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Autore: Remedios la Bella    18/06/2011    1 recensioni
Visto che ci sono troppe Miharu x Yoite, ho pensato di cambiare le cose e di mettere in campo Raimei e Kouichi, che lo meritano profondamente. A due anni dall'ultima volta che lo Shinrabansho si è manifestato, un nuovo pericolo incombe su Nabari, ma stavolta il bersaglio non è Miharu ... E dentro al cuore di Kouichi, nasce qualcosa oltre al desiderio di Morire ... Amore? beh .. basta scoprirlo! Basti sapere che quel sentimento sarà ricambiato in qualche modo da una bionda samurai ..
Basta ho detto troppo! Godetevi la mia storia!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Koichi Aizawa, Raimei Shimizu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Siamo quasi alla fine, manca poco ... e volevo annunciare che forse farò due finali, ma non aggiungo altro ... buon a lettura!
PS: Questò è davvero chilometrico come promesso, e ricco di colpi di scena! leggete!
Remedios la Bella


Insidie tra elettrodomestici
 
“Deve essere questo.” Un  grande magazzino,fuori da Tokyo si ergeva tra il paesaggio metropolitano della megalopoli giapponese. Una grossa scritta “Itachi” rosso fuoco stava sul davanti del muro. Un enorme saracinesca rappresentava l’unica entrata per quel posto. Nessun rumore proveniva dall’interno.
Kouichi, Raimei, Tobari, Miharu  e Yukimi stavano davanti a quella saracinesca.
“ Ha con sé la tecnica, professore?” Kouichi si rivolse a Tobari con sguardo serio. Il maestro estrasse il rotolo dalla tasca interna della giacca: “ Eccola qui … possiamo andare.”
Raimei bussò alla saracinesca e un forte rimbombo metallico invase l’aria immersa nel pomeriggio di quella tiepida domenica: “ Fateci entrare.”
Dei passi, attutiti da calzature di cuoio, probabilmente stivali. La saracinesca fece un grossissimo trambusto, e davanti a tutti che tenevano le orecchie chiuse dal gran rumore, apparve un uomo.
“Benvenuti a casa nostra … prego.” Li fece entrare, facendo loro spazio. Era vestito malissimo, puzzava di sudore, e aveva i denti ingialliti. Quegli occhietti lucidi e vispi che gli illuminavano il viso mascolino davano segno di forte cinismo. Capelli poco brizzolati e spettinati, in breve un tipo poco raccomandabile.
Gli Shinobi entrarono dentro al grande magazzino in disuso da tempo. Pezzi di ferro o d’acciaio stavano sparpagliati dappertutto, e grandi teli cerati o trasparenti coprivano gli elettrodomestici che si producevano in fabbrica. Lavatrici, lavastoviglie, tutto ciò che una casalinga potrebbe desiderare. Ma di certo non erano lì per fare la spesa.
Kouichi venne subito guardato avidamente dalla moltitudine di Shinobi seduti sui gran mucchi di ferraglia presente. Tipi loschi impugnavano i loro coltellacci, come bravi del milleseicento al servizio di signorotti arroganti. Lui non tremò, ma stette all’erta. Alcuni di quegli uomini, guardarono anche lo Shinrabansho con certo desiderio, ma Miharu si mostrò indifferente alle loro occhiatacce.
“ Akira! Siamo qui!” Urlò all’improvviso Kouichi: “ Ridacci la nostra amica!”
“ Me benvenuti!” Una voce fuori campo rimbombo in un’eco nel grande magazzino. Tutti lo cercarono con lo sguardo, e infine lo trovarono; Stava sopra una terrazzina, nella sala di controllo dei vecchi macchinari. Dietro il vetro, aveva parlato dal microfono di quella saletta: “ Vi do il benvenuto nel mio regno! Vedo che avete accettato l’invito!”
“ Non siamo qui per bighellonare!” Esclamò Raimei: “ Scendi vigliacco, voglio farti a pezzi!”
“ Modera i toni ragazzina!” Akira divenne furioso: “ Non si parla così a uomini di una certa età!”
“ Con te non farebbe differenza, sei solo un misero verme!” Raimei lo provocò a tal punto che alcuni dei suoi uomini, scesero e la circondarono brandendo le armi. Lei estrasse la Gamon per risposta, senza mostrare alcuna paura. Akira li fermò con la mano: “ Calma, non è il momento ancora!”
E gli uomini ritornarono ai loro posti, brontolando. Kouichi guardò di sottecchi la ragazza, che ricambiò lo sguardo preoccupata ma furiosa.
“ Vedo che ti sei portato degli amichetti Kouichi!” Pronunciò quell’uomo: “ Addirittura lo Shinrabansho! Sapessi quanti guai ha fatto passare al mio predecessore Toujuuro! Non è vero, Miharu Rokujo?”
Miharu non rispose e lo guardò con enorme disprezzo. Il ragazzino perlomeno non era indifferente alle provocazioni.
“ Mmh … non mi va di restare qui tutto il tempo .. vengo da voi, con una persona di vostra gradita conoscenza.” Si allontanò dal vetro infrangibile dietro cui parlava. Si sentì un urlo, E poco dopo lui uscì dalla porta di legno che dava alla sala comandi. Teneva la povera Yae legata, e come quando era sveglia quella mattina, si dimenava come un pesce senz’acqua. L’effetto delle droghe era ormai svanito.
“ E’ lei che volete?” Fece Akira, mostrando la donna come se fosse un premio di caccia. Tutti gli uomini urlarono di gioia e fischiarono, i nostri eroi avanzarono verso Akira.
“ mostro! Lasciala andare!” Sbottò Yukimi guardando l’umiliante scenario davanti ai suoi occhi. La povera Yae li guardò con occhi lacrimanti e urlò come meglio poteva: “ Andatevene tutti! Non pensate a me!”
“ Oda!” Sbottò Yukimi: “ Ti salveremo!” Lo disse con così tanto entusiasmo, che Yae arrossì. Akira guardò come intenerito la scena: “ Oh, ma guardali, i due piccioncini! Vedrete tra poco che sarete per sempre insieme … “ Estrasse una Magnum dalla tasca interna della giacca, e la puntò alla tempia della donna: “ consegnatemi ciò che sapete …”
Tutti guardarono allarmati quello scenario, Yae strinse i denti furiosa. Non poteva muoversi per il bene di tutti, soprattutto il suo.
Tutti guardarono Tobari,che possedeva con sé il rotolo della Tecnica. Lui li guardò riluttante e portò fuori il manoscritto: “ ecco … sei contento?” Lo fece vedere a Akira. Lui, per risposta … Rise sguaiatamente. Nessuno comprese quel gesto, nemmeno i suoi uomini.
“ Cosa vorresti fare? Darmi quel pezzo di carta? No ..” Evidentemente non era quello il suo obiettivo: “ Io voglio ben altro …” Guardò Kouichi con occhi avidi di potere, e tutti compresero. Lui capì all’istante:”Allora le cose stanno in questo modo?”
“ Già, sei tu il mio obiettivo principale … e ormai sai perché!” Il Kairoshu spalancò le orbite iniettate di sangue: “ la tua immensa dote mi sarà utilissima!”
“ allora perché ha voluto la Tecnica?” Chiese Tobari infuriato e scocciato. Il capo dei Kairoshu rise di nuovo: “ Oh! non ho abbandonato ancora il mio progetto sappilo! Invaderò la terra di schiavi sotto il mio potere, ma di certo non potevo attivare un potere così immenso da solo!”
“ In che senso! Non sei anche tu uno Shinobi in fondo?” Gli chiese urlando Raimei: “ Che motivo c’era di fare tutto questo casino?”
“ Raimei …” Kouichi si voltò verso di lei, aveva lo sguardo cupo come la notte: “ Solo un essere immortale può attivare la Tecnica del Riporto.”
 Tutti rimasero scioccati da quella spiegazione. Akira rise come un matto: “ Esatto! E chi meglio di lui poteva essermi d’aiuto? In più non ho nemmeno dovuto fare la fatica di cercarla! Siete stati voi a fare il lavoro per me!”
“ Ma perché proprio lui?” Disse all’improvviso Tobari: “ Se non sbaglio non c’è solo Kouichi come essere immortale! “
“ Intendi dire la ragazzina dagli occhi felini?” Chiese il Kairoshu.: “ Shijima se non sbaglio … Beh, ci abbiamo provato, e …” Schioccò le dita e qualcosa volò in aria, Tutti guardarono in cerca di identificare di che cosa si trattasse. La cosa si posò per terra in atteggiamento da gatto. Lunghissimi capelli bianchi coprivano un corpo minuto, due grandi occhi rossi e felini illuminavano quel viso. La ragazzina indossava un mantello nero pece, la divisa della sua scuola, e alle mani aveva agganciati i suoi preziosi artigli di ferro. Si, era proprio la giovane Shijima. Ma non aveva un sguardo amico.
“ Shijima! Ma che cosa ti salta in testa? Perché sei qui?” Le chiese allarmato Kouichi. La osservò: gli occhi della ragazzina non sembravano molto svegli, avevano uno strano aspetto. In più, sembrava furiosa. Guardò Oda; Teneva gli occhi chiusi, in lacrime, e sussurrava … ma cosa? Nel mentre aveva la pistola premuta alla tempia, e il braccio stretto tra la mano enorme di Akira. Lui guardava con aria soddisfatta.
“ Non può essere …” Kouichi sembrava aver capito come stessero le cose: “ ragazzi … allontanatevi! E portate in salvo Oda!” urlò al resto, che evidentemente non aveva ancora capito come stessero le cose.
Non fece in tempo a dirlo che Shijima gli si scagliò contro affilando gli artigli di acciaio. Lui scansò per un pelo l’attacco, e estrasse le sue armi. Allora tutti si animarono; anche gli uomini di Akira si alzarono, saltarono e iniziarono a combattere contro gli intrusi. Akira continuava a guardarli, con fare arcigno. Stranamente non si allontanava dal campo di battaglia.
“ Ma che le prende?” urlò Raimei, mentre sferzò alcuni attacchi a un gruppo di ninja che finì per terra con un solo colpo: “ Non dovrebbe essere dalla nostra parte?”
“ osserva Oda!” Gli urlò Kouichi, intento a saltare come una cavalletta per evitare le sferzate di Shijima. Gli attacchi non sembravano dati volontariamente, ma meccanizzati. Era come se qualcosa li stesse controllando. Raimei osservò Oda, e la vide sussurrare.
“ Non dirmi che …”
“ Si, sta usando l’Izura Shingan! Sotto comando dello stesso Akira! Shijima non reagirebbe così sennò!”
Oda controllava il pensiero di Shijima, ma non lo stava facendo di sua spontanea volontà. Akira l’aveva minacciata in precedenza, e lei non poteva fare altro che obbedire. Non era in condizioni di poter reagire.
“ Shijima svegliati!” Kouichi tentava di rianimare la ragazzina, ma non dava segno di risveglio dal sonno. Oda era in lacrime.
Fu Miharu a parlare allora. Grazie alla sua astuzia da finto bambino innocente, era riuscito a scansare gli attacchi dei Kairoshu, e a giungere sul balcone ove si trovavano Oda e Akira: “ Mi ascolti signora Oda1 Non può permettere a un uomo del genere di darle ordini! La prego reagisca!” Anche Miharu aveva compreso tutto. In fondo, sapeva chiaramente che Shijima era il suo gattino domestico, e ne conosceva fin troppo bene il carattere menefreghista e indipendente. Aveva fatto il calcolo osservando Oda pochi momenti prima.
“ Shinrabansho! Togliti dai piedi!” Akira tolse la pistola dalla tempia di Oda e premette il grilletto contro Miharu. Lui schivò agilmente il proiettile e si scagliò contro Akira. Akira finì per terra,Yae dall’altra parte. Ma la donna non dava segno di volerla finire con la tecnica.
“ è inutile ragazzino! È sotto il mio controllo!” Sbraitò il malvagio. Miharu venne scaraventato di dosso da Akira, e batté la testa al muro. L’uomo si alzò e andò incontro a Yae, che stava sul pavimento e mormorava ancora. Fece per prenderla. Un colpo di pistola gli trapassò la spalla. Sentì un dolore lancinante e si ritrasse, Vide Yukimi avvicinarsi puntando la sua di pistola a Oda.
“ Vedi di starle lontano!” Gli urlò. Si mise vicino alla donna ancora in trance.
“ Voi! Fate presto!” Kouichi supplicava il resto della gente di fare in fretta, ormai il suo fisico non reggeva ai continui attacchi della ragazzina senza controllo.
“ Non posso ucciderla, l’unica maniera è risvegliare Oda.” Pensò, mentre per poco non venne ferito alla spalla, se non fosse stato per l’intervento del professore.
Yukimi nel mentre Schiaffeggiò lievemente la donna che teneva sorretta con il braccio: “ Avanti, svegliati! Tu non sei sotto il controllo di quell’uomo!” le diceva a voce alta. Akira li guardava con occhi ridenti: “ Non puoi fare niente stupido! E ora la pagherai cara!” teneva la mano appoggiata sulla ferita alla spalla, l’altra mano sorreggeva la pistola. Tentò di premere il grilletto, Ma fortunatamente venne bloccato da Miharu che lo prese per le gambe e lo fece inciampare rovinosamente.
“ Yukimi! Sbrigati! Kouichi ha bisogno di te!”
“ D’accordo!” Ribatté il biondino. Fece il gesto estremo; Avvicinò le sue labbra a quelle della donna e le diede un bacio. Premette forte, di modo che lei si potesse risvegliare in qualche modo. E dopo qualche secondo, Shijima sembrò riprendersi. Si accorse delle sue gesta e si fermò a un certo punto, mentre Kouichi era a terra sanguinante al braccio.
“ Ma cosa …” Shijima abbassò l’arma insanguinata e guardò Kouichi con occhi strani: “ perché sei a terra?”
“Oda si è svegliata.” Pensò Kouichi e provò al alzarsi da terra, aiutato dalla ragazzina.
Yae aprì gli occhi, incontrò lo sguardo di Yukimi: “ ma cosa è successo?” disse in un sibilo. Il giovane le accarezzò il viso: “ va tutto bene … è tutto passato.” La slegò e la riguardò negli occhi.
“ Yukimi …” Ancora confusa ma semi cosciente alzò le braccia e le avvolse attorno a Yukimi che ricambiò.
Akira guardava disgustato: “ Uomini! Prendete il ragazzo!” Quelli ancora in piedi si avventarono contro Kouichi, che combatté nonostante la ferita. Tutto stava andando a rotoli per Kitamura. Guardò le scene con un senso di sconfitta inimmaginabile. Il suo sguardo infine si bloccò sulla bionda samurai, che combatteva fianco a fianco con il professore Kumoira.
Miharu notò negli occhi di Akira un scintillio. E pensò al peggio.
“ Raimei! Corri!” tentò di urlare, ma era troppo tardi. La ragazza, prima di poter dire “Ma …” venne raggiunta da Akira e presa per la gola. Si trovò sollevata in aria. Tobari non poté intervenire in alcun modo, lo bloccarono alcuni Kairoshu. Kouichi se ne accorse, e si spaventò all’istante.
“Raimei!” Si alzò e andò furioso incontro a quel mostro, ma venne colpito con un calcio volante. Il resto del gruppo guardava attonito Kitamura che soffocava la povera Raimei, mentre lei si divincolava violacea in volto per la mancanza d’aria.
“ Aiutami e la risparmierò!” Propose Akira a Kouichi sanguinante, continuando a strozzare la povera Raimei. Il giovane guardava la sua amata: Vedeva il dolce volto diventare sempre più pallido, e gli occhi spegnersi. Stava per morire.
Non ebbe scelta. Abbassò lo sguardo e strinse i denti. Si alzò e osservò Raimei, che dalla fessura delle sue palpebre poté vedere lo sguardo arrendevole del giovane. In un sussurro disse: “ Non farlo …”
“ D’accordo …” Pronunciò Kouichi. Raimei iniziò a piangere e sentì la presa alla gola allentarsi. Akira la lasciò andare, lei cadde in ginocchio e si portò le mani alla gola per alleviare il forte dolore che le straziava la carne. Volse lo sguardo verso Kouichi che lo ricambiò con gli occhi gonfi di lacrime. Akira sguainava dal ridere.
“ Uomini! Prendeteli tutti!” I Kairoshu rimasti presero il resto del gruppo rimasto attonito dalla decisione di Kouichi.
“ tu!” Kitamura si rivolse a Kouichi: “ Seguimi. Faremo una visitina al tempio.” Lo afferrò per il braccio e lo portò via con sé. Lui non protestò, ma continuò a rivolgere lo sguardo a Raimei, piangente e portata in peso da un uomo muscoloso. Stessa sorte per il resto del gruppo. Non opposero alcuna resistenza. 
   
 
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