Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: Natina    11/06/2011    5 recensioni
"Salve a tutti! Il mio nome è Natalie,ho 22 anni (anzi quasi 23). Vivo con i miei due bambini,di 3 anni,Sophia e Timothy e sono la proprietaria di un centro dove vengono fatti i massaggi.
Fino a 4 anni fa vivevo a Los Angeles. Io e la mia famiglia ci eravamo trasferiti lì quando i miei migliori amici sono diventati delle rockstar, i famosi Jonas Brothers. Dopo un anno dal nostro trasloco decisi di tornare nella mia vecchia casa in New Jersey, non volevo più avere niente a che fare con i Jonas anche se mi sarei resa presto conto che non sarebbe stato così."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' tornato papà!

Sono in negozio e tra un cliente e l’altro decido di chiamare la mia amica Federica. Tra noi due c’è un rapporto bellissimo. Ci siamo conosciute in ospedale,infatti i nostri bambini sono nati con un giorno di differenza,e da allora non ci siamo mai perse di vista. Lei e suo marito Riccardo sanno tutto di me, e per i miei figli sono come due secondi genitori, e io sono lo stesso per la loro bambina Gaia. Soprattutto Timothy è molto legato a Riccardo,perché è l’unica figura maschile presente nella sua vita.
-Ciao amore della zia! Come stai?- ha risposto la piccola Gaia. –Mi passi la mamma per favore?- sento Federica arrivare al telefono –Pronto. Oh ma che fine hai fatto ieri sera? Ho provato a chiamarti un sacco di volte. No perché con Riccardo ti volevamo chiedere una cosa…- Oddio è partita a macchinetta,la devo bloccare all’istante sennò non finisce più –Fede ieri ho incontrato Joe!- dico d’un fiato,e ottengo proprio l’effetto previsto;cioè il silenzio più totale dall’altra parte. –Scusa ma quel Joe? Dove è successo? Quando?- oddio è ripartita!!! Dopo aver risposto a tutte le sue domande e dopo averle promesso un racconto più dettagliato,dico–Volevo chiederti se tra un oretta potevi venire a prenderti i bambini,così io posso incontrarlo di nuovo e parlargli tranquillamente. Ho deciso di dargli una possibilità,lo faccio per i bambini. Però prima devo essere sicura che li voglia incontrare davvero.- -Ovvio che ti tengo i bambini. Nata tu lo sai cosa ne penso di questa storia,quindi non dovevi nemmeno chiedermelo.Spero che tutto si sistemi.- Lei non approvava la mia decisione di non  far sapere a Joe dell’esistenza dei bambini,quindi dovevo immaginare che sarebbe stata contenta di questa notizia.
Perfetto la prima chiamata della giornata è stata fatta e i bambini sono strafelici di andare dalla zia.Ora è il momento della telefonata più difficile per me.
-Pronto!- -Joe ,sono Natalie. Ti dovrei parlare di una cosa. Per te va bene se ci vediamo a pranzo?- mentre dico queste cose mi sale l’ansia. E se lui non li vuole conoscere? Se Kevin e Dany si sono sbagliati? –Speravo di ricevere una tua chiamata. Per me va benissimo,passo dal negozio per l’una e poi decidiamo dove andare.-  Questa risposta smonta tutti i miei dubbi;però stranamente non mi sento molto sollevata. Forse speravo in una reazione diversa perché in quel caso non mi sarei dovuta confrontare con lui,non avrei dovuto incontrarlo,non ci avrei dovuto parlare.
Lo so sembro pazza! Il problema è che per Joe tra noi due c’è sempre stato solo sesso,mentre per me la cosa era diversa. Io sono stata sempre innamorata di lui; il problema è che ho paura che incontrandolo questi sentimenti riemergano dall’angolino in cui li avevo chiusi.
 
-Ciao!- eccolo è arrivato. Decidiamo di andare a mangiare qualcosa mentre parliamo,e senza volerlo ci ritroviamo davanti al fast food dove da piccoli passavamo i nostri pomeriggi. Nessuno dei due però fa notare all’altro questa cosa.
-Salve signori,cosa posso portarvi?- ci chiede la cameriera,che continua a guardare Joe. – Allora per me un cheeseburger e una Coca e per te?.- dice rivolgendosi a me –Io prendo un panino con il pollo e la Fanta,grazie.- la cameriera si allontana e vedo Joe che sorride. Lui se ne accorge e dice –Non è cambiato proprio niente da quando eravamo piccoli?!- si riferisce alle nostre ordinazioni,da quanto ricordo abbiamo sempre ordinato queste cose. Però ora è diverso. –Ti sbagli Joe. È cambiato tutto rispetto a quando venivamo quì dopo scuola. Noi siamo cambiati e il nostro rapporto è cambiato.- rispondo. Forse non dovevo dire queste cose,forse bastava un semplice “si hai ragione”.
 
JOE.
-Forse hai ragione tu.-  dico un po’ rattristato. –Allora di cosa volevi parlarmi?- le chiedo mentre mangiamo,come se non lo sapessi.
Come ogni volta quando è in difficoltà inizia a toccarsi l’anello che porta al dito,l’anello che io e i miei fratelli le abbiamo regalato per il suoi sedici anni;e poi inizia. –Joe volevo incontrarti per due motivi. Primo volevo chiederti scusa per come mi sono comportata ieri con te;non dovevi venire a sapere in quel modo dei bambini. E poi volevo parlarti proprio di loro.-
Si ferma un attimo e io la guardo fisso negli occhi,per cercare di scorgere una minima emozione;ma i suoi occhi sono sempre stati un mistero per me. Bellissimi ed impenetrabili.
-Ieri sera mi sono resa conto che loro hanno bisogno di un papà. In questi anni sono stata egoista nei loro confronti,perché li ho privati di una persona importante. Però prima di fargli conoscere loro padre devo essere sicura che anche tu li vuoi conoscere e che ti rendi conto della responsabilità che questo incontro comporta. Non è che sono giocattoli che quando ti stufi li accantoni;se decidi di conoscerli dovrai essere costantemente presente nella loro vita. Se pensi di non poterlo fare è inutile che continuiamo questa conversazione,se invece pensi di poterlo fare,potrai vederli oggi stesso.- certo che voglio conoscerli e prendermi le mie responsabilità, già per troppo tempo sono stato assente nella loro vita. –Ah un ultima cosa. Qualsiasi sia la tua decisione,tra me e te non cambierà niente. Il Joe Jonas che conoscevo non esiste più e questo nuovo non mi piace,quindi il nostro rapporto si limiterà allo stretto indispensabile.-
Queste parole sono un pugno dritto nello stomaco per me. Io oltre che per i bambini volevo incontrarla per cercare di sistemare le cose tra noi; e invece lei non mi vuole dare nemmeno una possibilità per spiegarle tutto.
-Io voglio davvero conoscere i nostri figli,voglio passare del tempo con loro e vederli crescere. Quindi se per fare tutto ciò devo rinunciare a determinate cose lo farò senza alcun problema. Per quanto riguarda noi posso solo chiederti Scusa e sperare che prima o poi tutto si sistemi.- le dico con tutta la sincerità che ho,ma lei è impassibile.
Prende il telefono e avverte la sua amica di portare i bambini a casa tra una mezz’oretta,così li potrò conoscere.
 
NATY.
-Ciao mamma!!!- gridano i bambini appena entrano in casa. –Ciao amori miei!- rispondo mentre li abbraccio. Joe,intanto, è “nascosto” in cucina;prima di farlo conoscere a Sophia e Timothy, voglio parlare con loro e prepararli.
Li faccio sedere sul divano e mi metto davanti a loro –Allora pulci vi devo dire una cosa importante. Oggi è arrivata una persona qui a Wyckoff ,è tornata da un lungo viaggio e vorrebbe conoscervi.- Quando loro mi chiedevano del papà io rispondevo sempre dicendo che era in viaggio per lavoro,che non si sapeva quando poteva tornare a casa;quindi queste parole hanno un senso per loro. Infatti iniziano a sorridere e mi dicono all’unisono –E’ il nostro papà!? È arrivato il nostro papà!?- -Si ,è tornato il papà. Joe vieni.- dico girandomi verso la porta.
Nel momento in cui lui esce dalla cucina i bambini rimangono come paralizzati e solo dopo alcuni secondi si alzano e si buttano addosso al loro papà.
Joe è rimasto senza parole,li abbraccia forte a se;e pure quando si deve spostare sul divano non li molla ma anzi li prende entrambi in braccio e li porta con se.
Joe è rimasto tutto il pomeriggio con i bambini,e devo dire che è davvero bello vedere come riesce a farli sorridere e divertire.
-Joe per favore portali  a lavare le mani che è pronta la cena.- gli dico dalla cucina e di rimando sento lui che dice –Avete sentito la mamma!? Andiamo a lavare le mani.- -papà ma noi siamo cagnolini non abbiamo le mani?!- mi scappa un sorriso,Joe non lo può sapere ma tutte le sere noi facciamo questo gioco,scegliamo un animale e poi andiamo in bagno imitandolo,mi avvicino alla porta per andare in aiuto a Joe,ma lui dice-va bene allora andiamo a lavare le zampette. Bau bau!!-sono senza parole,se l’è cavata benissimo,così tornoin cucina.
-Mamma che si mangia che questi tre cagnolini stanno morendo di fame!?- dice mentre tutti e tre entrano gattonando in cucina.Porto tutto a tavola e iniziamo a mangiare.
Mi guardo intorno e mi sembra di essere tornata indietro nel tempo quando pranzavo con i miei genitori,e ridevamo tra di noi.
Dall’esterno,in questo momento, sembriamo una famiglia felice. Peccato che probabilmente non lo saremo mai.  


Angolo dell'autrice:
Ecco pubblicato anche il terzo capitolo. Natalie ha deciso di dare una possibilità a Joe,e lui almeno per ora se la sta cavando egregiamente. Spero vi piaccia!!
Ringrazio molto lilly 67 per i commenti ai capitoli precendeti... Spero di ricere qualche recensione per questo capitolo, anche solo per dirmi che vi fa schifo,accetto tutto :P  Al prossimo capitolo Ciao!!!
   
 
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