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Autore: sistolina    10/06/2011    6 recensioni
E' difficile camminare a testa alta nei corridoi di Hogwarts quando tuo padre è Draco Malfoy, il Traditore.
E' difficile essere all'altezza quando tuo padre è Harry Potter, il Salvatore del Mondo Magico.
E' difficile incontrarsi nel mezzo, quando alla Scuola di Magia e Stregoneria infuriano i fantasmi del passato, gli strascichi della Guerra e la sete di potere, e di vendetta, di chi ancora rimane.
Ed è difficile essere Lily Potter, e non odiare più Scorpius Malfoy.
Venticinque anni dopo, le colpe dei padri ricadranno sui figli, e non ci sarà più nessuno, a Hogwarts, al sicuro dalla propria eredità...
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Discordia
 
 
E tutti li altri che tu vedi qui,
seminator di scandalo e di scisma
fuor vivi, e però son fessi così.
(Divina Commedia, Inferno, Canto XXVIII, vv 34-36)

 
Quando Scorpius Malfoy si risvegliò quella mattina, Frances Ilbys era accovacciata ai piedi del suo grande letto a baldacchino con l'espressione da gatta ferita che metteva su talvolta, quando lui era troppo stanco, o per niente incline a darle quello che voleva, il che, di solito, comprendeva ansiti, gemiti, lenzuola da cambiare e una lunga, lunghissima lista di “cose da non fare quando si vuole scaricare definitivamente una ragazza”.
In quel momento il Serpeverde avrebbe scommesso il suo manico di scopa nuovo che Fran non era lì per nulla di tutto ciò, e, quando i suoi felini occhi verdi si posarono su di lui, fu quasi certo di aver sentito gemiti e ansimi trasformarsi in urla e recriminazioni
Sei uno stronzo! – il cuscino di Kork gli si schiantò in piena faccia prima ancora che potesse anche solo prepararsi a schivarlo, afferrarlo, o quantomeno non sbavarci dentro.
Hai una vaga idea di quello che potrebbe esserci appiccicato a questo cuscino? – biascicò stropicciandosi gli occhi e lasciando penzolare il guanciale col pollice e l'indice a distanza di sicurezza. Gwineth, la sua civetta nerissima che portava la posta del fine settimana, si agitava impaziente fuori dalla finestra. Scorpius pensò brevemente che era strano fosse lì e non in Sala Grande, ma poi tornò a guardare Fran, che sembrava decisamente più incline alla violenza, almeno quella mattina
'Fanculo – fu l'unica risposta che la ragazza gli concesse prima di cominciare a camminare per la stanza raccogliendo indumenti per lanciarglieli addosso – sono-veramente-incazzata-Scorpius – urlò mentre un calzino, un paio di boxer, una t-shirt e una pergamena appallottolata lo colpivano per poi rotolare nuovamente sul parquet. Quando un calamaio d'ottone volò per la stanza il ragazzo decise che era ora di mettere un freno a quella pagliacciata. Afferrò l'oggetto con una mano appena prima che lo colpisse in piena faccia. Lei lo fissò con rabbia repressa e frustrazione. Scorpius si limitò a lanciarle un'occhiata eloquente; era o no il miglior Cercatore della Scuola, per Salazar!?
Certo, perché mi hai portato a conoscere i tuoi amichetti e speravi che fossi carino, mi pettinassi i capelli e raccontassi barzellette sui Babbani? -
Quelle persone... - tentò lei a denti stretti
No no no no senti questa... - la prese in giro lui mettendosi a sedere contro il muro freddo – ci sono un goblin, un folletto e un gigante che vanno alla Gringott – poi si fece improvvisamente serio – mi spiace di aver fatto una frittata con le tue uova di drago Frannie – scansò le coperte con un colpo secco, e non gli sfuggì lo sguardo di lei nel constatare che, come al solito, aveva dormito con un paio di calzoncini sdruciti che lasciavano ben poco all'immaginazione. Per quanto urlasse come una Banshee e si atteggiasse a “Sorella della Confraternita degli Adoratori di Mortimer” il suo culo che gironzolava per la stanza continuava a farle lo stesso effetto; il che, ovviamente, era un punto per lui, Pluffa al centro.
Scorpius – il tono con cui lo disse convinse il ragazzo a smettere con la sua passeggiata mattutina per sgranchirsi le gambe per guardarla negli occhi – tuo padre è considerato un infido serpente fra i sostenitori del Ministro e un codardo voltagabbana da tutto il resto del Mondo Magico – sembrava incredibilmente seria, troppo forse – tutto quello che stiamo facendo qui ha un valore per me, e ne ha per tutti noi. È importante, indipendentemente dai risultati che otterremo – il Serpeverde sollevò eloquentemente un sopracciglio
Non che la mia ferrata cultura sulla storia Babbana sia una garanzia ma, quando ci si fa chiamare “Resistenza Purosangue”, non penso sia sufficiente vedersi ogni fine settimana a raccontarsi la versione Mangiamorte delle Fiabe di Beda il Bardo bevendosi tutti una tazza di the, e dandosi pacche sulle spalle per congratularsi l'un l'altro del proprio sangue puro – inspirò – se ci si chiama “Resistenza”, i dannatissimi risultati sono quelli che contano, perché altrimenti l'unica cosa a cui avrete “resistito” è alla tentazione di vestirvi tutti uguali cantando inni a Voldemort e al suo ritorno su questa maleodorante sponda di mare – Frances Ilbys sospirò tanto profondamente che i suoi riccioli biondi si sciolsero dall'accurata pettinatura di quella mattina, scivolandole pigramente attorno al viso dall'espressione esasperata
Incubus ti vuole con noi – Scorps rise
E allora perché ho trovato te e non lui accovacciato sul mio letto 'stamattina? Forse Morty Boy era troppo occupato a farsi fare un massaggio dalla mia acida cugina? O si stava preparando a far saltare in aria I Tre Manici di Scopa? - sogghignò nel vedere il viso di lei, perfettamente truccato, arrossire vistosamente
Sei sempre così poco accomodante Malfoy? -
Parli del Dissennatore – sibilò a denti stretti.
Incubus Mortimer, in carne e ossa, elegante nel suo pullover nero a collo alto e i calzoni con la piega, entrò pigramente nel dormitorio, lasciandosi alle spalle il solito nutrito seguito di ragazzine adoranti, studenti anelanti e fans di ogni genere. Fran sembrò illuminarsi quando lo vide; finalmente poteva smettere di fare da ambasciatore fra la divinità e la sua pecorella smarrita ben poco intenzionata a unirsi al gregge. Con un'occhiata di grata rilassatezza, si richiuse la porta alle spalle, lasciandoli soli.
Gli occhi del ragazzo, di un azzurro intenso, quella mattina, per via del cielo terso e la giornata quasi estiva, si fecero largo nei suoi, di un grigio quasi color ghiaccio
Da quello che mi è sembrato di capire non sei troppo entusiasta di unirti a noi – Incubus si accomodò elegantemente sul bordo del letto sfatto di Zane, rassettandone con attenzione una piega inesistente
Da quel che è sembrato di capire a me ti sei semplicemente circondato di un nuovo pubblico, con la variante che questo crede anche di avere uno scopo, oltre a quello di leccarti il culo – sorrise gelidamente, falsamente cortese
Scorpius, Scorpius, Scorpius, mi avevano detto che eri intelligente -
Ma guarda un po', a me avevano detto che eri il nuovo Messia, a quanto pare le aspettative di entrambi hanno fatto un bel tuffo nel Lago Nero – l'altro non si scompose, ma continuò a osservare il dormitorio come se potesse trovare qualcosa di veramente significativo nell'arredamento della stanza. A parte qualche bandiera del Quidditch, un paio di foto scattate durante le vacanze con Zane e Kork, e qualche ritaglio di giornale, Scorpius non pensava che quello strano ragazzo potesse scovare qualcosa di lui semplicemente dandosi un'occhiata intorno. Quando ebbe finito di registrare meccanicamente ogni informazione, Incubus si voltò nuovamente verso di lui
Quello che hai visto ieri notte non ha niente a che fare con i nostri progetti – si alzò e si avvicinò interessato ad una Ricordella abbandonata su una sedia – la metà di quei ragazzi non sa nemmeno il perché ci trovavamo lì...davvero – se la rigirò fra le mani e cominciò a lanciarla verso l'alto, afferrandola al volo poco dopo – e...sì, hai ragione, quello di ieri è stato un test. Dovevamo accertarci che non fossi lì solo per riabilitare il tuo nome agli occhi dei maghi che contano – prese a gironzolare per la stanza, sfiorando ogni mobile, ogni cornice, osservando ogni cosa
Probabilmente a voi intellettualmente superdotati è sfuggito un punto – la voce di Scorpius assunse l'infastidita nota petulante che solo quell'individuo sembrava scatenare in lui – a me non frega un cazzo di riabilitare il nome della mia famiglia, e men che meno, per farlo, sceglierei di unirmi ad un'organizzazione segreta con mire mistiche e chissà cos'altro – infilò un paio di jeans larghi, stizzito. Era a disagio a parlare con quel tizio con solo un paio di mutande addosso – se si sta parlando di qualcosa di vagamente concreto allora potrei anche trovare il tempo di starti a sentire, oh Grande Maestro Illuminato, ma se devo sopportare un altro minuto con quella repressa di mia cugina che mi urla insulti, e altri quattro coglioni che mi vogliono vincolare con il Voto Infrangibile al vostro “Club della Cospirazione”, beh, sai che c'è, potete andarvene tutti a -
Lui è reale Scorpius, come te e me – disse con calma Incubus con un sorriso vagamente folle sul bel viso sul quale spiccava una piccola cicatrice all'angolo della bocca carnosa e costantemente imbronciata – e tu e il tuo incredibilmente irritante scetticismo siete esattamente quello che io e il gruppo stavamo cercando – sorrise, ma non in modo gentile, solo malizioso – Ardhesia finge di odiarti, ma in realtà ha molto rispetto per te... - Scorpius avrebbe riso se la situazione non fosse stata mortalmente seria – Sa che non sei come tuo padre, sa che non sei un codardo...e sa che se accetterai di prendere parte a questa cosa, sarà perché ci credi e non per compiacere me o chissà chi altro...come lo so io – sollevò l'angolo destro della bocca in un ghigno degno del miglior Scorpius Malfoy, e lo fissò con la Ricordella in mano e l'aspetto di un vero incubo dal quale non sembrava esistere possibilità di svegliarsi – non mi serve il Voto Infrangibile per sapere che, quando il figlio del Signore Oscuro tornerà fra noi, la tua bacchetta sarà a fianco alla mia per riportare il senno in questo mondo annebbiato... - Scorpius trattenne il respiro, e tacque. L'aria rimase satura di quelle ultime parole, poi Incubus batté le ciglia e lanciò a Scorpius la Ricordella, che subito divenne rossa e vorticante – A proposito...temo che tu avessi un appuntamento al quale, dolente di averlo fatto, ti ho sottratto – Scorpius strinse fra le dita la sfera sempre più nebulosa e realizzò
Salazar, le selezioni del Quidditch! - il sorriso compiaciuto e soddisfatto di Incubus lo accompagnò nel quarto d'ora che gli servì per prepararsi, dopodiché entrambi si diressero a grandi passi verso la Sala Grande, circondati dagli sguardi e i bisbiglii che la loro comparsa risvegliò naturalmente: non capitava tutti i giorni di veder camminare fianco a fianco la “progenie del traditore” e “il Prescelto dei Purosangue”, nemmeno in una Scuola di Magia.
 
***
 
Quell'anno sembrava che la metà dei nuovi arrivati avesse deciso di tentare di entrare nella squadra di Grifondoro. Ovviamente, con Roxanne e un Battitore al settimo anno, trovare qualcuno all'altezza appariva fondamentale in vista dell'anno a venire; certamente, pensò Lily osservando un ragazzino del primo anno volare dalla scopa al secondo tentativo di prendere la Pluffa, non sarebbe stato quel giorno.
Fanno schifo – le sussurrò all'orecchio Hugo, quasi incredulo
Hanno ancora il moccio al naso Hugo – lo rimproverò Roxanne – non è che tu, al primo anno, fossi esattamente Victor Krum! -
Hei, bada a come parli! Guarda che poteva essere mio padre... - tutti e tre sghignazzarono immaginando la rigida Hermione al braccio di qualcuno che non era Ron al Ballo del Ceppo. Chi diavolo poteva immaginare Hermione Granger che usciva con qualcuno che non era Ronald Weasley?
Bene ragazzi, grazie mille, potete andare – il nugolo di ragazzini imbronciati e ammaccati si diresse verso gli spogliatoi con espressione funerea.
Roxanne sospirò profondamente, Hugo le assestò una pacca sulla spalla e si voltò verso Lily
Sono sicuro che se quell'idiota di tuo fratello si decidesse a salire su una scopa sarebbe un ottimo qualsiasi cosa voglia essere – Lily si strinse nelle spalle
Probabilmente sì, se facessero un leggio portatile sul manico – si voltarono ridendo mentre urla da patologia cerebrale sovrastavano qualsiasi rumore
Non me lo dite...Malfoy – il tono di Roxanne era un lamento confuso, ma non servì che ripetesse: a venti metri da loro la squadra di Serpeverde al completo stava facendo la sua entrata trionfale nel campo di Quidditch, accompagnata dalle grida forsennate del “Malfoy Fan Club”, al quale si erano aggiunte numerose ragazzette del primo anno che Lily ricordava di aver visto allo Smistamento
Mi viene da vomitare – esclamò tenendosi lo stomaco
Weasley, hai finito di esaminare i tuoi perdenti? - Scorpius era più spettinato del solito quella mattina. Sembrava che il vento quasi autunnale di metà settembre avesse scarmigliato i suoi biondissimi capelli sottili più del solito, rendendolo quasi umano.
A proposito di perdenti... - ribatté Rox acida. Poi indicò il campo con un ampio gesto del braccio – è tutto tuo, sia mai che la prossima volta che vi schiacceremo diate la colpa al fatto che non vi abbiamo lasciato selezionare i candidati – il ghigno che sembrava nascere naturalmente sulle labbra disegnate del Serpeverde accompagnò la sua ultima frase
Stavo giusto lucidando il Trofeo dell'anno scorso 'stamattina, Weasley -
Già – intervenne Hugo – il primo dopo anni di sconfitte – ridacchiò – o ti sei dimenticato che James Potter ti ha schiacciato quella tua testa platinata per tutti i cinque Campionati precedenti? - il sorriso dell'altro non ne venne intaccato
Immagino che ci vedremo in campo, rosso... - i suoi occhi cangianti, quella mattina incredibilmente chiari, quasi glaciali, si posarono su Lily un istante di troppo, prima di fronteggiare nuovamente il Battitore – ma probabilmente tu non mi vedrai, visto che starò prendendo il Boccino d'Oro mentre tu sarai troppo occupato a evitare che i miei Battitori spacchino la testa alla tua cuginetta preferita – con un cenno di scherno li salutò, sorridendo maliziosamente a Lily, e si diresse con il passo elegantemente rilassato tipico di lui verso il centro del campo.
Appena le nuove reclute inforcarono le scope, fu chiaro che quello non sarebbe stato un Campionato facile
Ci ammazzeranno – mugugnò Hugo nell'orecchio di Lily, ben attento che Roxanne, impegnata in una discussione sulle strategie di gioco con Rebecca Baston, non lo sentisse
Se lasci che mi spacchino la testa ti affatturo Hug – lo minacciò Lily sorridendo, mentre osservava i fluidi movimenti del Serpeverde sulla scopa; Malfoy era un gradasso presuntuoso, ma sembrava che il suo solo respiro guidasse la sua Firebolt Special come la maggior parte dei movimenti umani degli altri giocatori non poteva fare. Era uno spettacolo che lasciava senza fiato, ed era sempre stato così da quando Lily ricordava: pura grazia e inspiegabile armonia. Quando Scorpius Malfoy si librava in aria, era un'altra persona...perfino il suo ghigno si trasformava quasi in un sorriso vero. Inquietante, irritante e niente affatto edificante, il bastardello in verde-argento era davvero magnetico su quel dannato manico di scopa, per quanto la sola idea di ammetterlo con se stessa nauseasse Lily profondamente.
Avrebbe distolto lo sguardo, lo avrebbe certamente fatto, se solo lui non si fosse voltato e non l'avesse vista. Probabilmente scorse sul suo viso qualcosa che non doveva esserci, perché sogghignò divertito e le mandò un bacio con la punta delle dita, fischiando l'inizio dell'allenamento. Lily distolse lo sguardo, ben consapevole di avere in viso un colore troppo simile a quello dei suoi capelli.
Non ci voglio credere – esclamò Hugo indignato
Oh non farla tanto lunga, era solo...- cercò di giustificarsi lei
Per le gonne di Morgana, cosa ci fa qui quello lì? - Hugo, che non aveva nemmeno fatto caso alla patetica scena di poco prima, fissava un punto sugli spalti, i grandi occhi azzurri sgranati per la sorpresa - che mi morda le chiappe un Ippogrifo se quei tre sono mai venuti fin qui anche solo per sbaglio – Lily seguì il suo sguardo e incrociò gli occhi magnetici e inquietanti di Ardhesia Nott. Accanto a lei, sempre fastidiosamente attraente con quei boccoli scompigliati dal vento, Frances Ilbys divorava Scorpius con lo sguardo, come se stesse comunicando con lui cose telepaticamente oscene.
Ma fu il ragazzo bruno seduto in mezzo a loro a inquietare davvero Lily: i suoi occhi, così incredibilmente blu anche a quella distanza, scrutavano tutto come un rapace, alla ricerca di cosa, non avrebbe saputo dirlo. I capelli castano scuro sarebbero sembrati neri se i raggi del sole quasi autunnale non li avessero ravvivati di caldi riflessi cioccolato, e il pullover scuro rendeva la sua pelle quasi traslucida al contrasto. Sembrava un vampiro, o qualcuno che avesse mangiato una confezione intera di Pasticche Sanguinolente senza leggere le controindicazioni. Era bello, comunque, di quel genere di avvenenza antica, tipica dei maghi Purosangue che si sposavano continuamente fra di loro dando vita a strane mescolanze di lineamenti, che sembravano comunque intagliare volti di una bellezza struggente, classica, da dipinto.
Sono sconcertata dal fatto che Frances Ilbys abbia posato le sue chiappe d'oro su una panca degli spalti – Lily era così assorta nei suoi pensieri che nemmeno si era accorta della presenza di Roxanne alle sue spalle
Io no – sghignazzò Hugo scartando una Cioccorana che aveva, chissà come, nascosto nella divisa di Quidditch – si dice che le sue chiappe non conoscano confini – Lily e Rox si scambiarono un'occhiata e gli assestarono simultaneamente un pugno sulla spalla
Sessista! - lo rimproverò la maggiore con una scrollata tintinnante di treccioline colorate – che ne dite se ce la filiamo? Ho una pergamena lunga da qui a Hogsmeade di Storia della Magia da finire per lunedì – improvvisamente Lily si rese conto di cos'era quel prurito alle scapole che l'aveva tediata appena sveglia
Ragazzi, mi sono appena ricordata di essere al quinto anno e di avere una montagna di compiti per lunedì – Hugo la consolò con uno sguardo partecipe
Non mi fraintendete, amo la pace, il non dovermi guardare le spalle quando cammino a Diagon Alley, e la totale assenza di Maledizioni Senza Perdono che mi sibilano vicino alle orecchie, ma ci sono volte in cui vorrei davvero che qualcuno aprisse la Camera dei Segreti o sguinzagliasse qualche pericolo mortale che costringesse la Preside ad annullare gli esami di fine anno - deglutì con la stessa voce lamentosa che ricordava incredibilmente suo padre
Me lo mangerei crudo un Basilisco, zanne e tutto, pur di non dover affrontare i GUFO – Roxanne batté ad entrambi un colpetto sulla schiena
Oh andiamo! Siete Grifondoro, per le palle di Merlino! Dove diavolo è tutto il coraggio, e il vostro essere prodi e integerrimi di fronte alla battaglia? - entrambi la guardarono trattenendo un commento acido – bene, d'accordo, vedetela così: Kork Goyle, Frances Ilbys...persino ...dannazione...Stan Picchetto ha passato i GUFO! - Hugo sollevò un cespuglioso sopracciglio color carota
Bene, per lo meno ho il posto assicurato come bidello dai capelli unti e la faccia devastata dall'acne in una Scuola di ingrati mocciosi intossicati dai sogni di gloria...evviva! - Lily e Roxanne risero, incamminandosi a grandi passi verso il castello, seguite da due paia di occhi che lasciavano trasparire sensazioni molto diverse.
 
***
 
Scorpius Malfoy volteggiò in cerchio un paio di volte, gettando lo sguardo di tanto in tanto sulle reclute incerte e ciondolanti che si arrabattavano sul campo nel disperato tentativo di accaparrarsi un ruolo. La squadra era al completo quell'anno, non avrebbe mai sostituito nessuno dei suoi vecchi compagni, ma la metà di loro avrebbe dato l'addio definitivo al Campionato delle Case di lì a pochi mesi, ed era necessario lasciare un'eredità per lo meno decente ai futuri Serpeverde. Ovviamente, un paio di armadioni decerebrati del quinto anno avrebbero finalmente strappato a Montague e Goyle il ruolo di Battitori, e c'era un ragazzo dallo sguardo torvo del quarto che assaporava sulla lingua il ruolo di Zane da quando era salito sulla scopa e aveva cominciato a volteggiare fra i cerchi.
Il Serpeverde gli aveva lanciato un'occhiata obliqua e aveva sogghignato
Sta attento a come ti muovi bello, non è ancora tua quella porta – ma Zane non era capace di prendere sul serio niente nella vita, nemmeno i MAGO, nemmeno il futuro. Salazar, probabilmente nemmeno la morte sarebbe riuscita a cancellare quel sorriso compiaciuto da quella sua faccia di cazzo
Tu! - chiamò con un cenno una ragazza del quinto che doveva chiamarsi Laurell Qualcosa – sei in squadra – lei lo guardò con gli occhi sgranati di chi non crede alle proprie orecchie – mi hai sentito o devo scrivertelo in cielo? - il suo sguardo si dilatò ancora. Poi gli planò accanto
Lo sai che sono una ragazza vero? - Scorpius socchiuse gli occhi fingendo di studiarla
Oh merda, pensavo fossi un goblin...certo, Merlino, che so che sei una ragazza! - l'altra lo fissò, sempre più confusa – ti sembro un folletto spastico? -
Non ci sono ragazze nella squadra di Quidditch di Serpeverde – il Cercatore sembrava sempre più confuso
Da oggi ci sono – la liquidò brevemente lui. Il sorriso che nacque spontaneamente sul viso affatto bello di lei lo lasciò perplesso
Darò l'anima per questa squadra, il cuore, io... -
Devi lasciarlo nei Dormitori il cuore quando sali su quella scopa ragazzina – la freddò subito lui – fegato e cervello. Punto. Niente cuore, niente anima, niente sentimenti. Kaput. Siamo intesi? - lei si fece seria e composta, fissandolo con occhi decisi
Sì Capitano -
Bene, e ora vai a spaccare qualche culo rosso e oro – Laurell Non-Avrebbe-Mai-Ricordato-Il-Suo-Cognome annuì con un mezzo sorriso grato e si gettò in picchiata nel gioco
Hey Malfoy, vuoi farci vedere qualcosa, o stai solo pomiciando con la tua ragazza? - Zane aveva affiancato il “diabolico trio” Nott-Mortimer-Ilbys, e se ne stava spaparanzato sul suo manico di scopa vicino agli spalti – e parlavo della scopa, non di Miss-sono-entrata-in-squadra-per-portarmi-a-letto-il-Capitano – Scorpius virò improvvisamente a testa in giù e si fermò a mezzo centimetro dal legno solido della balaustra, scompigliando l'elaborata acconciatura di Fran e suscitando un vago sorriso in Incubus
E' brava – decretò – dubiti forse delle mie capacità di Capitano, Zabini? Perché c'è un certo Lucas Vattelapesca che sta già pensando di affatturarti prima della partita di sabato. Potrei rendergli le cose più facili... - Zane sogghignò
Fallo allora, uomo che sussurrava alle scope – e partì improvvisamente, quasi sbilanciandolo
Ti candeggio il culo Zabini, te la sei voluta – Scorpius virò violentemente portando la scopa in verticale, sparandosi in aria come un razzo nello spazio. Si portò all'altezza di Zane e contò fino a dieci, dopodiché si lanciò al suo inseguimento zigzagando fra i pali, e le torri in legno dello stadio. Dopo nemmeno cinque minuti, aveva già afferrato i poggiapiedi del suo migliore amico e lo stava portando a schiantarsi in picchiata contro il prato
Va bene, va bene, sei il più figo, va bene, mi arrendo! - urlò senza smettere di ridere Zane aggrappandosi al manico della scopa come se potesse tenerlo in vita dopo lo schianto colossale con il pavimento.
Scorpius lasciò che imprecasse, lo insultasse, lo colpisse a pedate per staccarselo di dosso, e alla fine, a meno di un metro dal suolo, girò su se stesso e scagliò la scopa di Zane in orbita sfruttando il rinculo della frenata.
Fai schifo Zabini, dovrei pensare di sostituirti – lo prese in giro raggiungendolo. Poi notò lo sguardo affamato di quel Lucas Chissenefrega, e lo gelò con un'occhiata – ingoia la fiammata drago, o gli unici pali che vedrai saranno quelli attraverso i quali ti scaglierò – l'altro lo fissò rabbiosamente, ma obbedì
Fottiti Malfoy, appena scendo da questa dannata scopa ti faccio diventare un fratello nero – risero entrambi lasciandosi languidamente scivolare al suolo
Possibile che il testosterone vi renda così idioti? - domandò Fran schifata raggiungendoli a fatica, inciampando ogni due scalini con le scivolose ballerine di vernice.
Rilassati Ilbys, non possiamo mica tutti usare le scope come piace a te – la canzono Zane mentre Scorpius fischiava la fine dell'allenamento di prova e radunava i ragazzi a terra
Tu, tu e tu – disse indicando un massiccio ragazzo dai folti ricci castani, un ragazzo più mingherlino dai capelli chiari tagliati a spazzola e un altro dai lineamenti vagamente familiari – Cacciatore, Cacciatore e Cacciatore – poi si voltò verso Lucas – sostituto Portiere – scambiò un'occhiata d'intesa con la ragazza – sostituta Cercatrice – poi lasciò che lo sguardo vagasse sul resto della piccola folla e si strinse nelle spalle – il Club del Taglio e Cucito sta facendo proseliti – disse semplicemente voltandosi.
Stronzo – disse qualcuno sommessamente
Ha preso troppi Bolidi in testa – rincarò qualcun altro con più decisione
Fortuna che si leva dai piedi – ignorò ognuno di loro, limitandosi a sollevare un angolo della bocca
Come diavolo fai a sorridere Scorps? - chiese Fran quando su furono allontanati
Ha sentito di peggio – ribatté Ardhesia sarcastica. C'era tutto un mondo in quelle parole.
Non ci si abbassa al livello degli sconfitti, non da' soddisfazione – Incubus, che fino a quel momento era rimasto zitto, concesse a tutti loro un sorriso storto. Aveva silenziosamente osservato ogni loro mossa, e alla fine aveva freddato la discussione con il suo solito tono di sufficienza, come se quella plebaglia volante non meritasse nemmeno la strada che aveva fatto per arrivare fino a lì – il Quidditch è qualcosa che non riesce ad affascinarmi. Davvero, non ne vedo lo scopo -
Lo scopo è portarsi a letto le ragazze – chiarì Zabini come se fosse una risposta ovvia
Immagino che dare prova delle proprie capacità sportive punti a rimarcare la superiorità fisica dell'uomo all'interno della società – ribatté serafica Ardhesia.
Gli uomini hanno bisogno di applausi, urla, e di sentirti dire che sono stati eccezionali – Fran scrollò lo spalle – vale in ogni campo... -
Scorpius tacque. Non avrebbe condiviso con nessuno di loro la sua risposta a quella domanda...
 
Flashback**************************************************************************
 
Sentiva un nodo serrargli la gola come una morsa. Aveva le gambe deboli e voglia di vomitare. Per non parlare di quel tremito impercettibile alle mani. Non era nervoso, Scorpius Hyperion Malfoy non era mai nervoso, doveva essere la colazione.
Sarebbe stato il più giovane Cercatore dai tempi di Harry Potter, e suo padre ne sarebbe stato fiero. Punto. Semplicemente, non poteva fallire.
Si guardò intorno, e non poté evitare le occhiate di scherno degli altri ragazzi in prova.; alcuni erano grossi il doppio di lui, altri sembravano il triplo più cattivi, ma erano i piccoletti agili e veloci che parlottavano sommessamente fra loro a preoccuparlo: erano tutti lì per il ruolo di Cercatore.
Il Capitano li fece radunare al centro del campo
Siete tutti delle mezze seghe petulanti, lo sapete questo? - molti annuirono, altri distolsero lo sguardo. Scorpius studiò il suo viso, per ricordare a chi sputare quando fosse sceso dalla scopa con il Boccino in mano – la maggior parte di voi oggi finirà in infermeria, l'altra metà la sbatterò personalmente a calci in culo fuori dal campo...forse qualcuno di voi avrà il posto, ma viste le facce di cazzo che avete, non credo proprio – aveva un grugno prepotente, uno sguardo gelido ma nel senso di inespressivo, non di freddo o penetrante. Cercava di spaventarli perché non aveva personalità, e solo con il terrore sembrava capace di mandare avanti la squadra. Promise a se stesso di non ridursi un simile schifo amorfo quando avesse preso il suo posto.
Strinse convulsamente il manico della sua Firebolt Special in versione “prototipo” e attese. Uno per uno i candidati si librarono in aria, prendendo posto
Hei coso – lo chiamò un nerboruto biondo slavato poco dietro il capitano – pensi di stare lì a fartela sotto o vuoi andare a cercare il Boccino? - Scorpius lo fissò con disprezzo e sibilò
E' ancora nel baule...coso – Slavato lo pesò e lo misurò, senza capire nemmeno lontanamente con chi aveva a che fare
Ehi stronzetto, lo sai cos'è questa? - sollevò una pesante mazza da Battitore, con un sorriso di denti storti a renderlo ancora più brutto – è la mazza che ti sparerà addosso un Bolide così forte che chiamerai la mamma – Scorpius tacque, osservando con la coda dell'occhio il Capitano che liberava il Boccino.
Partì di scatto, quasi schiantandosi contro Slavato e la sua Mazza Mortale, virando all'ultimo secondo e lanciandosi a spirale verso l'alto, a mulinello.
Subito, appena l'aria gli sbatté in faccia stordendolo per un attimo, non riuscì a provare altro che pace, completa e rilassante euforia. Lì, a sfrecciare a trenta metri da terra con il solo pensiero del Boccino d'Oro a invadergli la mente, Scorpius Malfoy fu davvero libero per la prima volta nella sua vita: niente sguardi di rimprovero perché aveva sbagliato la linea materna della sua cugina di terzo grado ripudiata dalla famiglia, niente colpi sulla schiena con la bacchetta per non aver saputo elencare le principali virtù che rendevano un Purosangue l'unico mago degno di portare avanti la stirpe magica. Niente sguardi dolenti di sua madre che si riparava dietro un'apatica solitudine per non dover prendere posizione. Niente, niente di niente. Nemmeno gli sguardi di sottecchi dei suoi compagni che lo additavano nei corridoi sussurrando “Mangiamorte” “traditore” “voltafaccia” sembravano reali a quell'altezza, a quella distanza dal suolo, dalla terra, dalla realtà. Su quella scopa, travolto dal turbinio del vento e circondato dalle nuvole e il calore del sole che danzava sui suoi corti capelli biondi, poteva essere quello che voleva, chiunque, in qualsiasi momento, dovunque.
E non gli importava nemmeno del Boccino, nemmeno del posto in squadra, nemmeno della fama e della gloria, in quel perfetto istante. Gli sarebbe importato, sarebbe diventato il suo ossigeno, era inevitabile. Ma in quell'attimo, un battito di cuore, tutto ciò che contava per lui era la possibilità, stuzzicante e attraente, di essere se stesso.
Poi, un Bolide lo centrò in pieno, quasi disarcionandolo dalla scopa.
Aggrappato con le sole dita al manico della sua Firebolt, Scorpius serrò i denti respingendo il dolore, e si issò nuovamente in sella, incrociando lo sguardo di Slavato e il suo sorriso dai denti storti. L'attimo dopo il Boccino brillò quale metro più in basso, e Scorpius si lanciò all'inseguimento.
Evitò Bolidi, Cacciatori, Battitori e persino la Pluffa che gli sibilò accanto all'orecchio, ingurgitando aria e allungandosi spasmodicamente verso il Boccino. Deviò tre volte, cambiò due volte direzione e quasi andò a sbattere contro i pali.
Fu una lotta impari, le lacrime agli occhi per il dolore alla spalla e la frustrazione di non riuscire mai ad arrivare abbastanza vicino, abbastanza da toccarlo, afferrarlo, sconfiggerlo.
Odiava quel dannato Boccino, gli stava facendo fare la figura dello stupido.
Alla fine, dopo quella che sembrò un'eternità Scorpius si fermò, chiuse gli occhi, e inspirò. L'attimo dopo ripartì agitando l'erba sotto di lui, in verticale, inarrestabile, inafferrabile, e lo prese. Senza sapere come, né perché, il Boccino d'Oro vibrò nella sua mano.
Merlino, amava quel Boccino...
Solo quando poggiò i piedi per terra, si accorse che la spalla aveva un'angolazione decisamente improbabile. Come se il vederla fuori posto avesse risvegliato in lui la consapevolezza, un dolore lancinante gli attraversò il braccio e il busto, facendolo quasi crollare a terra.
Il Capitano gli porse la mano e prese il Boccino
Bene Malfoy, sembra che tu sappia fare qualcosa alla fine... - non gli sorrise, né si finse preoccupato per la spalla. Si limitò a dichiarare – sei preso – a fare un cenno a Slavato e al resto della squadra, e a indicare la sua spalla con un colpo secco del mento dalla fossetta pronunciata – l'ho detto che metà di voi finiva in infermeria – e Scorpius non avrebbe voluto sentire nient'altro. Annuì stringendo i denti per non lamentarsi, e si diresse debolmente al castello.
 
Fine Flashback**************************************************************
 
No, decisamente non valeva la pena di condividere con loro il suo “perchè il Quidditch”.
Non avrebbe potuto spiegare la sensazione di completa libertà, di anonimato, di pace e di adrenalina che gli trasmetteva salire su una scopa. Non avrebbe saputo far capire a chi non amava il Quidditch perché fosse così irrimediabilmente vitale per lui. Si trattava di vero amore, e come tale era irrazionale, doloroso, snervante e frustrante. Eppure, in quell'attimo di totale completezza in cui sentiva il Boccino dimenarsi sotto le sue dita serrate, era esattamente, fottutamente e incredibilmente perfetto, come l'amore. O almeno, così aveva sentito dire.
Non parlò, si limitò a camminare con il viso rivolto al sole tiepido dell'autunno alle porte, lasciando che l'odore di casa gli impregnasse le narici.
No, nessuno di loro avrebbe mai capito cosa significasse spogliarsi di se stessi per un secondo infinito e non sentire sulla lingua nient'altro che il sapore della possibilità.
 
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Angolo della delirante autrice: Buonasera a tutti!!!! Eccomi qui con un nuovissimo e freschissimo e lunghissimo capitoloXDXD ahahahah
Che dire...finalmente il Quidditch!!! Non mancava anche a voi??XD
Non ho molto da dire in proposito...spero che mi direte qualcosa voi^^
Alla prossimaXD
   
 
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