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Autore: Franky93    07/06/2011    2 recensioni
Due fratelli mossi da puro spirito di avventura, una giovane spadaccina in cerca di sfide e una misteriosa ragazza dal passato altrettanto misterioso... questi quattro ragazzi, seppur animati da sogni e ambizioni diverse, mirano ad un unico obbiettivo: navigare per la Rotta Maggiore con il solo scopo di far avverare questi sogni (ed eventualmente conquistare bottini di ogni genere) e dimostrare che tutto è possibile, se ci si crede davvero [Personaggi originali]
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Wild Felis Chronicles'
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Cap.31:
Ritratti e confidenze

Nel mentre si incamminava con i suoi vice per le strade di quella città ormai desolata e devastata, Arslan non sembrava affatto inquieto o spaventato. Durante i suoi anni di navigazione e di ricerca di tesori ne aveva visti di edifici distrutti e cose simili, perciò era naturale che si muovesse in quelle zone con così tanta disinvoltura, così come facevano a loro volta Fuu e Rai, mantenendo comunque la guardia alta in caso di eventuali attacchi nemici. Certo, la zona era deserta, ma ciò non voleva dire che non ci fosse qualcuno nei paraggi. Infatti, quel qualcuno non tardo a farsi avanti, lanciando un attacco a sorpresa verso i tre pirati, rappresentato da una scia di fiamme. Scansatisi in tempo, Arslan e i suoi compari si ritrovarono davanti ad una ragazza, dai ritti capelli arancioni e striati di rosso, gli occhi castano rossiccio e dall’aspetto molto battagliero, evidenziato anche da ciò che indossava: un paio di anfibi, dei comuni pantaloni in pelle rossa, un giubbotto in pelle nera aperto sul davanti, con il quale metteva in mostra il seno fasciato, e un paio di piercing in viso, uno sul sopracciglio destro e uno sotto il labbro inferiore. Tutto questo, unito anche alla nodachi che portava con sé, contribuiva a darle un aspetto da vera dura.

-Oh, ma cosa vedo… tu con quella benda dovresti essere l’ennesimo stronzetto che è venuto a fottermi la spada, dico bene?- esordì lei, facendo mostra di una parlata non molto educata.

-In persona- rispose il pirata, brandendo l’arma mentre si metteva nella sua solita posa Kabuki –Arslan dalla Grande Ancora, codesto è il mio nome di battaglia, e sono giunto fin qui per sfidarti e ricevere come premio la tua Spada del Peccato-

-Perciò se ce la consegnerai senza fiatare…- continuò Fuu.

-Ti risparmieremo un’umiliante sconfitta- concluse Rai.

-Ah, ma davvero? Io ho come l’impressione che sarete voi tre quelli che andranno incontro ad una sconfitta certa- ribatté la dura, sguainando la sua lunga spada, riposta in un fodero rosso decorato da delle fiamme e con la guardia anch’essa forma di fiamma.

-Ok, ragazzi, teniamoci pronti. Ora assisteremo alla forza di una autentica Spada del Peccato. Mi raccomando, niente errori-

-Da che pulpito… non è vero, Rai?-

-Già, hai proprio ragione, Fuu-

***

-Oh, non è giusto!- si lamentò Alex –Un solo giorno… è passato solo un dannato giorno e il vento ancora non arriva!-

-Rilassati, Alex- gli mise una mano sulla spalla Andross –Forse è il caso che aspettiamo ancora un po’, non si sa mai-

-Ma io mi annoio a stare fermo, e se non faccio qualcosa subito finisce che mi annoierò ancora di più-

-Allora perché non provi a disegnare qualcosa? Magari ti passa-

-Sì, ottima idea, anche se non ho molte idee al momento…-

-Mai pensato a dei ritratti?-

Nel sentire quella proposta uscire dalla bocca del fratello, sentì come se nella sua mente fosse scattato qualcosa, e dopo aver fatto la classica faccia da “non ci avevo pensato”, con tanto di pugno che batte sul palmo aperto e rivolto verso l’alto, cominciò a guardarsi intorno per cercare un soggetto da ritrarre. Un primo pensiero andò subito al fratello maggiore, ma lasciò subito perdere dato che senza volerlo l’avrebbe reso più bello di come apparisse normalmente; poi pensò a Bobo, ma scartò anche quest’idea dati i tratti somatici un po’ troppo rudi e spigolosi del carpentiere; scartò anche l’idea di poter ritrarre Kym o Marty, essendo due ragazze che, come lui, erano più portate al muoversi in battaglia che allo stare immobili. Alla fine, non sapendo più che pesci pigliare, decise di provare a chiedere ad Anis, nel frattempo intenta a osservare il cielo sereno. Deciso questo, il ragazzo, anche se timidamente, si avvicinò a lei.

-Ehm… ciao, Anis- esordì, salutandola.

-Oh, ciao, Alex- rispose lei, accogliendolo con sorriso –Oggi è proprio una bella giornata, non trovi?-

-G-già, anche se con un po’ di vento sarebbe perfetta-

-A me non piace molto il vento, specie se è tempestoso…-

-Neanche a me, però alcune volte è piacevole-

-Piacevole come i tuoi occhi, dici?-

-Come?-

-No, nulla… non farci caso-

-Comunque, mi stavo chiedendo…-

-Sì?-

-Ti piacerebbe se ti facessi un ritratto?-

-Un ritratto… per me?-

-Sì… sai, è un peccato non ritrarre una così carina come te, e poi, pensavo fosse l’idea migliore per ringraziarti di tutto il tempo che trascorri insieme a me… inoltre, se non faccio qualcosa finirò per annoiarmi a morte, e tu non vuoi che mi succeda, vero?-

-Ma certo che no-

-Quindi, accetti la mia proposta?-

-Ovvio che sì, anche perché non ti ho mai visto all’opera e volevo vedere che cosa riuscivi a fare nel campo del disegno-

-Allora vieni con me e non rimarrai delusa-

Poco dopo, i due si ritrovarono in camera di Alex, che come la ragazza poté notare, sembrò essere molto ordinata, con tanto di armadio, letto e materiale per il disegno sistemati con cura. Sopra il comodino vicino al letto vide anche che c’era due foto, una che ritraeva lui e Andross da bambini in compagnia di un uomo col kilt, sicuramente il loro vecchio maestro, e l’altra dove i due, cresciuti, erano insieme ai loro genitori e sorridevano felici. Nel vederle, Anis si sentì come angosciata, domandandosi se anche lei, da piccola, aveva avuto dei genitori amorevoli come quelli del suo capitano…

-Ehi, An… va tutto bene?- le domandò il ragazzo, riportandola in sé.

-Uh? Oh, sì, sì, non preoccuparti… ero un po’ sovrappensiero…-

-Capisco… allora, se sei pronta, possiamo cominciare?-

-Certo, dimmi cosa devo fare-

-Semplice, devi solo sederti vicino alla finestra e stare ferma, mentre nel frattempo io provvederò a fare del mio meglio per ritrarti come si deve e non fare errori. Tutto chiaro?-

-Certo, mi sembra una cosa facile da fare-

-Ok... solo il tempo di preparare il necessario e poi comincio-

E infatti, dopo alcuni minuti di preparativi, il giovane McWilde poté dedicare il suo tempo a disegnare Anis su uno dei tanti fogli che aveva nel blocco da disegno che teneva con la sinistra, mentre con la destra tracciava deciso le linee del volto con la matita. E mentre lui si concentrava al massimo per fare bene il ritratto, la ragazza ricominciò ad immergersi nei suoi pensieri, provando a rievocare anche lei qualche momento piacevole della sua infanzia, tuttavia senza alcun risultato… ancora una volta, i suoi ricordi erano confusi e apparentemente slegati tra loro, e come punto fisso c’era sempre e solo lui: Aster Fatum della Ciurma del Destino, colui che un tempo la adorava e ora invece voleva catturarla per i suoi oscuri scopi…

-Anis? Terra chiama Anis! Ehi, ci sei?- intervenne il ragazzo, riportando nuovamente la bionda alla realtà.

-Uh? Eh? Cosa?- scosse la testa lei, confusa –Che è successo?-

-Nulla, è solo che mi sembravi fin troppo rilassata e credevo avessi imparato a dormire con gli occhi aperti, eh eh eh- continuò lui, rimanendo comunque concentrato sul ritratto -A parte gli scherzi, è da un po’ che ti vedo parecchio distratta. Qualcosa non va?-

-No, no, tranquillo, è solo che… non so, non passa giorno che continui a ripensare ad Aster e ai suoi strani discorsi… e oltretutto, se proprio devo essere sincera, è come se gran parte dei miei ricordi fosse legata in qualche modo a lui…-

-E più cerchi di ricordare, più nella tua mente trovi vuoto, giusto?-

-Già…-

-Può essere che magari ciò che ti è accaduto in passato sia stato così scioccante da aver fatto in modo che tu cancellassi di tua spontanea volontà quei ricordi? Certo, è un’ipotesi un po’ azzardata, ma potrebbe anche essere la più probabile-

-…Alex! Non ti facevo così perspicace-

-Beh, di che ti sorprendi? Anch’io so usare bene la testa, se mi ci metto di impegno… e poi non è colpa mia se il fratellone una volta mi ha fatto leggere uno di quei suoi noiosi libri sulla psiche umana-

-In ogni caso, hai comunque espresso il tuo punto di vista riguardo ciò che sto passando con questa amnesia... se riuscissi a ricordare qualcosa di più forse potrei esservi più di aiuto, non credi?-

-Naaah, per il momento ciò che sai è più che sufficiente, e inoltre è stato Andross stesso a dire che non dobbiamo affrettarci troppo-

-Se lo dici tu… voglio solo sperare che tutto si risolva per il meglio-

-Un vecchio detto dice “A tutto c’è rimedio”. Chissà, magari continuando a viaggiare troveremo una soluzione anche per te-

Detto questo, il ragazzo posò la matita e, dopo aver staccato il foglio dall’album da disegno, sorrise contento, e dopo averlo mostrato ad Anis, che rimase letteralmente di sasso per la bravura con cui era riuscito a ritrarla in modo perfetto, prese un po’ di nastro adesivo e lo appiccicò vicino alla finestra.

-Che te ne pare, alla fine è venuto bene, no?-

-Già… e ancora una volta, Alex, ti sei dimostrato un vero portento-

Fine Cap.31
   
 
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