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Autore: Breakass123    11/06/2011    1 recensioni
In un universo parallelo, dove il pokémon Mewtwo ha conquistato il mondo grazie al suo imponente esercito e l'ha cosě riunito tutto all'interno di un unico grande impero denominato Mewtwo Empire Perfect (chiamato anche con l'acronimo MEP) con lo scopo primario di portare la terra al perfezionamento e al raggiungimento dell'illuminazione eterna, un gruppo segreto chiamato La Resistenza ha deciso di boicottare il piano di Mewtwo e di riportare il mondo alla libertŕ e all'indipendenza, sicuri che il vero piano di Mewtwo č un governo dittatoriale. Vediamo cosě il protagonista, Gabriel, un giovane ragazzo della regione di Sinnoh, deciso ad arruolarsi nella Resistenza assieme al suo migliore amico Barry per riportare la terra alla normalitŕ. Ma non sarŕ semplice come si aspettava!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Tra i quattro scienziati pokémon che conoscevo, avrei detto che il prof. Rowan č il piů lunatico. Spesso inizia a parlare con se stesso, senza accorgersi che ci sono persone che gli stanno attorno. Amava prendere dei giovani apprendisti, forse perché č troppo anziano per viaggiare da solo. Comunque č uno scienziato da rispettare, anche perché lui ha perfezionato il sistema del PokéDex, permettendo di confrontare il sesso di una specie pokémon.
Il prof. Rowan avanzň verso di noi, con tutta calma. Barry stava per buttarsi nell'erba alta, rischiando di essere aggredito da un pokémon.
"Ragazzo! Sei diventato matto?" disse il professore, rivolgendosi a Barry. La targhetta con il suo nome, plastificato e appeso sulla sinistra del suo camice, luccicava alla luce del sole.
"Cosa? No signore... Cioé... Io..." Barry sembrava molto turbato. "Volevo soltanto arrivare a Sabbiafine per parlare con il prof. Rowan...".
Non l'ha capito che ce l'ha davanti?
"Ma non puoi andare nell'erba alta cosě impreparato!" gli rammentň il professore. "Ragazzi, a voi servono dei pokémon.".
Barry aveva ragione. Il prof. Rowan era di animo generoso, come tutti gli scienziati di pokémon.
Poi, il professore si allontanň di poco, e iniziň a parlare da solo:
"Dovrei dar loro dei pokémon? Ho il diritto di cambiare i loro destini? Chi sono io per poterlo!"
Poi tornň. "Professore, noi comunque volevamo venire a Sabbiafine proprio per parlarvi di questo." gli dissi. "Vedete, noi da poco abbiamo ricevuto il Diploma dell'Allenatore, quindi siamo degli allenatori a tutti gli effetti. E ci chiedevamo..." Esitai un pň. "Ecco... ci chiedevamo se voi avete dei pokémon da prestarci."
Il professore ci guardň a lungo. Poi parlň Barry: "Su via, professore! Voi siete uno scienziato, giusto? Quindi avete con se una marea di pokémon. E allora che vi costa regalarci dei piccoli pokémon?"
"Non hai tutti i torti, ragazzo." disse Rowan. "Tuttavia, dovete dimostrarmi che siete davvero responsabili e siete capaci di avere con sé dei pokémon. Ricordatevi che non sono soltanto strumenti di lotta: sono anche compagni fedeli, e amici che non vi tradiranno mai, nemmeno dopo mille sconfitte. Siete pronti?"
"Professore!" urlň una voce femminile venire dal Lago Veritŕ. Una figura si avvicinň con passo sicuro. Era una ragazza, poco piů bassa del professore. Capelli lunghi e neri, con un cappello invernale. Era giovane. Aveva una giacca invernale fucsia a maniche lunghe, stranamente le gambe erano scoperte. Aveva delle bellissime gambe. E il tutto confinava con degli stivali marroni, abbastanza chiari.
Era un periodo che a Sinnoh faceva molto freddo, nessuno sapeva il perché. Io riuscivo a sopportarlo, ma si vede che non tutti sono come me. Barry, ad esempio, si porta sempre la sua sciarpa verde con se. Lo considera un 'porta fortuna'.
"Professore," disse la ragazza, arrivata da Rowan. "si č dimenticato la sua valigia."
"Ah, Lucinda! Grazie!".
Lucinda...
Sentii delle strane fitte alla pancia quando si avvicinň. Non sapevo spiegarmele. Era come se la sua presenza mi emozionava.
Sono innamorato? O magari č solo una cotta?
"Ah, scusate, non mi sono presentata." disse lei, in modo molto educato.
Si avvicinň a me. Le fitte aumentavano. Ma riuscii a controllarmi.
"Piacere, Lucinda".
"Ciao! Io sono Barry e lui č Gabe!" disse Barry. Le fitte sparirono. In quel momento volevo soltanto strozzarlo.
"Chiamami Gabriel." le dissi, prima che mi avrebbe chiamato Gabe a vita.
"Ok, Gabriel!" mi disse. Le fitte tornarono. A rompere quel momento fu Rowan.
"Dunque, ora che sei qui anche tu possiamo parlare. Dunque, che stavamo dicendo?" il professore rifletté per un istante. "Ah sě, i pokémon! Ok, vi affiderň dei pokémon!"
"C-Cosa?" disse Lucinda, stupefatta. "Professore, non le sembra un pň prematuro affidargli dei pokémon?"
"Non ti preoccupare, Lucinda. Ne avrai uno anche te. Ricordatevi comunque che dovete trattarli come dei vostri alleati fidati. I pokémon sono vostri amici!"
Era quasi come un tormentone per me. Da quando ero piccolo mi hanno sempre detto di trattare i pokémon con gentilezza, e me l'hanno ripetuto fino allo sfinimento. Dopo tanti anni me lo sono imparato, e la Scuola per Allenatori mi aveva dato l'esperienza e la preparazione che mi servivano. Ero pronto. Mi sentivo pronto. Ma ero anche incredibilmente terrorizzato.
Sono davvero pronto?
"Che cos'hai, giovanotto?" mi chiese Rowan. Mi ero come pietrificato, senza nemmeno accorgermene.
"Cosa? Ah, no niente. Pensavo soltanto ad una cosa." risposi, molto ansiosamente. "Senta, professore, io... Ecco... Non so se sono veramente pronto per questo."
Barry si girň di scatto. "Ma che diavolo stai dicendo?" mi urlň. "Gabe, da quando eravamo piccoli sognavamo di diventare allenatori. Abbiamo sognato insieme, e per realizzare quel sogno abbiamo fatto la Scuola per Allenatori. Dopo tanti anni, finalmente, abbiamo l'occasione di cogliere l'attimo e tu che fai? Ti tiri indietro?"
Barry non aveva tutti i torti. Da quando ero bambino, guardando le sfide tra gli allenatori in televisione, ho sognato di diventare come loro. Avevo Rosso come fonte di ispirazione, ascoltando alcune leggende metropolitane. Mi ero innamorato di quelle leggende, e avevo deciso che anche io volevo diventare come lui. Diventare una leggenda!
"Barry, hai ragione!" gli dissi. "Come ho fatto ad esitare? Questo č il mio sogno! Il nostro sogno! E voglio cogliere l'attimo!"
"Carpe diem!" disse Barry.
"Bene, ragazzi," disse poi il professore. "ora che vi siete chiariti possiamo passare al sodo. Lucinda! La valigetta."
La ragazza, esitando un pň, passň la misteriosa valigetta a Rowan. Il professore l'appoggiň all'avanbraccio in posizione orizzontale, parallela al terreno, come se l'appoggiasse ad un tavolo. E poi aprě la valigetta.
All'interno c'erano tre sfere, uguali fra loro: erano per metŕ rosse e per metŕ bianche, ed erano divise da un anello d'acciaio, con in mezzo uno strano pulsante.
Le PokéBall!
Alla Scuola ci avevano preparato anche su questo: una volta i pokémon venivano portati a spasso dagli allenatori. Poi, per comoditŕ, fu inventata una piccola "casa" tascabile. Crearono cosě una capsula, grande quanto una pallina da tennis, che con una complessa tecnologia riusciva a minimizzare i pokémon e a tenerli chiusi nella capsula, che da allora fu chiamata PokéBall.
Rowan teneva quella valigetta aperta, davanti a noi. Io, Barry e Lucinda eravano bloccati dalla visione di quelle PokéBall. Io ne avevo giŕ vista una, ma non avevo mai posseduto una PokéBall con all'interno un pokémon. Le fitte erano ancora piů forti, ma non piů per Lucinda ora.
"Allora?" disse il professore. "Che cosa state aspettando? Scegliete il vostro pokémon! Quello alla vostra sinistra č di tipo Erba, ed č una piccola tartaruga di nome Turtwig. Quello al centro, invece, č di tipo Fuoco ed č una simpatica scimmietta di nome Chimchar. Quello a destra, infine, č il tipo Acqua ed č il pinguino Piplup. Tocca a voi scegliere!"
La scelta non era molto vasta, ma non fa niente. Giŕ da quando eravamo piccoli avevamo delle preferenze: io preferivo il tipo Erba, mentre Barry il tipo Fuoco. Cosě presi la pokéball a sinistra, quella con Turtwig. Barry, come mi aspettavo, prese quella al centro, ovvero Chimchar. Lucinda, per esclusione, dovette prendere la PokéBall con Piplup.
"Ottimo!" disse Rowan. "Ora che avete i vostri pokémon non esitate ad allenarli! Se mi volete, io sono al laboratorio a Sabbiafine. Conoscete la strada per Sabbiafine, no?"
Io e Barry non rispondemmo. Eravamo ancora pietrificati.
"Vabbene, come non detto! Ci vediamo!" Poi, il professore si rivolse a Lucinda "Lucinda, vieni con me?"
"Certamente, professore!" rispose la ragazza. I due se ne andarono. Sul Percorso 201 rimanemmo soltanto io e Barry.
Dopo pochi secondi i nostri sguardi si incrociarono. Giŕ c'eravamo capiti.
"Stai pensando a quello che penso io?" disse Barry.
"Ovvio..." risposi. Impugnai fortemente la PokéBall. Barry fece altrettanto.
Iniziano le danze!
  
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