Fuori piove.
Fuori piove.
Il ticchettio
della pioggia sulle finestre è dolce.
Mi culla in
questa marea di dolore, in questo mondo vuoto di cui non capisco l’esistenza.
Perché tutto
dovrebbe continuare a vivere, se Fred è morto?
Fuori piove.
L’unico sollievo,
adesso, sarebbe dormire.
Quando dormo
non sono triste, non sono arrabbiata, non sono una sopravvissuta.
Non sono niente.
Qualcuno,
lassù, è troppo crudele per concedermi l’oblio.
Ha deciso che
devo imparare a convivere con la tua morte, Fred.
Con la tua
bruciante assenza.
Ha deciso che
devo accettarla, che io lo voglia o no.
Sarai sempre
il mio più grande “e se…?”.
Cosa ne
sarebbe stato di noi, se quel muro non ti fosse crollato addosso?
Fuori piove.
Sono seduta
sul tuo letto.
Il tuo odore
non permea più questa stanza. In giro non c’è quasi più niente che mi ricordi te.
Te ne sei
andato.
Fuori piove, ed è buio.
Stringo ancora
forte la tua maglietta, buttata alla rinfusa sul letto prima della Battaglia.
Nemmeno lì è
rimasto il tuo odore.
Mi illudo di
poterlo sentire ancora una volta, ma non è così.
Fuori piove, e
io sono sola.
“Angelina…”
Una mano mi
asciuga le lacrime sulla guancia.
Ha i tuoi
occhi, i tuoi capelli.
Il tuo naso
leggermente più grande della norma.
Ha le tue
lentiggini, e il tuo sorriso stanco.
Ma non sei tu.
Fuori piove, e George mi bacia all’improvviso.
Ha bisogno di
appoggiarsi a qualcosa per non affondare, esattamente come me.
Evidentemente,
il tuo sapore da qualche parte è rimasto.
Non posso
vedere lo sguardo addolorato in quegli occhi.
Anche se non
sono i tuoi.
Dovrò
comportarmi come il sole, ma camminare come la pioggia.
E lavare via
tutto, per non permettere alla metà di te che è rimasta di
sprofondare.
ANGOLINO
AUTRICE
Non lo so cos’è,
ragazzi.
So solo che
anche qui, fuori piove.
E manca
qualcuno.