Capitolo
undicesimo.
Era una
bella giornata primaverile ad Hogwarts, quelle giornate in cui non
vorresti far nulla.
L'aria tiepida e i colori dei fiori avevano
spinto molti studenti ad abbandonare il castello per gozzovigliare in
giro per Hogsmeade, o per riposare in giardino e in riva al lago.
E
tra questi c'erano Harry Potter e Ginny Weasley, che se ne stavano
pigramente sdraiati all'ombra di un grande pino.
-Quanto tempo
dici che è trascorso, da quando siamo qui a impiegarci nel
nostro
dolce far niente?- domandò Ginny con un sorriso.
Harry si
stiracchiò e si voltò a guardarla.
-Io dico che ne è trascorso
troppo poco, signorina!-
Le prese una mano e la portò alle
labbra, lasciandole un piccolo bacio sul palmo.
La ragazza
ridacchiò, lanciandogli un'occhiatina.
-Io dico che la squadra di
Quidditch non sarebbe particolarmente contenta di sapere che abbiamo
rimandato gli allenamenti per studiare, ed invece siamo qua a
rotolarci come gatti!-
-Io invece dico di sì!- rispose Harry con
un sorriso, tirandosi su e chinandosi su di lei -E dico anche che
dovremmo goderci questa pace!-
La baciò sulle labbra e lasciò
che le mani della ragazza gli scompigliassero i capelli
corvini.
-Oh-oh!- esclamò Ginny dopo qualche minuto, alzandosi
sul gomito e volgendo lo sguardo in un punto a qualche metro da
loro.
-Temo che la nostra pace stia per finire!-
A passo di
carica, coi capelli al vento e la divisa scolastica non
particolarmente in ordine, Hermione marciava nella loro
direzione.
-Ehi, Hermione!- la salutò Harry quando fu abbastanza
vicina.
-Mh... va tutto bene?- esclamò Ginny quando notò
l'espressione dell'amica.
In tutta risposta, la ragazza si lasciò
cadere a terra e strappò un ciuffetto d'erba.
-Volete sapere
l'ennesima bella notizia?- disse col tono più controllato
che le
riusciva.
Harry e Ginny la fissarono, in attesa.
-Verrò alla
festa di Dean da sola!- sospirò Hermione, gli occhi bassi -E
a dirla
tutta non so neanche se ci verrò!-
-Oh, Hermione!- disse piano
Ginny, stringendo il braccio dell'amica -Certo che devi venirci!
Cos'è successo, perchè da sola?-
La ragazza strappò un altro
grosso ciuffo d'erba.
-Perchè quell'idiota di McLaggen ci va con
un'altra!- sbottò.
I due amici le lanciarono uno sguardo
perplesso.
-Ma scusa, Hermione...- domando Harry cauto -Per quale
motivo saresti dovuta venire con Cormac?-
In quel momento, a
qualche metro di distanza da loro, passarono Ron e Lorena, ridendo e
tenendosi per mano.
Hermione li guardò con rabbia, e non appena
Harry seguì lo sguardo dell'amica sospirò.
-Ah. Capisco.-
-Cosa?- domandò Hermione, riscuotendosi -Non c'è
nulla da
capire. Non è... Oh, lasciamo stare!-
Strappò via un nuovo
ciuffo d'erba con tanta foga che si ritrovò una zolla di
terra in
mano.
-Coraggio, Hermione!- esclamò Ginny alzandosi -Andremo alla
festa e ci divertiremo! E non sarai affatto sola, ci saremo noi con
te!-
Sorrise all'amica, baciò Harry e annunciò che
andava a
studiare in biblioteca.
-Tu dimmi una cosa, Harry.- iniziò
Hermione quando furono rimasti soli -Per quale motivo stai ancora qua
a sopportarmi?-
Harry scoppiò a ridere e le diede un buffetto sul
braccio.
-Per lo stesso motivo per il quale tu sopporti me da anni
ed anni!- le disse sorridendo.
-Andrà tutto bene, Hermione.
Passerà anche questa.-
La ragazza gli rivolse un sorriso triste
ma riconoscente.
-Per le mutande logore di Merlino, che cos'è
questo mortorio?-
Harry ed Hermione alzarono lo sguardo: Fred
Weasley li fissava, perplesso.
-Che ti prende Granger, hai preso
un voto mediocre?- ridacchiò sedendo accanto alla ragazza.
Hermione
gli lanciò un'occhiataccia e alzò il mento di
qualche
centimetro.
-Io non prendo voti mediocri, Fred, dovresti saperlo.-
esclamò acida.
Il ragazzo le fece una smorfia.
-E allora cosa
bolle in pentola? Sparate!-
-L'unico a cui bisognerebbe sparare è
quell'idiota di tuo fratello.- borbottò lei.
Fred la fissò per
qualche istante.
Batté le palpebre.
E poi, un sorriso molto
più simile ad un ghigno, gli si dipinse in faccia.
-Ho capito
tutto.- disse lentamente.
Hermione fece per aprire la bocca, ma
lui fu più rapido.
-Non iniziare con le scuse, Hermione. E stammi
a sentire. L'amorevole fratellino si prende l'italiana, giusto? E se
la sbaciucchia in giro per il castello. Ora, non per vantarmi, ma
questa scena mi sembra di averla già vista l'anno scorso con
la cara
signorina Lavanda. Quindi... NON INTERROMPERMI HERMIONE! Dicevo,
quindi non ti resta che ripagarlo con la sua stessa carta. E sai cosa
devi fare, vero?-
Hermione scosse il capo, lentamente.
-Aaah,
andiamo! Ti facevo più arguta!- sbuffò Fred.
-Devi andare alla
festa di Dean con qualcun' altro, no?!-
La ragazza emise un verso
a metà tra un gemito e un ringhio.
-Ehm, il qualcun' altro in
questione ci va già con qualcun'altra.- tradusse Harry.
Fred si
grattò il mento, pensieroso.
-Bè, non è un gran problema.
Esistono tantissimi "Qualcun'altro"! Potresti... Ehi!-
esclamò illuminandosi -Potresti venirci con me!-
Hermione alzò
la testa di scatto e lo fissò, la bocca spalancata.
-Con... con
te?!- gracchiò, isterica. -E per quale motivo
dovrei venirci
con te???-
Anche Harry sembrava piuttosto sorpreso.
Fred alzò
gli occhi al cielo.
-Merlino, possibile che debba sempre spiegarti
tutto? Punto primo, a Ron verrà un colpo. Si aspetterebbe di
vederti
con chiunque, ma mai con me. Lo manderebbe fuori dai gangheri! E,
punto secondo, mi prenderei anche io la mia piccola rivincita
personale, considerato che avevo puntato l'italiana molto prima di
lui!-
Hermione si prese il capo tra le mani.
-Io... non lo so,
Fred. E' una cosa strana! E poi ho paura che possa degenerare,
insomma, non voglio far litigare anche voi due, e...-
-Troppi "e"
e troppi "ma"!- la interruppe Fred, scuotendo il capo. -O è
sì o è no. Ci stai, Granger?-
Le porse la mano con aria
solenne.
Hermione la fissò.
Poi guardò Fred. Poi Harry. Poi
di nuovo la mano.
E infine, senza troppo entusiasmo, gliela
strinse.
-Splendido!- ridacchiò Fred -Che l'operazione
"Sabotaggio Ron" abbia inizio!-
*
-Harry,
Hermione! Ehi ragazzi, aspettatemi!-
Coi capelli più spettinati
del solito, Ron corse dietro ai due amici, trascinando la propria
tracolla piena di libri.
-Che fine avete fatto? Non vi ho visti
per tutta la mattinata!- ansimò, la mano sulla milza
dolorante.
Hermione sollevò le sopracciglia, stizzita.
-Strano,
potremmo dire la stessa cosa!- disse tranquilla, prendendo posto a
tavola.
Ron arricciò il naso, perplesso.
-E' nervosa, oggi?-
sussurrò ad Harry, lasciandosi cadere sulla panca.
Il ragazzo si
limitò ad alzare le spalle e a sedere accanto ad Hermione.
-Be',
cosa c'è di buono oggi?- esclamò Ron, tornando
allegro -Muoio di
fame! Spero che Lory si sbrighi ad arrivare...-
Hermione strinse
gli occhi.
-Chi sarebbe Lory, di grazia?- domandò, la voce
malferma.
Ron continuava ad allungare il collo in direzione
dell'ingresso della Sala Grande.
-E' Lorena, ovviamente, no? Oh,
eccola lì!-
La moretta si avvicinò di corsa, un sorrisone
disteso sul viso, e stampò un bacio sulla guancia di Ron.
Hermione
era livida.
-Scusatemi per il ritardo, ragazzi! Non riuscivo a
legare i capelli! E' che sono troppo lisci, scivolano da tutte le
parti! Non sai come ti invidio, Hermione!-
Le fece un sorrisone e
si servì una porzione di sformato.
Hermione fece una risatina
sarcastica e scosse il capo.
-Allora, come avete passato la
mattinata? Io e Ronald siamo andati a parlare con la professoressa
McGrannit del mio inserimento qui ad Hogwarts, sembra che le cose
stiano andando piuttosto bene!-
-Quale gioia e tripudio!- rispose
Hermione tra i denti, martoriando una patata nel piatto.
Lorena
non la sentì, ma Ron le lanciò un'occhiata strana.
-E poi dovrei
iniziare a pensare a cosa mettermi domani sera! Dean è stato
così
carino ad invitarmi, anche se non mi conosce! Verrete anche voi, non
è vero?- domandò la moretta con interesse,
versandosi del succo di
zucca.
-Direi proprio di sì!- rispose Hermione fissandola -Sai,
noi e Dean siamo amici da anni. Molti anni. D'altronde sono molti
anni che siamo qui ad Hogwarts! Ci siamo cresciuti, è la
nostra
scuola...-
Lorena le fece un sorrisetto tirato, al quale lei
rispose con un ghigno.
-Bè... sì certo, scusate, che domanda
sciocca. Io e Ronald pensavamo...-
-Per l'amor del cielo, per
quale motivo lo chiami Ronald???- sbottò Hermione senza
riuscire più
a controllarsi.
Lorena la fissò con gli occhioni neri
spalancati.
Harry aveva un'espressione preoccupata.
E Ron
sembrava confuso e arrabbiato.
-Ecco, io...- pigolò Lorena -Io
penso che Ronald sia un bellissimo nome. Non capisco perchè
tutti lo
abbreviate in Ron. Ronald mi piace molto di più, e quindi lo
chiamo
così.-
Tacque per qualche istante, ma poi sembrò rinvigorirsi,
e fissò Hermione in cagnesco.
-Perchè scusami, c'è qualche
problema? Non posso chiamarlo Ronald?-
Hermione pensò bene di non
degnarla di uno sguardo e si cacciò in bocca una forchettata
di
carote.
Era furiosa.
Solamente la signora Weasley chiamava suo
figlio Ronald.
E lei, quando era arrabbiata o stizzita.
E
adesso arrivava questa tipa dal nulla e non solo si impadroniva di
Ron, ma anche del suo nome.
-Hermione, ti prego cerca di star
calma- le sussurrò Harry -Sembri un'isterica!-
La ragazza si
chiuse nel mutismo più assoluto.
Ron continuava a lanciarle delle
occhiate strane.
*
Quel sabato
sera la strada principale di Hogsmeade era affollatissima.
Tutti i
Grifondoro si accalcavano davanti alla porticina del Tre Manici di
scopa, in attesa dell'inizio della festa di Dean.
-Tra quanto
apriranno, secondo voi?- domandò Ginny ad Harry ed Hermione,
stringendosi nel suo abito blu -Inizia a far freddo!-
Harry
allungò il collo, nel tentativo di scorgere qualcosa, ma
riuscì
solamente a beccarsi una gomitata nelle costole.
Si piegò in
avanti, ansimando.
-Direi proprio che questa serata inizia male!-
borbottò
-Ma quale male! Ora che ci siamo noi, sarà
magnifica!-
La voce di George arrivò nelle loro orecchie un
attimo prima che i due gemelli, sorridenti ed eleganti, li
raggiungessero.
-Ehi, che eleganza!- esclamò Ginny colpita,
osservando i completi rigati dei fratelli.
Fred le fece un
sorrisone compiaciuto.
-Anche tu sei uno schianto, sorellina! E tu
Hermione, cavoli, faresti invidia ad una Veela!-
-Ma smettila,
stupido!- ribattè lei, colpendolo sulla spalla. Ma era
arrossita, e
stava sorridendo.
Quando finalmente aprirono le porte, i
Grifondoro si fiondarono dentro, festanti.
-Però, si sono dati da
fare!- disse Fred ad Hermione.
La ragazza non poté non dargli
ragione.
Il locale era stato decorato di tutto punto, ed era
davvero grazioso.
Mille fili di lucine colorate si arrampicavano
lungo le scale, le porte, le finestre e le travi del soffitto.
Vicino
al tavolo del buffet troneggiavano tre fontane: Una spruzzava
cioccolato, una Burrobirra, ed una Whisky Incendiario.
Le solite
sedie di legno erano state sostituite da cuscini giganteschi o
divanetti di velluto, e al centro della sala c'era una pista da ballo
che era stata evidentemente stregata, in quanto su di essa piovevano
ininterrottamente petali di rosa profumatissimi.
-Allora,
Hermione!- esclamò Fred guardandosi intorno -Sei pronta alla
nostra
rivincita?-
Hermione deglutì a fatica.
-Sì... spero proprio
di sì!- rispose incerta -Nel frattempo vogliamo andare a
prenderci
da bere?-
-Certamente!- sorrise Fred -Ma io fossi in te aspetterei
qualche istante: Fratello in avvicinamento!-
La ragazza aggrottò
la fronte e si voltò.
Quando Hermione vide Ron, il cuore le mancò
un colpo.
Era bellissimo in jeans e camicia, con gli occhi blu che
brillavano e un sorriso abbagliante sul volto.
E accanto a lui,
Lorena.
Hermione non poté non constatare che fosse molto carina,
coi lunghi capelli sciolti e un abitino bianco a balze, che metteva
in risalto la sua carnagione ambrata.
-Oh, per l'amor del cielo
Fred, dici che ci hanno visti?- domandò agitata,
strattonandolo per
un braccio.
Fred scoppiò a ridere.
-Be', lo spero bene visto
che è questo il nostro obiettivo!-
Nel frattempo, Lorena aveva
intrecciato la sua mano con quella di Ron.
-Non riesco proprio a
capire dove siano gli altri!- borbottava lui guardandosi
intorno.
Aveva perso di vista Harry e Ginny, e ancora non aveva
nemmeno intravisto Hermione.
E anche Fred e George ancora non si
erano manifestati
-Guarda, Ronald!- disse ad un tratto Lorena,
indicando la folla -Non è Hermione quella laggiù?-
Il ragazzo
allungò il collo.
Quando Ron vide Hermione, il cuore gli mancò
un colpo.
Era bellissima, fasciata nel suo abito beige che le
lasciava scoperte le spalle diafane e le gambe sottili.
I capelli
erano raccolti, e soltanto qualche ricciolo ribelle le sfiorava il
collo.
Ed era con Fred.
Probabilmente si erano incontrati e
stavano discutendo, come al loro solito.
-Vieni, raggiungiamoli!-
disse a Lorena, tirandola per la mano -C'è anche mio
fratello!-
Si
avvicinò sorridendo, affabile.
-Ehi ragazzi! Vi abbiamo trovati,
finalmente! Dove sono Harry e Ginny?-
Fred fece spallucce -Credo
che stiano facendo gli auguri a Dean. Forse dovremmo andarci anche
noi, Hermione, che dici?-
La ragazza annuì, e Ron aggrottò la
fronte.
-E tu dove l'hai lasciato il caro Cormac?- le domandò
sarcastico, passando un braccio attorno alla vita di Lorena.
Hermione
gli rivolse un sorriso angelico, prendendo Fred sotto braccio.
-Oh,
ma io non sono con Cormac, stasera. E ora se non vi dispiace, io e il
mio cavaliere vorremmo andare a salutare i festeggiato!-
Si
allontanarono nella folla, e a Ron per poco non cadde la mandibola
sul pavimento.
-Direi che il piano sta andando benone!- urlò
Fred nell'orecchio di Hermione, sulla pista da ballo.
La serata
aveva preso il via ormai da un paio d'ore, e i Grifondoro si stavano
scatenando.
Hermione scoppiò a ridere.
-Sì!- urlò in
risposta -Direi di sì, anche se non sono più
riuscita a vederli!
Solo di sfuggita!-
-Meglio così!- replicò Fred -Il piccolo
Ronnie sarà in un angolo a leccarsi le ferite!-
La canzone finì
e tutti applaudirono, entusiasti.
-Cielo, fa caldissimo!- esclamò
Hermione facendosi aria con la mano -Ora si che ho veramente
sete!-
Lei e Fred si fecero largo nella folla, fino a raggiungere
il buffet.
-Ecco a lei, signorina!- sorrise Fred porgendole un
bicchiere di punch ghiacciato.
Hermione lo sollevò e sorrise. -Un
brindisi alla tua mente diabolica!- esclamò ridendo.
-E alla tua
infinita acidità!- aggiunse Fred facendo tintinnare il
proprio
bicchiere contro quello della ragazza.
Hermione rise e bevve.
-Lo
sai Granger- disse Fred dopo aver vuotato il proprio calice -Infondo
non sei male. Se Ron la smetterà di fare l'idiota ed
entrerai
ufficialmente a far parte della famiglia, non mi
dispiacerà!-
Hermione sentì gli occhi pizzicarle.
-Oh, Fred!-
gemette.
Gli gettò le braccia al collo e lo ringraziò
almeno
ventimila volta.
-Ehi ehi, vacci piano!- rise il ragazzo
assestandole qualche pacca affettuosa sulla schiena -In fin dei
conti, chi non desidera una cognata antipatica e saputella?-
Hermione
sorrise e lo lasciò andare.
-Puoi andare a cercare George e i
tuoi amici, se vuoi. Hai fatto anche troppo per stasera!-
Fred la
fissò per qualche istante.
-Sei sicura? Hermione, guarda che non
è un problema, non voglio mica lasciarti sola!-
-Ma no!- rise lei
-Vai, davvero! Voglio uscire a prendere una boccata d'aria! Vai
tranquillo!-
Fred le diede un buffetto sulla nuca e sorrise,
riconoscente.
Ridacchiando, Hermione afferrò la propria giacca ed
uscì nel fresco della sera.
Non appena si chiuse la porta alle
spalle, tutta la confusione sparì, e lei tirò un
sospiro di
sollievo.
-Ma guarda un po' chi si vede.-
Una voce alla sua
destra la fece voltare di scatto.
-Ronald, sei tu! Merlino, mi hai
fatto prendere un colpo, cosa...-
-I miei complimenti,
Hermione.-
Quando il ragazzo fece un passo verso di lei, Hermione
spalancò gli occhi, sorpresa.
Ron aveva un'espressione sul viso
che lei non gli aveva mai visto.
Era un'espressione dura, di
distaccato disprezzo, di rabbia gelata.
Hermione lo guardò negli
occhi, decisa.
-Non capisco proprio cosa tu voglia dire.- disse
lentamente.
Ron scoppiò in una risata rabbiosa.
-Ah, non
capisci? Strano, tu capisci sempre tutto! Che cosa diavolo ci fai qui
con mio fratello?!-
La ragazza inarcò le sopracciglia.
-La
stessa identica cosa che stai facendo tu!- ribatté.
Ron si passò
una mano sul viso, infuriato.
-Tu... questo è un colpo basso,
Hermione! Non avrei mai pensato che tu potessi essere così
meschina!
E' mio fratello, miseriaccia!-
-Che cosa diamine significa questo,
Ron?- sbottò Hermione incrociando le braccia -Cosa
c'è di meschino?
Invece ciò che stai facendo tu non è meschino?!-
-Cosa cavolo
c'è di meschino nello stare insieme a qualcuno, me lo
spieghi? E
oltretutto, perchè sei così cattiva con Lorena?!-
Hermione
spalancò la bocca, incredula.
-Io...Tu... TU MI STAI PRENDENDO IN
GIRO, VOGLIO SPERARE!- urlò.
Ron scosse la testa.
-Se c'è
qualcuno che sta prendendo in giro qualcun' altro, quella sei tu. Non
sono certo io che vado alle feste col fratello del mio... del
mio...-
-DEL MIO COSA?- sbraitò lei -IL MIO COSA, RON? COSA
DIAMINE SIAMO NOI DUE?-
-AMICI!- urlò Ron, le orecchie in fiamme
-E GLI AMICI NON SI COMPORTANO COSI'!-
Hermione tremava per la
rabbia.
-AMICI? AMICI?! GLI AMICI SI BACIANO, RON??? SI DICONO SEI
BELLISSIMA?!-
Ron era diventato più rosso dei propri
capelli.
-Questo... insomma, questo non c'entra niente!- farfugliò
-Ne abbiamo già parlato!-
-Parlato?! Tu hai parlato! Io non ho
detto una parola! Sei tu che mi hai... MI HAI USATA!-
strillò
Hermione -MI HAI USATA, FERITA, E BUTTATA VIA QUANDO NON TI SONO PIU'
SERVITA! COMPORTI COME SE NON FOSSE SUCCESSO NULLA E POI TI BUTTI
SULLA PRIMA CHE ARRIVA?-
-TU MI RESPINGEVI!- sbraitò Ron, i pugni
serrati -COME DIAVOLO MI SAREI DOVUTO SENTIRE, EH?-
-Ma non eri in
te!- replicò Hermione.
-APPUNTO!- urlò Ron.
Rimasero a
guardarsi per qualche istante, il respiro affannato, i volti
contratti dalla rabbia.
-Lo sai cosa ti dico?!- sibilò Hermione
dopo qualche istante -Che almeno tuo fratello non è uno
stronzo!-
Ron barcollò, come se gli avessero mollato un pugno in
pieno viso.
-Ah, sì?- mormorò dopo qualche istante. -E sai
cosa
ti dico io? Che almeno Lorena non è una pazza furiosa!-
-E ALLORA
VAI DA LEI!- strillò Hermione, l'acconciatura ormai
completamente
disfatta -TORNA DENTRO E CONTINUA IL TUO TEATRINO DA BRAVO
RAGAZZO!-
-E TU VATTENE A PIANGERE IN BAGNO, SONO SETTE ANNI CHE
NON SAI FARE ALTRO!-
Hermione, pallida come uno straccio, in una
frazione di secondo estrasse la bacchetta.
Proprio in quel momento
la porta si spalancò, ed Harry la afferrò per la
vita.
-LASCIAMI
HARRY!- urlò lei in lacrime -LASCIAMI O SCHIANTO ANCHE TE!-
Si
divincolò con tutte le sue forze, ma Harry la tenne ben
stretta.
-Ron, torna dentro!- intimò all'amico -Direi che per
stasera avete discusso abbastanza!-
Annuendo, Ron lanciò
un'ultima occhiata ai due e rientrò sbattendo la porta.
-IO TI
ODIO, RONALD WEASLEY!- strillò Hermione, singhiozzando -TI
ODIO!-
Con uno strattone riuscì a liberarsi di Harry e si
accasciò a terra, piangendo.
-Hermione- sussurrò Harry,
chinandosi accanto a lei e stringendola -Va tutto bene, calmati.-
-No
che non va bene, Harry!- singhiozzò lei -Non va bene! Non va
bene
proprio nulla!-
Senza dire una parola, Harry la tirò su
delicatamente e la riaccompagnò al castello.
Per loro, la festa
era decisamente
finita.
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Allora
ormai è inutile che ogni volta vi dica che ho gli esami
perchè lo
sapete xD
Mi limito quindi a chiedere scusa.
Questo capitolo è
più lungo degli altri, e spero sinceramente che non vi abbia
annoiati.
Vorrei ringraziare la mia nuova lettrice Butterphil, per
tutte le recensioni che mi ha lasciato e per essere stata
così
carina ^^
Ma, oltre a lei, come sempre ringrazio TUTTI VOI:
Lettori nuovi, vecchi, vecchissimi, e lettori anonimi che non si sono
mai fatti vivi xD
Grazie davvero, spero vivamente che le vostre
aspettative non stiano venendo deluse! ^^
Mancano solo due
capitoli, e mi dispiace un sacco staccarmi dalla storia, quindi
cercherò di fare del mio meglio ;)
Un abbraccione!
Miza
P.S:
RECENSIONCINA? ^^