E se da un baule magico ritrovato in una soffitta polverosa uscissero mille bandiere con il potere di trasformare chi le indossa nel personaggio Hetaliano corrispondente?
 
- Chapter #o2
«Non sapevo che ti fossi portato dietro un cosplay da Arthur! »Barbara si avvicinò un poco ad Arthur (?).
«Ma che cospleì e cospleì, fool! Io sono il vero Arthur! »
«Mon dieu, questo è partito … »Esclamò Erika, spaventata.
«… Che sia la bandiera? »Disse Barbara, osservando l’Arthur che leggeva tranquillo il Times.
«In che senso? »
«Proviamo … »
Barbara prese una bandiera a caso e la indossò. Roteò su sé stessa. Un lampo, una luce fortissima. Odore di wurstel e di crauti.
«Deutschland, Deutschland, uber alles! Uber alles in dem Welt! »
«Mi Signur, Jutme! » Disse Erika, impallidendo. Davanti a lei c’era, infatti, un uomo alto, capelli chiari, sguardo fiero e corporatura robusta. «Sei diventata Doitsu! »
«Chi sei tu? Come fai a sapere il mio nome? Mein Gott, sei italiana?» Il Ludwig-Barbara impallidì a sua volta. «…NON SARAI PARENTE DI ITALIA, VERO? »
«Beh, pensandoci bene, essendo piemontese sono stata l’origine di Italia … » Non l’avesse mai detto.
«Ob du bist verflucht!!» L’uomo la inseguì per tutta la soffitta. «Che tu sia maledetta! Er ist die Quelle von meiner Leiden!»
«Ehy, Doitsu-chan, lascia in pace quella poveretta! » Arthur si alzò in piedi, lanciando addosso a Doitsu la tazzina di thé.
«PRIMO, Iggirisu-chan, non mi chiamare così. Per te io sono Doitsu-san, okay? SECONDO, stattene buono con le tue tazzine! »
«Tsk, maleducato. » Disse ancora Arthur, risedendosi a leggere il Times.
«Ussignur! » Erika continuò a scappare, ormai giravano in tondo. Forse …
La ragazza si fermò. Come previsto, Germania, colpito dalla forza d’inerzia, si sbilanciò in avanti, il tempo per Erika di strappargli di dosso la bandiera tedesca. Un lampo, una luce, e Germania scomparve. Barbara era seduta a terra, con uno sguardo stupito.
«… Che fu? »
«Ti sei trasformata in Doitsu per merito di queste bandiere magiche! » Rispose entusiasta Erika.
«In Doitsu? Ora ricordo! Ridammi la bandiera! » Presa da un attacco di fangherlismo, probabilmente.
«Anche no. » Erika fece una faccia seria. Poi indicò Arthur.
Barbara annuì, e sorrise.
 
In un attimo gli furono addosso.
«What?! »
Barbara lo tenne fermo mentre Erika gli strappò di dosso la bandiera inglese.
PUFF!Simone era steso sulla poltroncina, con lo sguardo stralunato.
«What’s happened? »
«Che?! E’ ancora inglese! » Esclamò Erika preoccupata. «Non ha funzionato!!! »
«Cosa non ha funzionato? » Chiese Simone, ricomponendosi.
«Le bandiere e … »
«Ah, ora ricordo … » Il ragazzo sorrise. «Mi sono trasformato in Arthur, vero? »
«Come …? »
«Beh, mia nonna mi raccontava spesso delle bandiere magiche di Hetalia … »
«Tua nonna quella della GerIta? » Barbara venne sovrastata dalla voce di Erika.
«TU LO SAPEVI?! »
«Beh … »
«E io mi sono quasi fatta uccidere da un tedesco … E tu lo sapevi?! »
«… Ehm … »
«Ti do dieci secondi di vantaggio. »
 
Ecco, se vi chiedete perché c’è una ragazza che insegue un ragazzo armata di mattarello preso chissà dove in giro per la casa del ragazzo, ora avete la risposta.