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Autore: TheBlazer    13/06/2011    1 recensioni
Prima di diventare un esperto Domadraghi e il Campione della Lega di Johto, Lance deve pur essere stato un ragazzo come tutti gli altri... o forse no? Cosa significa lo strano marchio che gli segna la mano fin dalla nascita? Chi è la misteriosa figura che di quando in quando gli appare in sogno, ammonendolo di stare in guardia da un certo "Disertore"? Un dono senza precedenti scorre nel sangue di Lance, un dono magnifico e terribile allo stesso tempo. E ora che un Male antico come il mondo si prepara a sciogliere le sue millenarie catene, il compito di fermarlo spetta proprio a Lance, ad una giovane e coraggiosa ricercatrice di nome Reason Elm e a N, un enigmatico ragazzo dagli insoliti poteri. Ma tra maschere e verità, confessioni e segreti non detti, per il nostro Domadraghi non sarà facile distinguere gli amici dai nemici... (LanceXOC?, NXWhite)
Genere: Azione, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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-Il Custode dell'Oscurità-


Il tratto boschivo che separava Mogania dal Lago d'Ira era scabroso e malagevole. Fitte macchie di alberi ostacolavano la via, rendendo difficile il passaggio, e il terreno aspro e ricoperto di radici era una trappola per i piedi. Durante la precipitosa corsa verso il lago Mion era incespicata ben due volte (ogni volta tra sonore imprecazioni) e persino Niall aveva avuto qualche attimo d'incertezza. L'unico che procedeva miracolosamente indenne era Lance.
Tieni duro, Ree, pensò il Domadraghi, scavalcando un tronco riverso e continuando a correre senza rallentare. Provò a chiudere per un attimo gli occhi, in cerca di qualche figura fiammeggiante che potesse guidarlo con il Clear Mind, ma gli unici spiriti che percepì nelle vicinanze furono quelli di Niall e Mion.
Dopo quella che parve un'eternità, la foresta cominciò a diradarsi, e fra i tronchi scuri e nodosi iniziarono a lampeggiare spicchi d'azzurro. Man mano che s'avvicinavano, Lance cominciò a notare diversi piccoli segni di distruzione, e quando infine arrivarono alla sponda vide che il terreno era a tratti scrostato e dilaniato, che buona parte di un molo era stata sfasciata a morsi e che parecchi alberi nelle vicinanze erano stati sradicati. Ma nonostante il caos, non c'era traccia di anima viva... né di Reason, né del professor Even.
- Non c'è nessuno, qui - disse Lance, deluso.
- Impossibile - obiettò Niall. - Una persona singola forse può far perdere le proprie tracce, ma non si possono nascondere dozzine di Gyarados in uno schiocco di dita. -
Mion si guardava attorno ansiosamente, tormentandosi l'orlo dell'abito con le dita. - Oh, per favore, ragazzi, andiamocene. Questo posto mi dà i brividi - li supplicò.
- Io non me ne vado senza Reason - insisté Lance, più deciso di quanto in realtà non si sentisse. Tentò di nuovo a scandagliare il lago con il Clear Mind, e stavolta ottenne qualche risultato: avvertì la presenza di decine di Magikarp sotto il pelo dell'acqua e di tre umani verso ovest, l'uno leggermente discosto dagli altri. Lance si girò nella loro direzione, e il suo sguardo fu subito attirato da un'ombra bassa e larga, immersa nella fanghiglia. Focalizzandosi su di essa, il Domadraghi si rese conto che non era una, bensì due persone... due persone fatte sedere a terra e legate schiena contro schiena. Lance strinse i pugni. Uno dei due era un uomo sulla cinquantina, con scompigliati capelli biondo pallido e un viso duro e spigoloso; l'altra era una ragazza esile, con la testa reclinata in avanti, le chiome lunghe e castane che sfioravano la fanghiglia.
- Ree! - Lance fece per avvicinarsi.
- Prendilo, Fearow! -
Prima che potesse fare due passi, Lance fu placcato da dietro e buttato energicamente a terra. Un violento spostamento d'aria a pochi centimetri dal suo braccio gli comunicò che qualcosa di molto grosso e dagli artigli straordinariamente affilati l'aveva mancato per un soffio. Il ragazzo si rialzò, un po' barcollante ma perfettamente indenne: a salvarlo era stato Niall, in piedi accanto a lui. Un secondo dopo, davanti a loro atterrò un Fearow, lo stesso che li aveva appena attaccati, e dal suo dorso scivolò un ragazzo dall'aria temeraria e ribelle, con lunghi capelli del colore dell'argento. Indossava una divisa nera, con una S bianca ricamata sul petto.
- Conosco quella lettera - mormorò Mion. - E' il simbolo del Team Sancta. -
- Di chi? - chiese Lance a denti stretti.
- Un'organizzazione dedita allo studio dei Pokemon leggendari - replicò Mion a bassa voce, dopodiché staccò una sfera dalla cintura. Era di foggia insolita: anziché essere bianca e rossa,
come una pokeball, o bianca e blu, come una megaball, era completamente nera, lucidissima, con la linea e il bottone grigio metallizzato. - Vedrai che il mio Venomoth t'insegnerà un po' di buone maniere. Esci, tesoro! -
La grossa falena velenosa apparve accanto a lei in un lampo di luce, battendo imperiosamente le grandi ali di seta violacea.
Un insetto contro un volante?, pensò Lance, confuso, ma si limitò a strattonare la manica di Niall per far cenno di proseguire.
- Venomoth, Paralizzante! -
Lance s'aspettava di vedere la falena attaccare il nemico e impolverarlo ad arte. Sarebbe stato un buon inizio, un modo intelligente per accorciare le distanze di quello scontro così male calibrato. 
Quello che il Domadraghi certamente non s'aspettava fu il fastidioso pizzicore che gli pervase la pelle. I suoi muscoli iniziarono a prudere terribilmente, e dal prurito si passò ad un fiacco torpore, come se qualcuno l'avesse appena sedato.
- Ma che... Mion? - mugolò Lance a stento, mentre la paralisi s'inerpicava lungo il suo collo. - Che diavolo stai facendo? -
Mion ridacchiò amabilmente e si volse con eleganza, le mani sui fianchi, il Venomoth palpitante alle spalle. - Oh, solo il mio lavoro, caro Lance-chan. -
- Il tuo lavoro? Che accidenti stai dicendo? -
- Avrei dovuto capirlo subito - sibilò Niall, immobilizzato a sua volta. - Voi due eravate in combutta, non è vero? E tu non sei altro che una delle sue marionette, una degli Emissari del Disertore. -
- Vedo che sei aggiornato, sapientone. Ma io non sono una marionetta. - Mion s'inchinò con fare teatrale. - Io sono Kandata Mion, Emissaria dei Ghiacci e ufficiale del Team Sancta, per servirvi. O meglio, più che 'per servirvi', direi per convincere il Custode a unirsi alla causa del mio signore, con le buone o con le cattive. -
La tristezza di Lance per il tradimento di Mion si squagliò come neve al sole, sostituita da una rabbia cieca.
- Scommetto che siete stati voi a fare il lavaggio del cervello ai Gyarados - sbottò, furibondo. - E non solo a loro, ma anche ai Geodude e agli Onyx della Dorsale Argento. Razza di bastardi, cos'avete fatto a Reason e al vecchio? -
- Datti una calmata, non sono conci così male - replicò il ragazzo dai capelli in tono annoiato. Incrociò le braccia davanti al torace. - Allora, Custode. Noi abbiamo qualcosa che t'interessa, e tu hai qualcosa che interessa a noi. Sai cosa si fa in questi casi? Si prova a negoziare. -
Lo stomaco di Lance ebbe una spiacevole contrazione, ma si sforzò di mantenere un contegno deciso e aggressivo.
- Si può sapere che cavolo volete da me? - sbuffò, lottando per liberarsi dal Paralizzante.
- Oh, nulla di troppo importante - rispose Mion in tono mielato. - Solo la tua fedeltà cieca e incondizionata e un giuramento di sangue che ti vincoli per sempre al nostro signore. -
Il Domadraghi fu preso dai sudori freddi. La Sagoma l'aveva avvisato, che i seguaci del Disertore gli stavano dando la caccia, e lui c'era cascato lo stesso come un perfetto idiota. Se solo fosse stato più prudente...
- Fatemi capire bene: o vengo torturato e ucciso insieme ai miei amici, o mi unisco a voi e passo il resto della mia esistenza come schiavo di un essere malvagio - disse sarcastico, cercando disperatamente di guadagnare tempo. - Belle alternative, eh. -
- Detta così, si toglie tutta la poesia - sospirò Mion. - C'è una cosa che forse non ti è chiara, Lance-chan. Vedi, tu pensi di essere un eroe, pensi che noi siamo i cattivoni di turno e che una volta eliminati noi nel mondo torneranno a splendere pace e amore e giustizia e bla bla bla. Ma non è così, affatto. La verità è che tu sei malvagio. -
Lance rimase spiazzato. - Scusa? -
- Tu. Sei. Malvagio - ripeté Mion, scandendo bene le parole. La sua finta dolcezza era sfumata in un disprezzo velenoso. - Voi tutti lo siete, voi maledetti Custodi. Il vostro potere non è una ricompensa faticosamente guadagnata, è solo uno scherzo della natura che vi è stato attribuito per puro caso. Siete convinti di avere il mondo in mano, credete di poter regolare la vita e la morte a vostro capriccio, come se foste dei. - Arricciò le labbra. - Siete disgustosi. -
- Tu sei pazza - ribatté Lance. - Io non ho mai fatto nulla del genere! -
- Solo perché sei ancora troppo inesperto per controllare il tuo potere. - Gli occhi castani di Mion bruciavano di un odio senza precedenti. - Ma presto anche tu imparerai a controllarlo, come gli altri Custodi prima di te. E allora diventerai né più né meno come loro, un signore della distruzione. L'obiettivo prefissato del Team Sancta non è solo di studiare i Pokemon leggendari, ma è anche e soprattutto quello di fermare mostri come voi: un Custode a piede libero è un elemento troppo pericoloso, e per questo deve essere o addomesticato, o neutralizzato. -
- Fortunatamente, a Johto ci sono solo due Custodi - disse il ragazzo alle sue spalle con voce piatta. - Una volta che vi avremo messo fuori gioco entrambi, non potrete più terrorizzare le nostre genti con quel vostro mostruoso potere. -
- Ben detto, Sasha. E pensa un po' che simpatica coincidenza, l'ospite speciale di oggi è proprio uno dei Custodi! - Mion si girò verso il compagno. - Questo però non ti giustifica. Perché mai non sei andato a caccia del Custode del Fuoco? Se fossi partito subito, ora anche lui sarebbe nelle nostre mani! -
- Era nei dintorni di Ebanopoli ed era in movimento, come minimo si sarà già diretto a Kanto. - Sasha si strinse nelle spalle. - Lo potremo inseguire con comodo, dopo aver chiuso la bocca a questo qui. -
Ci fu una risatina.
Stupito, Lance si rese conto che non proveniva da Sasha o Mion, ma da Niall, poco dietro di lui.
- E tu che accidenti hai da ridere?! - lo rimbeccò Sasha. - Forse ti è sfuggito il dettaglio che sei nella merda fino al collo, proprio come il tuo amico. -
Niall smise di ridere e si fece di nuovo serio. Nei suoi occhi scuri dardeggiavano riflessi metallici.
- Mi diverte il fatto che voi due v'illudiate che vi permetterò di fare del male a Lance senza opporre resistenza - disse, in tutta tranquillità. - E' un'omissione alquanto ingenua da parte vostra, considerati gli sforzi che avete fatto per arrivare fino a questo punto, no? -
Mion sogghignò. - E tu chi saresti, il suo baby-sitter? Sei paralizzato quanto lui, e nemmeno sei un Custode! -
Le ultime parole famose.
Una vampata di fiamme nere si sprigionò attorno ai piedi di Niall, una colonna tenebrosa che vorticò attorno al giovane e s'innalzò verso il cielo, incenerendo ogni cosa nel raggio di due metri. Il corpo di Niall si sollevò da terra, galleggiando a mezz'aria; le fiamme s'attorcigliavano attorno ai suoi arti, lambivano le sue carni, scorrevano sulla sua pelle come rivoli d'inchiostro, ma senza causargli la minima scottatura. I lunghi capelli verdi del ragazzo ondeggiavano maestosi, come scossi da un vento di tempesta, mentre il volto, a stento visibile in quel vortice oscuro, appariva calmo e concentrato. Poi la colonna cominciò a brillare.
I tre presenti erano uno più stupefatto dell'altro. Sasha e Mion, rimasti di stucco, s'affrettarono a coprirsi gli occhi con le mani per schermarli dall'indescrivibile bagliore emanato da Niall, un'esplosione di ombra luminosa tanto accecante da ferire la vista. Lance, ancora paralizzato, dovette accontentarsi di serrare strettamente gli occhi, ma avvertì una rapida fitta al palmo e seppe che il suo Marchio stava lampeggiando vivacemente.
Quando la luce si affievolì e Lance osò aprire gli occhi, scoprì che Niall era completamente cambiato. Al posto dei suoi abiti normali portava un'armatura, simile a quella di un samurai: le sue varie componenti erano ricoperte da larghe piastre nere, che ricordavano le scaglie di un rettile, e legate da nastri di pelle tinta color verde scuro. Sotto di essa s'intravedeva una camicia nera, mentre una spessa cintura smeraldina gli si avvolgeva attorno alla vita e si annodava sul davanti. L'elmo, che pareva scolpito nell'onice, era a forma di testa di drago, un inquietante drago nero dalla mascella sporgente.
Niall raddrizzò le spalle e si mise in posizione di difesa, sollevando una lunga katana appena materializzatasi tra le sue dita. Il suo sguardo posato e grigioverde era ora divenuto di un vibrante rosso vermiglio.
Lance non poté impedirsi di deglutire. L'aura di potere oscuro che palpitava attorno a lui era talmente intensa che non aveva bisogno di chiudere gli occhi per sentirla: saturava ogni molecola d'ossigeno, riempiva i polmoni del Domadraghi ad ogni respiro. Tuttavia, benché impressionato, Lance non ne fu intimorito. L'oscurità che turbinava intorno a Niall non era malvagia: aveva piuttosto il sapore della notte che avvolge un fuggiasco, dell'oblio profondo che annega ogni dolore, del soffio della morte che spegne con dolcezza una vita lacerata. Era un'oscurità benevola, che prometteva protezione, non distruzione. Almeno per Lance.
- Permettetemi di presentarmi - disse Niall, più maestoso di quanto non gli fosse sembrato fino a quel momento. - Io sono Niall di Mistralopoli, protetto di Zekrom e Custode dell'Oscurità. Rilasciate la ragazza e il professore, e non dovrò avere le vostre morti a pesarmi sulla coscienza. -
Sasha e Mion erano sbigottiti.
- Ma tu... tu dovresti essere morto stecchito! - stridette infine Mion. - Il nostro signore ha ucciso te e la Custode della Luce sei mesi fa! -
- Ti piacerebbe - disse piano Niall, e per la prima volta Lance udì in lui una sfumatura di pura rabbia. - Ma purtroppo per voi io non sono morto, e nemmeno White. I falsi poteri di cui tanto si vanta il Disertore non possono essere paragonati a quelli di due veri Custodi. -
- Questo lo dici tu! - La bocca da cherubino di Mion si distorte in una smorfia. - Vedrò di rimediare alla piccola svista del mio signore facendoti fuori una volta per tutte! Vai, Dark Articuno! -
Staccò una sfera nera, identica a quella di Venomoth, e la lanciò in alto: da essa proruppe un'immensa creatura alata, un magnifico uccello dalla lunga coda sinuosa. Per quanto simile, però, non era l'Articuno azzurro e scintillante che si diceva apparisse nelle tempeste di neve: questo era grigio e trasparente, come se fosse fatto di vetro impolverato, e i suoi occhi bigi, senza pupille, trasmettevano un senso di vuoto e tristezza. Più che un Pokemon leggendario, sembrava un burattino scolpito come tale.
- Guardalo bene, perché sarà l'ultima cosa che vedrai prima di essere ammazzato - sibilò Mion. In lei non c'era più traccia della ragazza sexy e un po' frivola che era stata. I suoi begli occhi castani lampeggiavano assassini.
Per nulla turbato, Niall si scostò un lembo della camicia, rivelando il Marchio di una folgore nera che gli si arrampicava dalla clavicola destra alla parte inferiore del collo. Il Marchio sul palmo di Lance prese a pulsare più forte.
- Lo vedi, Mion? Questo simbolo è la prova che è stato Zekrom stesso a scegliermi. Non mi è stato assegnato da un vecchio pazzo megalomane, al contrario di quello che è successo a te e a quella patetica copia di Articuno. Zekrom! - Impugnò una sfera, completamente nera con delle scanalature verdi. - Mostragli cosa sa fare un vero Custode! -
Una scarica di fulmini neri squarciò l'aria, e un imponente drago dello stesso colore si librò sopra le loro teste, sconvolgendo i rami degli alberi e oscurando il cielo con la sua terrificante mole. Zekrom, uno dei tre draghi leggendari di Unima.
- Un Custode solo contro l'Emissaria dei Ghiacci e l'Emissario dei Tuoni? - Mion rise, stridula. - Sei tu il pazzo. Non ci sarà nemmeno bisogno di scomodare Sasha, a te posso badare benissimo io! -
Sasha sogghignò, un sogghigno cupo e perverso. - Perfetto, allora io mi prenderò cura del Domadraghi. -
Lance rispose sganciando la pokeball di Dragonair dalla cintura. Una delle nere fiamme rigeneratrici di Niall brillava a pochi centimetri da lui, e bastava quella piccola presenza a diminuire l'effetto del Paralizzante. Di lì a pochi minuti, l'effetto sarebbe finito del tutto.
- Vedremo chi si prenderà cura di chi - disse, dopo aver lanciato un'ultima occhiata al corpo esanime di Reason.

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Scusate il ritardo, ho bisogno del mio tempo xD nuu che rompimento... so che a nessuno di voi fregherà niente, ma anche quest'anno mi hanno appioppato il debito di matematica ._. vabbe' dai ho tutta l'estate per prepararmi in modo passabile. Peccato, almeno quest'anno avrei voluto evitare il predicozzo genitoriale ._.
Ancora un ciclopico grazie a ElettroShock99 e a Dark_Glo ç.ç grazie ragazzi, sono commossa dai vostri complimenti!

Bacio,
- Flames

P.S.
Sì, Mion è proprio una stronza coi fiocchi.

  
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