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Autore: DiNozzo323    09/06/2011    3 recensioni
Un nuovo personaggio è entrato a far parte di questa splendida squadra. IV stagione.
Quella mattina la squadra della BAU era stata chiamata in sala riunioni, ma cosa strana non era stata JJ a chiamarli, bensì Hotch.
-Abbiamo un caso.-
-Perché non ne so nulla?- chiese JJ all'uomo, abbastanza confusa.
-Perché non è un caso ordinario.-....
Genere: Azione, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Penelope Garcia, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco a voi il quarto chappy!

So che siete state in ansia per come avevo concluso il terzo, ma sappiate che ci saranno altri capitoli simili, per vostra sfortuna XD Quindi niente ansia sennò mi sento in colpa poi :P

Ringrazio coloro che mi leggono e non commentano e in particolare

bulmettina, caso e niki1909 per averla messa fra i preferiti

fange69 e herm83 per averla messa fra le seguite.

A domani!!!





L'S.I. Aveva visto Sam allontanarsi lungo le strade del Paese e l'aveva seguita. Non pensava che non si sarebbe accorta di lui. Non andava molto veloce la ragazza e dopo poco la tamponò. Sperava di farla uscire di strada per poterla fermare. La tamponò ancora e ancora, fino a che l'auto della ragazza non andò in testa coda e sbatté contro il gardreil. Non doveva essere morta, ma quanto meno si era ferita. Si avvicinò alla macchina e la fece uscire con calma, minacciandola con un fucile. Poi la legò e la schiaffò sul retro del SUV. Si avviò a casa, nel garage dove diede una botta con il calcio del fucile a Sam e la portò nel soggiorno. Poi costrinse la sua famiglia sotto il muro e le legò.

-Tu... Tu sei come lei! Tu mi odi e mi deridi esattamente come lei!- Disse dandole un pugno. Poi puntò il fucile verso la moglie e le figlie.

-Fermo! Loro non c'entrano! Sono stata io a dire loro di trattarti così. La colpa è solo mia.-

-Lurida puttana! Come ti sei permessa!-

-Tu hai ucciso quelle donne. Era il minimo quello che ho fatto.- Disse Sam beccandosi un il calcio sulla zigomo, da cui uscì del sangue. Doveva proteggere quelle donne innocenti. Anche a costo della vita.

-Sei solo una stronza! Ti meriti di soffrire!- Urlò il killer colpendola nuovamente con un paio di calci assestati in pieno stomaco e di nuovo col fucile sul viso, che era sicuramente la parte più vulnerabile del corpo.

-E voi l'avete anche ascoltata!- Disse rivolgendo il fucile verso la famiglia.

-Certo che mi hanno ascoltata.- Disse Sam sputando del sangue a terra. -Tu sei solamente un fallito. Non riesci in nulla. Non riesci nemmeno a ferirmi come si deve. Sei patetico.- Lo provocò facendo tornare il fucile verso di lei. Nessuno le assicurava che una volta morta non facesse fuori anche la famiglia, ma pensava che se se la fosse presa con lei e avesse creduto che l'atteggiamento assunto da moglie e figlie fosse causa sua, avrebbe potuto anche risparmiarle.

L'uomo furioso la colpì in fronte con il fucile. Il sangue scese copiosamente sul volto di Sam, gocciolando sul pavimento, poi la colpì di nuovo allo stomaco e infine le premette la testa per terra. Puntò la bocca del fucile verso di lei e carico il colpo.

Improvvisamente la stanza si riempì di poliziotti e tutti i membri della squadra entrarono tenendolo sotto tiro.

-Getta l'arma, Norman! Gettala!- Gridò Derek, tenendolo sotto tiro. L'uomo non oppose resistenza e subito la polizia lo ammanettò. Spencer e Derek si avvicinarono all'amica, felici che fosse viva.

-Ferma Sam, adesso ti slego.- Derek la slegò e la aiutò a mettersi seduta. Era ridotta piuttosto male a prima vista. Sam li abbracciò forte a entrambi e pianse.

-Scusatemi. Mi sono comportata da stupida e infantile! Non avrei dovuto andarmene così, da sola. Scusatemi!-

-No Sam, scusaci tu. Avremmo dovuto essere sinceri con te da subito.- Disse Spencer, con un peso in meno sul cuore. In quei brevi momenti era stato davvero male per la ragazza e non sapeva nemmeno perché.

-Avanti, alzati. Devi farti vedere da un dottore.- Disse Derek. La ragazza cercò di alzarsi, ma ricadde subito a terra. Non le riusciva proprio di muoversi, sia per l'adrenalina sia per le ferite. Sullo stomaco si vedevano già i lividi.

-Non ce la faccio. Non riesco a alzarmi.- disse Sam calma, che ormai aveva finito di piangere.

-Ok piccola, allora ti porto io.- si portò al collo le braccia dell'amica, che le strinse per reggersi, e poi la sollevò. Nonostante fosse abbastanza alta Derek la sollevò senza sforzo e la portò fuori, fino all'ambulanza che stava arrivando. Mentre passava Sam poté guardare negli occhi gli altri e gli sorrise, mimando uno “scusatemi” con le labbra. Gli altri le ricambiarono il sorriso, tranne Hotch, che come al solito era serio e pensieroso.

La tennero sotto osservazione per la notte. Fortunatamente si era fatta meno male di quanto si potesse pensare. Nessun trauma cranico e nessuna lesione interna, anche se le sarebbero rimasti i lividi per un po' di giorni, specie quello sullo zigomo, che era davvero osceno. In tarda mattinata, il giorno dopo, presero il jet per tornare a casa.

Lei era seduta in disparte, con l'ipod nelle orecchie. Era molto pensierosa e non le riusciva molto di chiacchierare. Poi vide Hotch avvicinarsi e si tolse le cuffie.

-Come ti senti?-

-Meglio. Un paio di giorni e dovrei essere tornata come prima, lividi a parte.- rispose imbarazzata. Dopo tutto si era comportata da vera bambina.

-Scusa per come mi sono comportata Hotch. Non avrei dovuto reagire in quel modo infantile. Avrei dovuto parlarvene e non scappare. Scusa.-

-Si, ti sei comportata in maniera infantile, però è anche vero che sei riuscita a tenere testa a un killer psicopatico e che in appena due indagini ti sei dimostrata un elemento prezioso per la squadra. Volevo sapere se hai ancora intenzione di diventare una profiler.-

-Certo che voglio diventare una profiler.-

-Bene, allora sappi che da domani sei ufficialmente un agente speciale dell'FBI. Adesso ti lascio riposare.- E si allontanò. Il cuore di Sam scoppiava di gioia e dopo aver cambiato playlist, mettendone una decisamente meno deprimente, cadde fra le braccia di Morfeo e si addormentò. Si risvegliò a meno di un'ora da casa. Si stiracchiò un minimo, poi si rese conto che l'ipod si era scaricato, così lo tolse e le ripose in borsa, il tutto lo fece con estrema calma, poi si perse a osservare un po' gli altri. Hotch e Rossi erano seduti in silenzio, persi nei loro pensieri, Spencer stava leggendo un libro, o forse lo stava sfogliando visto che girava le pagine a una velocità impressionante, Emily e JJ chiacchieravano fra di loro e Derek ascoltava della musica. Quando le due ragazze videro che si era svegliata le fecero cenno di avvicinarsi. Si sedette affianco a Emily.

-Dormito bene?- le chiese JJ.

-Si, sono crollata. Ero evidentemente distrutta.-

-Ti credo dopo tutto quello che hai passato.-

-Hotch ci ha detto che da domani fai ufficialmente parte della squadra. Sono contenta che tu abbia accettato.- le disse Emily.

-Come potevo non farlo. Lo desideravo tanto, e poi voi siete grandi.- Poi Sam abbassò lo sguardo quando si rese conto che a loro non aveva ancora chiesto scusa.

-Ragazze, volevo scusarmi con voi. Mi sono comportata da vera idiota ieri. Non avrei dovuto andarmene in quel modo.-

-Eri arrabbiata, è normale che ti sia comportata così. Non ti devi scusare.- le disse Emily.

-No, devo invece. Se avessi aspettato quando mi hai chiamata non mi sarei cacciata in quello stupido guaio.- Disse guardando JJ.

-Sei testarda, è difficile farti cambiare idea.- rispose la ragazza.

-Dopo tutto sono un Capricorno. Essere testarda è davvero il minimo.-

-Ok, ma non lo dire a Reid, altrimenti ti caccia tutto un discorso sull'influenza delle stelle e dei segni zodiacali nell'atteggiamento umano.- Mormorò Emily abbassando la voce.

-Guardate che vi ho sentito!- Disse Spencer senza alzare lo sguardo dal libro che stava sfogliando, facendo scoppiare a ridere le tre donne.

-Spencer, ma riesci davvero a leggere tanto velocemente? Sembra che stai sfogliando solo quel libro...- Il ragazzo non rispose subito, però lo intercettarono le due amiche.

-Si, riesce a leggere 20mila parole al minuto.- Disse JJ

-E ha una memoria eidetica.- Continuò Emily

-E un Q.I. Di 187.- Riprese JJ

-Insomma, un piccolo genio.- Concluse Sam scoppiando a ridere assieme alle amiche. Quando poi atterrarono Morgan si avvicinò alla ragazza e le disse che lui e Spencer l'avrebbero accompagnata a casa. Quando scesero dall'aereo la ragazza si avvicinò a Spencer e si aggrappò al suo braccio, lasciandolo di stucco.

-Lo sai che scherzavamo prima, vero Spencer? Non te la prendere.-

-Tranquilla, non me la sono presa.-

-Sono contenta.- Sam si sporse e gli schioccò un bacio sulla guancia, mentre sul volto di Derek spuntò un ghigno, e su quello di JJ e Emily un sorriso.


Nei giorni che seguirono, e nei casi che seguirono, Sam divenne sempre più amica dei ragazzi, specialmente di Reid, Garcia e JJ. Il tecnico informatico l'adorava letteralmente e la chiamava stellina. Una volta sapute le cose sul ragazzo capì anche perché sapeva sempre un quintale di cose. E grazie, praticamente ogni cosa che vedeva o leggeva la ricordava! Su consiglio di Hotch si recò anche al poligono e fece il test per entrare in possesso di un'arma. La ottenne senza alcun problema, abituata a sparare dai suoi ex “amici”. Ogni tanto si recava anche con Spencer a sparare e gli dava una mano a migliorarsi. Non faceva miracoli ma pian piano il ragazzo stava migliorando. Man mano che i giorni passavano Sam si rendeva conto che si stava affezionando molto al ragazzo, ma non come un'amica normale, come qualcosa in più. Si ritrovava spesso a pensare al suo viso prima di addormentarsi la sera. Erano passati anni da quando aveva avuto una relazione con qualcuno e Spencer decisamente non assomigliava ai suoi ex, ma era proprio questo che le piaceva, la sua timidezza, il suo carattere un po' infantile e la sua cultura sconfinata. Di ciò si confidò con Garcia e lei era davvero felice.

Dopo tutto questo Sam non si era rassegnata a non laurearsi, e anche se ci avesse impiegato un anno in più, o anche due, ogni sera, quando tornava a casa dal lavoro, e non si trovavano in giro per gli USA per un caso, stava almeno fino a mezzanotte a studiare.

Una mattina, erano passati altri tre casi da quando Hotch l'aveva informata che era ufficialmente un membro della squadra, si avvicinò a Spencer.

-Ehi Spencer, ciao.- Gli disse avvicinandosi, poggiandosi alla scrivania del ragazzo.

-Ciao Sam, mi cercavi?-

-In effetti si. Volevo sapere, sempre che oggi non ci capiti un caso fra le mani, se stasera ti va di venire da me. Mangiamo cinese e ci vediamo un film, che ne pensi?-

-Oh, bé... S... Si... Mi farebbe molto piacere...-

-Che bello! Va bene per le 8? Ovviamente lavoro permettendo.-

-C... Certo. Va benissimo.-

-Ok, allora a dopo.- Sam si allontanò tutta felice, con un sorriso enorme sul viso, e se ne andò da Garcia a informarla. Spencer invece non riusciva a credere a ciò che era successo. Certo, Sam gli piaceva, ma era troppo timido per provarci, e ora quest'invito... Una parte di lui sperava che giungesse un caso che lo salvasse.


-Garcia! Garcia!-

-Ehi stellina, come mai tanto contenta? Parla con il tuo oracolo.-

-Ho chiesto a Spencer di venire stasera a mangiare e vedere un film da me e lui ha detto di si!- Le gridò saltandole al collo.

-Hai visto? Che ti dicevo? Adesso stai tranquilla e ricordati domani di raccontarmi tutto nei minimi dettagli.-

-Certo tesoro! Adesso io vado di là e cerco di contenere la felicità, altrimenti Derek inizia a analizzarmi per capire perché sto' così.- Le diede un bacio sulla guancia e se ne tornò all'Open Space. Gli altri notarono che c'era qualcosa nell'aria, ma preferirono non indagare oltre, dopo tutto erano fatti suoi.

  
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