(8)
POV SANA
- La mia famiglia -
C’è solo una cosa meravigliosa che non mi fa rimpiangere le notti in cui mi svegliavo ogni cinque minuti per fare la pipì.
Juri.
Se prima riuscivo a dormire a intermittenza, ora non ricordo nemmeno più cosa significa sognare.
Sognare ad occhi chiusi, perché da sveglia il mio sogno più bello è diventato realtà.
La mia bambina dorme a pancia in giù,
una manina vicino alla bocca e l’altra nascosta chissà dove.
I suoi piedini si toccano appena appena
e la sua tutina bianca la fa sembrare più candida di quanto lo sia già.
Il suo musetto è sporco di bavetta e i suoi occhietti ambrati, unici come quelli del papà,
sono a riposo sotto le piccole palpebre dalle ciglia lunghissime.
Aki è sdraiato accanto a lei, la fissa e la ama ogni attimo di più;
io, stesa sull’altro lato del letto, lo guardo mentre sfioro la pelle morbida delle guance di mia figlia. Se solo il tempo si potesse fermare…
ma non vedo l’ora di veder gattonare la mia piccola,
vederla fare i primi passi e le prime cadute.
Insegnarle i primi passi di danza,
ascoltarla cantare un motivetto sentito chissà dove,
vederla alle prese con la sua prima bicicletta.
Discutere con Aki perché non la vuole far uscire con il suo primo fidanzatino,
consolarla mentre sgorgano lacrime sulle sue guance per il primo amore;
studiare, prendere da sola le prime scelte,
farmi arrabbiare, rendermi fiera di lei.
Juri…