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Autore: Remedios la Bella    12/06/2011    1 recensioni
Visto che ci sono troppe Miharu x Yoite, ho pensato di cambiare le cose e di mettere in campo Raimei e Kouichi, che lo meritano profondamente. A due anni dall'ultima volta che lo Shinrabansho si è manifestato, un nuovo pericolo incombe su Nabari, ma stavolta il bersaglio non è Miharu ... E dentro al cuore di Kouichi, nasce qualcosa oltre al desiderio di Morire ... Amore? beh .. basta scoprirlo! Basti sapere che quel sentimento sarà ricambiato in qualche modo da una bionda samurai ..
Basta ho detto troppo! Godetevi la mia storia!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Koichi Aizawa, Raimei Shimizu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona lettura! E grazie a chi mi legge e recensisce!

Invito al rischio
 
Miharu, Kouichi e Raimei camminavano da un bel po’ nei sotterranei dell’istituto. Davanti stava Miharu, che conosceva a menadito la scuola, con una torcia elettrica in mano, gli altri due dietro di lui. Raimei teneva appesa al collo la chiave che poche ore fa la dolce signorina Oda le aveva dato. Le pareti era attraversate da tubature gocciolanti, e ogni tanto le gocce d’acqua pizzicavano il volto dei tre esploratori. Un odore di chiuso e di muffa impregnava quel luogo. Sinceramente, tutti e tre avevano lo stesso pensiero in testa; Prima avessero trovato quella tecnica, meglio sarebbe stato sia per le loro narici e per il loro bene.
“ Siete sicuri che la stanza si trovi qui sotto?” chiese Miharu, leggermente scocciato e stanco della ricerca.
“ Si, ne sono certa …” rispose la ragazza: “ l’aveva letto su un rotolo in casa di Fuma un po’ di tempo fa … non possiamo sbagliare!”
“ Sarà, io non vedo niente …” Mugugnò Kouichi.
“ Dubiti delle mie capacità?” Raimei lo trafisse con lo sguardo, e non solo perché aveva osato contraddirla; guarda caso quel giorno lui sembrava più carino del solito. Lenti a contatto e camicia sbottonata. Decisamente affascinante. Lui rimase di sasso.
“Io? Non oserei mai!” rispose in tono sarcastico: “ Dico, la memoria può anche far cilecca … non trovi?”
“ Se io ricordo che fosse qui, vuol dire che è qui!” Raimei sbottò, e per poco non estrasse la Gamon arrabbiata, si puntò davanti a Kouichi, bloccandogli il passaggio.
“ Non scaldarti!”
“ Sono calmissima! Odio solo chi mi contraddice!” Era leggermente furibonda, si arrabbiava facilmente. Ma qualcosa riuscì a calmarla … chissà cosa!
“ Sai che sei davvero carina quando ti arrabbi?” Esclamò all’improvviso quel furbone di Kouichi. Lei arrossì, e fece una faccia buffa come per dire “Tanto non mi incanti”, anche se ormai lo aveva già fatto.
“ Non cambiare discorso!” Provò a dire, ma ormai si era persa in quei due occhioni rossi: “Non posso aver sbagliato …”
“ Permalosa!” l’abbracciò all’improvviso, e le sciolse la coda con la quale si era legata i capelli quella mattina. Lei provò a respingerlo, ma debolmente e quasi accettando quella condizione affettuosa.
“ Uffa … mi dai ragione o no?”
“ Ma certo, scherzavo, e ci sei cascata …” Le sussurrò dolcemente.
“ Ti ammazzerei volentieri …”
“ Non puoi.” Rise e le baciò la guancia: “ Ora andiamo, Miharu ci aspetta.”
Nel mentre il ragazzino dello Shinrabansho era avanzato di un bel po’, e svoltato l’angolo a destra dell’intrico di labirinti dei sotterranei si accorse di qualcosa: Notò che vicino alla porta che conduceva a uno dei tanti ripostigli, c’era come una fenditura, che da lontano non si sarebbe mai potuta notare.
“ Ehi, voi due!” Urlò sorpreso cercando di attirare la loro attenzione. Loro recepirono il messaggio e corsero dall’amico, che nel mentre esaminò il bucherello verticale e sottile della parete.
“ Secondo voi può essere la serratura?” Chiese incuriosito. Kouichi si avvicinò alla parete, e iniziò a picchiettare con le nocche delle mani affusolate.
“ Che vuoi fare?” chiesero gli altri due.
“ Se quella è veramente una serratura, la parete dovrebbe suonare in modo diverso rispetto al resto dei muri, perché c’è il passaggio …” spiegò. Continuava a picchiettare, ma la parete sembrava normalissima a tutte le altre. Stava per dire che quel buco era un semplicissimo buco, quando notò che la fenditura era a un’altezza troppo strana; la gente doveva piegarsi per poterci infilare qualcosa, infatti Miharu era accovacciato.
“ Miharu … prova a picchiettare lì in fondo …” Chiese Kouichi, insospettito.
Miharu fece come gli disse Kouichi: Iniziò a picchiettare sotto la piccola fenditura sulla parete male intonacata dei sotterranei. Raimei era sporta in avanti per ascoltare se la parete rimbombasse. In effetti, appena Miharu picchiettò a pochi centimetri a destra della fenditura, si sentì come un vuoto nella parete. Vene confrontato il suono con quello della parete normale. Si notò la differenza.
“ Che vi dicevo io?” Esclamò orgogliosa e felice Raimei. Kouichi la guardò teneramente.
“ Esagerata …” Borbottò.
“ Ti ho sentito …” lo rifulminò con lo sguardo.
“ Raimei la chiave.” A Miharu non importava dei loro litigi insulsi, per lui l’importante era uscire da quel posto maleodorante.
“ Subito.” La ragazza si sfilò la chiave dal collo e la porse in mano a Miharu. Lui la infilò nella famosa fenditura, e la girò verso destra, come le era stato indicato dalla stessa Raimei poco prima. Uno scatto sordo. I tre si ritrassero dietro. Improvvisamente nella parete fu come se si aprisse una porticina, la parete si spezzò lungo linee ben definite a forma di rettangolo, e si sentì qualcosa spostarsi. L’anta che si era formata si alzò come una finestra scorrevole.
I tre erano rimasti indietro a guardare quello che era appena successo davanti ai loro occhi. Appena si formò quell’apertura, Kouichi avanzò e si chinò abbastanza per poter guardare dentro il buco.
“ Vedo qualcosa …” disse, tendendo il braccio per afferrare l’oggetto.
Lo tirò fuori; Era proprio il rotolo della tecnica Superiore. Orlato di rosso, un po’ ricoperto di polvere ma ancora intatto. Un sigillo di colore verde a cera lo teneva chiuso.
Miharu e Raimei si avvicinarono: “ Così sarebbe questo! Bene …”
“ Ora non ci resta che portarlo a Fuma, lui saprà cosa fare …” Disse Miharu.
“Ih!” Esclamò Raimei spaventata all’improvviso. Aveva sentito un fruscio.  Si voltò di scatto, e trasse un sospiro di sollievo nel vedere che era solo un topo. Il roditore sgattaiolò spaventato anche lui.
“ Usciamo di qui, prima che tu muoia  d’infarto!” Esclamò scherzoso Kouichi. Raimei mise il broncio ma annuì. E i tre, con il rotolo in mano, rifecero la strada per tornare in superficie.
Giunsero finalmente alla luce del sole.
“ Davvero un postaccio.” Miharu era sollevato di non dover più stare lì: “ Bene, io vado. A dopo!” Disse,salutò i suoi amici agitando la manina e si allontanò verso l’entrata della scuola, che in quel giorno era chiusa per festività. Ecco perché avevano potuto approfittare ed entrare indisturbati.
I due ricambiarono il saluto: “ Poverino, lo abbiamo dovuto trascinare lì sotto!” Disse piano Raimei felice.
“ Già … sarà meglio andare ora.” Concluse Kouichi e anche loro due uscirono dall’edificio. Il loro taxi era fermo a pochi passi da lì. Il conducente, un giovane ragazzo dall’aria gentile, con una leggera barbetta bionda, li aspettava poggiato al suo taxi nero.
“ Scusi se l’abbiamo fatta aspettare signore!” Disse di fretta Kouichi.
“ Nessun problema!” Disse gentilmente l’altro: “ A proposito …” sì estrasse dalla tasca qualcosa: “ Questi sono per voi due.” E porse l’oggetto a Raimei. Era una busta. L’apri, dentro ci trovò dei biglietti. Immaginate solo di cosa si trattasse.
“ Oh santo cielo … chi glieli ha dati?” Chiese preoccupata. Il conducente alzò le spalle.
“ non ho idea di chi fosse. Si è avvicinato a me, e mi ha detto di dare questi, indicando i biglietti, a voi due. Ricordo solo che teneva un topo in mano! Disgustoso, li ho presi annuendo e poi se ne è andato.”
“ Un topo?” Raimei rimase sconcertata da quel particolare. Lei era stata proprio spaventata da un topo poco prima .. che la cosa fosse collegata?
“ Beh .. grazie lo stesso signore. Ci può accompagnare alla stazione?” Chiese gentilmente Kouichi, non meno sospettoso della ragazza.
“ è Il mio lavoro.” Disse cordialmente il tassista. Aprì la portiera della macchina e fece entrare i due. Durante il viaggio, Raimei rivelò a  Kouichi il motivo del suo sconcerto. Lui non disse niente, ma si limitò ad assumere uno sguardo pensieroso. Nel mentre, un uomo con un cappotto molto scuro teneva tra le dita un topo dal pelo liscio, e lo accarezzava: “ Ottimo lavoro Baka. Ora inizia il divertimento.” Sghignazzò. Il topo squittì festoso e si lasciò accarezzare dalle ditone di quell’uomo.
I due avevano quello che cercavano, ora bastava attendere il momento propizio. O forse sarebbero state loro le prede della caccia?  
   
 
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