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Autore: Hikari93    19/06/2011    5 recensioni
Finalmente i raggi del Sole sono spuntati, segno che una nuova giornata è alle porte. Come al solito, mi sarà assegnata una missione da portare a termine con Tobi. Sì, quello che io - fino a qualche settimana fa - ritenevo l’essere più stupido che fosse mai esistito. Un momento. Con questo non voglio dire che mi sono totalmente ricreduto su di lui, tutt’altro. E’ solo che talvolta ha una strana personalità, non sembra lui, ecco.
E questo cambiamento si verifica soprattutto di notte.
Ricordo perfettamente la prima volta che è successo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Deidara, Tobi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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 Buongiorno senpai!

 
 
 

Finalmente i raggi del Sole sono spuntati, segno che una nuova giornata è alle porte. Come al solito, mi sarà assegnata una missione da portare a termine con Tobi. Sì, quello che io - fino a qualche settimana fa - ritenevo l’essere più stupido che fosse mai esistito. Un momento. Con questo non voglio dire che mi sono totalmente ricreduto su di lui, tutt’altro. E’ solo che talvolta ha una strana personalità, non sembra lui, ecco.
E questo cambiamento si verifica soprattutto di notte.
Ricordo perfettamente la prima volta che è successo.
 
Deidara era seduto sul letto di camera sua. In quel momento desiderava non vedere nessuno: non l’avrebbe mai ammesso, ma gli mancava Sasori. Era stato battuto da quella vecchia accompagnata da una ragazzina alquanto insignificante. Che cosa era accaduto in battaglia? Com’era possibile che il marionettista fosse stato sconfitto da due tipe del genere?
Eppure, non sembravano granché.
“Dicevi che l’arte era eterna, Sasori. Eppure non hai esitato a fare una brutta fine.”, pensava il biondo. Il pensiero che Sasori avesse potuto “scegliere” di morire non lo abbandonava. Solo che non riusciva a spiegarsi il perché. E questo gli faceva rabbia.
Mentre rimuginava su queste cose, le coperte strette tra le dita, gli occhi azzurri che emanavano scintille, qualcuno entrò dalla porta.
-Cosa sta facendo Deidara-senpai?- urlò Tobi, dirigendosi verso di lui camminando allegramente.
L’artista lo guardò, provando disgusto. Odiava quel tipo: innanzitutto era troppo rumoroso e poi era praticamente inutile per l’organizzazione e per i loro scopi. Forse era anche per questo che gli mancava Sasori.
-Niente di importante. Fuori di qui.- lo liquidò Deidara, stizzito.
Sentirselo nelle orecchie era l’ultima cosa che voleva. Desiderava un po’ di tranquillità, e se nemmeno nella sua stanza poteva averla, dove doveva rifugiarsi?
Abbassò lo sguardo, attendendo che quel fastidioso facesse quanto gli era stato ordinato.
Ma il rumore di passi che si allontanavano non arrivò.
-Ancora qui? Ho detto fuori.- sbottò, alzandosi in piedi per risultare più minaccioso.
-Perché non si rilassa, senpai?-
Deidara stava per rispondergli, ma si bloccò nel momento stesso in cui le parole di Tobi gli risuonarono nella testa. Non era quel solito tono infantile e squillante. Era come se il ragazzo fosse diventato un altro: il biondo lo capiva anche dall’andatura che l’altro aveva adottato, oltre che dal tono di voce.
Poi, le parole furono seguite dai gesti.
Tobi si tolse la maschera e continuò ad avanzare. Un sorriso malizioso gli si era dipinto sul volto.
In altre occasioni, Deidara sarebbe rimasto colpito dal vedere il vero volto del compagno – del resto, aveva provato più volte a scoprirlo – ma quel che ora lo attirava era il ghigno sulla sua faccia.
Tobi mise le mani sulle spalle dell’altro, poi lo appoggiò al muro e gli si avvicinò al collo, prendendo a baciarlo.
-Ma che cazzo fai?- biascicò il biondo, tentando di spostarlo di lì.
-Gliel’ho detto senpai, pensi a rilassarsi.- ripeté.
“Da quando è così forte?” si domandò Deidara, mentre le labbra di Tobi si dirigevano verso le sue. Eppure, quell’essere gli era sembrato così debole ed idiota. Tutta la resistenza che l’artista aveva provato ad opporre era stata inutile: alla fine, il ragazzo venne baciato.
Il contatto, però, non fu tanto male come si aspettava. Anzi, il biondo lo trovò persino piacevole, tanto che finì per esserne completamente travolto. Era rimasto folgorato “dal nuovo Tobi”, aveva sentito qualcosa muoversi dentro di lui.
Si era lasciato guidare dall’istinto, del resto era quello che sapeva fare meglio.
Dopo un po’, tutto finì, così come era iniziato. Il moro si staccò e, avvicinandosi ad un orecchio dell’altro, parlò.
-Ha visto senpai, ora si è calmato.-
Detto questo, se ne andò, lasciando Deidara impalato contro il muro.
Chiusosi la porta alle spalle, Tobi – o meglio dire, Madara – si chiese com’era possibile che non ci avesse pensato prima a zittirlo in quel modo. Non sapeva, però, che quello era solo l’inizio.
Difatti, da quella notte, i due si erano rincontrati spesso, finchè il loro incontro notturno non era divenuto indispensabile ad entrambi.
 
Anche quella mattina, come sempre, il moro si era alzato presto, lasciando Deidara da solo nel letto.
Il biondo sapeva, però, che quando l’avrebbe rivisto in giornata, sarebbe stato accolto dal solito:
“Buongiorno senpai!”

 
 
 




 
Beh… un po’ di tempo fa ho visto un’immagine su loro due, un’immagine che mi ha “ispirata”. E’ la prima volta che scrivo di questi due personaggi… diciamo che è stata “una prova”.
Spero vi piaccia. Mi scuso in anticipo se dovesse fare schifo! ç___ç

 

 
 
 
 
 

   
 
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