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Autore: WeirdMagician    17/06/2011    1 recensioni
Naruto si ritrova legato a una Kyuubi viva e reale dopo il tentativo - fallito - di furto del rotolo proibito dell'Hokage. Viene esiliato, ma dove lo porteranno i suoi sogni?
NaruxFemKyuubi e GaaraxFemShuka (più avanti ci saranno lemon, quindi il rating verrà alzato a ROSSO)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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II capitolo

Il buio era cupo e fondo, e quel basso mugolio divertito scosse Naruto fino al midollo. Quella contentezza sembrava fuori luogo in un posto oscuro come una gabbia. “Bentornato, Naruto.” La voce melodiosa di una ragazza danzò di nuovo nella sua mente, causando un brivido lungo la sua schiena.

Come mai sembri così felice?” Chiese Naruto, tutte le altre domande dovevano ancora venirgli alla mente. Ci fu un attimo di silenzio e il ragazzo presto cominciò a sospettare che non avrebbe avuto una risposta.

Non ne ho diritto, suppongo. Ti ho fatto troppe cose orribili.” Rispose infine la voce che, sempre musicale, sembrava però aver perso un po’ di vita.

Naruto si fece forza e sbirciò in quegli occhi giganteschi, bestiali. “Quali cose? E in ogni caso, dove mi trovo? Chi sei tu?” Pose quelle domande che in precedenza l’avevano tormentato.

Con calma!” mormorò una voce animalesca.

Aveva le sfumature proprie di una voce femminile, ma lo riempì di terrore come accaduto in precedenza; c’era un’immensa pressione in quella voce. “S-scusa” disse piano Naruto, sedendosi a terra, nell’acqua, invece di confidare nelle proprie gambe.

Ah! Aspetta – merda! – mi spiace di averti spaventato ancora!” la voce agitata di una ragazza trapassò il suo cervello. C’era qualcosa di abbastanza comico nel suo modo di parlare, ma prima che potesse dire qualsiasi cosa la voce riprese “Bene … uhm, prima di tutto, sono la … ehm … Volpe … la Volpe a nove code. In questo momento sei nella tua mente, in uno spazio creato dal sigillo che hai sulla pancia.” La voce strascicò quella frase con enorme lentezza.

“… la volpe che ha distrutto tutto?” domandò Naruto, giocherellando quasi inconsciamente con l’acqua.

Io non volevo farlo! Quel fottuto Madara me l’ha fatto fare!” disse, praticamente ringhiando. Naruto sentì come se qualcuno avesse afferrato e schiacciato la sua testa, il suo petto era dolorante mentre onde di pura volontà omicida facevano vibrare e scuotevano l’acqua intorno a lui, bagnandolo tutto.

Scusa!” gridò Naruto terrorizzato. D’un tratto l’acqua si calmò e l’atmosfera di prima fu sostituita da un silenzio da far accapponare la pelle. Dopo che fu passato un po’ Naruto cominciò a mormorare “Io- ” , ma fu interrotto dalla sua voce.

Per favore … non ripeterlo; la colpa è mia per essere stata debole. Guarda … ora svegliati. Mi spiace per tutte le cose orribili che ti ho fatto.” Disse solennemente, e, prima che Naruto potesse porre la domanda che gli premeva, rispose. “Sì, sai … è perché sono dentro di te che ti capitano certe brutte cose. Quindi, mi spiace.” La voce sembrava di nuovo spenta, opaca, la tristezza che colava da ogni parola, così tanto che Naruto sentì come un nodo nel petto.

Il ragazzo si tirò su a sedere, una mano a tenersi il cuore. La sua nuca solleticava e il suo stomaco prudeva. La luce accecante del sole ferì i suoi occhi quando li aprì, sembrava suggerirgli di tornare a letto. Ma Naruto cancellò il suo desiderio di dormire e quasi saltò fuori dalle coperte, togliendosi la maglietta e tirando un calcio alla porta. Sbatté le palpebre, per un attimo pensò di aver visto una specie di cerchio scarabocchiato e degli occhi cremisi. Poi tutto sembrò tornare normale. Grugnì e scosse la testa, sfilandosi i vestiti e lanciandoli fuori dalla porta in un mucchio informe. Assestò qualche calcio alla vasca e aprì i rubinetti; aveva imparato come trarre vantaggio da quello schifo che era il suo appartamento. Sospirò mentre guardava salire il livello dell’acqua, sfregandosi lo stomaco dove credeva potesse essere il prurito. “Non è colpa sua per tutte le cose brutte che capitano … giusto?” Mormorò fra sé, guardando il suo riflesso nella vasca; purtroppo questo non aveva una risposta pronta per lui.

Naruto uscì dalla stanza, mettendosi una giacca arancione sopra i vestiti che già indossava; solitamente era tutto ciò che poteva permettersi di comprare, un completo di pantaloni arancioni e la giacca abbinati. Non era esattamente il colore che preferiva, ma li pagava un'inezia.
Fuori casa sua il mondo stava cominciando a scurirsi con l'arrivo di nuvole portatrici di tempesta, e la sensazione di prurito alla nuca stava di nuovo aumentando. I suoi pensieri tornarono ancora a Kyuubi. “Le dirò che la perdono. Di sicuro non voleva che mi accadesse qualcosa di brutto.” Scosse la testa, fissando il suolo; quell'intera situazione gli aveva lasciato un sapore amaro in bocca. Quando poi riprese a camminare tali cupi pensieri si diradarono come nubi, la sua natura propriamente brillante cominciò a prendere il sopravvento; guardava dritto davanti a sé... prima che fosse di nuovo gettato nello sconforto: l'esame dell'accademia era quel giorno.

Perché??” gemette, tirandosi i capelli per la frustrazione. Non si sentiva sicuro sulla moltiplicazione e non c'era una possibilità al mondo di passare il test scritto. Uno sbuffo che trasudava superbia interruppe la sua catena di pensieri; purtroppo Naruto poté solo immaginare la suddetta catena colpire la faccia compiaciuta dello scocciatore. “Sasuke! Dillo, bastardo” grugnì, prima di continuare con voce effeminata “Ciao Naruto, sono felice di sapere che fallirai e io supererò l'esame perfettamente, perché odio il mondo e voglio che il mondo mi odi.”
Naruto sentì l'occhiataccia scavare le sue ossa come una sorta di freccia acuminata.

Cresci, Naruto, dovresti smetterla di provare a essere una specie di super ninja e darti all'agricoltura. Non hai talento.” gli rispose Sasuke.

Naruto lo odiava, ma probabilmente era la verità. “No” si disse, non ci doveva credere. “Te lo farò vedere” mormorò, girando l'angolo ed entrando in accademia, oltrepassati i cancelli.

*

"Bene allora, classe!” cominciò Iruka, ottenendo il silenzio degli alunni. “Dunque, abbiamo completato l'esame di taijutsu (tecniche di combattimento corpo a corpo), il genjutsu (tecniche illusorie) a questo punto è una capacità di credito-extra. Allora, adesso proviamo alcuni semplici jutsu; moltiplicazione e trasformazione.”

Naruto era proprio dietro a Sasuke, che ovviamente fece una perfetta moltiplicazione, addirittura trasformando la copia.

Iruka lo applaudì, poi si fece avanti Naruto. “Naruto, se non sai farlo verrai bocciato, mi spiace, ma i tuoi voti proprio non tengono il passo con la classe.”

Questa pressione lo schiacciava, e nonostante la simpatia che provava per Iruka, sapeva che non avrebbe ricevuto alcun favore. “Dammi la forza” pensò Naruto, unendo le mani. Il risultato fu patetico, apparì un clone emaciato, che fu colpito da un attacco di cuore e che morì drammaticamente poco dopo.
I suoi compagni risero, impietosi, e Naruto si precipitò fuori, prendendo a calci la porta scorrevole.

Naruto!” urlò Iruka invano lungo il corridoio, giusto in tempo per vedere una macchia arancione girare l'angolo.

Bastardi... vadano al diavolo!” urlò Naruto, correndo ancora, gettandosi in una radura più boscosa.

Hei, Naruto” un uomo gli comparve di fronte. Naruto si limitò a ringhiargli contro e a fare un passo indietro. L'uomo non gli diede occasione di parlare, lo precedette. “Vuoi essere un ninja, Naruto? Ho una piccola missione per te.”

Il ragazzo alzò un sopracciglio, interessato, incrociando le braccia. “Di cosa si tratterebbe, Mizuki-sensei?” Lo osservò; un uomo piuttosto basso con capelli argentati lunghi fino alle spalle; indossava la giacca verde standard che veniva data a praticamente ogni jonin di Konoa. Sembrò non accorgersi della sua occhiata indagatrice e si sedette per terra, incrociando le gambe.

Ghignò. “Semplice, vedi, Naruto, c'è questo rotolo molto grande... è pieno di fantastiche tecniche, e ti farà diventare un vero ninja. Poi persone come il sensei Iruka e l'Hokage ti daranno di sicuro il tuo coprifronte e diventerai un genin.”

Naruto sogghignò, sedendosi come Mizuki, affianco a lui. “Cosa devo fare io, sensei?” chiese, ignorando ancora una volta il prurito alla testa.





  
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