Nick:
_Zukkerina_ (sul forum), Legar
(su EFP)
Titolo: 97. Another brick in the wall
Personaggi: Voldemort
Genere: Introspettivo, Dark
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic, Missing Moments
Introduzione: Ho ucciso un inutile
Babbano, indegno della mia considerazione. Eppure sarà
quell’inutile Babbano il
terzo passo verso la mia meta, un altro mattone nel muro
dell’immortalità che
sto costruendo, omicidio dopo omicidio.
NdA: Voldemort descrive il momento in cui uccide un Babbano
sconosciuto,
l’omicidio che gli permetterà di creare il terzo
Horcrux, il medaglione di
Serpeverde. Fonte: Wikipedia.
Another
brick in the wall
Ho
ucciso.
Ancora e ancora, senza mai tener conto di ciò che prova chi
intralcia il mio
nobile cammino, meritando così la morte.
L’omicidio è una costante nella mia
vita, un mezzo
giustificato dal mio fine, quel traguardo di una vita intera.
Un traguardo che mi sono posto da ragazzo, e che riuscirò a
portare a termine,
prima o poi.
Ho
appena
ucciso, ancora, con semplicità. Avada
Kedavra non è poi così complicato da
pronunciare se ne si ha la forza
necessaria. Ed io l’ho sempre avuta, ricavata dalla
consapevolezza che gli
omicidi sono necessari per realizzare il mio scopo.
A
volte
uccidere mi è indifferente: le mie vittime sono solo inutili
pedine nel mio
glorioso gioco, il cammino verso l’immortalità. Di
solito, invece, il terrore
di un uomo, la luce che lentamente abbandona i suoi occhi, mi eccita:
è come
assaporare la morte, salutarla da lontano con la consapevolezza che
ogni
omicidio compiuto è un passo per non incontrarla mai, per
porre le distanze da
quell’ultimo traguardo che segna la fine del tempo a
disposizione di un uomo.
Stavolta
è diverso. Ho ucciso un inutile Babbano, indegno della mia
considerazione.
Eppure sarà quell’inutile Babbano il terzo passo
verso la mia meta, un altro
mattone nel muro dell’immortalità che sto
costruendo, omicidio dopo omicidio. Una
meta ambita, una meta desiderata, ma che quasi nessuno ha il coraggio
di
realizzare; io diventerò
il più
grande mago di tutti i tempi, io
vincerò la morte. E il mio dominio sul Mondo Magico non
avrà fine, perché io
non avrò fine.
Non
rimango
a osservare quell’inutile uomo perdere la vita;
l’Anatema Che Uccide promette
una morte rapida e indolore, per niente divertente
per un carnefice. Neanche il tempo di vedere i suoi occhi
chiudersi per
sempre, che ho già cambiato strada, stretto nel mio mantello.
Cammino
verso la realizzazione dell’ambizione della mia vita,
lasciando solo morte
dietro di me.