Ecco qui il secondo capitolo...grazie di cuore a chi ha recensito e anche a chi ha solamente letto.

Come sempre vi invito a farmi sapere se ciò che scrivo vi piace, e anche a lasciarmi una recensione negativa, per aiutarmi a migliorare se ce n'è bisogno.

Buona lettura.

“Mamma, ho invitato un'amica a casa!”, annunciò Trunks, appena tornato alla Capsule.

“Ehi, tu!”, lo richiamò subito suo padre. “Non è un po' troppo tardi per rientrare, moccioso?”

Il piccolo abbassò il viso. “Scusa, papà.”

“Scusarti non è sufficiente!”, esclamò il principe. “Dopo cena ci alleneremo!”

Bulma, che intanto stava apparecchiando, si avvicinò a suo figlio e gli posò le mani sulle spalle.

“Vegeta!”, richiamò suo marito. “Avanti, è la prima volta che succede. Si sarà fermato a parlare con quest'amica...o sbaglio?”

Il saiyan sorrise, annuendo entusiasta. “Sì”, accertò, “si chiama Nyifu.”

“Nyifu?”, ripeté la donna. “Beh, è un nome originale. Quanti anni ha?”

“Non lo so”, alzò le spalle il piccolo, “ma è grande, rispetto a me.”

“Non è troppo presto per frequentare delle adolescenti?”, lo prese in giro lei.

“Mamma, Nyifu è simpatica, dolce e carina. Siamo amici”, arrossì il bambino.

Vegeta si passò una mano sul viso con fare disperato e poi fissò suo figlio negli occhi.

“Amici?!”, ripeté. “Ti rendi conto che è solo un'umana?!”

Trunks abbassò lo sguardo.

“Come devo dirtelo che non voglio che tu familiarizzi con questa razza inferiore?! Bada: non voglio vedere quella ragazza qui.”, lo sgridò il principe, fuori di sé.

“Papà!”, esclamò il saiyan. “Io faccio quello che mi pare!”

Si liberò dalla presa di sua madre e corse in camera sua, trattenendo a fatica le lacrime.

Finalmente solo, si gettò sul suo letto e iniziò a piangere, arrabbiato con suo padre.

Cosa gli stava succedendo? Certo, suo padre era sempre stato severo, ma Trunks sapeva bene che bastava che sua madre gli parlasse, e lui avrebbe accettato qualsiasi decisione...non per niente, il figlio di quella terza classe, vale a dire Goten, era il suo migliore amico, no?

E, invece, stavolta, il bambino aveva reagito nel modo peggiore che si potesse immaginare. Si era davvero infuriato, solo per una ragazza che conosceva da meno di un'ora! Perché?

Non riusciva a darsi pace.

“Tesoro”, chiamò piano Bulma, entrando nella stanza del figlio.

“Mamma”, mormorò lui, ancora fra le lacrime.

“Oh, amore, non piangere”, cercò di confortarlo la donna, “ti ho portato la cena qui.”
“Papà non è infuriato con me?”, domandò il bambino, asciugandosi il viso.

“No, Trunks, puoi stare tranquillo. Te l'ho detto, lui ti vuole bene. Oggi, forse, ha esagerato un po', ma anche tu hai fatto lo stesso, giusto?”

Il saiyan annuì piano.

“Non preoccuparti, vedrai che presto farete pace. Ci parlo io, okay? Per stasera puoi rimanere a mangiare qua, se vuoi. Ma domani voglio che tu parli con tuo padre e che risolviate la questione, d'accordo?”, sorrise l'inventrice, accarezzando il viso bagnato del suo ometto, il quale sussurrò un tristissimo “sì”.

“Passo più tardi per vedere come stai”, aggiunse Bulma, posando un bacio in fronte al saiyan, prima di uscire dalla stanza.

*******

La mattina dopo andò tutto molto meglio della sera precedente. Trunks si svegliò presto, allegro per la giornata che avrebbe passato in compagnia della sua nuova amica.

“Buongiorno, tesoro!”, salutò Bulma, non appena il piccolo arrivò in cucina.

“Ciao, mamma”, rispose il bambino, “dov'è la mia colazione?”

“Ecco qua, Trunks”, sorrise la donna, posando sul tavolo una grande tazza di latte e un enorme contenitore di biscotti.

“A che ora viene la tua amica?”, domandò l'inventrice.

“Non lo so”, alzò le spalle il saiyan, con la bocca ancora piena.

“Vabbè. Senti, come hai detto che si chiama?”

“Nyifu, si chiama Nyifu.”

In quel momento anche Vegeta arrivò nella cucina. Bulma gli porse una tazza di caffè che lui iniziò a sorseggiare in piedi, accanto alla finestra, rispondendo al “buongiorno” di sua moglie.

“Beh?”, fece dopo un po', fingendo indifferenza. “A che ora conosceremo questa ragazza?”

Il volto del lillà si illuminò di gioia. “Non lo so”, sorrise, felice di vedere che il padre non aveva niente contro quell'amicizia, “spero presto.”

“Dalle il tempo di sistemarsi, amore”, rise Bulma, accarezzando il viso di suo figlio, “non lo sai che le donne sono vanitose?”

Vegeta alzò gli occhi al cielo e finì di bere il suo caffè, poi si diresse nella sua palestra personale come al solito.

“Sei contento, Trunks?”, chiese la donna, sorridendo.

“Sì, mamma”, annuì il bambino, un attimo prima di tornare in camera sua per finire di vestirsi.

Più tardi, qualcuno bussò alla porta della Capsule Corporation. Trunks corse ad aprire, entusiasta.

“Ciao, Nyifu!”, esclamò, sorridendo alla sua nuova amica.

“Buongiorno, Trunks!”, salutò allegramente lei. “Sei già sveglio?”

“Assolutamente sì!”, accertò il piccolo. “Dai, entra!”

La ragazza si lasciò guidare fino al salotto, in cui si trovava Bulma, alle prese con una delle sue solite invenzioni.

“Mamma, mamma!”, chiamò il bambino, guadagnando l'attenzione della madre.

“Ah, ciao!”, sorrise lei, alzandosi in piedi. “Tu devi essere Nyifu, non è così?”

La rossa annuì, stringendo la mano della donna.

“Bene, piacere di conoscerti. Io sono Bulma, mio marito si chiama Vegeta, ma in questo momento è nella palestra...”

“Oh, non è un problema”, sorrise Nyifu, “aspetterò per conoscerlo. Trunks mi ha già raccontato di lui...ho saputo che è un grande combattente.”

“Accidenti se lo è!”, scoppiò a ridere l'inventrice. “E dovresti vedere il padre di Goten! Eh, lui sì che era un fortissimo guerriero!”

“Perché parla al passato, Bulma? Cos'è successo?”, chiese la ragazza.

“Oh, cara, dammi pure del tu. Per quanto riguarda Goku...eh, purtroppo non si trova più qui. È morto sei anni fa...”, rispose tristemente la donna.

“Mi dispiace moltissimo, Bulma!”, fece Nyifu, sinceramente dispiaciuta.

“Dai, Nyifu! Andiamo, per favore? Voglio giocare!”, esclamò Trunks.

“Certo, certo, scusa piccolo, hai ragione. Beh, Bulma, noi siamo in giardino, d'accordo?”, salutò la ragazza.

“Fai come se fossi a casa tua, cara. Se avete bisogno di qualcosa, Trunks sa dove trovarmi. No, tesoro?”, sorrise Bulma.

“Sì, mamma!”, rispose il bambino, mentre usciva fuori da casa sua.

“Allora, Trunks”, sorrise Nyifu, non appena furono fuori, “che mi racconti di bello?”

“Oggi pomeriggio dovrebbe venire Goten qui a casa mia”, annunciò il lillà, “ti va bene? Così te lo faccio conoscere!”

“Ma certo, tesoro”, sorrise lei. “Perché non inviti tutta la sua famiglia?”

“Ehi, hai avuto una splendida idea!”, esclamò il piccolo. “Potremmo organizzare un torneo!”

“Un torneo?”, ripeté la rossa, stupita.

“Sì!”, annuì il saiyan, energicamente. “Devi sapere che anche io, Goten e suo fratello, Gohan, siamo molto forti! Discendiamo da una grandiosa razza, i saiyan!”

“Oooh, sembra bellissimo. Perché non mi racconti qualcos'altro?”, propose Nyifu.

“Certo”, acconsentì il lillà, “lo faccio con piacere! Papà mi racconta sempre questa storia...in realtà, quella da cui provengo, non è affatto una razza pacifica come quella terrestre, ma tutto il contrario! I saiyan sono degli sterminatori, degli assassini, e sono tutti fortissimi! Mio padre ne è il principe, pensa che vivevano tutti su un pianeta chiamato proprio come lui, “Vegeta”! Solo che questo pianeta è andato distrutto...allora i pochi sopravvissuti sono arrivati qui sulla Terra, dove si trovava già un esponente della loro razza, il quale, nonostante fosse un guerriero di infimo livello, si rivelò il più forte di tutti! Questo esponente è Goku, il papà del mio migliore amico Goten e di suo fratello Gohan! Anche mio padre è diventato buono come Goku, si è sposato con mia madre e sono nato io!”

“È una storia bellissima, Trunks!”, sorrise la ragazza.

“Lo so!”, rise il bambino. “Mamma dice sempre che non è soltanto la storia dei saiyan, ma anche la mia storia!”

“Beh, ha ragione. E...a proposito di tua madre, perché non vai a proporle quest'idea del torneo? Sono proprio curiosa di conoscere questi tuoi fortissimi amici!”, gli ricordò lei.

“Oh, hai ragione! Me n'ero dimenticato, preso com'ero dal raccontarti questa storia! Senti, intanto che io dico a mamma questa cosa, che ne dici di aspettarmi in camera mia? È la quarta a sinistra!”, propose il principino.

“Va bene, Trunks. Ti aspetto là!”

*******

Nyifu osservava un disegno posto sulla scrivania del suo nuovo amico.

Erano disegnati due bambini e sette sfere, sopra un grande prato verde.

“Ehi, Nyifu!”, esclamò Trunks, entrando improvvisamente nella stanza. “Cosa stai guardando?”

“Oh, ciao, piccolo”, sorrise lei, “hai fatto in fretta.”

Il bambino annuì, avvicinandosi alla sua nuova amica.

“Chi sono questi due?”, domandò quella, indicando i ragazzini del disegno.

“Ah”, fece il lillà, prendendole il foglio dalle mani, “questi siamo io e Goten.”

“E queste?”, domandò ancora la ragazza, passando un dito sopra le sfere.

“Sono le Sfere del Drago!”, rispose il saiyan. “Il drago Shen Long può essere evocato solo quando si trovano le sette sfere! E, quando questo succede, si possono esprimere tre desideri, di qualunque tipo!”

“Uao! E dove sono, adesso, le sette sfere?”, indagò lei, entusiasta.

“Beh, dopo che il Drago viene evocato, si disperdono nel globo. Si riformano solo dopo un anno, e trovarle sarebbe per noi difficilissimo, se non avessimo questo!”, raccontò il piccolo, tirando fuori da un baule un oggetto simile ad una bussola.

“Che cos'è?”, fece la rossa, prendendo l'oggetto fra le mani.

“Questo è il Dragon Radar!”, spiegò il bambino. “Sopra questo schermo è indicata la nostra posizione e quella delle sfere!”

“Oh, è davvero fantastico! Sembra un bel giocattolo! Non è che me lo presteresti? Voglio giocarci...”, chiese lei, facendo gli occhi dolci.

“Ma non sei troppo grande, tu?”, replicò Trunks.

“Non si finisce mai di divertirsi, cucciolo! E dai, non me lo puoi prestare un pochino? Te lo riporterò presto, vedrai!”

“Non so se a mamma va bene...”

“E se io ti dessi qualcosa in cambio?”

Il lillà osservò il robot formato gigante che la sua nuova amica gli porgeva.

“Beh...”, mormorò, indeciso. Quel robot era bellissimo. Goten lo avrebbe invidiato a morte!

“D'accordo!”, acconsentì, concentrandosi sul nuovo gioco. Nyifu si mise il Dragon Radar in tasca, soddisfatta.

“Però me lo devi riportare presto, okay? È l'unico che abbiamo, non ne esistono altre copie ed è molto difficile da costruire, perciò attenta a non romperlo!”, raccomandò il principino.

“Sta' tranquillo, amore”, lo tranquillizzò lei. “Lo sai che puoi fidarti di me.”

“A tavola!”, esclamò la voce di Bulma, dalla cucina.

“Ah, finalmente si mangia!”, sorrise il saiyan, accompagnato da un brontolio del suo stomaco. “Sto morendo di fame!”

“Allora...forse è meglio che io vada...”, mormorò la rossa.

“Ma che dici, Nyifu! Devi rimanere qui, per il torneo di oggi pomeriggio!”, ribatté lui.

“Dici sul serio?”, chiese lei.

“Certo!”, annuì il bambino, prendendola per mano. “Dai, vieni!”