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Autore: TylerDurden    07/06/2011    1 recensioni
La storia si svolge in un lasso di tempo che compre alcuni giorni sulla Sunny. Il protagonista è un alienato Zoro, alle prese con un conflitto interiore...come reagira lui? E il resto della ciurma?
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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<< Rubber >> chiamò ad alta voce. Nessuna risposta.
<< Rubber >> ripeté. Ancora niente.
Gli sferrò un pugno in testa esclamando << Zucca vuota svegliati! >>.
Il capitano aprì gli occhi con un gran sbadiglio. << ZORO! Perché mi hai svegliato? Sono le tre di notte! >>
<< Dobbiamo parlare >> fu la risposta dello spadaccino. << Lascio la ciurma >>continuò.
Il capitano sgranò gli occhi ancora colmi di sonno << E perché mai? >> chiese.
Zoro parlò a voce bassa << partirò stanotte stessa, non voglio che nessuno soffra inutilmente >>.                 
Si voltò dirigendosi fuori. << Sarà compito tuo parlare agli altri >>.
Rufy si mise in testa il cappello abbassando lo sguardo: era rimasto senza parole. Lo spadaccino si allontanò. Non riteneva l’addio così facile. Ma appena uscito all’aperto fu colpito violentemente da un pugno e rotolò sul ponte. Si rimise presto in piedi estraendo le sue tre spade. Si voltò e vide il capitano, livido dalla rabbia.    << Non te lo permetterò! >> urlò Rubber scagliando un’altra raffica di pugni che distrusse parte del parapetto della nave.  Il contrattacco di Zoro fu respinto. I due facevano sul serio. Era una strana notte pensò lo spadaccino. Si tolse la bandana dal braccio e la legò alla testa con un gesto deciso. Di fronte a lui Rufy poggiò il palmo della mano a terra e attivò il Gear Second. Il vapore circondò i due, creando un’atmosfera ancor più rarefatta e irreale. Era come a Whiskey Peak, solo che la posta in gioco era molto più alta. Le lame taglienti si scontrarono con i colpi veloci. Il combattimento si sarebbe concluso solo se uno dei due avesse mostrato pietà. Cosa che di certo Zoro non voleva. Quella notte il suo orgoglio aveva raggiunto il massimo, al punto da spingerlo ad un tale gesto. Aveva commesso un incredibile errore lasciandosi prendere da emozioni come amicizia e amore. Doveva rimanere fiero e indipendente, tornare a essere il cinico cacciatore di taglie famoso nel Mare Orientale. Puntò la sua spada nera, da poco conquistata a Thriller Bark verso il suo capitano, in segno di sfida e riprese lo scontro. Ma non riusciva a prevalere. Era forse proprio Rufy il limite che doveva oltrepassare? Poteva migliorare la sua tecnica a tre spade? Usò invano il Taglio dell’Orco e si trovò Rubber alle spalle. Fu colpito con forza, schiantandosi per la seconda volta a terra. Non fece in tempo ad alzarsi che un urlo squarciò la notte. Si voltò. Era Nami. Proprio Nami, venuta a fermarli ancora una volta, come a Whiskey Peak.
<< Cosa diavolo fate qui fuori alle tre di notte? Con tutto questo fracasso non si riesce a dormire >>. Il suo sguardo si fermo dapprima su Rufy, che emetteva ancora vapore e poi su Zoro, le spade impugnate. Capì.

<< E cosi vuoi lasciare la ciurma eh? >> disse Nami una volta ristabilita la situazione. << Si può sapere cosa ti salta in mente, mollarci dopo mille avventure? >>. In cucina regnava il silenzio, mentre tutti i membri della ciurma fissavano inorriditi lo spadaccino. << Non potreste capire, è una decisione che ho preso questa notte ed è sicuramente la scelta giusta per me >>.
La navigatrice si sedette sullo sgabello più vicino e fissò Zoro negli occhi. Quando parlò, la sua voce sembrò forte e decisa: << ti conosco troppo bene. Non prenderesti una simile decisione se non per motivi troppo seri. So anche che non posso impedirtelo, ma ti chiedo solo di pensarci bene. È il tuo orgoglio che in questi momenti ti blocca il cervello >>.
Iniziò a singhiozzare << Passi tutto il tempo sull’albero maestro a scrutare l’orizzonte; non ti vedo più pranzare con noi e ogni mattina ti trovo sdraiato a terra con una bottiglia di rum vuota affianco a te. Voglio solo una spiegazione! >> urlò e scoppiò a piangere proprio mentre lo spadaccino si alzò senza guardarla e andò in cabina.
Zoro si sentiva in colpa. Nami per lui era sempre stata come una sorella e vederla piangere così per lui lo toccava. Si chiese se avesse fatto la scelta giusta. Ma non era la navigatrice che lo turbava. A turbarlo era l’altra ragazza, che quella sera era rimasta impassibile quanto lui. Nico Robin non aveva fatto altro che fissarlo con i suoi occhi di ghiaccio e lui non aveva avuto il coraggio di incrociare il suo sguardo. Poggiò con delicatezza le sue spade contro il muro e si stese sul letto. Era ancor più doloroso di quanto si aspettasse pensare alla ragazza dai capelli corvini.
  
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