Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: NemesyBlack    19/06/2011    2 recensioni
La luce che filtrava dalla finestra illuminò quello che, agli occhi di un estraneo, poteva sembrare il letto di due amanti. Ma Alexis e Fucsia non erano niente di tutto ciò. Erano conoscenti, compagni di sventura, niente di più.
Lui aveva salvato la vita a lei, e lei adesso teneva a bada, per quanto fosse difficile, il caratteraccio di lui. {il personaggio maschile NON è di mia invenzione per ritrovarlo cercate qui --> http://gobeyondwonderland.blogspot.com/ }
Genere: Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Alexis Fucsia 4

{Il personaggio maschile NON è di mia invenzione. La sua creatrice è Lady Scarlatta e potete ritrovarlo anche qui }


------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Fucsia stava camminando da quasi un'ora. Doveva far sbollire la rabbia. Si doveva calmare. Continuava a ripetersi che quel Mangiamorte era un idiota, un cretino, un bastardo e anche un grandissimo stronzo. Svoltò a capo basso verso i giardini. Come aveva osato? La ragazza continuò a camminare finché non si ritrovò nel bel mezzo del viale alberato che attraversava il giardino. Poggiò la schiena contro il tronco di un albero, respirando profondamente. Come aveva potuto agire in quel modo? Idiota lui che aveva agito e idiota lei che non l'aveva picchiato come si meritava! Però... però in fondo... in fondo quelle labbra avevano un buon sapore... No! Scosse la testa con forza. Non doveva permettergli di farlo, di condizionarla in quel modo. "Maledizione a te Alexis Penko!" sussurrò a capo chino. C'erano due donne in lei che continuavano a lottare da quando l'aveva conosciuto. Una che voleva averlo, che volevo concedersi senza condizioni, che voleva provare almeno una volta nella vita l'ebrezza di una passione consumata in una notte. L'altra donna invece la frenava, il buon senso! L'altra donna la spingeva a scostarsi se lui si avvicinava, a essere pungente con lui, a non concedergli terreno. E ogni volta, ogni volta lui non faceva altro che ammaccare l'unica parte di lei che poteva salvarla da lui. "Prende fuoco in fretta, poi diventa subito freddo" erano state le parole di una sua compagna di Università che aveva giaciuto con lui.
Fucsia voleva piangere, ma non ci riusciva. E poi, piangere per cosa? Per se stessa? Per il modo in cui si era ridotta? La cavia fra le mani di un uomo senza scrupoli! E lei sola era la responsabile di quello che le stava accadendo. Si passò una mano fra i capelli. C'era un'unica cosa da fare per salvarsi, non doveva tornare in quella casa. Sarebbe tornata da sua madre. Non le importava il modo in cui l'avrebbe trattata, voleva solo evitare di dover tornare in quella casa. Annuì a se stessa, si sarebbe tornata da sua madre. Passò una mano sul volto, tornando calma come prima, respirò profondamente e s’incamminò. Avrebbe ritrovato la sua tranquillità, lo sapeva.

 

 

 

L'uomo rientrò in casa con un sorrisetto soddisfatto sul volto. Immaginava già la faccia di suo fratello. Povero povero Alexis, chiuso in quella stanza. E immaginava anche cosa avrebbe provato a fargli. Il Mangiamorte passò davanti allo specchio e ammirò la propria, vera immagine riflessa. Ah sì preferiva molto i suoi capelli castani a quelli biondi, insulsi del fratello. Possibile che quella piccola babbana non se ne fosse accorta? Rise togliendosi la giacca. Fischiettando, come se nulla fosse, salì le scale fino ad arrivare alla camera del fratello. "Ah Alexis! Avresti dovuto vedere la sua faccia! Avresti dovuto esserci! Quanto mi sono divertito!" esclamò entrando e spalancando le tende. La luce investì la figura immobile sul pavimento "Eh sì, l'idea di paralizzarti e di fare uno scherzetto a Fucsia è stata proprio ottima!" aggiunse sedendosi sul bordo del letto, osservandolo con un sorrisetto "Però adesso devo liberarti, anche se so che mi farai a pezzi!" con un movimento leggero della bacchetta rimosse l'incantesimo. Alexis scattò in piedi, gli occhi letteralmente iniettati di sangue "Dov'è adesso? Che ne hai fatto? Parla!" sibilò il tutto osservandolo negli occhi. Yvel si alzò e gli girò attorno "Niente di che fratellino... ho solo fatto in modo che non ti si avvicini più! Dovresti ringraziarmi, ti sei lamentato molto del fatto che quella piccola mocciosa ti dava solo fastidio!". Il biondo respirò profondamente "Dov'è?" chiese ancora ma il moro scosse le spalle "Non lo so, è scappata come una furia dopo che l'ho baciata... ops... dopo che TU l'hai baciata!" rise ancora, maligno. Alexis scosse la testa, si voltò lentamente e assestò un pugno in pieno volto al fratello. "Sei un idiota, non capisci che così potrebbe morire?" sibilò ancora, osservando Yvel che nel frattempo si stava rialzando "E a te cosa importa? Da quando ti preoccupi dei morti che ti lasci dietro?" chiese acido saltandogli addosso e iniziando una specie di lotta greco-romana con lui. "M’importa perché dopo tutta la fatica che ho fatto per salvarle la vita arriva il primo imbecille e rovina tutto!" asserì il biondo mentre continuava a lottante contro il fratello. Fecero a pugni per circa un quarto d'ora, finché il maggiordomo non li interruppe. "Signori, scusate c'è una persona di sotto, viene da parte della signorina Leonardi" disse quasi nascondendosi dietro la porta della camera. Alexis spinse via il fratello, indossò la prima camicia a disposizione e scese giù.
Davanti al portone d'ingresso c'era una ragazzina, doveva essere una cameriera. "Che posso fare per lei?" chiese il Mangiamorte mentre questa lo osservava preoccupata "Allora?!" la incitò il biondo. La ragazza si scosse "La signorina Fucsia mi ha mandato per prendere le sue cose" spiegò tutto d'un fiato la giovane. Alexis aprì bocca per dire qualcosa, ma fu interrotto dalla risata del fratello, che intanto lo aveva raggiunto all'ingresso "Dì pure al facchino che può prendere tutto, nella stanza blu al secondo piano" asserì ignorando lo sguardo adirato del fratello. Il biondo tornò a osservare la giovane "Io verrò con voi" asserì, ma la cameriera scosse violentemente la testa "La signorina sapeva che lo avreste detto, ha asserito che non vuole vedervi, nella maniera più assoluta". Alexis annuì "Non me ne frega niente di quello che la tua signorina ti ha detto" affermò girandosi "Verrò con voi lo stesso, quella stupida mi ascolterà" sibilò mentre saliva le scale.

Suo fratello! Idiota! Imbecille! Non faceva altro che combinare casini, uno dietro l'altro! Quella mattina, mentre lui si stava preparando per scendere a far colazione, quel cretino di Yvel lo aveva immobilizzato e aveva poiusato la Polisucco per trasformarsi in lui! Alexis ribolliva dalla rabbia, e questo non era da lui. Ma del resto, da quando aveva Fucsia intorno faceva spesso cose che non erano da lui. Ma possibile... possibile che lei non se ne fosse accorta? Si fermò a metà vestizione. Possibile che non avesse notato niente? Osservò la propria immagine nello specchio. Piccola stupida babbana! Fra lui e suo fratello c'era un abisso, fisicamente e caratterialmente. Il fatto che quella ragazza non si fosse accorta di niente lo irritava... ma c'era dell'altro. Ciò che suo fratello aveva confessato con tranquillità, l'aveva baciata! Perché  gli dava fastidio? Perché provava rabbia nel sapere che suo fratello aveva baciato una babbana? No, non una babbana, la sua babbana. Cos'era quella strana sensazione che stava provando? Gelosia? Non era da lui. Lui era freddo, distaccato, pensava che le donne fossero solo un divertimento a sua disposizione. Eppure quella donna, quella creatura indifesa lo sfidava continuamente, dal primo incontro fino alla notte precedente. Perché il fatto che suo fratello l'avesse baciata lo infastidiva così tanto? Scosse la testa. Perché stava andando, contro ogni logica, a riprendersela? Che gli stava succedendo? Alexis scosse la testa, scacciando quei pensieri. La stava riportando lì per la sua sicurezza. Sensi di colpa? No, voleva solo che la fatica che aveva fatto non andasse sprecata.
Finì di vestirsi e raggiunse la carrozza "Andiamo" ordinò al cocchiere, ignorando il fratello che scuoteva la testa ridacchiando. Pezzo di merda. Pensò Alexis mentre la carrozza si allontanava.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: NemesyBlack