Il Trillo del Diavolo
Part 3-Wahr Teufel, Falsch Engel
“Vidi
poi salire dalla terra un`altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di
un agnello, che però parlava come un drago. Essa esercita tutto il potere della
prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare
la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita.Operava grandi prodigi, fino
a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. Per mezzo di
questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della bestia,
sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla bestia
che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. Le fu anche concesso di
animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e potesse
far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della
bestia.Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi
ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte;e che nessuno potesse
comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il
numero del suo nome.Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero
della bestia: essa rappresenta un nome d`uomo. E tal cifra è
seicentosessantasei.”
Ap,
cap.13
Alzato il coperchio di
mogano, le note de “L’inno alla gioia” cominciarono a scaturire dal carillon.
Lys Eaucroix cominciò a
canticchiarne il coro mentre si spazzolava i capelli davanti alla specchiera.
O freuende, nicht diese töne!
Sondern lasst uns angenehmere anstimmen und freudenvollere!
Laurell strinse più forte
la catena nel palmo destro, godendosi il gelo dei suoi anelli contro la carne
bollente.
Era facile.
Era facile.
Lei non si sarebbe accorta
di niente.
Semplicemente un momento
prima era viva in camera sua, e un secondo dopo all’inferno.
E quando le avrebbero detto
che Laurell Source l’aveva soffocata all’improvviso nella sua stanza, lei
avrebbe fatto una faccia incredula.
Perché lei non conosceva Laurell
Source.
Non lo conosceva.
Lei.
Freude, schöner Götterfunken!
Tochter aus Elysium...
Si fermò davanti alla porta
della sua stanza.
Rimase lì a seguire le
venature del legno per qualche minuto, come incantato, cercando di captare i
suoni provenienti dall’interno della stanza.
Il corpo teso per la
concentrazione di Laurell ebbe un sussulto quando il ragazzo si sentì prendere
per le spalle e sbattere contro lo stipite della porta.
Non poté vedere neppure un
accenno della persona che gli stava davanti, perché una mano si posò sui suoi
occhi, e una bocca si avventò sulle sue labbra, cominciando a baciarlo con
foga, facendogli cadere la catena che aveva arrotolata nella mano destra, che
si infranse sul pavimento di marmo misto come una cascata d’argento.
Lys si voltò di scatto
verso la porta chiudendo con un colpo secco il carillon: le era sembrato di
sentire un rumore, come se qualcuno avesse bussato.
Non poteva essere nessuno
che conosceva, era troppo tardi, e il coprifuoco era già scattato da un paio
d’ore.
Hélèn, la sua compagna di
stanza, era dal suo ‘ragazzo del mese’, Aaron, impegnati probabilmente in una
qualche attività fisica di dubbio gusto.
Tese di nuovo l’orecchio.
Niente.
Sbuffò spazientita
spegnendo l’abat-jour
Laurell smise di dimenarsi
e scalciare violentemente solo quando sentì una voce decisamente conosciuta
sussurrargli all’orecchio.
-Scherzetto…non riuscivo a
dormire…-
Il moro esalò un sospirò
per scaricare la tensione accumulata, chinandosi a raccogliere la catena e
lasciandosela scivolare in tasca, riportando lo sguardo sul ragazzo davanti a
lui.
Hisashi Haruhi era di una
bellezza incomparabile.
Ai limiti dell’androgino,
aveva una pelle di porcellana, capelli di fuoco e sguardo di ghiaccio, il tutto
supportato da una corporatura esile.
Indossava solo una
maglietta nera con la scritta ‘Sleepin’ Devil’ decorata da spruzzi color rosso
sangue che gli arrivava fino a metà coscia.
-Non preoccuparti, torna
nel letto, forza…io finisco di fare una cosa, poi ti raggiungo…-
Il rosso si strofinò gli occhi
sbadigliando.
-Lau-chan, perché vuoi
uccidere Eaucroix?Lei non ti ha ancora fatto niente…-
-Vedi Hisashi, lei mi ha
fatto una cosa davvero brutta in un’altra vita, ed è giusto che paghi…-
-Lei ormai si è
addormentata…intendi farlo lo stesso?-
Cazzo.
Lui non era il tipo da fare
le cose in modo corretto, ma ucciderla nel sonno, senza possibilità di
difendersi, significava cadere in basso.
Molto in basso.
Troppo, per uno come lui.
Uno dei favoriti di Dio.
Cazzo.
-No…per stasera non la
toccherò…-
Hisashi sbadigliò
nuovamente.
-Su, torniamo a letto…-
Laurell raggiunse l’altro
ragazzo, che superava in altezza qualche centimetro, mettendogli un braccio
sotto la schiena e l’altro sotto le ginocchia, sollevandolo.
Il rosso si aggrappò al suo
collo con entrambe le braccia chiudendo gli occhi.
-Non credere che lascerò
correre il fatto che sei uscito dalla stanza senza il mio permesso…domani
mattina deciderò che punizione assegnarti…-
Ma quando si chinò per
baciargli le palpebre chiuse, il ragazzo dormiva già.