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Autore: JhonSavor    13/06/2011    1 recensioni
Beh immagino che a tutti, soprattutto ai single, capiti di riordinare casa e di trovare oggetti piuttosto interessanti, che ti rammentano cose, aneddoti o persone particolari; ora, considerate cosa potrebbe trovare un uomo come Arthur B. Kirkland (si avete letto bene), la cui vita non è stata sicuramente delle più normali e tranquille.
Ho messo "Generale", perchè può benissimo contenere diversi generi, dall'azione, al comico, al serio e addirittura al sentimentale XD!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Hetalia: Storie di Nazioni'
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Ritardo! Ritardo! Ritardooo!
Rieccoci qui! Ascoltiamo un po’ che cosa ha da dire il vecchio Arthur, XD!
(tra l’altro ho ripostato il primo perché non mi piacevano alcuni punti)
 
 
L’odore della bevanda si diffuse per tutta la cucina, giungendo fino alle narici dell’inglese: il dolce aroma era un piacere dei sensi e non appena lo sorseggiò si sentì come rinato.
 
Earl Grey
 
Arthur ridacchiò. Si chiese come dovesse sentirsi il vecchio Charles all’idea di ornare con il suo nome una delle più vendute varianti di tè al mondo! Da bravo inglese ne sarebbe più che soddisfatto, ne era sicuro.
 
Appoggiato al tavolo, gli capitò di guardare lo scaffale da dove aveva preso il Grey: poste una di fianco all’altra, vi erano dei contenitori di metallo d’epoca, di buona fattura e riccamente colorati.
Doveva ammettere, orgogliosamente, che la fama della sua passione per la pregiata bevanda orientale non era immotivata: ognuno di quei contenitori recava scritto il nome di una differente tipologia di tè, dal Grey, appunto, al tè nero indiano Assam, al Gunpowder cinese, allo squisito Gyokuro giapponese, al più comune tè Oolong; possedeva anche una buona dose di Matcha che tanto è cara a mister Honda.
Non sia mai che potesse sfigurare davanti al Giappone in persona, nelle occasioni, seppur rare, in cui gli capitava di averlo come ospite! Durante gli anni coloniali aveva anche appreso la cerimonia del tè, per servirlo adeguatamente.
Nella sua versione base e ridotta ovviamente…
La sua attenzione venne poi attirata dalla scritta dell’ultimo contenitore: White Tea
Un ondata di ricordi lo colse leggendo quella scritta.
Il tè Bianco, la più preziosa, rara, costosa variante di tè verde esistente al mondo dalle qualità a dir poco prodigiose, tanto prelibata quanto poco conosciuta in occidente, coltivata nella sola provincia di Fujian, in Cina.
Arthur stesso non ne aveva mai sentito parlare fino a quando, a metà del secolo scorso, non glielo aveva offerto come dono Wang Yao negli anni quaranta.
Alcune malelingue sostennero che quel regalo fu per lo più una presa in giro da parte del cinese data la conosciuta passione dell’inglese per la bevanda, ma in realtà la preziosità di quel dono e la sincera volontà con cui gli fu consegnato si poteva intuire dalla stesso tipo di tè offertogli.
In quell’occasione si erano ritrovati faccia a faccia dopo anni, durante i quali aveva udito voci preoccupanti sulla sua presunta scomparsa, e il sapere che era vivo e vegeto, addirittura pronto ad aiutarlo contro il nemico comune, gli aveva ridato la speranza.
 
Inghilterra rabbrividì al solo ricordo di quel 1940: era sprofondato davvero nell’angoscia più nera. Dopo secoli, un nemico era stato in grado di infondergli una paura cieca e se ne sarebbe stupito del contrario.
Francis era scomparso e dato per morto, l’Unione Sovietica gli aveva voltato le spalle, tutto il continente era ormai sottomesso o alleato delle forze dell’Asse.
 
E lui era rimasto solo. Contro il Mondo.
 
Ricordava ancora il dolce sapore di quel tè. Ricordava come gli riscaldò le viscere, come gli trasmise un senso di pace, come lo fece sentire rinato.
Buon vecchio Cina, pensò l’inglese, è incredibile che nonostante i cattivi rapporti, siano riusciti a formare un intesa, un legame di stima e amicizia.
 
Finendo di bere le ultime gocce rimaste sul fondo della tazzina, Arthur si ritrovò ad osservare che in fondo, loro due, avevano entrambi lo spirito del dominatore, come due leoni di due branchi diversi che si sono ritrovati a lottare per la supremazia.
 
Non vinse nessuno dei due a conti fatti.
 
Si salvarono la vita a vicenda più di una volta al contrario, e la rivolta dei Boxer era solo uno dei possibili esempi.
Forse è stato proprio questo il motivo. Spiriti affini.
D’altro canto cosa avrebbe spinto Yao a prendere le sue difese, le difese di un gajin, uno straniero, come dicono i giapponesi, di un vecchio nemico, contro l’America stessa?
 
Fu in una di quelle occasioni in cui Alfred cercava di mettersi in luce, pavoneggiandosi della forza che aveva ottenuto e denigrandolo, facendolo passare per un idiota
 
“Con che coraggio osi rivolgerti in quel modo ad Arthur?”
Tutti guardarono il cinese sconvolti. Dall’espressione che si era dipinta sul suo viso, Alfred sembrava che avesse visto un fantasma.
“Inghilterra è un vero guerriero, è solo grazie a lui se ancora i nazisti non sono arrivati a puntare le loro armate contro il resto del mondo! Se solo un borioso pallone gonfiato, aru!”
L’americano si riprese, guardando con rabbia l’orientale “What? Come ti permetti di parlami in questo modo? Sono io che vi sto salvando le chiappe, dato che voi non siete stati in grado di prevenirvi per tempo!”
“Taci- urlò Cina con una foga che nessuno si sarebbe aspettato –sei solo un moccioso immaturo che non sa ancora come gira il mondo! Se sei quello che sei lo devi anche a tuo fratello, ingrato che non sei altro!”
 
Un sorriso balenò sul viso dell’Inghilterra: la visione di un America ammutolito e sconfitto a parole era qualcosa di impagabile.
Lavò la tazza e la mise al suo posto per dirigersi nuovamente nella Reading Room.
 
Si ritrovò di fronte alla libreria, reggendo in mano le Historiae di Geoffrey da Monmouth e leggendo alcuni frammenti gli parve quasi di tornare indietro nel tempo. Le verdi campagne della Britannia in cui correva libero, i pacifici villaggi, i volti dei suoi genitori gli comparvero davanti come in un sogno.
Era solo uno scricciolo all’epoca ma data la sua natura ricordava perfettamente, come se la sua mente avesse voluto scolpirglieli nella memoria, l’aspetto dei suoi genitori.
Artorius aveva i lineamenti del viso come scolpiti ma dall’aspetto gentile, gli occhi scuri e i capelli di un marrone ombroso, tenuti volutamente corti, secondo l’uso militare.
Sua madre, Gwenhwyfar come la chiamavano i celti, era bellissima, i suoi tratti erano dolci e morbidi, pelle candida e dei capelli biondo scuro. Amava tenerli legati in una lunga treccia che le scendeva lungo la schiena, fino ai fianchi. Il colore dei suoi occhi erano di un blu, profondi come il mare che lambisce le coste della loro isola.
Suo padre un giorno gli confessò che la prima volta che la incontrò, fu come stregato da quegli occhi,  gli sembrava di perdersi in essi.
Aveva passato dei bei momenti con loro: si ricordava di quando suo padre giocava con lui, quando andavano a cavalcare insieme o a pescare. Da piccolo, le volte che suo padre era bloccato in faccende politiche, passava molto tempo con sua madre e le ancelle di corte; sorrise al ricordo di quelle donne che, per adulare il suo cuore di bambino, gli dicevano che era “bellissimo”.
Il cupo rombo di un tuono bloccò il flusso di ricordi di Arthur che si passò una mano sugli occhi, sentendo un velo di lacrime bagnargli il viso e il cuore che gli batteva all’impazzata nel petto.
Non volendo lasciare che la commozione bloccasse il suo viaggio, decise di spostare la sua mente sua altri due personaggi che sono stati al centro di numerose vicende del ciclo arturiano, trasformati dalla fervida fantasia degli scrittori: Mordred e Merlino.
Arthur avrebbe davvero voluto vedere le facce degli studiosi di Artù se sapessero chi fossero in realtà: Mordred era il luogotenente di Artorius e il più forte guerriero del regno.
Dopo suo padre ovviamente.
Inghilterra ci terrebbe proprio a dirlo: niente fratello di Ginevra, niente nipote di Artù, e men che meno figlio illegittimo nato da un rapporto incestuoso, come certi malati hanno osato pensare!
Il fatto che fosse un cospiratore era vero.
Mordred godeva della fiducia del re e lui stesso lo ammirava. Ma era molto ambizioso e geloso. Arthur scoprì in seguito che Mordred era innamorato di Ginevra e per questo invidiava Artorius nonostante gli fosse amico.
Mordred cercò di eliminare senza sospetti Artorius, abbandonandolo sul campo di battaglia con le sue truppe mentre combattevano una feroce battaglia contro una colonna di Sassoni che si era spinta all’interno del regno. Suo padre vinse per poco e rischiò di morire.
Scoperto il tradimento, i due si affrontarono nella battaglia di Cammlan e Mordred fu ucciso ma anche suo padre pagò a caro prezzo: rimase mutilato della mano destra.
Forse è da li, pensò Arthur, che nacque la storia di lui che perisce in quell’occasione; Artorius era morto come guerriero, menomato della mano che sorregge la spada con cui difendere il regno.
 
Per quanto riguardava Merlino, Arthur dovette ammetterlo, Geoffry e i suoi colleghi si erano particolarmente impegnati: Myrddin era un monaco cristiano di origine irlandese, e che al’interno del chiostro si faceva chiamare Ambrosio.
Arthur ripensando alle incredibili cantonate che erano state scritte, si mise a ridere di gusto.
“Merlino” era un uomo austero ed erudito, un vero monaco che si rispetti, dalla parlantina eloquente ma sincera, dal carattere affabile quando voleva, che fu in grado di conquistarsi la fiducia dei regnanti.
Era un uomo complesso, diverso dagli altri, difficile da gestire e da prendere. Sembrava essere sempre uno, due passi avanti agli altri e aveva una lingua tagliente che sapeva ben adoperare contro i suoi nemici.
Era molto inviso ad alcuni membri della corte, gli esponenti delle antiche credenze erano tra i suoi più accaniti detrattori, ma era anche molto amato.
Inghilterra rimise a posto le Historiae.
Passando di fianco agli autori inglesi, il suo sguardo capitò su “Uno studio in rosso” di Doyle.
Se avesse dovuto fare un paragone, Sherlock gli ricordava molto Myrddin: aveva una capacità di analisi incredibile e una cura dei particolari al pari del detective di Baker Street.
Le sue doti erano incomprensibili ai più e alcuni giunsero ad accreditargli poteri di chiaroveggenza, additandolo come mago.
Si spiegava un po’ meno la storia di lui e Viviana…
Arthur si stiracchiò: gli aveva fatto piacere immergersi in quei ricordi, lo avevano fatto stare meglio.
Soddisfatto, era più che intenzionato a continuare.
Ma in che direzione avrebbe proseguito? In quella stanza c’erano ancora molte cose interessanti ma anche il resto della casa non scherzava…
Prese una sterlina dalla tasca e la lanciò in aria: se fosse uscita testa sarebbe restato ancora un po’, se croce avrebbe cambiato stanza.
La prese al volo e la mise sul palmo della mano, tenendola ancora coperta con la mano. Era proprio curioso di vedere che cosa fosse uscito…
 
[To be continued]
 
Argh! Sono in ritardo, ma di poco immagino mi perdonerete cari lettori, XD! Abbiamo affrontato una parte importante della vita di Arthur, la sua infanzia, interessante, no? Ma ce ne sono ancora da raccontare sul suo passato… Se siete curiosi di vedere alcune parti specifiche, fatemelo sapere pure, chissà che non ci sia una qualche cianfrusaglia nella sua abitazione, che faccia al caso vostro!
 
E ora rispondiamo all’unica recensitrice e all’unica che abbia messo questa storia tra le preferite… un bell’applauso a historygirl93!
 
historygirl93:grazie per la tua recensione, sei troppo buona! Eh si, non so come mai ma Arthur è stato uno dei personaggi che ho maggiormente sviluppato, nei preparativi per l’altra fan fic (a proposito se ti interessano storie sul vecchio Impero Romano te la consiglio XD) , e dato che ho un sacco si materiale su di lui, ho deciso di approfittarne un po’! Spero che ti sia piaciuto questo viaggetto nel ciclo arturiano, lo considero una parte interessante della vita di Arthur, che spiega molte cose. E alla tua domanda, si compariranno anche Scozia, Irlanda e Galles (soprattutto quest’ultimo) dato che hanno avuto un importante ruolo nella crescita di Inghilterra! Tra l’altro nel capitolo precedente avrai forse notato che Arthur nomina un certo James… be è lui Galles!
Ti ringrazio ancora per la recensione! Ciao
 
Ringrazio anche i soli lettori e spero di ricevere anche vostri commenti, negativi, positivi o neutri che siano! XD
 
Al prossimo cap!
 
 
 

  
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