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Autore: Darling Eleonora    17/06/2011    1 recensioni
Nella prestigiosa Accademia San Margot, dove vi è difficile entrare, si iscrive Leonard, un ragazzo all’apparenza duro e associale ma dentro di sé nasconde un ’innato talento per la poesia, che da sempre il ragazzo ha tenuto segreto a tutti fuorché alla sua dolce sorellina Winnie, nata da pochi anni e causa del trasferimento della sua famiglia. La vita nell’accademia si scopre sorprendentemente piacevole per il nostro semiprotagonista, ma per ben poco perché inaspettatamente qualcuno viene a sapere della sua passione segreta cambiandogli la vita…
Dal secondo capitolo "La primavera":
Lei raddrizzandosi si tolse la polvere dai vestiti e in un secondo momento, si accorse che un fiore di ciliegiolo le era caduto sul viso. Lo prese candidamente e lo adagiò sul palmo mano, assumendo un’espressione tenera. Leonard capì che l’albero con la sua sfera non attirava solo cose pure ma soprattutto cose belle.
-Io mi chiamo…
Cercò di parlare nervosamente ma la ragazza non se ne accorse neppure e senza staccare lo sguardo dal fiore disse con una voce melodiosa:
-Sai che giorno è oggi?
Lui era sbalordito.
-Marte…
Lei lo interruppe nuovamente e un sorriso ironico le si dipinse in volto:
-Non in quel senso, e comunque è venerdì…
Lui arrossì e non aggiunse altro per paura di fare un’altra figuraccia. Lei si avvicinò alla sua finestra e sorridendo allungò il palmo della mano verso il suo. Lui d’impulso glielo offrì.
-Oggi è il 21 marzo…
Prese tra le dita affusolate la sua mano e vi posò sopra il fiorellino rosa con delicatezza. Poi finalmente intrecciò lo sguardo al suo con delle iridi verdi e sorrise.
-….l’equinozio di primavera.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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L’importante è esser presenti
(parte seconda)


-Avanti Julie, dammene una!
Si lamentò per l’ennesima volta Adam implorando per avere delle stecche di liquirizia.
-No.
Rispose impassibile la bambina.
-Per avere dieci anni non sei per niente carina!
Cerise e gli altri superarono l’ingresso principale per poi riversarsi sulla piazza stranamente poco affollata.
-Ma che succede?
Chiese Oscar.
-Guardate! Sono tutti a vedere lo spettacolo del DramaClub…
Tutti puntarono lo sguardo verso il palco che li dava le spalle, notando l’incredibile folla e le facce sorprese degli spettatori mentre applaudivano divertiti. D’impulso il loro gruppo andò a vedere cosa potesse succedere sul palco. Videro il sipario chiuso riaprirsi, probabilmente per l’ultimo saluto degli attori.
-Ah! Che iella, ce lo siamo perso.
Disse Oscar un po scocciato.
-Hey, quello che sta salutando è lo stupido Conte!
Osservò Adam. Tutti aguzzarono la vista verso la figura slanciata che sul palco sorrideva e si metteva in mostra, alzando gli occhi al cielo Cerise posò lo sguardo verso un buffo attore travestito da albero e la reazione fu immediata.
-Ma quello è…!
Esclamo sorpresa, catturando l’attenzioni di tutti.
-E’ entrato nel DramaClub?!

Leonard era sul palco mezzo in imbarazzo quando sentì una voce schiarirsi al microfono. “Oh no…!” pensò d’impulso.
-Uao! I miei complimenti attori!
Disse la voce squillante di Heidi.
-Soprattutto grandi complimenti a Messier Frencis!
Al sentirsi nominare il ragazzo fece un inchino. “Che sia lui il professore che gestisce il DramaClub? Eppure sembra così giovane, e poi è così scemo” pensò incredulo Leonard. Gli venne la pelle d’oca quando la conduttrice si girò dalla sua parte, un anno più piccola di lui ma irritante il doppio, e quella con passi da gigante facendo ondeggiare il caschetto di capelli che somigliava ad una mela verde si fece avanti con uno sguardo di sbieco chiedendogli:
-Ma tu…
Lui spalancò gli occhi.
-…da quanto è che reciti?! L’avevate mai visto, gente? Sei l’astro emergente del DramaClub di cui si parlava, non è vero?
Disse al microfono tutta esaltata. Rina invece, a pochi metri di distanza, fissò la scena indignata, dato che la persona in questione, “l’astro emergente”, era lei.
-Già!
Disse Leonard per poi sorprendere se stesso.

-Ve l’ho detto! Quel mentecatto si è andato ad iscrivere al DramaClub!
Disse furioso Adam, tra la folla.

-Bene un l’ennesimo applauso per il DramaClub!
Esordì Heidi. Fece per intraprendere, con gran sollievo di Leonard, un altro discorso quando, infuriata Rina urlò davanti a tutti rossa in viso:
-Non è vero! Io sono l’astro emergente di cui si parlava! Sono io, io e basta non Leonard!
Heidi sorpresa voltò lo sguardo verso la ragazza.
-Dici sul serio? Leonard, si chiama?
Le chiese dubbiosa. Quello cercò la fuga nascondendosi dietro il principe o come lo chiamavano Messier Frencis, troppo occupato a mandare baci e occhiolini al gruppetto delle fan in prima fila.
-Ecco dove ti ho visto! Tu sei Leonard, quello che ha fatto scalpore per la poesia all’autoparlante!

-Spruuuut!
Adam sputò il suo Milk-Sheke alla ciliegia dalla sorpresa mentre sia sul palco sia sulla folla scese il silenzio, a susseguirsi dei mormorii.
-Povero Leonard!
Cerise fissava il palco trattenendo il respiro dalla tensione.
-Quindi non è entrato nel DramaClub, giusto?
Si chiese Oscar.
-Probabilmente si. Lei è il vicepresidente del JournalClub e se adesso lui ne facesse parte, non le sarebbe sfuggito ora che conosce la sua identità.
Constatò impassibile Julie.
-Allora Leonard è nei guai! Ora che tutti sanno chi è veramente lo perseguiteranno peggio di prima!
-Oscar questo è il meno, ora è pure sotto assedio da Heidi!
-Stiamo a vedere che succede.
Concluse Cerise inquieta.

-Hem…
Leonad era combattuto e non sapeva che fare.
-Affrontala.
Gli suggerì d’impulso il principe che gli dava le spalle e gli copriva la visuale.
“Vuol dire che ha capito? Comunque ha ragione. Devo affrontarla o questa storia non finirà, non ho intensione di trascorrere i prossimi tre anni dell’accademia come un relitto che cerca di sfuggire ai problemi. Adesso basta”. Andò affianco al principe e facendosi avanti togliendosi la parte superiore del costume, e abbandonando la sua corolla::
-Si, mi chiamo Leonard Mircle.
Dal pubblico ci furono degli applausi e dei fischi.
-Perché hai recitato nel DramaClub?
Chiese suscettibile Heidi.
-Perché me l’anno chiesto.
-Ma non ne fai parte.
Non era una domanda.
-Non vedo dove sia il problema.

-Io l’ammazzo!
Stava sbraitando Nicole osservando lo spettacolo da una delle terrazze laterali dell’accademia.
-…si stava strozzando, lo lascio un secondo in balia di un pazzo e quello me lo porta sul palco a recitare insieme al DramaClub e lo fa mettere sotto processo del vicepresidente del JournalClub!
-Stà calma Nicol.
Le sorrise il ragazzo.
-Mi perdoni, non so come sia potuto accadere, ora lo vado a recuperare! Con permesso…
Disse la giovane profondamente preoccupata dalla reazione che avrebbe ricevuto.
-Aspetta. Non intervenire a sproposito, va a goderti la scena da sotto il palco e vedi di intervenire quando il nostro poeta non sarà intimorito da Heidi, a meno che non lo sia già.
Sorrise soddisfatto.
-Subito!
La ragazza chinò il capo e si avviò verso l’uscita della sala per dirigersi in giardino.
-Perché l’hai lasciata andare Hansel?!
-Perché è giusto così. Mio caro Dorian, conosco Heidi e quando metterà alle strette il ragazzo, quello non sapendo più che fare, dovrà per forza dire di appartenere ad un club da cui a ricevuto richiesta, e qui interverrà Nicol.
-Ma sono davvero tanti i club…
Fece per controbattere Dorian.
-Ti sbagli. Non sono così tanti i club che hanno richiesto la partecipazione del nostro Leonard, solo i più potenti. I club di bassa lega non si sono azzardati a fargli alcuna domanda, neanche per interesse, paurosi come sono di esser perseguitati dal sottoscritto.
Emise una fragorosa risata.
-Si ma come fai ad essere così calmo ma soprattutto certo che dirà di appartenere al nostro club?
Gli chiese l’amico incredulo.
-Non lo sono. E’ questo il bello. Ma vedi, se anche dovesse appartenere ad un altro club, e credo proprio di immaginare quale e tra poco ne avremmo risposta, non sarebbe male, tutt’altro. Immagina di strappare al club più potente di tutti gli Istituti, il prezioso e a lungo conteso Leonard Mircle, sarebbe un bellissimo colpo di scena non trovi?
Con un ghigno stampato, il presidente del LitteraturesClub, tornò ad ammirare lo spettacolo dal balcone della sua lussuosa stanza.

-Allora, mio caro Leonad abbiamo il piacere d’incontrarti, finalmente! Sei rimasto sempre nell’ombra…
Disse la ragazzina stuzzicandolo, lui intervenne, incominciando a dare i primi segni di collera, non facendola finire di parlare.
-Non credevo di dover presentarmi come un ennesimo astro nascente.
Detto questo lanciò un’occhiataccia a Rina, la quale arrossì consapevole del guaio che aveva combinato.
-Bè ora che sei qui, dovresti dirci allora a quale club appartieni, siamo tutti curiosi non è vero?!
Chiese rivolgendosi al vasto pubblico che le rispose con un coro d’incitamento. In quel momento Leonard andò nel completo panico.”Se le dico che non ho neanche messo in considerazione l’idea di appartenere ad un qualsiasi stupido club, lei provocherà ancora più scompiglio e litigi, approfittando della notizia e di seguito potrebbe arrivare a coinvolgere anche i professori che ne sono a capo. Inoltre adesso tutti sanno chi è veramente l’autore della poesia, quindi sarebbe ancora più difficile non essere perseguitato. L’unica cosa che mi rimane…”.
Leonard prese un bel respiro cercando di mantenere il controllo, nel farlo osservò tutta quell’enorme folla davanti a sé. Non conosceva nessuno, ecco perché ad improvvisare non era andato nel panico, fino a prima nessuno lo conosceva, o almeno non associavano il suo aspetto al suo nome. Per colpa di questo pensiero andò ancora di più nel panico, affrontando la tipica “paura da palcoscenico” anche se in ritardo, fece dei lunghi respiri e ricordando a se stesso che quello di cui doveva aver realmente paura non erano tutte quelle persone giù dal palco bensì un'unica irritante ragazzina ficcanaso per mestiere, brava con le parole le si doveva riconoscere, che aveva deciso di rovinargli la vita scolastica.
-Allora, il nostro poeta a finito le rime?
Scherzò lei, maligna.
-Veramente io…
Disse tentennando. Posò un ultimo sguardo davanti a se, vedendo finalmente una sua conoscenza tra il pubblico, che adesso pareva infuriata e si faceva largo tra la folla cercando di avvicinarsi al palco, “pazza isterica” pensò l’angolino cinico e ragionevole del suo cervello mentre Nicol dava gomitate a destra e a manca.
E poi lo vide…o meglio, la vide. Lo fissava preoccupata e con lei gran parte dei suoi amici, anche se il ragazzo alto e rossiccio aveva avuto la stessa identica reazione di Nicol, l’unica differenza era che quelli del CeriseClub lo stavano frenando dal venire sul palco per massacrarlo di botte. Tutti erano occupati tranne lei, le cui iridi chiare e verdi si riflettevano nelle sue mentre una brezza primaverile le faceva oscillare le punte dei capelli rosso ciliegia, tutto intorno a Cerise sembrava appartenere ad un altro mondo, come se la sfera di tranquillità e purezza dell’albero di ciliegio che adorava osservare dalla sua finestra, si fosse smaterializzata proprio lì, e la circondava cullandola mentre il ragazzo aveva la strana certezza che solo lui potesse vederla.
-Hem,hem…
Si schiarì la voce Haidi.
-Che c’è? Non mi dirai che non ce lo vuoi dire? Troppi misteri sul tuo conto Leonard, non trovi?
Affianco a lui, il principe gli diede improvvisamente una pacca sulla schiena, per dargli coraggio e smuoverlo dal suo stato d’animo confuso. Nel farlo per poco non cadde dal palco ma stranamente il metodo usato su efficace perché le ruote del suo cervello rincominciarono a girare e subito dopo si ricordò di quella mattina, dello scandalo dei giornali e ai suoi stessi pensieri: ”l’importante è essere presenti…in qualche modo”….
Prese il coraggio in mano e raddrizzandosi, e nello stringere i pugni assunse uno sguardo deciso dicendo davanti ad un migliaio di persone:
-Scusa, Heidi.
Lei accese lo sguardo interessata, aspettando ansiosa una risposta.
-Io...
Strinse il labbro e osservò la sfera pura che tanto amava, in mezzo al pubblico.
-Faccio parte del CeriseClub.

Si levarono delle urla nell’aria da parte di alcune fan accanite e non, dopotutto, da quel che aveva potuto capire, il CeriseClub dettava legge. “Guarda il lato positivo Leo” disse a se stesso consolandosi ”almeno non starai a recitare nel DramaClub con quel principe pazzo, Frencis”. Da dietro due braccia lo strinsero forte, di scatto voltò lo sguardo verso il principe pazzo che amichevole iniziò a gridare:
-Evviva, staremo nello stesso club!
-Che cosa?!
Mentre Leonard assumeva u’espressione stupefatta e inorridita, quello si mise a dargli bacini.

Adam sbuffò dopo essersi calmato, pronto a subire una sfuriata da Mariù.
-Che forza, avremo un nuovo membro!
Esultò Oscar.
-Credo che sia tutto grazie al nostro Conte Casanova.
Julie sorrise sentendolo nominare.
-Che noia! Un altro scocciatore nel nostro club, spero tu sia contenta Cerise…
Adam la cercò tra il loro gruppo, con l’intento di andarsi a lamentare quando nel vederla rimase profondamente sorpreso. Cerise era rimasta in silenzio nella sua piccola bolla d’aura ma insieme a lei, c’era anche un’altra persona, anche se a svariati metri di distanza, e restavano immobili ad osservarsi. Mentre tutt’intorno a loro il mondo esplodeva: Heidi era rimasta colpita e in quel momento sorrideva come se l’avesse data vinta al ragazzo albero, Nicol che nel sentir la notizia era inciampata e aveva preso una musata per terra e in quel momento stava andando in infermeria maledicendo il nome di Leonard Mircle, mentre, più lontano da tutti, il presidente più temuto dell’accademia dal suo bellissimo balcone placcato bianco sorrideva divertito pregustando ciò che di li a poco sarebbe accaduto, ma che nessuno avrebbe mai pensato potesse succedere.
-Mio caro Leonard, la vera partita inizia adesso.

  
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