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Autore: JessL_    11/06/2011    9 recensioni
One shot arrivata seconda al contest "Sorprendimi" indetto da LadyEl su Facebook
È possibile che nonostante la guerra sia finita, ci sia ancora qualcuno che si senta in lotta? Beh sì, Draco Malfoy è in lotta con se stesso e con un sentimento che non si sa spiegare, o meglio che non si vuole spiegare, ma grazie a una Pozione Polisucco e uno specchio che si pensava distrutto, verrà a capo dei suoi dubbi... e dei suoi sentimenti
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Entro in punta di piedi in questa nuova sezione, ammetto di essere un po’ timorosa ma... sono comunque qua. Vi propongo questa one shot, che partecipa al contest "Sorprendimi", indetto da LadyEl su facebook, sperando di rimanere viva e che possa piacervi, vi auguro buona lettura.
 


Nick autore:
JessikinaCullen
Titolo: Specchio, specchio delle mie brame.
Rating: Arancione.
Paring: Draco/Hermione.
Genere: Sentimentale.
Avvertimenti: One Shot, OOC.
Introduzione: È possibile che nonostante la guerra sia finita, ci sia ancora qualcuno che si senta in lotta? Beh sì, Draco Malfoy è in lotta con se stesso e con un sentimento che non si sa spiegare, o meglio che non si vuole spiegare, ma grazie a una Pozione Polisucco e uno specchio che si pensava distrutto, verrà a capo dei suoi dubbi... e dei suoi sentimenti.


<< Ti metterai nei guai, Draco. >>
<< Blaise, fatti i cazzi tuoi! >> Sono stufo di sentirlo demolire tutti i miei grandiosi piani.
<< Va bene, ma una volta che ti espelleranno non chiedermi aiuto. >> Sospiro e scazzato mi volto verso il moro.
Siamo nella sala comune della nostra casa, quindi non mi stupisco chissà quanto di trovarlo con un sorriso impertinente e con le braccia incrociate mentre mi osserva da vicino il camino.
<< Non possono espellermi. >> Dico con ovvietà e con la sicurezza che mi contraddistingue.
<< Davvero? E perché mai? Perché Silente è morto? Perché tuo padre è un Mangiamorte ormai rinchiuso ad Azkaban? Perché Draco? Dammi anche solo una motivazione che impedisca alla McGranitt di espellerti. >>
<< Sono un Malfoy. >> Blaise scoppia a ridere.
<< Dimmi che stai scherzando! Quello, semmai, è solo un’ulteriore motivazione per buttarti fuori da qua. >>
<< Quanto sei esagerato. >> Mi sto incazzando, perciò mi alzo dal divano e con un incantesimo non verbale, faccio apparire del Whisky incendiario.
<< Ok, visto che sono esagerato, dimmi come hai intenzione di superare il quadro della Signora Grassa senza sbagliare la parola d’ordine, senza farti beccare da Potter e i suoi compagni di stanza mentre rubi il mantello dell’invisibilità... suvvia, dimmelo! >>
<< Non dovrò di certo farlo io! >>
<< E chi pensi che ti aiuterà Draco? La guerra sarà anche finita, ma non nei sotterranei dei Serpeverde e tu, per molte persone, hai contribuito all’uccisione di Voldemort. >> Sospirando, mi passo una mano trai capelli.
Blaise ha ragione, una parte di me lo sa perfettamente ma... ho bisogno di capire delle cose e mi serve il mantello dell’invisibilità di Quattrocchi.
<< E se usassi la pozione Polisucco? >> Blaise è uno dei pochi che mi è rimasto amico anche dopo la guerra, l’unico che ha deciso di dividere la stanza con me nonostante la sua reputazione sia intatta, i suoi genitori non si sono mai schierati apertamente, di conseguenza il nome della loro famiglia è pulito, al contrario del mio.
<< Sì? E chi vorresti diventare? >>
<< La Granger. >> Blaise scoppia a ridere.
<< Pensavo volessi conquistarla con la tua mente perversa... non che volessi diventare lei. >> Sospiro e mi riempio un altro bicchiere.
<< Blaise, hai rotto il cazzo. >>
 
**
<< Mi mette i brividi. >>
<< Quanto sei esagerato. >>
<< Non smette un attimo di guardarti! >>
<< Gli occhi sono fatti per guardare, Ronald. >>
<< Sì, ma deve guardare proprio te? >> Sospirando e abbassando le posate accanto al piatto con dentro la mia adorata e deliziosa colazione, mi volto verso Ron che sembra avere un diavolo per capello.
<< Sarò bella da guardare. >> Ribatto, così che i suoi occhi incontrino finalmente i miei e non quelli di Malfoy. Ron arrossisce e inizia a balbettare strappandomi un sorriso.
<< Beh che sei bella è... è appurato ma... è pur sempre Malfoy. >>
<< Non è così cattivo Ron, dovresti averlo capito. >> S’intromette Harry.
<< Che c’entra se è cattivo o meno! È pur sempre Malfoy! >> Alzo un sopracciglio.
Non so se Ronald parli così per gelosia, possessione o perché non riesce a digerire che Malfoy non sia una persona cattiva come abbiamo pensato per tanti anni, resta il punto che io il cambiamento l’ho visto... e non faccio altro che chiedermi se sia stato solo un sogno, oppure un momento di debolezza del Principe delle Serpi... vorrei tanto saperlo, ma di certo non posso presentarmi da lui e chiederglielo, mi riderebbe in faccia. O magari mi guarderebbe schifato, e questo non lo voglio.
 
Ginny mi aveva sfinita, non aveva fatto altro che parlare di Harry per tutta la serata, mi aveva raccontato che si era aperto, che aveva ammesso totalmente i suoi sentimenti e che gli sarebbe piaciuto corteggiarla, portarla fuori... farla felice. La mia amica era euforica ma a me era venuto un mal di testa megagalattico e quando si era addormentata, quasi non mi mettevo a saltellare per la gioia. Ci trovavamo a Grimmauld Place e per quanto la guerra fosse finita e quel posto fosse immenso e accogliente, non mi sentivo totalmente a mio agio. Non sapevo spiegarmi il perché, ma c’era un qualcosa che mi metteva ansia, e forse non si trattava della casa, bensì di chi trovai in cucina quando scesi per bere qualcosa prima di coricarmi.
Malfoy era seduto all’immenso tavolo e stava guardando fuori dalla finestra con una tazza tra le mani. Sembrava perso tra i suoi pensieri e forse quella era la prima volta che ammisi di trovarlo bello.
La luce della Luna faceva risplendere quei suoi dannati capelli biondi e la carnagione chiara e i tratti marcati; era splendido.
<< Come mai sveglia? >> Quasi sobbalzai a sentirlo parlare, non pensavo che mi avesse notata, in realtà avevo cercato di essere il più silenziosa possibile anche prima di averlo visto, ma a quanto pareva non ci ero riuscita.
<< Ho mal di testa. >> Risposi con voce lieve.
<< Anch’io, i Weasley non sanno che cosa significa la parola tranquillità, vero? >> Sorrisi, perché a ripensare alla famiglia Weasley, non potevi fare altro e tra l’altro non aveva adoperato un tono scontroso.
Non si era girato verso di me, però continuava a parlarmi e stranamente... sentivo le farfalle nello stomaco.
<< Sono una famiglia numerosa, penso che quella parola non faccia nemmeno parte del loro vocabolario. >> Lo vidi annuire e infine buttarsi a capofitto nella tazza.
<< Stai bevendo del latte? >> Chiesi stupita, i suoi occhi incontrarono i miei e ci lessi stupore.
<< Sì, latte e miele. C’è qualcosa di male? >> Me lo chiese in modo tranquillo, senza la strafottenza e l’arroganza che aveva sempre usato. Scossi il capo a corto di parole.
Quella notte sembrò corta, parlammo molto, non seppi mai come mi trovai seduta accanto a lui o come mai mi battesse il cuore a vederlo sorridere spensierato o come mi piacesse vederlo gesticolare. Sembrava un’altra persona. E la cosa mi piaceva, ma non ci fu mai più modo di replicare, il mattino dopo sembrava la stessa algida Serpe di sempre.
 
<< Lo so che non ti piace come ragiona Ron... ma... cerca di capirlo, ok? >> Sospiro aumentando la presa sui libri che tengo stretti al petto. So che Harry ha ragione, d’altronde Ron è giustificato ma...
<< Quando si tratta di Malfoy, non riesco a rimanere lucida. >> Mormoro, ma alle mie parole Harry si ferma nel bel mezzo del corridoio, mi volto e lo osservo, senza aggiungere altro torno ad affiancarlo guardandolo rimanendo sull’attenti.
<< Herm... siamo al nostro ultimo anno di scuola, ne abbiamo passate tante e ci conosciamo come le nostre tasche, che cosa non mi dici? Ho capito che c’entra Malfoy ma non riesco a capire come e in che senso. E poi Ron... lui prova dei sentimenti per te. >>
<< Sappiamo entrambi che lui crede di provare qualcosa per me, comunque Malfoy è diverso. È diverso da come lo abbiamo sempre visto. Fin da piccolo gli sono state inculcate cose terribili, è cresciuto con degli ideali assurdi nella mente... eppure non ha ucciso Silente e non ha ucciso nemmeno noi, anzi, ci ha aiutato a sconfiggere Voldemort. Non è come lo abbiamo sempre visto. >>
<< E perché ne sei così convinta? >>
<< Da quando sei così curioso? >> Odio dovergli tenere segreto qualcosa ma quando si tratta di Malfoy, e di quell’unica nottata in cui è successo qualcosa – qualcosa d’insignificante e senza senso ma che non riesco a dimenticare – non tollero che tutti vedano Malfoy come un mostro, quando lui è stato l’unico a sapersi ribellare mandando alle ortiche tutte le cose insegnate da suo padre.
Qualcuno mi viene addosso e se non fosse per Harry, che prontamente mi tiene, probabilmente sarei caduta.
<< Ehi! >> Mi volto e le parole acide che volevo dire mi muoiono sulle labbra. Tutta colpa degli occhi di ghiaccio di Malfoy.
<< Guarda dove metti i piedi Mezzosangue. >> Un nodo alla gola mi ferma nuovamente la risposta. Lo guardo per qualche secondo ma nulla, non riesco a proferire parola.
<< Perché non guardi tu dove metti i piedi, Furetto? È da almeno cinque minuti che siamo fermi. >>
<< Allora avevate solo da muovervi, così non vi sarei venuto addosso. >> Senza farci ribattere, si volta e riprende a camminare.
Mi sento spaesata, da quando la scuola è ricominciata – da due settimane quasi – non mi ha mai parlato, solo guardato insistentemente durante i pasti.
Mezzosangue. Sono ancora solo questo per lui? Eppure quella sera mi ha chiamato più volte per nome... perché diavolo mi sento così male? Perché sembra che nel mio stomaco ci sia stato uno sterminio di massa? Non riesco a rispondermi ma quando incontro gli occhi verdi di Harry, capisco che non potrò seguire la lezione, non in questo stato, perciò lo lascio nel bel mezzo del corridoio con le sue mille domande.
 
**
<< Quindi... sei pronto a diventare una donna? >>
<< Blaise, per favore, taci! >> Sono agitato, non perché sto per diventare una donna, bensì per come mi sono comportato qualche ora fa nel corridoio con la Granger, non mi sono comportato bene ma dovevo farlo, almeno davanti a Potter. Mi sono lasciato andare una volta con lei e guardate come mi sono ridotto!
Dopo un sospiro, mi faccio coraggio e bevo la pozione Polisucco, cercando di non vomitare poiché sa di piscio.
In poco tempo mi sento diverso, mi rendo conti di abbassarmi di altezza, che cresce qualcosa sul petto e infine i capelli, gli zigomi... cambio totalmente.
<< E beh, la Granger senza pantaloni starebbe meglio. >> Mi raschio la gola e abbasso il capo verso i miei piedi, dove trovo i miei pantaloni. Alzo gli occhi al cielo. E adesso chi me li procura i vestiti della Granger?
 
<< Eccoti! >> Guardo Potty e Lenticchia che mi vengono incontro e dentro di me prego che stiano parlando con qualcun altro; speranza vana. << Indovina che cos’abbiamo trovato? >> Apro bocca ma infine la richiudo. Che diavolo dovrei rispondere a Potter? Di sicuro non con una delle mie geniali risposte. Sono da nemmeno mezz’ora nei panni della Granger e già vorrei tornare me stesso!
<< Non lo so, illuminatemi. >> Sorrido e loro mi guardano un po’ straniti ma non ci fanno molto caso, grazie a questa enorme scoperta che hanno fatto. Magari hanno scoperto l’acqua calda...
<< Vieni con noi. >> Inutile ribellarsi, la Granger è debole fisicamente e mi trascinano come un sacco di patate fino a un’ala proibita del castello.
Ma perché i Grifondoro devono andarseli a cercare i casini?
<< Alohomora. >> Potter apre la porta e io mi guardo attorno in cerca di qualcuno che potrebbe aiutarmi, ma ovviamente non c’è anima viva. Devo sbrigarmi, non mi sono di certo ingurgitato quella pozione schifosa per stare in loro compagnia!
<< Guarda. >> Mi sprona Weasley, dopo che la porta è stata chiusa.
Voltandomi dove mi ha indicato, trovo uno specchio e Potter di fronte, con un sorriso ebete ma malinconico allo stesso tempo. Ha ragione, deve essere strano vedersi allo specchio, non essendoci abituato.
<< Te lo ricordi? >> Mi chiede il moro.
<< Ehm... no. >> Si volta guardandomi stranito.
<< È lo Specchio delle Brame. È lo specchio di cui ti ho parlato quando facevamo il primo anno, pensavo che Silente lo avesse distrutto. >> Lentamente mi avvicino e guardando all’interno, m’irrigidisco... come diavolo... ?
<< Che cosa vedi? >> Mi chiede Lenticchia, ma non mi da il tempo di aprire bocca che prende a esultare. << Wow, il mio desiderio non è cambiato, voglio ancora diventare un portiere famoso! >>  Non ascoltandolo, mi concentro su quello che lo specchio mi mostra, cioè me, il vero me, con la Granger, abbracciati in un parco, dove sembriamo felici e... innamorati.
<< Quello che vedi nello specchio non si potrà mai avverare, vero? >> I compari si voltano verso di me, ma a rispondermi è Potter.
<< Dipende. Che cosa vedi? >>
<< Devo andare via. >> Non gli rispondo, non serve che lui sappia qual è il mio più grande desiderio. E non è nemmeno giusto che quello stupido specchio m’illuda in questo modo.
 
<< Oh, Malfoy è tornato se stesso e a mani vuote. >> Nota Blaise, una volta entrato in camera.
<< Ti sbagli, ho trovato le mie prove. >> Dico alzando un diario che era nascosto nel baule della Granger.
<< Uh, bene. >> Si siede accanto a me. << Anche lei è innamorata di te? >> Tentenno ma alla fine, dopo un sospiro, scuoto il capo.
<< Innamorata no, ma mi pensa spesso. Mi menziona parecchie volte in questo diario. >>
<< Bene, allora devi solo dichiararti. >> Sgrano gli occhi.
<< Cosa? >>
<< Non fare il finto tonto, lo so che hai capito. >>
 
<< Granger? Possiamo parlare? >> Che vergogna, io, Draco Malfoy, davanti al tavolo dei Grifoni a chiedere alla loro Regina se mi dona un po’ del suo tempo! Impiccatemi! Deve essere un incubo.
Nel corridoio, fuori dalla sala grande, cerco di scacciare l’imbarazzo e l’ansia.
<< Questo è tuo. >> Le porgo il diario e la vedo sgranare gli occhi, ma non fiata, non mi guarda trucemente, sta aspettando che io dica altro.
<< Non dovevo prenderlo ma avevo bisogno di capire se tutto questo trambusto che c’è in me, ci fosse anche in te. >> Aspetto che apra bocca, ma nulla.
<< Sarai sicuramente incavolata ma... ti prego, dammi una possibilità, una possibilità di farti vedere e di far vedere agli altri che in me c’è del buono, del buono che tu hai potuto intravedere in poche ore. >>
<< Che cosa vuoi Malfoy? >> Chiede a testa bassa e con la voce spezzettata.
<< Te l’ho detto: che tu mi dia una possibilità. Sono stufo di sognarti e non averti. E io ottengo sempre quello che voglio. >>
<< Non sono un premio, né tantomeno una delle tue bamboline. >>
<< Lo so. Permettimi di dimostrartelo... >>
Con il cuore in tumulto, attendo d’incontrare i suoi occhi, quando alza finalmente il viso, smetto di respirare per l’ansia. I suoi occhi sono lucidi ma bellissimi, e vedere i denti che tormentano le sue labbra, mi fa andare il sangue al cervello.
Con un solo movimento del capo, mi fa tornare a respirare.
<< Sì? >> Chiedo emozionato mentre le sue labbra si aprono in un sorriso.
<< A una sola condizione... tieni giù le zampe dal mio diario. >> Alzando gli occhi al cielo, annuisco e faccio la mia promessa. Impacciati, ci avviciniamo l’uno all’altro fino ad abbracciarci e chiudendo gli occhi, ispiro il suo profumo.
Sì, adesso la strada sarà in discesa...

   
 
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