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Autore: sundayrose    12/06/2011    8 recensioni
"Entrai di corsa in casa e scartai frenetica il pacchetto che avevo appena comprato. Mi precipitai in bagno senza neanche togliere la giacca e attesi.
2 minuti.. era quello il tempo necessario. 2 minuti che potevano cambiarti la vita.
Mi guardai riflessa nello specchio senza avere il coraggio di appurare quello di cui ormai ero certa. Con uno sforzo enorme abbassai lo sguardo sul test e quello che vidi mi lasciò intontita per un attimo. 2 linee rosa: ero incinta,aspettavo un figlio da Harry!!"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nel suo mondo
 
Draco aprì gli occhi a fatica, era come se qualcuno gliel’avesse incollati con il magiscotch. Quella luce accecante poi non aiutava per niente.
Sentiva un dolore fortissimo al petto,come se avesse le costole rotte,ma non ricordava di aver fatto e botte con nessuno di recente.
Anche la parte sinistra del suo viso era infuocata. Forse aveva ricevuto uno schiaffo da qualcuno. Non se lo ricordava.
Aveva un senso di nausea terribile alla bocca dello stomaco e la sensazione di essere appena sceso dalle montagne russe. Perché si sentiva in modo così strano?
Riuscì finalmente a spalancare gli occhi e quello che vide lo sorprese.
Che cosa ci faceva lui in un campo fiorito? Non ricordava di esserci mai stato in vita sua.
Vita.
Quella non era la sua vita, non era il suo mondo. Era forse morto?
No,non poteva essere. Se lui fosse morto non sarebbe andato di certo in paradiso, sempre se un prato di gigli bianchi potesse definirsi paradiso.
Cercò di mettersi in piedi non senza sforzo,le gambe gli tremavano e la testa gli girava. Alzò gli occhi al cielo,il sole era accecante e non c’era nemmeno una nuvola. Di sicuro non era in Inghilterra.
Si guardò intorno curioso,quella situazione era tremendamente strana,anche perché una parte di lui diceva che non doveva trovarsi lì in quel momento,che quello non era il suo posto.
Cercò di ricordarsi i momenti precedenti al suo risveglio in quel luogo,ma l’unica cosa a cui riusciva a pensare era il dolore acuto al petto. Si guardò,ma non aveva né ferite né lividi.
C’era qualcosa di cui doveva ricordarsi,qualcosa di importante. Ma per quanto ci provasse non ci riusciva. Era come trattenere l’acqua con le mani,quando pensi di esserci riuscito lei scivola sempre via.
Scrutò l’orizzonte in cerca di vita,non poteva mica essere il solo in quel maledetto luogo. Ma vide soltanto un albero in lontananza,tutto il resto del paesaggio era uguale.
Decise di dirigersi lì,almeno si sarebbe riparato da quel sole bruciante. Poi avrebbe deciso cosa fare.
Si incamminò lento ma deciso verso quell’unico punto di riferimento. Ma sembrava che più si avvicinasse,più l’albero risultasse lontano.
Camminò per quelle che gli parvero ore,o forse giorni,non poteva dirlo visto che il sole brillava imperterrito sempre nello stesso punto.
Quando finalmente arrivò a pochi metri dalla quercia secolare si accorse che c’era qualcuno ai suoi piedi.
Era una ragazza,dai morbidi boccoli castani e con la pelle chiara, intenta a cogliere le uniche rose rosse presenti in quel campo. Stava seduta a gambe incrociate sull’erba e gli dava le spalle.
Quella visione fu come un Deja-vu per lui,sembrava che avesse vissuto precedentemente quel momento,forse in un’altra vita.
Lui si avvicinò di più,cauto,mentre la ragazza,ignara della sua presenza, si girò quel tanto per fargli intravedere il profilo del suo viso.
Quella visione sprigionò dentro di lui un vortice di emozioni indescrivibili: tenerezza,amore,senso di protezione,impotenza,frustrazione,rabbia, paura.
Si ricordò di tutto,di tutta la sua vita, grazie a lei. Delle molteplici volte che l’aveva umiliata in quegli anni; di quando si era accorto di provare qualcosa per lei; di quando aveva rischiato di morire, nella battaglia contro Voldemort; di quando l’aveva vista entrare nella Sala Grande con il pancione; di quando aveva parlato con lei teneramente sotto quell’albero; di quando l’aveva baciato,donandogli una forza che non credeva di possedere; di quando l’aveva vista agitarsi in quel letto, che era la sua prigione e la sua protezione; dello scontro con Ginny; della sua morte.
Allora era morto davvero. Si ricordava benissimo di quando Ginny aveva scagliato l’Avada Kedavra contro di lui, non c’è scampo da quell’incantesimo.
Ecco cos’era quel dolore acuto al petto, la maledizione senza perdono era ancora dentro di lui. L’aveva preso e portato in quel luogo incredibile,così lontano dalla sua vera vita.
Ma allora,anche lei era morta se si trovava lì.
Quella maledetta Weasley aveva vinto,aveva messo fine alla sua vita per una stupida gelosia,per uno stupido senso di onnipotenza. E ora era lì, con lui, di nuovo insieme.
Ma,chissà se lei lo sapeva.
Si avvicinò ancora,lentamente,finchè non resistette e la chiamò.
- Hermione.- 
Lei si girò di scatto,sorpresa. Ma nel momento stesso in cui Draco vide i suoi occhi capì che non era lei.
Era identica ad Hermione. Stesso viso,stessa corporatura,stessi capelli, stesso sguardo forte. Ma gli occhi color nocciola,che Draco tanto amava in Hermione, non erano presenti in quella ragazza.
Aveva gli occhi verdi. Non poteva essere lei.
La ragazza si alzò immediatamente e girò la testa da una parte all’altra,forse per vedere se ci fosse qualcun altro.
- Che cosa ci fai tu qui?- aveva gli occhi socchiusi e il suo tono non prometteva niente di buono. Sembrava furiosa. – Questo non è il tuo posto. Come ci sei arrivato?-
Draco non sapeva cosa dire. Quella situazione era troppo per lui. Non solo era morto e si trovava in un luogo impossibile,ma l’alter ego di Hermione era anche arrabbiato con lui perché,a quanto pare, la sua anima si era catapultata nel mondo sbagliato.
La sosia di Hermione lo guardava con le braccia incrociate e con un cipiglio severo.
Draco pensò che assomigliava terribilmente a quella vera.
- Chi sei tu?- quella domanda gli uscì spontanea,voleva sapere chi fosse quella ragazza così simile ad Hermione,eppure così diversa.
- Oh no,le domande le faccio io. Come diavolo hai fatto ad arrivare fin qui? Questo è un mondo protetto,un mondo privato, dove tu non centri assolutamente niente. Se tu sei riuscito ad entrare vuol dire che anche altri possono farlo e io non posso permetterlo.- L’altra Hermione si passò una mano sulla fronte, arrabbiata e spaventata allo stesso tempo. – Te ne devi andare,ora. Questo posto non è per te.-
- E come faccio?- Draco era perplesso.
- E io che ne so? Sei tu che sei arrivato fin qui,torna come sei venuto.- La sosia cominciava ad irritarsi decisamente.
- Ma io non so come ci sono arrivato. So solo che prima di svegliarmi qui sono morto,quindi questo deve essere il mio paradiso. Però,anche se ho sempre pensato che il mio paradiso fosse Hermione,ritrovarmi qui la sua sosia isterica non mi fa certo piacere.- Draco disse queste parole tutte d’un fiato,risentito.
Lei lo guardò con uno sguardo indecifrabile per un po’. Poi,senza alcun preavviso, scoppiò in una risata fragorosa,fino a piegarsi in due e con le lacrime agli occhi.
- Cosa c’è da ridere?- Draco era ancora più offeso.
- T.. tu pensi che questo sia l’aldilà?- chiese lei ancora scossa dalle risate.
- Perché, non è così?- Draco cominciava ad essere confuso.
- Oh mio dio, pensavo fossi più intelligente!- Si asciugò gli occhi e scosse la testa ancora divertita.
- Perché,tu mi conosci?- Non ci stava capendo più niente.
- Certo che ti conosco. E a dir la verità non mi sei mai piaciuto.- disse lei ricomponendosi.
- Bè, credo che la cosa sia reciproca.- Draco era irritato e confuso. Chi era quella tizia? Cominciava a dargli sui nervi sul serio. – Come fai a conoscermi?-
- Non credo che questo ti interessi.- disse lei dandogli le spalle e abbassandosi a prendere le rose che aveva lasciato per terra.
- Mi vuoi dire almeno che posto è questo?-
- Credo che non ti riguardi nemmeno questo.- rispose lei,ancora di spalle.
- Mi riguarda eccome visto che ci sono anch’io.-
Lei si girò e lo guardò negli occhi. – Questo è stato un terribile errore, a cui dobbiamo rimediare immediatamente. Tu non puoi stare qui.-
- Questo l’avevo capito,lo stai ripetendo fino alla nausea.-
- Non fare tanto lo spiritoso,tu non sai quanto sia grave la situazione.- disse lei alterandosi.
- Se tu mi spiegassi,forse capirei anch’io.- Draco era esasperato.
- Non posso. Questo non è il tuo mondo, è il suo. Solo lei può entrarci. Tutto questo è stato creato solo per lei.-
- Lei chi?- chiese confuso,ma ad un tratto capì.- Hermione, vero?-
La ragazza annuì.
Draco era spaesato. Quello era il mondo di Hermione. La sua protezione. – Come ho fatto io ad arrivare fin qui?-
- E’ quello che mi sto chiedendo da quando ti ho visto.- Disse lei preoccupata.
- Ma io sono morto. E se questo è il mondo di Hermione vuol dire che è morta anche lei.- Cercava di darsi una spiegazione. Ma più cercava di ordinare le carte,più queste si mischiavano.
- Stai tranquillo,lei è viva e vegeta. E anche tu.-
- Ma come è possibile? Ginny mi ha ucciso. Mi ricordo perfettamente il suo Avada Kedavra. Mi fa ancora male il petto nel punto in cui mi ha colpito.-
- Un’altra cosa da chiarire,ma penso che le due siano collegate.- disse lei,pensierosa.
- Che vuoi dire?- chiese curioso.
Quella sospirò e cercò di trovare le parole giuste per spiegargli. – Tu non sei morto e in qualche modo,non so come, sei finito qui,nel mondo di Hermione, nella sua protezione. Questo vuol dire che in qualche modo siete collegati. Non fraintendere non è l’amore che vi lega,non ne sarei affatto felice.- Disse lei schietta.
Draco alzò un sopracciglio. Chi si credeva di essere quella per essere contraria ai sentimenti di Hermione? Sempre se Hermione avesse dei sentimenti per lui.
- E allora cosa è che ci lega?- chiese lui,evitando di fare storie per la frase precedente.
Lei sembrò pensarci,poi il suo viso si illuminò. – No! Oh no no no,come ho fatto ad essere così stupida?- Andava avanti e indietro con le mani tra i capelli disperata.
- Cosa?- Chiese lui perplesso.
Lei si fermò e lo guardò, stupita che non avesse ancora capito. – Tu hai la sua protezione.- Disse lei in tono ovvio. – Quando vi siete baciati è successo qualcosa. C’era magnetismo tra di voi e io non ho potuto fermarla. Era impossibile come tentare di separare due calamite. Ma ci dovevo riuscire, non potevo permettere che facesse quell’errore,allora ho usato tutta la forza di cui ero capace per dividervi. Però troppa forza si è sprigionata da me e sono rimasta debole. Per questo dopo lei è stata così vulnerabile. La forza che ho usato si è trasferita in te. Tu sei vivo grazie a me.-
Draco era sempre più confuso. – Quindi ti dovrei ringraziare.-
Lei lo guardò con occhi truci. – Non capisci. Quel bacio non doveva mai accadere. Per colpa tua ora lei è in gran parte senza protezione,per questo non riesco mai a distruggere queste del tutto.- Disse riferendosi alle rose.
- Ma chi accidenti sei tu? La sua coscienza? O un angelo custode un po’ troppo invadente e impertinente? Se tu non ci avessi diviso ora non avresti questo problema.- Disse lui risentito.
- Si e mi sarei liberata di te definitivamente.- Disse lei acida.
- Oh ma come siamo gentili.- Rispose Draco,sarcastico.
-Non è il momento di litigare ora,dobbiamo trovare il modo di trasferire la protezione che è dentro di te in lei. Altrimenti non ha scampo.- La sosia era disperata. – Tranquillo non morirai,ormai sei salvo, ti risveglierai quando anche lei si risveglierà.- Disse lei,rispondendo alla domanda interiore di Draco.
- E come facciamo a fare questo trasferimento?-
Lei non rispose subito,era intenta a guardare le rose che aveva in mano. Poi alzò lo sguardo al cielo e lo abbassò sul prato. – E’ troppo tardi.-
Draco seguì il suo sguardo e vide che pesanti nuvoloni neri stavano addensandosi nel cielo. Poi guardò giù e si accorse che i gigli bianchi nel campo si stavano trasformando rapidamente in rose rosse. L’odio era riuscito a penetrare nuovamente la barriera.
- NO. Non permetterò che accada.- La sosia di Hermione si inginocchiò e stese le mani sulle rose. Tutto il loro potere,tutta la loro forza,tutto l’odio si trasferì in lei.
Draco poteva vedere la magia oscura che passava dai fiori a lei. Ora ne era completamente invasa.
Le nuvole si diradarono. I fiori scomparvero. Tutto stava scomparendo intorno a lui. Non c’era più bisogno di protezione,perché non c’era più odio intorno.
Ora era tutto dentro di lei.
Prima di scomparire,Draco la vide aprire gli occhi,rossi come il sangue.
Non era più lei.
Li aveva salvati,sacrificando se stessa.
Nello stesso momento in cui tutto scomparve, Draco e Hermione si risvegliarono contemporaneamente.
 
NOTE DELL’AUTRICE:
Ciao a tutti! Eccomi qui,più presto del previsto,a presentarvi il dodicesimo capitolo.
Vi eravate spaventati per la morte di Draco,eh? Si che sono cattiva ma non così tanto!
Allora,qui Draco è nel mondo di Hermione e, come avete visto, non è morto grazie alla sua protezione.
Ma adesso cosa è successo alla “sosia di Hermione?”
Vi ricordate le parole di Silente?
Bene. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Al prossimo. Baci baci. 
  
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