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Autore: Kumiko_Walker    17/06/2011    2 recensioni
Sì, Katou D. Kumiko, era il nome della ragazza che cercava di andare verso di lui. Senza neanche un livido in faccia, per il potere del frutto che aveva ingerito, il frutto Cur Cur, che ha il potere di guarire ogni ferita e malattia, anche del prossimo. Ma la stanchezza lei la sentiva, le sue gambe ad ogni passo si facevano sempre più pesanti, quasi a non sentirle più. I suoi occhi erano pieni di lacrime, che però non voleva fare uscire, la bocca era storta in una smorfia di dolore interno. Non poteva lasciare morire il suo fratellino, non poteva provare questo eterno dispiacere, non voleva vedere Rufy, l’altro fratello minore, piangere e distruggersi, non voleva e lei poteva impedirlo.
[OCxAce]
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Kumiko-nee-sanCapitolo 3: Ti amo!Kumiko si svegliò. Il sole filtrava dalle finestre semi-aperte. Sentiva che nella sua testa continuavano a sparare cannonate. Scivolò fuori dal letto, ritrovandosi in piedi.Si toccò le guance, poi le labbra, sentiva uno strano sapore di limone.Poi toccò anche il letto, era caldo.Si guardò il vestito, era di un bianco luminescente. Un momento, vestito?La ragazza quasi non urlò. Chi cavolo le aveva cambiato i vestiti?!-Oh! Ti sei svegliata!- disse una voce. Ace era entrato nella stanza, con un sorriso sulle labbra e un piatto di zuppa calda in mano. Era a dorso nudo, con dei pantaloni neri lunghi fino alle ginocchia, aveva anche sul viso e sulle petto varie bendature e cerotti.-Quanto ho dormito?- chiese lei, buttandosi sul letto.-Due giorni- rispose il ragazzo passandole la zuppa.-Grazie-.-Di niente-.-Me lo ricordo sai…- disse lei mentre non si gustava la zuppa. Era veramente pessima, ma l’aveva, di sicuro, cucinata Ace, quindi si sforzò a buttare giù quel intruglio di verdure e carne.-Ti ricordi cosa?- chiese lui, curioso e timoroso allo stesso tempo.-Quando mi hai detto che mi amavi, a Marineford- Kumiko arrossì un po’, ma cercò di fare la voce tranquilla.Ace quasi non si strozzò con la sua stessa saliva.-N-non è che te lo sei sognato?- aveva la voce tremolante, lui.-No- rispose secca lei, mentre posava sul comodino, di fianco al letto, il piatto della zuppa, che quasi non sputava in faccia ad Ace.Un attimo di silenzio.-Ridimmelo- disse lei decisa avvicinandosi al viso del ragazzo.-Cosa?-.-Ridimmi che mi ami- ripeté lei.-Oh! Rufy mi sta chiamando- disse lui, cercando di svignarsela in qualche modo. Si alzò dal letto, e si avvicinò a grandi passi alla porta.-Eh no, carino!- Kumiko si mise davanti alla porta, con le braccia incrociate sotto il petto. I suoi occhi lo telegrafavano e dicevano “prova a uscire da qui e giuro che ti ammazzo!”. Rassicurante, pensò Ace.-Cosa vuoi sentirti dire?- chiese lui, rassegnato, si sedette sul letto.-I tuoi sentimenti per me- rispose lei con un largo sorriso, la loro faccia era a tre millimetri. Ace stava per svenire, ma cercò di resistere.Il ragazzo prese un bel respiro.-Tiamo!- farfugliò lui, a una velocità incredibile.-Scusa?-.-Ti… amo…!- scandì bene le parole, anche se aveva un grandissimo imbarazzo a dirlo.La ragazzo lo guardò e gli sollevò il mento, gli diede un bacio appassionato, lui era stupito, ma poi si lasciò trascinare. Prese la ragazza per la vita e la fece sedere sopra di lui. Aveva un profumo di ciliegie.Kumiko, ritrovò sopra ad Ace.-Ho una domanda…- fece lei, costringendo il ragazzo a guardarla.-Proprio adesso?- si lamentò lui.-Sì-.Ace sbuffò -dimmi-.-Chi mi ha cambiato il vestito?-.Ace arrossì.-Emm… quello… veramente…- non sapeva cosa dire! Mica diceva “sono stato io!”-Ok… bè, sono felice che sei stato tu- disse lei accarezzandogli il viso.Ace sentì le guance rosse, era troppo imbarazzato per dire qualcosa.Kumiko cominciò a baciarlo, assaporandosi la sua pelle morbida.-Hai un buon sapore- disse la ragazza.Lui leccò un dito di lei.-Anche tu- sorrise.Cominciò a baciarle il collo, poi la spogliò del suo vestito, accarezzandole la pelle.Kumiko si ritrovò sotto di lui, nuda. Sentì una fitta sotto il ventre, che poi si trasformava in piacere.Sentiva tutti i sentimenti di Ace: tristezza, dolore, gioia, allegria, amore.Chiuse gli occhi, e si addormentò, cullata dalle braccia di quest’ultimo.[…]Kumiko si risvegliò, era nuda.Ace le stava di fianco, nudo pure lui.La ragazza aveva una strana voglia di fragole.Scivolò lentamente giù dal letto, saltando il pirata che stava dormendo.Si rivestì in fretta, per poi uscire dalla porta di legno di pesco.Appena tutti la rividero fuori, fecero salti di gioia.Rufy le andò in contro, con un enorme sorriso sulle labbra.-Kumiko-nee-san! Ace sta bene? E’ da tre ore che è dentro camera tua!- la ragazza vide gli altri ridacchiare, ma un’occhiataccia di quest’ultima gli face zittire all’istante.-Sta dormendo, sai la narcolessia…- disse lei, cercando di sembrare calma e tranquilla.-Ah, ok!- rispose lui tranquillo. Ma come faceva a bersele? Era ovvio come il mondo che Ace non si era addormentato per la narcolessia ma per qualcosaltro.-Kumiko-nee-san, ti senti bene? Sei pallida…- disse Rufy guardandola da vicino. Kumiko non provò imbarazzo, per lei Rufy era solo un fratello, nulla di più.-Forse ho solo fame…- rispose, mettendosi una mano sulla pancia.-Anche io ho giusto un languirono, vieni, andiamo in cucina insieme!- Capello di Paglia prese Kumiko per mano e la trascinò in cucina.-Allora cosa vuoi per pranzo?- chiese lui, rovistando nel frigo.-Ci sono… delle fragole?- chiese Kumiko.-Um…- Rufy cercò dentro quel enorme frigo bianco, buttò tutto all’aria, quasi qualche cibo non colpiva la ragazza che era dietro di lui.-ECCOLE!- gridò Capello di Paglia. Gliele porse.La rossa cominciò a mangiare con gusto, poi si fermò.Si strinse la pancia e si mise una mano alla bocca.-Kumiko, stai bene?!- chiese Rufy avvicinandosi a lei.-Mi sento male!- disse lei in lacrime.-Aspetta! Ti porto in bagno!- detto questo, il moro, si caricò la ragazza sulle spalle e la portò in infermeria.[…]Kumiko si lavò la bocca. Era stato terribile. Non sapeva per quanto tempo fosse stata lì, ma voleva andarsene subito, c’era una gran puzza di vomito che lei non sopportava.Uscì dalla stanza, e vide Ace preoccupato, con vari graffi sul corpo. Ops, i segni che lei aveva lasciato qualche ora prima erano ancora visibili.Il ragazzo, tutto preoccupato si avvicinò a lei.-Tutto bene?- chiese.-Adesso sì- Kumiko si sedette su una panchina, con una mano allo stomaco -non so cosa mi succeda, prima stavo una favola, avevo perfino fame! Fame di fragole…- poi si toccò la gola -però, dopo mi sono sentita malissimo, non so il motivo!- delle lacrime solcarono il viso della ragazza, non si era mai sentita così male.-Forse dovremo andare in infermeria…- suggerì Ace con un pizzico di preoccupazione nella voce.-Forse sarà meglio- Kumiko si asciugò le lacrime.I due andarono in infermeria per mano, con un po’ di imbarazzo da parte della ragazza.-Ace, Kumiko! A cosa devo questa visita?- chiese l’infermeria di turno. Era alta e snella, più di Kumiko, possedeva due occhi azzurri perforanti, capelli lunghi e leggermente ondulati di un biondo scuro, con qualche colpo di sole. Indossava una minigonna e un abito da infermiera bianco, con anche la tiara. Aveva un sorriso smagliante, denti bianchissimi e labbra ben idratate. La più esperta di tutte le infermiere della nave. Si chiamava Isabella Candrey.>br> -Kumiko non si è sentita molto bene- disse Ace.Isabella sorrise.-E cosa hai, Kumiko-chan?- lei era l’unica persona che poteva chiamare Kumiko con il suffisso -chan. Kumiko glielo concedeva, visto che Isabella era più grande di lei, con i suoi 26 anni, poi era anche la migliore amica della ragazza, la persona che aveva legato di più sulla nave.-Isa-chan, non capisco cosa mi sia succedendo, prima ho fame, poi mi sento male, e continuo ad avere sbalzi di umore!- Kumiko era disperata, aveva gli occhi pieni di lacrime, che pregavano di scendere giù dal viso della ragazza.-Hai avuto rapporti fisici in questi giorni?- chiese Isabella tranquilla, mentre scriveva tutto quello che aveva detto Kumiko.Come? Cosa?Kumiko era diventata rossa più dei suoi capelli. A Isa-chan diceva tutto, ma non riusciva a spiccicare parola. Non poteva certo dire “Bè, sai, quattro ore fa ho fatto sesso con Ace”.Lei guardò il ragazzo in cerca di aiuto, lui aveva le guance rosse e la testa abbassata.-Bè… ecco… vedi…- non riusciva a terminare la frase, talmente che era già sprofondata nella vergogna totale. -Lo prendo come un sì- Isabella scrisse sul suo quaderno chissà cosa -con chi?-.Ok, questo era troppo, non poteva dire che lo aveva fatto con Ace, con suo fratello. Si sentì le gambe tremare.-Con me- Ace aveva alzato la mano, mettendo da parte tutto l’orgoglio, ma era rosso in viso.-Ok- Isa-chan non fece dei commenti, il suo viso non trasmetteva nulla. Meglio così.-Kumiko, mettiti seduta un attimo- Isabelle le alzò la veste, Ace si girò di scatto, rosso in viso.Toccò, con le sue mani calde, la pancia fredda della ragazza. L’infermeria rimise a posto la veste della piratessa.-Ho capito cosa hai!- disse Isa-chan guardando prima Ace che si era voltato e poi Kumiko, con aria severa -cara mia, tu aspetti un bambino-.Il moro svenne, Kumiko si diede due pacche sulla faccia. Poi si concentrò sul ragazzo svenuto sul pavimento dell’infermeria.-Ace, tutto a posto?- chiese lei preoccupata.Il pirata mise a fuoco la vista.-Kumiko…- sussurrò, mettendosi in piedi.-Isabella-san, cosa dobbiamo fare?- chiese.-Potete tenere il bambino, oppure abortirlo, cioè ucciderlo- Isa-chan disse con voce più alta l’ultima parola.I due ragazzi si guardarono. Lei sorrise, lui pure.-No, il bambino lo teniamo- disse Kumiko all’amica.Isabella sorrise.-Bè, noi andiamo- Ace prese per mano la ragazza.-Ci vediamo Isa-chan!- riuscì a dire Kumiko, prima che la porta dell’infermeria sbattesse.I due andarono nella stanza della ragazza.-Come chiamiamo il bambino?- chiese la ragazza seduta sul letto, mentre si accarezzava la pancia.-Che ne dici di… Ann, se fosse femmina?- Ace era seduto dietro di lei, con le braccia cinte sulla vita, che prendevano dolcemente le mani della compagna.-Sì, è un bel nome- constatò la piratessa -e se fosse maschio?- chiese.-Sabo- la voce del ragazzo era come un sussurro, malinconica.-Sì, mi sembra perfetto-.-Cosa diciamo agli altri?-.-Bisogna pensarci adesso?-.-No… non proprio…- Kumiko sorrise.I due si baciarono dolcemente sulle labbra, come segno di affetto e felicità.Sarebbero vissuti felici loro due, anzi loro tre.Note:Ho corso troppo, lo so XD Ed eccoci all'ultimo capitolo, grazie a tutti! Se il loro figlio sarà maschio o femmina, questo lo deciderete voi, vi lascio liberi di vagare con la fantasia!
   
 
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