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Autore: LoryFoxie    13/06/2011    0 recensioni
Ether e la sorella sono due principesse del regno di Ezriel.
Da quando il padre parte per la guerra, la sorella maggiore non si da più pace, immergendosi sempre di più nello studio della magia oscura, Alla fine della guerra, ricevuta la notizia della morte del re, decide di andarsene.
Ether non può fare molto, e rimane a "badare" al regno, nella speranza che lei torni prima o poi.
Tre anni dopo sua sorella ritorna, ma non sembra intenzionata a restare... è così che lei decide di seguirla.
Come andrà a finire?
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Teleme.
In assoluto la più bella città del nostro continente, seconda solo ad Ezriel stessa.
Qui ci siamo venute solo una volta, molti anni fa, senza aver la possibilità di visitarla.
Ma questo già lo sai, e capisco che non ti interessa.
Prosegui spedita, pretendendo che io ti segua senza far storie.
« Mi fa male la caviglia... »
Mi lamento rallentando.
Ti giri lentamente e mi fulmini con lo sguardo.
« Stringi i denti, siamo quasi alla locanda. »
Dici semplicemente, riprendendo a marciare.
Non mi resta che seguirti senza dire una parola.
Poco dopo siamo arrivate a destinazione: un bell'edificio si trova davanti a noi, con l'insegna « GoldenBell ».
Locanda a cinque stelle?
Entriamo senza scambiarci una parola e tu ti dirigi al bancone mentre io aspetto all'entrata.
Potrei fuggire, non te ne accorgeresti.
Ma sai che non lo farò.
Torni dopo qualche minuto, con in mano una chiave.
« Andiamo. »
Dici semplicemente riprendendo a camminare.
Questa volta arriviamo subito, la stanza si trova al primo piano.
Entriamo velocemente e ti rilassi solo quando hai chiuso la porta.
Ti rilassi, ma il tuo sguardo vuoto e serio non va via.
« Fa prima tu la doccia, io vado a comprare qualcosa da mangiare e degli abiti. »
Mi annunci, e senza darmi il tempo di rispondere sei già fuori dalla stanza.
Sento la serratura scattare, e so che mi hai chiusa a chiave nella stanza.
Mi siedo un attimo in uno dei due letti più vicini alla finestra.
Non sono stanca, ho solo un dolore forte alla caviglia, mentre quello alla schiena è passato del tutto.
Mi alzo e vado nel bagno, dove riempio la vasca con dell'acqua calda.
Dopo essermi spogliata ed immersa, per un attimo riesco davvero a rilassarmi.
L'acqua lava via ogni problema certe volte. Peccato sia solo un'illusione destinata a non durare.
Non so quanto tempo passa, quando sento la porta del bagno aprirsi e tu appari dal nulla.
« Ecco, ti lascio qui gli abiti. »
Dici frettolosa, uscendo dal bagno. Da quando sei così pudica?
Da piccole facevamo sempre il bagno insieme, e non c'era nulla di sbagliato.
Siamo sorelle in fondo.
Esco dalla vasca, svuotandola e riempiendola di nuovo per te, mi avvolgo nell'accappatoio, prendo gli abiti, e torno in camera.
Tu sei sdraiata nel tuo letto, sembri addormentata.
Così preferisco non disturbarti, e mi vesto silenziosa.
Sono si e no le due del pomeriggio. Ho un pò fame.
« Se hai fame c'è del cibo nello zaino. »
Mi dici quasi leggendomi nella mente.
Annuisco silenziosa e prendo un pezzo di pane morbido e un pomodoro dalla tua borsa.
Gli occhi mi cadono su due pugnali, e mi immergo così tanto nei miei pensieri da non vederti arrivare e sottrarre la borsa dal mio sguardo.
« Comprerò altre provviste domani, prima di partire. »
Dici semplicemente, chiudendoti in bagno.
Mangio in silenzio e poi mi guardo allo specchio.
Noi siamo sorelle, ma siamo anche diverse.
Io ho lunghi capelli castani ondulati ed occhi viola, tu hai lunghissimi capelli lisci viola ed occhi dello stesso colore dei miei. Sei più alta di me.
Continuo a guardarmi allo specchio... non sembro avere ventunanni. E tu? Ne dimostri ventitre?
Dopo aver mangiato mi siedo nel mio letto e provo a rilassarmi.
Cos'accadrà quando saremo alle Grotte?
Tornerà davvero tutto come prima, Helen?
Me l'hai promesso, ma so che non sarà come dici.
Eppure ti ho seguita.
Eppure sono qui.

Il mio pensiero torna al passato.
Ma non un passato lontano, anzi. Uno molto vicino.
E' successo questa notte, quando finalmente sei tornata.
Sai cos'ho dovuto passare da sola durante la tua assenza?
Sono seduta sul davanzale, passando un'ennesima notte in bianco.
Ed eccoti lì, dietro la tenda, che mi aspetti.
« Helen? »
Chiesi sopresa, mentre le lacrime affioravano dai miei occhi.
« Ciao Ether. »
Rispondi. Ma so che quello non era il tuo tono di voce.
« Finalmente sei tornata! »
Esclamo felice correndoti in contro e saltandoti al collo.
Hai provato almeno un pizzico della felicità che ho provato io?
Mi allontani piano, come se stessi controllando ogni mia reazione.
« Dove sei stata per tutto questo tempo? »
Ti chiedo ancora con le lacrime agli occhi.
« Ho viaggiato molto. Ho capito cosa voglio e so chi sono. »
Mi rispondi enigmatica, prendendo una mia mano e portandomi nel divanetto che c'è in camera mia, in modo da sederci e parlare a quattr'occhi.
« Ho un piano da realizzare. Ma ho bisogno del tuo aiuto... »
Cominci, incerta su come esprimerti.
« Un piano? Per cosa? »
Ti chiedo confusa.
« Ether. Sai qual'è il mio obbiettivo. Io voglio diventare forte... »
Ti fisso allibita, scansando la mano e voltandomi dall'altra parte.
Non ci posso credere, non sei cambiata per niente.
L'oscurità ti ha divorata, lasciando di te solo un guscio vuoto... non è forse così?
« Ether ti prego. Se mi vuoi bene... ti prometto che dopo questo, smetterò tutto. Mi accontenterò del potere che ho accumulato... tornerò a vivere con te, sorella. »
Mi volto di scatto, cercando incertezze nel tuo volto, cercando bugie, o qualsiasi segno che mi dica che stai scherzando.
Ma tu sei seria. Non scherzeresti mai su una cosa del genere.
Sono stanca. Tre anni di solitudine ci hanno cambiate.
« D'accordo. »
Rispondo sospirando.
Sia quel che sia, vada come vada.
Ho scelto il mio destino, sebbene non so cosa dovrò fare per assecondare il tuo desiderio, il fatto che ci sia in ballo Magia Oscura non è nulla di buono.
Ma io voglio che tutto torni alla normalità.
Rivoglio te, Helen.


Il rumore della porta del bagno che si apre mi fa ridestare dai miei pensieri.
Ti sorrido, anche se so che non ricambierai.
Sembri un pò nervosa. Perchè?
« Al tramonto lascia che ti spieghi prima di dir qualsiasi cosa. Okay? »
Annuisco un pò confusa.
Perchè non posso sapere prima le cose?
Forse semplicemente perchè tu sei tu, enigmatica e sfuggente.
Ma va bene così.
Va bene finchè siamo insieme.
   
 
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