Altre chiacchiere (You choose you
learn)
Dalla
strada, il vociare delle persone, misto ai rumori di Diagon, si levava fin
sopra l’edificio, e poi più su, fino a scomparire nel cielo.
Non
c’era una nuvola, soltanto una moltitudine d’uccelli in lontananza.
Estate
era estate, e si respirava quella classica aria che,
unita alla temperatura ed all’effetto del sole, regalava quella sensazione di
serenità e calma che alla giovane maga dai capelli rossi ricordava Hogwarts e i
pomeriggi trascorsi all’aperto dopo le lezioni.
La
strana coppia era rimasta seduta ad osservare il panorama; entrambi i ragazzi
persi nei propri pensieri.
- Vieni spesso quassù? -
Era stata Ginny ad interrompere il
silenzio, senza per questo spostare lo sguardo verso il giovane seduto al suo
fianco.
La reazione di Malfoy era stata la
medesima; si era ritrovato semplicemente a rispondere. – Prima. – Vi era stata
una breve pausa, in cui la maga aveva rivolto gli occhi al giovane. Draco non
aveva dato segno di avere notato la cosa.
Ginny era tornata ad osservare davanti
a sé.
- Era da un po’ che non lo facevo… -
La ragazza aveva aspettato un attimo,
prima di rispondere. - Non ti ho mai visto. –
Era una strana situazione, non
spiacevole ma strana. Solitamente, quando si trovavano
nella stessa stanza, né l’uno né l’altro riusciva a rimanervi per più di
qualche minuto; si trattava di dividere il proprio spazio con un estraneo, non
era oggettivamente un problema in sé, semplicemente non era contemplato. Poteva
essere perché non avevano nulla in comune, o perchè non avevano niente da dirsi
e nessuna ragione per la quale parlare.
Era un po’ come mescolare acqua e olio, acqua e
olio non si odiano, soltanto, non legano.
Ora invece…
Aveva rivolto un rapido sguardo verso
Malfoy con la coda dell’occhio.
- Beh, potrei dire lo stesso di te… -
E poi era avvenuto un fatto strano, i
due avevano parlato contemporaneamente. – Incantesimo di Guardia. –
Nonostante tutto, al momento, nessuno
dei due era rimasto stupito, entrambi avevano avuto lo
stesso pensiero immediato: “sì, era un incantesimo banale”, ed avevano
liquidato la cosa.
- Sembra che abbiamo
avuto la stessa idea… - Malfoy si era limitato a commentare col medesimo
tono indifferente - …ma poi non c’è da stupirsi è un incantesimo che- -
- …più che normale lo- -
Era accaduto di nuovo con la seconda
parte della frase. - …conoscono anche
gli inetti. -
I due si erano voltati simultaneamente.
Ma cosa…
Entrambi, per mezzo secondo, avevano assunto la stessa aria confusa. Malfoy era stato il
primo a liberarsene ed a tornare ad osservare il panorama; se la cosa l’aveva
sorpreso per un tempo maggiore, non l’aveva dato a vedere.
Ginny si era fermata un istante sul
profilo del mago, prima di volgere il viso a lato con aria stranita. Aveva
sbattuto un paio di volte le palpebre e sporto le labbra; le mani abbandonate a
peso morto sulle ginocchia.
Questa era bella…
Accanto all’espressione buffa si era
affiancato uno strano sorriso parzialmente divertito e parzialmente
compiaciuto. Certo che ne accadevano di cose bizzarre…
…aveva appena terminato di pensare che
non avessero nulla in comune.
Meglio non indagare oltre, la vita era
già abbastanza strana senza aggiungere questo tipo di coincidenze, perché
bisognava chiamarle col loro nome “coincidenze”, che avrebbero spinto un qualsiasi
spettatore esterno al suicidio, ma pur sempre coincidenze.
Avere qualcosa in comune con Draco
Malfoy, forse avrebbe avuto qualche effetto su Ron, (in negativo), lei lo
trovava unicamente…“insolito”.
Draco aveva parlato di nuovo e Ginny
era stata colta alla sprovvista. - Non ti riuscirà… -
- Come? – In realtà prima non gli stava
prestando attenzione. Aveva voltato nuovamente il capo, aggrappandosi alle
ginocchia senza uno scopo preciso; Malfoy questa volta aveva seguito il suo
sguardo. - Il piano. –
Ginny aveva corrugato la fronte, e il
mago aveva ripreso ad osservare davanti a sé.
– Non ti riuscirà. – Aveva ripetuto.
La giovane maga si era stretta
maggiormente alle proprie gambe e, continuando a guardare il ragazzo, aveva
roteato gli occhi. – Beh… - Le sue iridi si erano illuminate, ed il risultato
era stato una specie di sorriso determinato. - …io sono convinta del contrario.
– In fondo che voleva saperne lui, no?
Malfoy si era voltato di nuovo. –
Potter ama
Lo aveva fissato un momento, ma aveva
mantenuto il proprio atteggiamento. – Sì beh, può darsi… - Vi era stata una pausa; la giovane aveva scrutato attentamente
nello sguardo del ragazzo come per capire qualcosa, infine aveva sorriso. - …tu
non riesci proprio a capire che cosa Harry possa aver visto in me, vero? –
- Se vuoi che
sia brutale…potrà sembrare scortese e poco delicato… - Aveva sollevato le
sopracciglia. “Vuoi che sia onesto, giusto?” – Francamente no.
-
Le era scappata una specie di risata. -
No, è ok Malfoy…per me è lo stesso.
–
L’espressione scettica del giovane era
valsa più di mille parole. – Prego? -
Ginny non aveva perso il sorriso. -
Specifico: sarà pur sempre mia amica, ma nemmeno io riesco
a capire cosa Harry veda in Hermione, per questo ho chiesto il tuo aiuto. –
Trovava incredibilmente difficile
seguirla.
- E a cosa ti
sarebbe servito il mio aiuto di grazia? –
- Beh, avrei avuto una nuova
prospettiva da cui partire. –
“Totalmente inutile”. Era stata la
riflessione di Malfoy.
- E avere una
nuova prospettiva come farà il miracolo? –
- Ok, lo ammetto, onestà per onestà, non ho ancora elaborato una
strategia precisa…sono più brava nell’improvvisazione. –
Il mago aveva corrugato la fronte. -
Rispondi mai alle domande al primo colpo? –
Ginny aveva scosso il capo, ignorando
deliberatamente il commento e rispondendo alla domanda. – Malfoy, non stavo
cercando un modo per farlo ingelosire o qualche abbietto e spregevole trucchetto se è questo che hai pensato. –
A
no?
Shhhhhhhhh!
– Guarda, ok,
ammetto che la tua inspiegabile abilità nel distrarre Hermione sarebbe potuta rientrare nell’equazione, ma in realtà quello
che mi interessava era capire, e, una volta inquadrato il problema, passare al
contrattacco…mica fare qualcosa di strano
e perverso…le solite cose, cercare di mettersi in buona luce, apparire al
meglio, e questo, per quanto sia raccapricciante… -
E in quel momento l’appellativo “lingua
lunga” si era presentato nuovamente nella mente del giovane, anche se con
blanda trascuratezza e non con irritazione, sì insomma si era tratto di un
semplice pensiero senza secondi fini: era sul serio possibile per qualcuno
parlare tanto senza fare una pausa per respirare? Avrebbe potuto tenere il
tempo…
- …e
tremendamente mortificante… -
“Sì, tremendamente.” Era stato il
pensiero del mago.
In fondo non era irritante, doveva
ancora capire che cos’era. Aveva uno strano modo d’illustrare i fatti che quasi
“intratteneva”.
Esternamente, Draco non aveva
manifestato una qualsiasi emozione.
Forse era per via del tono di voce così
da “è la cosa più naturale del mondo”, sembrava che per lei il ragionamento
fosse nitido e cristallino.
- …in ogni piano di riconquista che si
rispetti, comporta una spolverata al look,
all’immagine e al vestiario. Inquadrare
Hermione significa capire che cosa gli piace di lei e correggere il tiro. –
Ah.
Ecco.
- Che tradotto in altri
termini significa: trappola.
In parole povere si tratta di un inganno. Non credo che cambiare per rispondere
alle esigenze di qualcun altro sia una gran soluzione,
lo trovo patetico e il risultato è soltanto una pallida imitazione
dell’originale. –
- Pallida imitazione eh? Merlino ti risulto così priva di attrattiva…e comunque, chi ha mai
parlato di cambiare? Nessun cambiamento, o almeno nessuno
rilevante. Dimentichi che prima di stare con lei è stato con me. Cercare di
piacergli non mi sembra un inganno, Harry mi conosce, sa che non sarò mai come
Hermione, ciò non significa che non possa farle
concorrenza nei limiti di quello che sono. –
- Un filo di fondotinta, per quanto
fastidioso, non trasforma una persona. In pratica punterai sul tuo aspetto e
sul fatto che Potter per quanto “magnifico”, sia
sempre un ragazzo. –
In realtà non era particolarmente sorpreso
dal ragionamento, era la classica argomentazione da “donna”, un po’ deludente
che fosse caduta proprio su quello, quando aveva appena decretato che in fondo
non si trattava della più insopportabile delle compagnie. D’altronde che si
aspettava? In realtà niente, a parte che forse, conoscendo il fratello e i
precedenti, avrebbe dovuto immaginarsi qualcosa di simile…
L’unica cosa “strana”, se così poteva
essere definita, era il non aver parlato neppure una volta d’amore. Per aver
sempre rincorso Potter come un cagnolino se n’era uscita con un’analisi
piuttosto freddina della cosa.
- Cosa curiosa: in tutto questo non ti ho sentito parlare nemmeno una volta di sentimenti. –
Ginny era sembrata divertita; aveva
sorriso alla “si vede che non mi conosci”. – Perché quella è
la parte scontata. È ovvio che io ho dei sentimenti per lui e probabilmente
lui ne ha per Hermione, ma io non sono una grande
sostenitrice del “l’importante è che lui sia felice”, inoltre so per certo di
poterlo rendere felice, e per quanto tu lo possa trovare inconcepibile so che
mi ama. Non guardarmi così…le persone non smettono di amare da un giorno con
l’altro, o significa che non lo sono mai state dal principio, è molto più
probabile che spesso qualcosa o qualcuno si metta in mezzo. Probabilmente Harry
sarà anche innamorato di Hermione, ciò non significa che i suoi sentimenti per
me siano evaporati, semplicemente è diverso. Io per
conto mio sono convinta che si possano amare due persone contemporaneamente,
quello che cambia è il modo e quello che diamo e riceviamo in un rapporto.
Ginny aveva guardato il ragazzo come a
voler dire “Malfoy ti ho scioccato?”.
Il mago, non reagendo in alcun modo,
era tornato ad osservare davanti a sé, distendendo entrambe le gambe. Aveva
scosso il capo internamente. Correzione: era…
…
…insolita; tuttavia restava un fatto…
- Impressionante, ma dimentichi un
dettaglio, se adesso sta con lei è perché vuole stare
con lei. E per quanto io sia convinto che Potter abbia lo
stesso spessore e varietà emotiva della suola di una vecchia scarpa, credo che
ti servirà ben altro che un nuovo rossetto per distogliere la sua attenzione
dalla Granger. L’aspetto è relativamente importante e sopravalutato, non
è detto che ciò che possa rendere bello un viso non nasca da una grande
imperfezione. Io se fossi in te punterei su qualcosa di più concreto e meno
superficiale. Non ti è mai passato per l’anticamera del cervello che ad
attrarlo sia la sua intelligenza? Il suo modo di pensare? I valori per i quali sta in piedi, o anche e semplicemente il fatto di
condividere la stessa passione per qualcosa, che una volta tanto non è uno sport o qualcosa di stupido? - E qui stava parlando di lui o di Potter? E
chi lo sa…
L’espressione della ragazza non era
mutata di una virgola, così come la luce negli occhi.
E se soltanto avesse potuto dire di
conoscerlo, avrebbe persino potuto credere che le stesse dando della stupida,
oltre che, vuota, superficiale…
…wow, no che non sarebbe stato facile
spingerlo ad aiutarla.
Piccolo fatto: lei non teneva
particolarmente alla sua opinione e…stima? Non si sarebbe dannata l’anima pur
di piacergli, poiché l’ultima volta che lei
aveva controllato, lui non era Harry; gli serviva, lo rispettava anche, e
trovava stimolante l’averci a che fare e, poteva
essere a causa di personali tendenze masochiste, era proprio perchè lui non era
interessato in lei.
- Beh…se fossimo
amici Draco Malfoy, mi avresti massacrato. – Ginny aveva sorriso divertita e…divertita. Il tono di voce della maga si era fatto
scherzoso. – Per essere uno a cui non importa e che pertanto non emette
giudizi, anche se sottilmente, mi hai insultato in ogni tipo di modo
insultabile… -
Il giovane mago si era tirato in piedi, e la
ragazza l’aveva seguito con lo sguardo; Malfoy le aveva offerto
una mano per alzarsi e Ginny, con molta naturalezza, l’aveva accettata.
“Conversazione conclusa, eh Malfoy?”
Erano rimasti in piedi, e il giovane si
era infilato le mani nelle tasche.
- Onestà per onestà.
Hai chiesto tu un’opinione. -
- Non sarà che
sarai tu quello un po’ prevenuto…ok, questa storia
non t’interessa, noi non siamo amici e a te non importa farti un’opinione, ma
parlando con me parti dall’idea fissa che non capisci cosa lui veda in me.
Evidentemente ci sarà qualcosa, come ci sarà qualcosa che Hermione vede in te.
–
Senza dire un’ulteriore
parola, il mago aveva girato i tacchi e si era incamminato verso la scaletta di
mattoni. Arrivato quasi al muricciolo, ancora di spalle, aveva salutato
limitandosi a sollevare per aria la mano.
Ginny, con la fronte corrugata, era
rimasta ad osservarlo allontanarsi. La conversazione più lunga della loro vita…
Certo non si poteva dire
che Draco Malfoy si sprecasse in parole o fosse facile da capire. Un’eventuale
collaborazione si faceva sempre più lontana. Sì, sicuro, era interessante, ma
non aveva né tempo né voglia di procurarsi un manuale di lettura anche per
lui…ebbene sì, anche il suo masochismo aveva dei limiti.
Peccato. Iniziava ad avere la
sensazione che ne sarebbe uscito qualcosa di epico o,
se non altro, qualcosa di divertente. C’era uno strano alone di “impermeabilità
a tutto” che lo ricopriva e che sarebbe stato interessante abbattere.
Probabilmente lui si credeva sul serio migliore di lei.
Malfoy, arrivato davanti alla barriera
di mattoni, si era arrestato. Ginny, che
era stata sul punto di voltarsi per recuperare la propria roba, si era fermata
a sua volta, quando aveva parlato.
- I capelli. – Le aveva fatto notare con semplicità.
Vi era stata una pausa; e la maga,
piuttosto interdetta, era rimasta a fissare la sua schiena.
- Solo le bambine li portano ancora
così lunghi. Prima hai parlato d’immagine, no? – Ginny non aveva potuto vedere
il sorrisino che in quel momento aveva incurvato le labbra del ragazzo. -
Ancora non riesco a capire che cosa Potter abbia visto in te, ma posso dirti
ciò che vedo…staresti meglio con i capelli più corti.
-