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Autore: EliScrittrice89    19/06/2011    2 recensioni
Siamo stati in classe insieme per tutto il liceo e all'inizio era un ragazzo come un altro per me...Ho cominciato a provare qualcosa per lui quando una nostra compagna ha detto a noi ragazze che voleva provarci con lui, non so spiegare cosa provai, so solo che mi dava fastidio e facevo di tutto per non farla avvicinare troppo...In quinto, ormai grande, decisi di smetterla con quell'atteggiamento cretino e provai a riavvicinarmi. In poco tempo fu come se non fosse mai successo niente tra noi, l'immenso sentimento che provavo per lui era sempre presente, ma ormai avevo deciso di ignorarlo, volevo solo che lui mi fosse di nuovo amico...Ci siamo rincontrati lo scorso anno e dire che è stato un caso è dir poco...Era una sera e quelle pazze delle mie amiche mi avevano appena lasciato sotto il cancello di casa e mentre stavo attraversando la strada vidi una macchina correre a velocità elevata. Rimasi pietrificata dal terrore e lo stridio dei freni mi ridestò dal trance cosicché cominciai ad inveire come un ossessa contro quel pirata della strada. Tre secondi dopo lui scese per vedere come stavo e rimanemmo tutti pietrificati, io, lui e le mie amiche che già avevano visto il mio funerale...e da allora divenimmo inseparabile. Ancora oggi mi sembra così strano che noi due possiamo essere legati da un tale affetto...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ragazze ciao!
Eccoci giunte alla fine di questa storia, certo non sono stati tre giorni come avevo detto nello scorso capitolo, però ora ce l'ho fatta, l'ultimo capitolo  è ora pronto ad essere giudicato.
Che dire?  È stato divertente scrivere questa storia, la mia immaginazione si è sfogata su tutto ciò che purtroppo non ho avuto e mi è dispiaciuto non essere presente come avrei dovuto.
Ringrazio chiunque sia stata così coraggiosa da imbattersi in questa storia, chi ha conosciuto i protagonisti o chi ha letto solo per fare qualcosa. GRAZIE!!
E i ringraziamenti più sentiti vanno a chi, nonostante la mia condotta deplorevole, non mi ha lasciato sola, ha continuato a seguire e recensire la storia.
Vi ringrazio del sostegno, GRAZIE DI CUORE e chissà, arrivederci alla prossima storia... ^____________^
Buon capitolo, un bacio.

Eli.

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“Ragazze che ne dite di un giro per centri commerciali?”
“Ma lo abbiamo fatto anche ieri Ire!” si lamenta Ale come una bimba.
“Lo so, ma allora che facciamo?”
“Ce ne andiamo al bar come sempre.” intervengo io sorridendo e loro mi guardano stupite. “Ragazze ho capito cosa state cercando di fare e ve ne sono grata, ma non ho problemi ad andare dai ragazzi. Sono passate due settimane e non posso continuare ad evitare tutti solo perchè non voglio vedere Christian.”
“Ne sei sicura?”
“Certo.”
“E se c'è anche lui?”
“Amen. Non mi è indispensabile.” dico seria e so che anche se non è la verità devo essere forte, non è giusto che a causa dei miei problemi con lui io perda tutte le mie amicizie. Ci ho provato una volta, quando mi ero messa con Matteo, ma una seconda volta i ragazzi non me lo perdoneranno mai.
Sono passate due settimane dalla festa di Barbara e dopo aver raccontato tutto alle ragazze loro si sono coalizzate con me, non hanno condiviso affatto il comportamento di Christian e si sono alleate per far si che io non lo veda da nessuna parte. Mi hanno portato al cinema, a mangiare fuori, per centri commerciali o anche solo per negozi, ma mai al bar dagli altri, sicure di trovare lui e preferendo evitarmi una sofferenza inutile. Sono grata loro per questo, ma ora basta, sono sempre stata una ragazza forte che affronta le paure, non posso e non voglio nascondermi più.
“Okay allora chiamo Luca e chiedo se sono lì.” mi dice Ale e tre secondi dopo è già al telefono con il nostro amico. È inutile dire che lui è felicissimo di sapere che li stiamo raggiungendo e un quarto d'ora dopo siamo tutti insieme al nostro tavolo.
“Ragazze non potete capire che bello rivedervi, io e Angela non ce la facevamo più a reggere tutti questi ragazzi! Vi prego non sparite più!” ci dice Valentina prendendoci le mani e guardandoci supplichevole.
“Tranquilla Vale, staremo sempre qui a tenere a bada questi ragazzacci.” le risponde seria Ire e poi tutte scoppiamo a ridere.
“Finalmente il gruppo è al completo, mi mancavano le chiacchiere di voi galline.” ci dice Luca e tutte e tre ci voltiamo a fulminarlo.
“Chi sarebbero le galline scusa?”
“Oddio... Ho detto galline? Ho sbagliato.... io volevo dire...” ci dice imbarazzato cercando di riprendersi ma noi siamo più veloci.
“Ragazze all'attacco!” e così saltiamo tutte addosso al nostro amico e lo riempiamo di schiaffetti e pizzicotti facendo ridere chiunque assista alla scena. Poco dopo ci interrompiamo per lo squillo del telefono di Luca e quando lui guarda il display per sapere chi è, fa un gran sorriso e risponde.
“Chri!” la sua esclamazione ha il potere di farmi salire il cuore in gola e subito le mie amiche si voltano verso di me per vedere la mia reazione, ma con un gesto faccio capire loro che va tutto bene.
“Sì siamo al bar, che fai ci raggiungi?” continua lui e il cuore non vuole rallentare la corsa che ha intrapreso.”Ci siamo tutti, stiamo tutti qui, manchi solo tu.” dice più serio e posso dedurre cosa gli possa aver chiesto lui.
“Okay allora ti aspettiamo.” dice riattaccando e io mi preparo psicologicamente a rivedere la mia ossessione.


*

“Ragazze stasera discoteca!!!” esclama Valentina un pomeriggio e tutti la fissiamo come se fosse pazza.
“Ma come te ne esci?”
“Sono stanca di andare per pub, abbiamo vent'anni ed è sabato sera, perciò godiamocelo!”
“Io non vengo.” dico subito e vengo fulminata da venti paia di occhi.
“Tu vieni e sei la prima a entrare.” mi dice lei decisa.
“Oh avanti, non mi costringete, lo sapete che odio il ballo e quell'ambiente!”
“Non mi interessa, è una vita che non ci andiamo e non sarà una sera che ti ucciderà. Fine della discussione.” mi fredda lei e io mi ritrovo a gonfiare le guance come una bambina.
“Eddai tesoro, ci divertiremo!” mi dice Ire dolce passandomi un braccio sulle spalle.
“Voi vi divertirete, io starò seduta in disparte a guardarvi.”
“Oh ma per piacere! Come se fosse possibile che una bellezza simile possa passare inosservata! E poi porta anche Matteo, è un po' che non lo vediamo, ma gli farà piacere.” dice Luca e io sussulto... già Matt... Da quel giorno non lo ho più visto né sentito, ma non ho avuto il coraggio di dire ai ragazzi che non stiamo più insieme, ho paura delle loro domande e della mia fragilità, potrei tradirmi come se niente fosse.
“Oh beh... lui non può, stasera è a casa con i nonni, non so se dopo abbia voglia di raggiungerci.” dico cercando di essere convincente e mentre guardo tutti uno sguardo mi colpisce, un meraviglioso sguardo blu, intenso e attento, che dall'altra parte del tavolo mi guarda come se volesse leggermi l'anima.
“Okay perfetto è deciso, ci vediamo tutti qui stasera e ce ne andiamo a divertirci!” conclude il discorso Ale e io distolgo a fatica lo sguardo da lui.

*

“Allora ti stai divertendo?” mi chiede Ire mentre ancheggia insieme a me a tempo di musica.
“E va bene lo ammetto, è divertente.” le rispondo gridandole in un orecchio e lei sorride. Ci scateniamo come pazze, Ale si unisce a noi e insieme facciamo mosse che ai nostri occhi sono ridicole ma che, forse, agli occhi di chi ci guarda possono essere sexy e ridiamo, ridiamo tanto per come ci sentiamo allegre, non abbiamo bevuto nulla e siamo contente di come ci possiamo divertire senza aiuto di alcool. Alla terza canzone di fila che balliamo comincio a sentirmi stanca così informo le ragazze che vado a prendere una coca e mi avvicino al bar della discoteca. Aspetto paziente il mio turno e quando sono davanti al barista vengo attirata da una risatina da oca, mi volto e vedo una ragazza appoggiata al muro mentre un ragazzo le sta dicendo qualcosa di divertente, evidentemente, e le accarezza la guancia. Li fisso per qualche secondo ipnotizzata poi il barista cattura la mia attenzione.
“Che bevi bellezza?”
“Una coca.” gli rispondo ridendo
“Ma come? Solo?”
“Eh sì.”
“Okay arriva subito la coca principessa, ma tu in cambio mi dai il tuo numero?” mi chiede sfacciato e mi sento in imbarazzo, non sono abituata agli adescamenti in discoteca e non so cosa rispondere, poi però adotto la scusa più antica del mondo.
“Sono fidanzata mi dispiace, il mio ragazzo è laggiù che mi aspetta.” gli dico prendendo la bevanda e allontanandomi in fretta, non rendendomi conto che nella mia fila c'erano due occhi blu a guardarmi.
Saranno passati dieci minuti da quando mi sono allontanata dalle ragazze, ma non ho voglia di tornare a ballare, così mi siedo su uno dei divanetti liberi e comincio a guardarmi attorno. Aveva ragione Vale quando ha detto che avremo passato un sabato diverso, tutti ballano e ridono, incuranti di tutto e sorrido anch'io, la nemica giurata del ballo si sta divertendo! Questa sì che è forte! Continuo a guardarmi intorno e vedo due intenti a baciarsi appassionatamente, la prima cosa che mi viene in mente è lui, lui e la sua ragazza, lui e Michela che si scambiano appassionate effusioni e sento il cuore mancarmi un colpo. Quando oggi pomeriggio ci stavamo organizzando è stato chiesto anche a lui di portare la sua girl e ha risposto che probabilmente non ci sarebbe stata, ho riflettuto che è parecchio che non li vedo insieme, quando viene al bar è sempre solo e il suo telefono non squilla mai... che ci siano problemi in paradiso?
“Eddai Chri piantala! Andiamo da qualche altra parte almeno!” sento esclamare e mi volto verso la voce, vedendo così una ragazza seminuda cercare di scappare all'abbraccio un po' troppo appassionato di un ragazzo, poi mettendo ancora più a fuoco mi cade la coca cola dalle mani, quel ragazzo è CHRISTIAN! Senza neanche sapere cosa faccia, dominata solo da una crescente rabbia, mi alzo e mi dirigo verso di loro, che ora hanno cominciato a camminare.
“Mi spieghi cosa diavolo stai facendo?” gli chiedo non riuscendo a nascondere la rabbia afferrandolo per un braccio e facendolo voltare. Mi si mozza il respiro quando i nostri occhi si trovano così vicino, da troppo tempo non mi specchiavo nel suo blu e dire che sono sconvolta è poco.
Lui mi guarda dapprima sorpreso poi, dopo l'attimo di smarrimento, duro.
“Non sono affari tuoi.” il tono che usa mi fa irrigidire, mai lo ha usato con me dacché ci conosciamo.
“Non ti rendi conto che sei assurdo? Che sei fidanzato?” chiedo ritrovando l'uso della parola. Al termine 'fidanzato' sussulta, poi torna ad avere lo sguardo freddo.
“Ribadisco che non sono affari tuoi.”
“Hai ragione, non saranno affari miei, ma sono di Michela. Non pensi che se sappia quello che stai combinando ci rimanga male?” chiedo cercando di far leva sul suo senso di fedeltà, peccato che lui rimanga impassibile... Ma chi è diventato? Che cosa ne è stato di quello che un tempo era il mio migliore amico?
“Le prediche tienile per te, falle al tuo ragazzo se vuoi. Ma lasciami in pace!” mi fredda per poi darmi le spalle.
“Aspetta Chri!”
“Ho detto che devi lasciarmi in pace! Si può sapere che cazzo vuoi da me?” mi urla liberando il braccio dalla mia presa. Mi fissa e rimango scioccata nel leggere nei suoi occhi tutta la sua ira.
“Hai detto che dovevo uscire dalla tua vita e l'ho fatto, ora tu chi sei per impicciarti della mia?” continua poi e ho timore che gli occhi mi cadano dalle orbite tanto sono sorpresa.
“Io...”
“Tu niente. Non voglio più sentire la tua voce Isabella. Hai sempre scelto tu per entrambi quindi sii coerente con te stessa e sparisci.”
“Christian...”
“Hai capito cosa ti ho detto?! Fuori dalle palle! Hai rotto di condizionarmi la vita! Hai sempre scelto di entrare ed uscire dalla mia vita a tuo piacimento ed ho sempre accettato, hai deciso che non MI interessavi, che non valeva la pena essermi amica, che potevo essere deriso davanti a tutti, che potevo tornarti amico, che mi potevi aiutare alla maturità, che potevo amare Laura, che potevi di nuovo sparire... Hai sempre fatto tutto da sola e quindi ora non rompermi! So decidere anch'io e ho deciso che ora sono io che ti voglio fuori dalla mia di vita.” mi dice allontanandosi e io rimango immobile a fissarlo, ripensando alle sue frasi... Ho sempre scelto io? Ma se davvero lui non fosse stato d'accordo perchè non mi ha mai detto niente? Lo vedo prendere per mano e sorridere di nuovo alla tizia da cui lo avevo allontanato e sento un dolore all'altezza del cuore al pensiero che di nuovo se ne sta andando con una che non sono io... Non sono voluta intervenire tanto per difendere Michela quanto per capire cosa succedeva e perchè si interessava ad un 'altra ragazza... Mi ridesto quando li vedo entrare in uno stanzino, così in preda alla gelosia mi avvio verso di loro ed entrando accendo la luce...
“Ma che cazz...” esclama lui girandosi a guardarmi e tutti e due abbiamo lo sguardo scioccato, il mio dovuto al fatto che la tizia gli è seduta sopra e ha le mani sulla sua camicia, il suo molto probabilmente dovuto alla mia presenza.
“Ancora tu? Chri ma che cazzo vuole questa?” parla la gallina lanciandomi uno sguardo furioso.
“Non ne ho la più pallida idea.” risponde secco.
“Carina ancora non l'hai capito che non ti vuole? Non lo sai accettare un rifiuto? Vedi di sparire su!” mi continua a dire la sciacquetta ma io non mi muovo, continuo a guardare lui che continua imperterrito a stringerla.
“Parliamo.” dico semplicemente quando ritrovo l'uso della parola e mai mi è uscita così bassa e triste. Anche lui sembra accorgersene ma dopo un primo momento di indecisione torna ad avere uno sguardo lontano.
“Vattene Isabella.” mi fredda e la mia sicurezza vacilla, poi però ritrovo la mia testardaggine e scuoto la testa con vigore.
“Oh ma che palle! Ma ci vuoi lasciare soli?” esclama l'oca di nuovo e vedendo che non mi muovo si rialza e si sistema. Meno male se ne va!
“Avanti tesoro, visto che la bimba non se ne va, andiamocene noi.” ho parlato troppo presto, sta tendendo la mano a Chri e lui senza pensarci troppo gliela stringe e si rialza. S'incamminano verso di me e non riesco a muovermi... eccoli mi stanno superando. Ma davvero voglio che vada così? Che lui esca dalla mia vita senza neanche sapere i miei sentimenti? Senza darmi una seconda possibilità? NO! La risposta mi arriva chiara e secca dai meandri più profondi del mio cuore e della mia mente, per una volta d'accordo, così quando ormai mi hanno superato e lui è già fuori, lo prendo per una manica e lo ritiro, girandolo, verso di me, passandogli le braccia attorno alla vita e poggiando la testa all'altezza del suo cuore.
“Ma che...?” dice lui e riconosco tutta la sorpresa nella sua voce.
“Ancora? Ma lasciaci in pace!” esclama lei.
“Ti prego.” concludo semplicemente io e lo sento sussultare tra le mie braccia.
“Paola vai.” dice dopo minuti interi di silenzio.
“Cosa? Ma vuoi davvero stare con questa?” esclama ancora la barbie.
“Paola ho detto vai.” ripete con più decisione.
“Ma guarda te questo!?!! A bello ma chi te senti? Me ne vado, me ne vado, tiette pure a' roscia che io ne trovo miliardi meglio di te!” risponde la vipera e io le vorrei dire che si sbaglia, perchè nessuno è come Christian, mi limito invece a stringerlo più forte, ad ascoltare la porta chiudersi con forza e i suoi passi allontanarsi imbufaliti.
Rimaniamo attimi infiniti immobili, io a respirare quel suo profumo che troppo mi è mancato, poi lui sospira e mettendo le mani sulle mie, mandandomi il battito cardiaco a mille, scioglie il nostro abbraccio facendomi avvertire immediatamente la sua mancanza.
“Che vuoi?” chiede infine quando si poggia alla porta ed incrocia le braccia.
“Parlare.” gli rispondo solamente.
“Isabe...”
“Scusami.” lo interrompo e lui mi fissa sorpreso.
“Non funziona così.” mi dice passandosi una mano sugli occhi “Cos'è ti sei accorta di aver sbagliato? Che mi vuoi bene? Che ti manco?” mi chiede retorico poi e vedo nei suoi occhi il dispiacere che tutte le volte il mio comportamento gli provoca. “Mi dispiace ma stavolta le tue scuse non bastano... Credo che tu abbia ragione quando dici che non possiamo essere amici. Quanto durerà? Saremo di nuovo capo a dodici quando se ne ripresenterà l'occasione e io sono stanco, davvero tanto stanco.” mi dice guardandomi e vorrei sparire piuttosto che leggere tutta la determinazione che ha ora negli occhi.
“Christian...”
“Non credo ci sia altro da aggiungere.” mi dice voltandosi verso la porta.
“Non andartene!” grido e rimaniamo entrambi sorpresi dalla mia disperazione. Lui si volta lentamente verso di me e la domanda gliela leggo negli occhi, ma non ho la forza di dirgli quello che sento, il rifiuto di molti anni prima mi blocca, rivedo me in attesa di una sua risposta che però non arriva e allora le parole mi muoiono in gola.
“Vai via Isabella, torniamo alle nostre vite, Matteo ti starà aspettando.” mi dice sospirando quando vede che non aggiungo altro.
“Lui non c'è più.” gli rispondo e lo vedo sbarrare gli occhi.
“Vi siete lasciati?” chiede poi per conferma ed io annuisco. “Perchè?” domanda in seguito e la risposta che ho chiara in mente non mi esce. Quelle semplici frasi, quel semplice 'per te, perchè mi sono accorta che ti amo alla follia da una vita, perchè sei l'unico che voglio' non accenna ad uscire.
“Isabella ti ho chiesto perchè vi siete lasciati, rispondi?” mi chiede di nuovo e sento del nervosismo nella sua voce, ma di nuovo faccio scena muta.
“E Michela?” chiedo invece io a sorpresa.
“Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda.”
“Dov'è Michela?” continuo imperterrita e vedendo che non mi smuovo decide di arrendersi.
“Ci siamo lasciati due settimane fa.”
“Co... come mai?”
“Mi ha lasciato lei, ha detto che preferiva finirla prima di perdere veramente la testa per me.”
“Aveva paura di innamorarsi?” chiedo e dentro di me le do della folle... Non puoi lasciarlo per una cosa del genere.
“No... Non voleva innamorarsi di uno già innamorato.” mi risponde e le sue parole sono una doccia fredda. Già innamorato? E di chi? Come è possibile che lei sappia una cosa così importante prima di me che ero la sua migliore amica?
“Non ci arrivi vero?” lo sento sussurrare e rialzo lo sguardo, ormai confuso verso il suo.
“A cosa?” chiedo dando voce ai miei pensieri, ma lui di nuovo sospira e scuote la testa.
“Christian...”
“Perchè tu e Matteo vi siete lasciati?” torno di nuovo alla carica e io mi irrigidisco. “Perchè non me lo vuoi dire eh? È così tremendo? Ti ha tradita? Ti ha usata? Ti ha messo le mani addosso?”
“No!” urlo io interrompendo il suo fiume e mi accorgo che entrambi ci siamo avvicinati. “È sempre stato un angelo con me, mi amava sul serio lui...” gli dico ripensando a quanto sono stata stronza e alle mie parole lo vedo rabbuiarsi. “Ma non potevo continuare a stare con lui.” concludo infine.
“Perchè?” di nuovo quella domanda a cui non so arrendermi.
“Isabella per Dio rispondimi!” mi grida portando le mani sulle mie spalle e scuotendole leggermente. Lo guardo, leggo la sua voglia di sapere ma continuo a stare zitta, poi la sua immagine diventa tremolante e quando lo vedo immobilizzarsi mi accorgo che sto piangendo, che calde stille salate stanno rigando il mio viso.
“Mi hai mai amato Christian?” gli chiedo con la voce rotta dal pianto.
“Cosa?”
“Hai capito bene, ti ho chiesto se mi hai mai amato. Prima, in sala, hai detto che io ho sempre scelto per entrambi, perciò ora voglio sapere... mi hai mai amato?” gli chiedo cancellando le lacrime dal volto e ritrovando la mia determinazione. Lui mi fissa senza sapere cosa fare e io aspetto paziente la mia agognata risposta.

“Non posso risponderti.” dice infine.

“Cosa? Perchè?” chiedo scioccata.
“Per lo stesso motivo per cui tu non mi dici perchè hai lasciato Matteo.” è la sua brillante risposta e mi rendo conto che mi ha messo in trappola. Rimango a guardarlo muta e lui lo stesso, forse sperando entrambi che uno dei due ceda, ma ci conosciamo bene e sappiamo quanto possiamo essere testardi.
“Non trovo motivo per rimanere chiusi qui dentro. Torniamo alle nostre vite...” dice infine e mi sento morire, maledicendo la mia vigliaccheria lo seguo fuori da quella stanza e a testa bassa raggiungo Ire e Ale.
“Ehi dov'eri finita?” mi chiedono preoccupate.
“A parlare con Christian.”
“Ci sei riuscita?” mi chiedono sorprese, ma io diniego con il capo ed entrambe mi abbracciano.
“Avrai un'altra occasione tesoro.”
“No ragazze, questa è stata la prima e ultima.” dico con la morte nel cuore.
“E allora combatti!” esclama distanziandomi Irene e fissandomi con il fuoco negli occhi.
“Cosa?” le chiedo sorpresa.
“Tira fuori il carattere Isa! Lo ami, riesci a volere solo lui e allora prenditelo! Questa non sei tu tesoro, ultimamente sei solo un pallido riflesso della vera Isabella! Dimostra a tutti chi sei, in primo a te stessa, e prenditi Christian!” mi dice poggiandomi le mani sulle spalle e guardandomi fissa.
“Ire ha ragione tesoro, combatti per la tua felicità.” interviene sorridendo Ale.
“E se lui non mi vuole?” come è già successo aggiungo mentalmente.
“Andrai avanti come sei andata avanti in questi anni, e lo conquisterai con il tempo.” mi risponde ancora Ire e capisco che ha ragione, basta essere depressa, questa non sono io, sono riuscita ad andare avanti a quindici anni, l'età più critica, ci riuscirò anche adesso. Annuisco convinta e tutte e tre ridiamo.
“Ora andiamo a cercarlo.” mi dice Ale e ci prendiamo per mano, manifestando ancora una volta la nostra unione solida, sopratutto nei momenti più difficili.
Usciamo dal locale e come una falena attratta dalla luce di un lampione vengo attratta dalla risata di Christian, chiara, forte, cristallina... Mi volto nella sua direzione e lo trovo in compagnia di Luca e degli altri.
“Vai tesoro.” mi dicono in coro le mie amiche e mi spingono leggermente verso di loro... verso di lui.
Dopo qualche passo titubante, con il cuore che batte sordo nelle orecchie, focalizzo l'attenzione sulle sue spalle e sulla sua voce, l'unica in grado di sciogliermi con un semplice 'ciao', così ritrovo il coraggio e più mi avvicino e più la voglia di averlo mio si intensifica.
Ogni mio passo è accompagnato da un ricordo di noi e quando gli sono dietro sono assuefatta dalla voglia di lui. Quando Luca mi vede si ammutolisce e così gli altri, tutti mi fissano in attesa di una mia mossa.
“Ehi ragazzi ma che succede? Che state guardando tutti?” chiede lui sorpreso e il suono della sua voce, così melodica, mi dà il coraggio di fare l'ultima azione che mi mancava.
“Il motivo per cui ho lasciato Matteo SEI TU.” gli dico portando le mani sulla sua vita e stringendolo. Lo sento immobilizzarsi, mentre tutti continuano a guardarmi, chi sorpreso, chi invece consapevole di ciò che sta accadendo.
“Isa...”
“Volevi il motivo, eccolo Christian. Ho lasciato Matteo perchè TI AMO e me ne sono accorta tardi. L'ho lasciato perchè non potevo continuare a prenderci in giro, perchè quando lui mi diceva di amarmi io sognavo che a dirlo fossi tu. Perchè ti amo da ormai ben sei anni e sono stata una scema a credere che nascondendomi dietro l'amicizia tutto si risolvesse. Il mio cuore ormai si è ribellato alla mia stupidità e batte solo per te. Ecco questo è perchè ho lasciato Matteo.” gli dico finalmente e mi sento più leggera. Da quanto tempo è che tenevo tutto dentro? Troppo forse. Christian rimane immobile, di nuovo come allora e capisco che la sua risposta sarà la stessa di un tempo, quindi raccolgo quel poco di dignità rimasta e dopo averlo stretto un'ultima volta a me, sospiro e lascio la presa.
“Hai voluto sapere la verità e finalmente l'ho detta. Sono riuscita a liberare il mio cuore dal peso che portava e sono fiera di me stessa. Non mi rimane che chiederti scusa per le accuse che ti ho rivolto e i miei stupidi comportamenti, ma se può bastarti come giustificazione erano dettati dalla gelosia che non sapevo di provare. Ora posso lasciarti in pace, posso finalmente sparire dalla tua vita. Spero che un giorno il tuo odio nei miei riguardi sparirà.” dico sorprendendomi di quanto la voce mi esca ferma, quando invece dentro sono un fiume in piena, poi guardando le sue spalle ancora immobili capisco che non posso fare più nulla e piano mi volto, dopo aver sorriso ad un Luca emozionato e ritrovando lo sguardo preoccupato delle mie migliori amiche, mi concentro su di loro e ordino al mio corpo di mettere un piede dietro l'altro, fino a che io possa arrivare da loro, nel rifugio che mi riservano le loro braccia e mi avvio.
“Il mio odio sarà inimmaginabile se ti ostinerai a voler sparire dalla mia vita.” le parole sono accompagnate dalle SUE braccia che delicatamente mi avvolgono e stringono a sé. Il cuore smette di battermi e in quelle braccia tanto amate mi irrigidisco, non riuscendo a capire più nulla.
“Devi dare il tempo al cervello di reagire alle tue parole, non puoi sempre andartene senza farmi parlare.” mi dice tranquillo in un orecchio ma io continuo a stare ferma.
“È quello che è successo anche sei anni fa, hai lanciato la bomba e sei scappata, per poi rendermi la vita un inferno.” continua poi.
“Perchè... perchè dici questo?” riesco a fatica a chiedere.
“Perchè è la verità, perchè avevamo quindici anni e non sapevo cosa significasse amare, ci ho messo un po' ad associare quella parola al tuo viso e quando ti sono venuto a cercare tu eri sparita. Volevo risolvere tutto l'indomani ma tu poi sei cambiata hai cominciato a prendermi in giro e non ce l'ho fatta.”
“Ma io...”
“Tu volevi vendicarti di me e l'ho capito.”
“Perchè non mi hai detto niente quando siamo tornati amici?” gli chiedo voltandomi a guardarlo e vedo i suoi occhi ridere... Dio come sono belli!
“Per paura, avevo una stupida ed irragionevole paura che se ti avessi detto cosa provavo tu saresti andata via perchè non mi corrispondevi più.”
“E Laura?”
“Laura è stata la ragazza che ha avuto il potere di farmi dimenticare di te per un breve periodo.”
“Breve?” gli chiedo inarcando un sopracciglio.
“Sì breve, ti ho mentito quando ci siamo rincontrati, in realtà tra me e lei è finita subito dopo che tu sei sparita dalla mia vita.”
“Perchè mi hai detto una bugia?”
“Perchè quando ti ho rivisto quella sera sotto casa tua, i miei sentimenti per te sono riaffiorati e mi hanno colpito come uno schiaffo per la loro intensità. Ho capito che il mio amore non sarei riuscito a nasconderlo, né tanto meno sarei riuscito a nascondere la sofferenza per il tuo non ricambiarmi quindi ho colto al volo l'occasione e ti ho detto che ci eravamo lasciati da poco e che a volte stavo ancora male per lei.” mi spiega e sento il cuore correre furioso per le sue parole.
“Non hai altro da chiedere?” chiede poi inarcando un sopracciglio e sento le guance tingersi di rosso.
“Io... io non so davvero...”
“Allora lascia che dica tutto io. Quando ci siamo ritrovati tu mi hai detto che ti ero mancato e quando ho capito che solo amicizia ci poteva essere tra di noi ho deciso che andava bene, almeno sarei potuto rimanere con te. In questi due anni però il mio amore per te ha faticato a rimanere nascosto e quasi volevo uccidere i ragazzi di cui mi raccontavi... Quando ho incontrato Michela ero sfinito, i miei sentimenti mi stavano uccidendo così ho pensato che uscire con lei mi avrebbe distratto. Ovviamente era una compagnia piacevole e ho finito con l'affezionarmi sul serio a lei, allontanandomi così da te.”
“Volevo morire quando mi hai detto quelle cose...”
“Lo so e non saprò mai come farmi perdonare, però cerca di capirmi, era l'unico modo per smettere di soffrire...”
“Se è così perchè quando mi hai vista con Matteo al bar mi sei corso dietro?”
“Perchè erano giorni che fingevo che andasse tutto bene e la tua semplice visione aveva rovinato tutto, così quando ti ho vista con lui ho capito che non potevo tagliarti fuori, se non avessi voluto l'amore ti avrei dato l'amicizia...”
“Non funziona così Chri, mi conosci, avresti dovuto capire che le tue parole mi avevano ferita troppo.”
“Me ne sono accorto dopo, al tuo rifiuto. Ho deciso quindi che non ti avrei neanche più incontrato per sbaglio.”
“E io invece li mi sono resa conto di amarti.”
“Cosa?”
“Sì, sai che in determinate cose sono una frana. Quando ti ho lasciato con quello sguardo distrutto non ho fatto altro che pensare a te, a me, a noi e ho capito che non ho mai provato amicizia per te, ti ho sempre amato, di un amore che è cresciuto con me e che ero una stupida egoista a continuare a stare con Matteo, infatti sono scappata da casa sua e mi sono fatta venire a prendere da Ire. Non ho avuto tuttavia il coraggio di lasciarlo fino alla festa di Barbara.”
“Ma se eravate insieme!” mi dice serio e vedo il suo sguardo indurirsi.
“L'ho lasciato, o forse è meglio dire che ci siamo lasciati proprio alla festa. Ti avevo visto fare il cretino con Michela e il mio cuore non poteva reggere quella visione, così mi ero appartata, lui mi ha trovata e dopo un po' mi ha convinto a dirgli cosa mi turbava, così gli ho detto tutto e ci siamo lasciati.”
“Miki mi ha lasciato la sera.”
“Cosa?” stavolta sono io a sbarrare gli occhi.
“Sì, dopo il quasi bacio che ci siamo scambiati e le tue ultime parole ero sotto shock, non potevo credere che per poco non avevo assaggiato le tue labbra che da anni mi perseguitano, così quando ci siamo visti lei ha deciso di fare il punto della situazione e mi ha scaricato dicendomi che dovevo tornare in fretta da te perchè ci stavamo massacrando.” a quelle parole sussulto, possibile che tutti sapevano ad eccezione di noi?
“Chri io...” provo a dire imbarazzata quando ormai le spiegazione sono state date.
“Ripetimelo solo una volta.” mi dice lui mettendomi due dita sul volto e facendo scontrare i nostri occhi. Leggo nei suoi tutta la forza del sentimento che ci lega e che finalmente siamo pronti a chiamare con il suo vero nome, così lo guardo fissa e con la voce che mi esce roca, dico quello che per sei anni ho taciuto.
“Ti amo.” i suoi occhi scintillano e dopo, con molta delicatezza, porta i nostri volti vicini, senza mai perdere il contatto visivo, così come due settimane fa sento il suo fresco respiro di menta sul viso ma questa volta non veniamo interrotti. Le nostre labbra si incontrano per la prima volta, timide e inesperte si sfiorano delicatamente con la paura forse di vedere le altre allontanarsi, poi quando cominciano a prendere confidenza, lui mi attira a sé e non mi resta che passargli le mani sulla nuca e dargli libero accesso alla mia bocca, alla mia mente e al mio cuore. Perdo la cognizione del tempo e del luogo, sento solo lui che mi bacia come ho sempre sognato che facesse e che mi tiene a sé con forte determinazione, ci dividiamo quando sentiamo urli e applausi intorno a noi, così imbarazzati ci voltiamo verso i nostri amici che esultano come se avessero vinto al Lotto.
“Ce l'avete fatta finalmente! Sono anni che ci fate diventare matti!” esclama Luca dando una pacca sulle spalle di Chri.
“Lo sapevo io che voi eravate destinati ragazza mia! Aaah che bello!!!” esclama quell'uragano di Ale travolgendomi.
“Ale tesoro non respiro!” cerco di dire ma lei stringe più forte, poi tutti, come se fosse un matrimonio, vengono a congratularsi con noi, che in un momento di calma ci guardiamo imbarazzati.
“Mi sento tanto protagonista di un film.”
“A chi lo dici! Credo che gli unici ciechi eravamo noi.”
“Chri.” mi volto verso Ire che è di fronte a lui e lo guarda seria, così subito smetto di ridere e aspetto di sentire cosa mai debba dirgli la mia migliore amica.
“Ho vissuto con voi tutta la storia, so quanto abbiate sbagliato e sofferto entrambi, però lascia che ti dica una cosa, Isa ti ama, ti ama sul serio, falla soffrire e puoi considerarti un uomo morto.” gli dice in un tono che mai ho sentito, così mi volto verso Chri e vedo che la sta guardando con il mio stesso sguardo.
“Contaci Ire, non accadrà.” le risponde dopo avermi passato un braccio attorno alle spalle ed avermi attirato a lui, di nuovo, e la mia amica sorride felice per poi guardare me.
“Ti voglio bene scema.” mi dice dandomi un bacio sulla fronte.
“Io di più mia prode cavaliera.” scoppiamo di nuovo tutti a ridere.
Rimaniamo fuori alla discoteca per diversi minuti e mai sono stata più felice di così, ho tutto, i miei amici per cui stravedo e il mio ragazzo, perchè da stasera lui sarà solo MIO, di cui sono innamorata da morire, lui si sente osservato e si volta a guardarmi, arrossisco nel leggere quei sentimenti mai sperati e lui sghignazza.
“Sei adorabile quando arrossisci amore.” scatto come una molla a quel nome e punto lo sguardo nel suo che mi guarda tenero.
“Non stupirti, mi sono trattenuto per anni, ora devo sfogarmi.” mi spiega continuando a sghignazzare.
“Oh beh, a me solo che piacere può farmi questo sfogo.” gli rispondo e lui mi lascia un bacio a stampo.
“Vieni con me piccola, andiamocene da qualche parte solo io e te.” mi sussurra all'orecchio e io lo fisso senza rispondere.
“Devo considerarlo il primo appuntamento?” gli chiedo poi inarcando un sopracciglio.
“Il primo di una lunga serie amore mio.” mi risponde serio e io annuisco felice, così salutiamo gli altri e per la prima volta da quando ci conosciamo rimaniamo soli con la consapevolezza che non è amicizia la cosa che ci unisce così profondamente.

   
 
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