si defilava non appena ne aveva l’occasione, come biasimarlo, doveva scontrarsi oltre che con Alice anche con Rose che, nonostante non fosse al massimo della gioia, si era lasciata trascinare da Alice in questo vortice di follia.

In più se quel piccolo demonio, con me, si era limitata a tirarmi in causa solo se strettamente necessario, Rose pretendeva da Emmett una presenza costante, proprio adesso gli stava facendo rivoluzionare per l’ennesima volta la disposizione dei tavoli nel giardino. Non che provassimo fatica, ma dopo aver cambiato versione per ventitre volte, anche un santo avrebbe iniziato a perdere la pazienza.

Fortunatamente eravamo agli sgoccioli: domani, finalmente, si sarebbe celebrato quello che lei aveva definito “Il matrimonio del secolo”. In cuor mio speravo che gli sposi decidessero di non volerlo inscenare nuovamente fra qualche anno, perché non sarei stato in grado di affrontare questo caos una volta di più! Conoscendo Edward ero più che sicuro che la sceneggiata del matrimonio fasullo non rientrava nelle sue priorità.

«JASPER!!!!»

Appunto, la pace era finita.

«Tu ed Emmett…» esclamò perentoria, puntando l’indice verso di noi «…SUBITO! a casa di Bella! VELOCI!» incalzò, vedendo la nostra esitazione.

«È ancora presto Alice.» tentai di mediare «Abbiamo detto a Edward che saremmo passati verso mezzanotte per “l’addio al celibato”.» risposi mimando con le mani le virgolette sulle ultime parole.

«NO! HO DETTO SUBITO! Se non vi sbrigate, vi assicuro che non ce ne sarà più bisogno …» io ed Emmett ci guardammo straniti «Nessun matrimonio! Avete capito??? Credo che Bella abbia deciso di attentare definitivamente allo stoico autocontrollo di nostro fratello!»

Rimasi basito.

Emmett, rientrato non appena si era sentito nominare, scoppiò in una fragorosa risata.

«HO DETTO DI MUOVERSI!!» Tuonò la mia micetta esasperata e, come se fossimo stati richiamati sull’attenti, scattammo ad eseguire il nostro dovere.

Mai scommettere contro Alice Cullen.

 

Edward

 

«Già mi manchi». Sussurrò al mio orecchio tra un bacio e l’altro.

“Ti prego non provocarmi …” «Non sono obbligato ad andarmene. Posso restare». Risposi prontamente.

«Mmm».

“Non fare così …” Rimasi a fissarla perdendomi in quegli occhi splendidi.

Dovevo calmarmi.

Il suo respiro accelerato, i gemiti che uscivano all’unisono dalle nostre bocche, il battito impazzito del suo cuore, mi stavano trasportando in un’altra dimensione e avvertivo il progressivo allontanamento dalla realtà. Dovevo trovare il modo di frenare i miei istinti, mancava poco … domani finalmente sarebbe diventata mia moglie, non potevo capitolare proprio adesso …

Lei di sicuro non mi aiutava nel mantenere saldi i miei propositi; in quest’ultimo mese, con la scusa “dell’allenamento”, aveva inferto duri colpi al mio autocontrollo, ero riuscito ad arrivare alla vigilia delle nozze e non avevo ancora idea di come avessi fatto.

Raccogliere le mie forze per allontanarmi da lei richiese uno sforzo sovrumano, spostai i miei baci lungo il collo per poi risalire lentamente fino all’orecchio … il suo profumo era talmente inebriante … aprii gli occhi solo un istante respirando a pieno quella dolce fragranza, era la mia droga, avessi potuto, sarei morto di overdose per lei. In quel momento schiuse i suoi occhi e i nostri sguardi s’incrociarono per un istante interminabile … nessuno parlava … l’unico rumore: i nostri respiri.

Avrei dato la vita per conoscere i suoi pensieri in quell’istante.

Possibile diventasse ogni giorno più bella? Possibile avesse scelto veramente me?

Fece per tirarmi nuovamente a lei e persi in lume della ragione.

«Resto qui», mormorai con tono fermo e deciso.

Al diavolo Emmett, Jasper e la farsa dell’addio al celibato. Non sarebbero riusciti a tirarmi fuori da quella stanza nemmeno con le cannonate.

«No, no. È il tuo addio al celibato. Devi andarci».

“Peccato che il tuo corpo non sia esattamente sulla stessa lunghezza d’onda del tuo cervello …” pensai, mentre la sentivo stringersi, con sempre maggior forza, a me.

In quel momento ringraziai il plaid che, per proteggerla dal mio corpo gelido, segnava un chiaro confine tra i nostri corpi. Se non ci fosse stato lui a quest’ora…

Meglio non pensarci.

«Gli addii al celibato sono fatti per quelli che rimpiangono i propri giorni da scapoli. Io non potrei essere più impaziente di lasciarmeli alle spalle. Quindi la cosa non ha senso». Replicai, carezzandole il volto

«Giusto». Mi mormorò sul collo.

La sua mano passò, con una lentezza esasperante, dalla mia schiena al petto … un brivido di piacere mi percorse il corpo, la vista si era completamente annebbiata e subito la mia bocca ritrovò la sua.

Cosa mi stava prendendo? Mancava così poco. Se non fossi riuscito a fermarmi l’indomani, non ci sarebbe stato nessun matrimonio!

La certezza di ciò era inversamente proporzionale al desiderio smodato che avevo di lei. Se non fossi già morto ci sarebbe riuscita questa lenta e sublime tortura. Quando avvertii la sua lingua sfiorarmi le labbra feci appello a quel poco di sanità mentale che ancora mi era rimasta e tentai di allontanarmi.

«Aspetta.» Tentativo inutile.

Liberò una gamba dalle coperte e la strinse attorno ai fianchi «È tutta questione di esercizio».

“Sì, certo, continua a chiamarlo allenamento …” Ridacchiai tra me. «Be', mi pare che di esercizio ne abbiamo fatto abbastanza ormai, no? Hai dormito qualche ora nell'ultimo mese?».

«Ma questa è la prova generale …», “Addirittura …” e quella tecnica quando c’era stata? Me l’ero persa? «…e non abbiamo ancora ripassato tutte le scene. Vale la pena di correre il rischio».

“Rischio …”

Quella parola da sola riuscì a riportarmi sul pianeta terra.

Era un’eventualità che non poteva, anzi, non doveva esistere. Nessun rischio, NON doveva esserci nessun rischio, e lasciarsi trasportare in questo modo dall’istinto non avrebbe facilitato la cosa.

Non che avessi idee migliori su come renderla meno pericolosa, ma di sicuro quello non era né il momento né il luogo più adatto per pensarci.

Non ero concentrato … o forse lo ero anche troppo … ma su una cosa …

«Bella», sussurrai.

«Non ricominciare un accordo è un accordo».

Determinata e cocciuta di una donna. Non avevo vie d’uscita.

«Non so. È troppo difficile concentrarmi quando stai con me così. Non ... non riesco a pensare. Potrei non controllarmi. Ti farai male».

«Andrà tutto liscio».

“Perché non riesco a crederti?” «Bella».

Una strana inquietudine iniziò a invadermi completamente, velocemente iniziò a trasformarsi in paura e poi in panico …

Un attacco di panico?

Poteva un vampiro soffrire di attacchi di panico? Probabilmente sì. Vederla esanime tra le mie braccia era un pensiero troppo forte per essere scacciato in un batter d’occhio, la sola immagine era capace a devastarmi, non ero più in grado di razionalizzare.

La stavo baciando ma la mia testa era altrove … e lei aveva capito …

«Sssh!». Sussurrò posando le sue labbra sulle mie.

Il solo contatto fu un balsamo per i miei nervi.«Come vanno le gambe?», domandai per distoglierla dal riflettere sui miei pensieri.

«Non tremano più».

“A me invece, sì …” «Davvero? Niente ripensamenti? Non è tardi per cambiare idea». “A chi la vuoi darla a bere Edward Cullen … hai una paura fottuta di ciò che potrà essere …”, ero talmente sicuro che non avrebbe accettato che quando rispose sì, ero talmente fuori di me dalla gioia da scordarmi tutte le future conseguenze.

«Stai cercando di mollarmi?». Chiese con quel tono innocente ed al contempo malizioso che riusciva a mandarmi in stand-by il cervello e ridacchiai al solo pensiero di quali idee potessero frullare il quel momento nella sua testolina. «Tanto per essere certo. Non voglio che tu faccia niente di cui non sei sicura».

Dissi, cercando di spostare il fulcro del discorso da me a lei.

«Di te sono sicura. Al resto posso sopravvivere».

“Sicura amore?”. Ogni qualvolta il fantasma di Black tornava a frapporsi tra noi, il mio umore scendeva ai minimi storici, non solo per la feroce gelosia che nutrivo ancora nei suoi confronti ma anche perché, nonostante tutto, ero più che convito che Bella stesse ancora sbagliando nelle sue scelte.

Ero certo che mi amasse, ma il suo orgoglio spesso le impediva di prendere le decisioni, valutando in modo razionale le implicazioni che queste avrebbero generato.

«Davvero?», domandai cauto «Non parlo del matrimonio: a quello sono convinto che sopravvivrai, malgrado i tuoi scrupoli. Ma dopo, come farai con Renée, con Charlie?». Aggiunsi, cercando di aggirare l’ostacolo.

«Mi mancheranno». “e basta?” dovevo insistere, un ultimo tentativo, fosse stato mai che la vicinanza del matrimonio riuscisse a scuoterla «Angela, Ben, Jessica e Mike».

«Anche i miei amici mi mancheranno». Un attimo di esitazione … una flebile speranza, poi un sorrisetto ironico. «Soprattutto Mike. Oh, Mike! Come farò senza di lui?».

“Basta! Ci rinuncio.” Bofonchiai tra me.

 «Edward, ne abbiamo parlato e riparlato. So che sarà difficile, ma è ciò che voglio. Voglio te e ti voglio per sempre. Una vita sola non mi basta, punto».

“Come vorrei riuscire a farti riflettere …” «Per sempre sospesa nei tuoi diciott'anni», sussurrai malinconico.

«Il sogno di ogni donna».

“Non sono cose su cui scherzare …” «Senza cambiare né crescere mai».

«Che vuol dire?».

«Ricordi quando abbiamo detto a Charlie che ci saremmo sposati? Lui ha creduto che tu fossi incinta». Risposi lentamente, dopo aver raccolto i miei pensieri.

«E gli è venuta la tentazione di spararti», concluse ridendo. «Ammettilo: per un istante ci ha pensato sul serio».

Un brivido mi passò da parte a parte. Non poteva nemmeno immaginare quanto desiderassi una possibilità di poter costruire con lei qualcosa di “normale”, di semplice e scontato: una famiglia.

Dovevo smettere di pensarci, quei tipi di sogni non mi appartenevano e non mi sarebbero mai appartenuti era anche inutile continuare a soffermarcisi … lei però … lei avrebbe dovuto … e per colpa mia… «Che c'è, Edward?». Sussurrò riportandomi alla realtà

«Be', ecco... mi dispiace che non sia come pensava Charlie».

Sbuffò.

Ignorai la sua insofferenza e proseguii nel mio ragionamento, doveva ascoltarmi, adesso faceva più male a me che a lei, ma un giorno, avrebbe capito.

«Sempre che potesse andare così. Che noi avessimo quel genere di possibilità. Detesto l'idea che sia fra le cose di cui ti priverò».

Silenzio.

«So quello che faccio».

Non sai quello che dici …” «Come fai a dirlo, Bella? Guarda mia madre, guarda mia sorella. Non è un sacrificio facile come immagini».

«Esme e Rosalie se la cavano alla grande. Se poi sarà un problema, faremo come Esme: adotteremo qualcuno».

“Non puoi nemmeno immaginare il loro dolore … ma in questo momento non sei abbastanza lucida da parlarne … e comunque …” . «Non è giusto! Non voglio che tu debba sacrificarti per me. Voglio darti tutto e non privarti di nulla. Non voglio rubarti il futuro. Se io fossi umano ...». E la sua mano mi zittì.

«Tu sei il mio futuro. Adesso basta. Smettila di mugugnare, altrimenti chiamo i tuoi fratelli e ti faccio venire a prendere. Forse un addio al celibato è proprio quello che ti serve».

“Ti amo …” «Scusa. Sto mugugnando, vero? Dev'essere il nervosismo».

«Non dirmi che le gambe tremano a te».

“Sì, mi tremano le gambe … ma il mio orgoglio di uomo m’impedisce di dirti la verità.” Dovevo tergiversare «Non in quel senso. È da un secolo che aspetto di sposarti, signorina Swan. L'attesa della cerimonia nuziale è l'unica cosa che ...».

“Eddinoooo??? Ci sei??? Stiamo arrivando rivestiti!!!”

“Emmett?!?” ma che ore erano? «Oh, per l'amor del cielo!».

“Scusaci Edward ma conosci Alice, vero? Non siamo riusciti a posticipare …” Intervenne Jasper.

Alice.

Dovevo immaginarmelo.

«Che succede?».

«Non darti pena di chiamare i miei fratelli. Pare che stanotte Emmett e Jasper non ammettano defezioni». Sussurrai ringhiando …

Maledizione ad Alice …

 

 

 

Emmett

 

Come volevasi dimostrare …

Mio fratello si era completamente rammollito … erano anni che gli dicevo che tutta quell’astinenza, alla fine, gli avrebbe fatto male e, infatti, eccolo là … completamente perso … l’unico vampiro al mondo capace di farsi comandare a bacchetta … da una semplice umana, diabolica nel suo genere, ma pur sempre un’umana. Poteva cercare di far credere quello che voleva, ma comunque l’aveva sempre vinta lei…

 

“Ti pare possibile che, nonostante ti avessimo avvisato, ti fai trovare ancora appiccicato come una cozza sullo scoglio? Se continui di questo passo, Alice ha ragione, la consumerai prima delle nozze”.

Grattai sul vetro per attirare l’attenzione. Sapevo che mi aveva sentito, ma il suo ignorarci deliberatamente mi mandava in bestia. «Se non fai uscire Edward, veniamo a prendercelo!» sibilai determinato.

«Vai, prima che mi facciano a pezzi la casa».

Bene. Almeno Bellina aveva capito l’antifona!!

Non era normale che lo requisisse così, per noi da averlo sempre tra i piedi a non vederlo quasi mai il passo era troppo grande.

Quel vampiro era troppo inesperto … dovevo farci quattro chiacchiere, da fratello a fratello, il prima possibile. Altrimenti si sarebbe fatto mettere i piedi in testa dalla mogliettina subito dopo aver detto sì! Come se non fosse già così…

“Dai Eddino muoviti!!! Tra poche ore sarete ANCORA insieme … e chi vi scolla più …” In un lampo mi fulminò con lo sguardo, iniziò a rivestirsi … certo che la cognatina, a giudicare da dove era finita la camicia, doveva essere davvero focosa.

Altra occhiata di fuoco.

“Ultime coccole … bacetto della buona notte … scambio di battute … EDDAI EDWARD!!!” Gridai mentalmente prima di atterrare con un balzo giù dalla grondaia, un istante dopo era lì con me.

«Soddisfatto?!» ringhiò.

«Dai fratellino da domani sarete insieme per sempre … un po’ di svago ti fa bene … ti vedo palliduccio!». “Bellina ti consuma è?”

«Emmett!! Basta!!».

«Che succede t’imbarazza?». Sghignazzai sicuro di aver fatto centro.

«Ti prego Emmett!!». Era stizzito … avevo colpito nel segno.

«Ah! Capito! Sei preoccupato per la tua virtù!! Non ti preoccupare ci penserà la tua mogliettina a levarti dall’imbarazzo!!». Vedere sulle spine Mr. autocontrollo era impagabile.

«Ti conviene smettere di insistere!!» si stava scaldando.

Ottimo.

«Comunque non te la devi prendere con noi se sei stato disturbato sul più bello … Alice era terrorizzata di avere una sposa con le occhiaie domani … Infondo, interrompervi, non è mica stato la morte di nessuno… e …».

Silenzio.

Nessuna replica.

Molto strano. Il dubbio di aver detto una parola di troppo attraversò la mia mente.

«Edward?».

Mi voltai convinto di trovarlo al mio fianco e lo vidi, invece, al limitare del bosco. Sguardo basso. Pugni serrati.

«Edward?». Lo chiamai nuovamente.

«poteva esserlo …». Sussurrò «Stavo perdendo il controllo … Poteva morire … ed io …».

“Accidenti alla mia lingua lunga!” «Ma non è successo. Quindi nessun problema. Dai andiamo a caccia. Jasper ci raggiungerà …».

«Cosa mi devo aspettare?». Domandò, prendendomi di sprovvista.

«Eh?».

«Io … io non so cosa devo aspettarmi … sono travolto da talmente tante sensazioni … perdo il controllo con la realtà … come potrò controllarmi … come potrò non ucciderla.»

“E adesso cosa gli racconto?!” Tutto ciò a cui ero in grado di pensare in quel momento era Rose e …«Non posso dirti cosa aspettarti, dal sesso. Beh! Ognuno lo vive a modo suo, per me non c’è niente di più esaltante di quando Rose …».

«Ok! Ok! Ho capito perfettamente grazie!!!». Si affrettò a dire, in effetti, i miei pensieri si erano spinti ben oltre le mie parole e lui era sempre il solito puritano!!

«Te la caverai alla grande.» lo rassicurai poggiandogli la mano sulla sua spalla «Vi amate, non potrà accadere niente di sbagliato, già una volta sei riuscito a fermarti».

«Era diverso … in quei momenti … io …».

«Non le accadrà nulla, Alice l’avrebbe visto.» intervenne Jasper, non appena giunse alle nostre spalle «non dare ascolto a quest’orso pervertito, è quanto di bello e intenso possa esistere tra due persone che si amano. Me lo avessero detto prima di incontrare Alice non avrei prestato ascolto a queste parole, ma quando hai la fortuna di trovare l’altra parte del tuo cuore e della tua anima, tutto assume un altro significato.».

Adesso mi avevano offeso.

«Vorresti dire che non amo Rose?».

«Assolutamente no! Volevo dire che ti stavi limitando a descrivere il punto di vista puramente carnale, tralasciando ciò che invece lo deve spingere ad andare oltre i suoi istinti.».

«Solo perché non so esprimermi elegantemente, come voi, non potete pensare che io e …».

«Non lo pensa nessuno!!» esclamò Edward dandomi una pacca sulla spalla.

La tensione si era alleggerita, mi sarei dovuto sdebitare con Jasper … mi stavo incartando con le mie stesse parole, il suo aiuto era stato provvidenziale.

«Adesso, però, a caccia!! Hanno avvistato degli orsi un po’ più a nord, se continuiamo a chiacchierare come donnicciole si farà giorno e non avremo ancora concluso nulla!! Domani è un gran giorno Fratellino, devi stare in forze …» sghignazzai «Ricordati che devi affrontare Tania!!!».

«Preferisco non pensarci! Andiamo!».

E scuotendo la testa s’incamminò davanti a noi.

  

 

Piaciuto???

Vi aspettavate qualcosa di diverso?? Si apre il totoscommesse per il prossimo capitolo, chi parlerà??

Lo saprete solo fra 2 settimane!!! ahahahaha

  
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