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Autore: Macchia argentata    15/06/2011    19 recensioni
In un soleggiato pomeriggio primaverile, un duello tra Oscar e Andrè prenderà una piega inaspettata, cambiando le loro vite. Su gentile richiesta dei lettori, ho deciso di trasformarla, da one-shot, in una raccolta di Flashfic con una sua trama.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: * Victor Clemente Girodelle, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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12 *Piccola premessa: si ritorna al punto di vista di Oscar, mi starete odiando per il mal di mare che questa storia vi procura, me lo sentoXD

Tutto, Andrè. Sento tutto di te.
La pressione delle tue dita sul mio corpo, il battito del tuo cuore, il calore del tuo respiro, la forza del tuo desiderio.
Sento la disperazione della privazione che il mio allontanarti, in questi giorni, ha fatto crescere in te.
Sento il vuoto che si è creato attorno, in un mondo in cui, improvvisamente, sembri esistere solo tu.
Perché ho più bisogno di te più di quanto sia disposta ad ammettere, ora lo so.
Le mie dita ti cercano, ti vogliono, sfiorano i tuoi capelli sopra le tempie, si stringono ad essi, scivolano lungo le tue guance e ti sollevano il viso.
Guardami, Andrè, sei sicuro che è me che vuoi?
L’amica di una vita. La donna cresciuta come un uomo.  La tua padrona, agli occhi del mondo.
Quanto difficile e pericoloso sarà questo cammino? Sei disposto a correre il rischio?
Nell’oscurità della notte, alla tenue luce delle candele, i tuoi occhi sono velati d’ombra. Le tue mani risalgono lungo la mia schiena, il tuo petto aderisce al mio ventre, le mie gambe ti cingono il busto. Attiro il tuo viso verso il mio, lentamente, il tuo mento poggia sul mio sterno, e respiro sulle tue labbra.
Qualunque cosa sia, questa forza sconosciuta che si è insinuata in noi, lasciando che ci desiderassimo come un fratello e una sorella, come un amico e un amica, come una padrona e il suo servitore non dovrebbero mai desiderarsi, non ci lascia scampo.
Scappare è inutile. Fingere impossibile.
“Ho paura, Andrè.” Sussurro sulla tua bocca, perché è giusto che tu lo sappia. Perché non riesco ad allontanare da me questo sentimento prepotente che si è fatto strada nel mio animo da quando, in un pomeriggio di sole, abbiamo oltrepassato un limite che avrebbe dovuto rimanere inviolato.
“Ho paura anch’io, Oscar.”
“E’ sbagliato. E’ pericoloso…” Poso la fronte sulla tua, chiudendo gli occhi. Sento il lieve soffio  del tuo alito sulle mie labbra. Sotto alla punta delle dita avverto il lieve pizzicore della tua barba di un giorno.
La tua risposta tarda ad arrivare e mi rendo conto che sto cercando una sicurezza che non puoi darmi. Siamo entrambi sospesi sull’abisso.
Ma le tue parole, quando giungono, rischiarano per un istante il buio che ho davanti.
“E’ come quando rubavamo dalla teglia i biscotti appena sfornati, da bambini.”
Inaspettatamente, un lieve sorriso si dipinge sul mio volto.
Si, rischiavamo di bruciarci le dita, ogni volta. E rischiavamo di essere acchiappati e sgridati. Ma se ci andava bene, passavamo il pomeriggio nascosti a riempirci la pancia ridacchiando, complici.
Il sapore di quei biscotti, non potrò mai scordarlo.
Quando Nanny ce li metteva nel piatto per la merenda, qualche ora dopo, era inevitabilmente diverso.
Che si tratti di questo, Andrè? E’ il gusto del proibito? O era la tua presenza a dare ai biscotti quel sapore?
Se li avessi rubati da sola sarebbe stata la stessa cosa?
Io non credo. Eri tu.
Sei sempre stato tu a dare un senso alla mia vita, in fondo. A darle sapore.
Eppure, sento che il mio lato razionale non vuole cedere. Sento chele  conseguenze dei nostri gesti potrebbero portare amari pentimenti.
“Qui non si tratta di ramanzine e mal di pancia…”
“Lo so.”
C’è una tale sicurezza nel tuo tono che mi spinge a pensare che tu ci abbia ragionato a lungo, traendo le tue conclusioni. Sei sempre stato maturo e coscienzioso Andrè, più di me.
“Io…Ho bisogno di tempo, Andrè.”
“Va bene.”
“Sta cambiando tutto. Io, te…quello che è successo…noi non…dovremmo…”
Ti scosti da me, delicatamente, e le mie mani sono costrette ad allontanarsi dal calore del tuo volto, ricadendomi in grembo. Le copri con le tue.
“Hai ragione, Oscar. Non dovremmo. E Per questo adesso è meglio che io vada. Non voglio che tu sia confusa e spaventata, se è del tempo che ti serve, saprò aspettare.”
Ti sollevi, piano. Vedo tutto il tuo corpo, che fino a pochi secondi prima era rannicchiato tra le mie gambe, distendersi e allungarsi, e una vago senso di abbandono si impadronisce immediatamente di me.
Fai qualche passo indietro, senza smettere di guardarmi, poi ti volti, accostandoti al tavolo su cui Nanny ha disposto i fiori di Girodelle.
“Sono belli.” Sfiori un petalo con le dita, lentamente. “Ma non ti si addicono.”
Mi sollevo, silenziosa, e mi avvicino a te.
“Perché vesto come un uomo?”
Ti volti, sorpreso di trovarmi al tuo fianco. Le nostre mani quasi si sfiorano. Sollevi la tua, posandola dolcemente sulla cintura della mia vestaglia, e sento un brivido percorrermi interamente.
“Anche un uomo può apprezzare i fiori. Non si tratta di questo. E’ il colore…”
L’altra tua mano scivola silenziosa verso il nodo, sciogliendolo senza sforzo. La veste da camera scivola alle mie spalle afflosciandosi attorno alle mie caviglie.
C’è silenzio, intorno a noi, e una strana atmosfera, intrisa di attesa.
Avvicini il volto al mio. Le tue labbra quasi sfiorano le mie, ma poi risalgono.
Chiudo gli occhi mentre mi posi due baci delicati sulle palpebre, e uno sulla fronte.
“Io  ti avrei portato rose bianche. Buonanotte, Oscar.”


Nota dell'autore
Il mazzo di fiori di Girodelle non era scelto a caso: le rose rosa significano 'grazia ed eleganza', o anche sincero affetto, mentre le rose color pesca  'amore segreto'.
Le rose bianche, invece, indicano 'purezza e castità', e dubito che Andrè intenda quello quando dice che le avrebbe portato rose di quel colore...Ma mi piaceva l'idea di fargli esprimere la famosa frase che tutti, alla fine, immaginano lui avrebbe detto se interpellato su un simile quesito ri guardante Oscar e i fiori^^
Grazie, come sempre, a chi legge e commenta, e perdonatemi se non trovo mai il tempo di rispondervi come vorrei...
Vi abbraccio
  
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