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Autore: WhoKilledBambi    18/06/2011    0 recensioni
La brutta copia de "Il prigioniero di Azkaban" Hey, tu, senza saperlo ti sei ritrovato in una fottuta one-shot interattiva e come ogni "trogolata" interattiva che si rispetti (vedi video di CaneSecco (pubblicità occulta)n.d.a) adesso devi cliccare su uno dei link che trovi qua sotto e scegliere il finale di questa malata e schifa storia!
Genere: Avventura, Demenziale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Dj Ashba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ora l'espressione dell'americano è ancora più inquietante. Ha un sorriso. Un fottuto sorriso malefico.
«E che credi, che non l'abbia fatto?» si allontana e porta davanti alla gabbia un sacco di iuta marroncino caffè. Ci ficca una mano dentro che affonda fino a dopo il gomito, e sul suo viso il sorriso si allarga ancora di più. "È malato. È completamente pazzo" pensa Hudson, non è il "malato" affettivo che rivolgeva a Steven quando andava a scoparsi le vecchiette sposate. È un "malato" preoccupato. Un "malato" che sa di preoccupazione. E terrore.
E capisce di aver ragione quando vede cosa contiene il sacco del ragazzo.
All'inizio si era aspettato che tirasse fuori una chitarra, la sua Les Paul, magari, e che gliela bruciasse davanti agli occhi. Poi l'aveva sfiorato il pensiero di un qualcosa legato ad Axl. Un qualcosa legato ad Axl. Non una parte di Axl.
Perché tra le dita tatuate (su cui Slash non avrebbe scritto nulla di più appropriato di "demented") Daren stringe dei capelli. Lunghi. Lisci. Rossi.
E ai capelli è attaccata una fronte. Alta. Liscia. Rosa pallido. Rosa morto.
E alla fronte segue tutto ciò che regolarmente sta su un viso umano. Due occhi, verde smeraldo, ancora spalancati, come la bocca che ora ha le labbra di un inquietante violetto pallido, e dalla quale esce una lingua piccola e appuntita, e non più rosso sangue, ma quasi bianca. E poi finisce. Con un taglio netto, che sembra fresco di giornata.
Quella che Ashba stringe fra le mani è la testa mozzata del Ei Fu William Axl Rose.
Saul Hudson, per la prima volta da quando Ola gli ha tolto il ciuccio, urla a tutti polmoni. "Cazzo, cazzo, cazzo!"
«E ora non sei più così nero, eh, inglesino di merda! Dio salvi la regina!» prende a farsi roteare la testa di Rose sopra la propria come un cowboy con un lazo «Guardalo, mondo! Il temibile Slash, il Dio della chitarra, il maestro di tutti noi è impallidito come un bambino!» Hudson suda freddo. E, insieme all'urlo, sente le lacrime iniziare a scendere lungo le guance, calde e salate. «E ora piange, anche, il gentleman! Piange! È un vero bambino!» se l'inglese non avesse troppa paura di indagare potrebbe quasi giurare di vedere delle gocce di sangue scivolare lungo il braccio alzato del ragazzo. E quel sangue probabilmente viene dalla testa mozzata del suo ex-cantante. Rabbrividisce dietro le lacrime.
«E adesso ci metterò anche la testa del più fottutamente grande, egocentrico, bizzarro, spaccacoglioni chitarrista del mondo! E dopo di che… potrò andare a conquistarlo!»
E nei suoi occhi torna il lampo di follia. Saul ritorna ad avere paura, una paura fottuta e cieca che si era già dimenticato di poter provare. Perché dalla manica dello spolverino nero del ragazzo esce la lama argentata di un coltello.
"Oh, buon signore Gesù Cristo. È completamente folle!"


FINALE
   
 
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