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Autore: Roxanne Potter    11/06/2011    2 recensioni
Rileggendo Harry Potter e Il Principe Mezzosangue, è nata l'idea per una raccolta di cinque one-shot che parlassero di cinque momenti della vita di Merope Gaunt, i suoi rapporti con il padre e il fratello, il sentimento verso Tom Riddle, il suo carattere rassegnato.
Spero, quindi, di esserci riuscita.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merope Gaunt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Quinto : Il filtro.

Anche se era passato molto tempo dall'arresto di Orvoloson e Orfin, Merope non era riuscita ad abituarsi alla sua nuova libertà.
La mattina si svegliava, e solo dopo pochi secondi acquisiva la consapevolezza che suo padre e suo fratello se n'erano andati, che non era più costretta a cucinare per loro, pulire ovunque, come una piccola schiava.
Non doveva più temere, avere paura che qualcuno scoprisse quello che stava facendo; dopo aver consultato i libri di Pozioni di Orfin, Merope Gaunt era ben decisa a preparare l'Amorentia, un filtro d'amore che avrebbe somministrato a Tom Riddle, il figlio Babbano del signorotto locale di Little Hangleton. Quel ragazzo di cui lei era disperatamente innamorata fin da quando aveva quindici anni.
E la pozione era finalmente pronta.
Merope, con le mani leggermente tremanti, levò il tappo della boccetta colma di liquido di un colore madreperlaceo.
La annusò, ma non avvertì alcun odore particolare. Che cosa triste. Non c'era nulla nella sua vita che la attirasse o che amasse. A parte per Tom Riddle, ma lei non era mai stata così vicina a lui da sentire il suo profumo.
Tutto sta per cambiare.
Versò il liquido in un bicchiere d'acqua poggiato sul tavolo. Merope guardò speranzosa l'Amorentia che assumeva la stessa sfumatura trasparente dell'acqua.
Si aggiustò nervosamente i capelli, quei capelli incolori e quasi sempre sporchi. Cercò di renderli presentabili, li lisciò con le mani, li sparse ordinatamente sulla schiena. Sapeva cucire e aveva ornato la sua migliore veste grigia con un piccolo nastro.
Uscì dalla casa stringendo in mano il bicchiere, cauta. Camminò a passi veloci lungo la collina, il sole che le batteva sul viso, facendola sudare.
Ma quel caldo era dalla sua parte. Sarebbe stato più facile convincere Riddle a bere un bicchiere d'acqua.
Aveva calcolato tutto, sapeva che quello era pressappoco l'orario in cui il giovane Tom si aggirava per le colline vicine a Little Hangleton con il suo cavallo.
Fu fortunata. Sentì presto i passi di un cavallo e si voltò, la gola bruciante per l'emozione.
Dopo alcuni secondi, il cavallo comparve dagli alberi. Camminava, invece di correre, e Tom Riddle era seduto su di lui, i bei capelli scuri che gli ricadevano in ciuffi sul viso tranquillo.
Quando vide Merope, le rivolse un'occhiata indifferente.
Mentre lei sentiva il cuore scalpitare.
Ora o mai più!
-Ciao.- disse, avvicinandosi al cavallo. -Tu sei Tom Riddle, vero? Vivi nel villaggio di Little Hangleton, se non sbaglio.
Il ragazzo fermò il cavallo e la fissò con uno sguardo strano. Probabilmente si chiedeva come mai quella ragazza scialba, una Gaunt, gli stesse parlando.
-Beh... sì, sono io.- rispose infine.
Merope sentiva le guance rosse, ma era ben decisa a farsi coraggio. Quella era l'occasione per cambiare completamente la sua vita.
-Fa caldo oggi, vero? Perché non ti riposi un po'?- chiese.
-Va bene.- rispose Tom, l'aria perplessa. Scese dal cavallo e lo guidò verso il piccolo prato vicino.
Merope lo seguì a piccoli passi.
-Tu sei Merope, vero? La figlia di Orvoloson Gaunt?- disse lui, voltandosi.
-Sì.
-E la tua famiglia come sta?
Si vedeva che faceva quelle domande solo per cercare di instaurare una conversazione.
-Ecco... sta bene.- mentì lei. Non voleva storie o spiegazioni. Non avrebbe saputo cosa inventarsi per giustificare l'arresto di Orfin e Orvoloson.
Si sforzò di sorridere.
-Senti, perché non bevi un po' d'acqua? Oggi fa davvero caldo e io ho qui un bicchiere.- disse.
Tom sbatté le palpebre, e rispose: -Sì, ha ragione. Sto sudando da quasi mezz'ora.
Sì! Ce l'ho fatta!
Merope gli porse il bicchiere, con un sorriso sincero.
Tom lo prese e, dopo un secondo di esitazione, bevve.
Merope rimase ferma, strinse forte i pugni, ignorando il dolore delle unghie conficcate nella carne. Trattenne il respiro per qualche secondo, mentre Tom finiva di bere e si scostava dal bicchiere.
-Ora... ti senti meglio?- chiese. La sua voce era incerta.
-Sì, io...
Il ragazzo si zittì, i suoi occhi sembravano confusi e lucidi. Improvvisamente, quell'espressione persa scomparve dal suo viso. Si voltò verso Merope, e le rivolse un sorriso dolce.
La ragazza si tormentò un lembo della veste e ricambiò il sorriso.
-Sì, mi sento meglio.- disse Tom. -Sai, Merope... non mi ero mai accorto di quanto fossi bella.


(Note dell'Autrice : E con questo ultimo capitolo, si conclude la mia raccolta su Merope Gaunt. Spero che vi sia piaciuta!^^)
   
 
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