Quinto : Il filtro.
Anche
se era
passato molto tempo dall'arresto di Orvoloson e Orfin, Merope non era
riuscita ad abituarsi alla sua nuova libertà.
La mattina si
svegliava, e solo dopo pochi secondi acquisiva la consapevolezza che
suo padre e suo fratello se n'erano andati, che non era più
costretta a cucinare per loro, pulire ovunque, come una piccola
schiava.
Non doveva più
temere, avere paura che qualcuno scoprisse quello che stava facendo;
dopo aver consultato i libri di Pozioni di Orfin, Merope Gaunt era
ben decisa a preparare l'Amorentia, un filtro d'amore che avrebbe
somministrato a Tom Riddle, il figlio Babbano del signorotto locale
di Little Hangleton. Quel ragazzo di cui lei era disperatamente
innamorata fin da quando aveva quindici anni.
E la pozione era
finalmente pronta.
Merope, con le mani
leggermente tremanti, levò il tappo della boccetta colma di liquido
di un colore madreperlaceo.
La annusò, ma non
avvertì alcun odore particolare. Che cosa triste. Non c'era nulla
nella sua vita che la attirasse o che amasse. A parte per Tom Riddle,
ma lei non era mai stata così vicina a lui da sentire il suo
profumo.
Tutto sta per cambiare.
Versò il liquido
in un bicchiere d'acqua poggiato sul tavolo. Merope guardò
speranzosa l'Amorentia che assumeva la stessa sfumatura trasparente
dell'acqua.
Si aggiustò
nervosamente i capelli, quei capelli incolori e quasi sempre sporchi.
Cercò di renderli presentabili, li lisciò con le mani, li sparse
ordinatamente sulla schiena. Sapeva cucire e aveva ornato la sua
migliore veste grigia con un piccolo nastro.
Uscì dalla casa
stringendo in mano il bicchiere, cauta. Camminò a passi veloci lungo
la collina, il sole che le batteva sul viso, facendola sudare.
Ma quel caldo era
dalla sua parte. Sarebbe stato più facile convincere Riddle a bere
un bicchiere d'acqua.
Aveva calcolato
tutto, sapeva che quello era pressappoco l'orario in cui il giovane
Tom si aggirava per le colline vicine a Little Hangleton con il suo
cavallo.
Fu fortunata. Sentì
presto i passi di un cavallo e si voltò, la gola bruciante per
l'emozione.
Dopo alcuni
secondi, il cavallo comparve dagli alberi. Camminava, invece di
correre, e Tom Riddle era seduto su di lui, i bei capelli scuri che
gli ricadevano in ciuffi sul viso tranquillo.
Quando vide Merope,
le rivolse un'occhiata indifferente.
Mentre lei sentiva
il cuore scalpitare.
Ora o mai più!
-Ciao.- disse,
avvicinandosi al cavallo. -Tu sei Tom Riddle, vero? Vivi nel
villaggio di Little Hangleton, se non sbaglio.
Il ragazzo fermò
il cavallo e la fissò con uno sguardo strano. Probabilmente si
chiedeva come mai quella ragazza scialba, una Gaunt, gli stesse
parlando.
-Beh... sì, sono
io.- rispose infine.
Merope sentiva le
guance rosse, ma era ben decisa a farsi coraggio. Quella era
l'occasione per cambiare completamente la sua vita.
-Fa caldo oggi,
vero? Perché non ti riposi un po'?- chiese.
-Va bene.- rispose
Tom, l'aria perplessa. Scese dal cavallo e lo guidò verso il piccolo
prato vicino.
Merope lo seguì a
piccoli passi.
-Tu sei
Merope, vero? La figlia di Orvoloson Gaunt?- disse lui, voltandosi.
-Sì.
-E la tua famiglia
come sta?
Si vedeva che
faceva quelle domande solo per cercare di instaurare una
conversazione.
-Ecco... sta bene.-
mentì lei. Non voleva storie o spiegazioni. Non avrebbe saputo cosa
inventarsi per giustificare l'arresto di Orfin e Orvoloson.
Si sforzò di
sorridere.
-Senti, perché non
bevi un po' d'acqua? Oggi fa davvero caldo e io ho qui un bicchiere.-
disse.
Tom sbatté le
palpebre, e rispose: -Sì, ha ragione. Sto sudando da quasi mezz'ora.
Sì! Ce l'ho fatta!
Merope gli porse il
bicchiere, con un sorriso sincero.
Tom lo prese e,
dopo un secondo di esitazione, bevve.
Merope rimase
ferma, strinse forte i pugni, ignorando il dolore delle unghie
conficcate nella carne. Trattenne il respiro per qualche secondo,
mentre Tom finiva di bere e si scostava dal bicchiere.
-Ora... ti senti
meglio?- chiese. La sua voce era incerta.
-Sì, io...
Il ragazzo si
zittì, i suoi occhi sembravano confusi e lucidi. Improvvisamente,
quell'espressione persa scomparve dal suo viso. Si voltò verso
Merope, e le rivolse un sorriso dolce.
La ragazza si
tormentò un lembo della veste e ricambiò il sorriso.
-Sì, mi sento
meglio.- disse Tom. -Sai, Merope... non mi ero mai accorto di quanto
fossi bella.
(Note dell'Autrice : E con questo ultimo capitolo, si conclude la mia raccolta su Merope Gaunt. Spero che vi sia piaciuta!^^)