Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: funkia    20/06/2011    12 recensioni
Non mi sentivo più una bambina. Mi sentivo una donna in tutto e per tutto, con i problemi che hanno gli adulti, con l’esperienza necessaria per poter dire di aver lasciato l’adolescenza a tutti gli effetti. Avevo studiato e adesso avevo un lavoro da adulta, con tutte le responsabilità che l’essere adulto comporta. Ero più posata, più ragionevole. Avevo imparato a plasmarmi a seconda delle situazioni. Non era rimasto niente della vecchia Rose. Pensavo di averla lasciata per sempre, pensavo di essere cambiata. Ma soprattutto, pensavo di non amarlo più.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Niente al mondo riusciva a rilassarmi come lo shopping

DON’T TELL DAD II

 

17. Every rose has its thorn

 

 

Every rose has its thorn
Just like every night has its dawn
Just like every cowboy sings his sad, sad song
Every rose has its thorn
Yeah it does                                                     (Poison)

 

 

Niente al mondo riusciva a rilassarmi come lo shopping. Era ufficiale, ero diventata una donna. Se Vanessa mi avesse proposto di andare per negozi quando eravamo a scuola, avrei dato di matto e mi sarei rinchiusa in Biblioteca, ma adesso era la cosa migliore che potesse capitarmi nella giornata. E fortunatamente capitava molto spesso perché la pancia di Vanessa continuava ad aumentare e aveva sempre bisogno di nuovi vestiti.

 

“Ma non ne hai comprato uno uguale due mesi fa?” Chiesi con un sopracciglio inarcato mentre Vanessa si provava un vestito blu roteando su se stessa davanti allo specchio.

 

“Sì, ma era bianco. Ora il bianco mi fa sembrare una balena.” Disse mirandosi. “Il blu mi snellisce.”

 

Cominciavo a pensare che quella fosse tutta una scusa per comprare nuovi vestiti. Ma contando che io avevo già cinque buste tra le mani, non era proprio il caso di criticare.

 

“Al mi ha detto di Malfoy.”

 

Mi riscossi e tornai a fissarla, mi stava guardando preoccupata attraverso il riflesso nello specchio. Io rimasi un attimo interdetta su quello che avrei dovuto dire. Scrollai le spalle e cercai di fare un piccolo sorriso. “Sono stata proprio brava con il caso Kein.”

 

Vanessa alzò gli occhi al cielo. “Sì, certo. E’ proprio per quello che è venuto a cercarti.”

 

“Non è venuto a cercare me.” Dissi. “Era lì per Jordan.”

 

“Beh, di certo non poteva presentarsi a casa tua, non credi? Contando che non fai entrare neanche Lily.”

 

Al cominciava ad avere la bocca un po’ troppo larga. “Non ci riesco. Tutte le volte che sento la sua voce vorrei solo prenderla a schiaffi.”

 

Vanessa entrò in camerino. “Non ti biasimo.” Arrivò la sua voce da dietro la tenda. “Anche io avrei reagito come te. Ma forse dovresti lasciarle la possibilità di spiegare. Insomma, siete parenti, non potrai evitarla per sempre.”

 

Io arricciai il naso. “Io non la evito.”

 

Vanessa scostò la tenda del camerino tanto per potermi vedere. Alzò un sopracciglio. “Oh sì, sì che lo fai. Tu sei fatta così. Quando non hai voglia di confrontarti con i tuoi problemi, li eviti.”

 

“Cosa?” Mandai fuori una risata. “Questo… questo non è affatto vero!”

 

“E allora perché non parli con Lily?” Chiese lei. “O con Malfoy? O Jack?”

 

Sentii improvvisamente un groppo alla gola. “Cosa diavolo c’entrano Malfoy e Jack adesso?”

 

Vanessa uscì dal camerino e si diresse verso la cassa. “Senti, non ti sto criticando. Ti ho già detto che avrei reagito esattamente come te. E non ti sto certo dicendo di parlare con Jack o con Malfoy. Ma credo che dovresti davvero parlare con Lily.”

 

“Dopo tutto quello che mi ha detto?”

 

Vanessa fece un piccolo sorriso. “Tutti commettiamo errori.”

 

Io arricciai il naso. “Beh, non tutti. Tu non commetti errori.”

 

Lei posò tutta la sua roba sulla cassa e mi fissò come se fossi pazza. “Rose… sono incinta.”

 

“Mia zia ti prenderebbe a schiaffi se ti sentisse definire suo nipote un errore.” Mi morsi un labbro pensando a Lily. “Dovrei andare a cercarla?”

 

Vanessa scrollò le spalle. “Non dovrai faticare molto. Scommetto che in questo momento è a casa tua che ti aspetta impaziente. Non hai ricevuto nessun gufo, oggi?”

 

“Una decina.” Sospirai. “E’ tanto difficile stare tranquilla per una giornata intera?”

 

“Fanno ottanta galeoni e sette falci.” Fece la commessa senza battere ciglio.

 

Vanessa si voltò lentamente verso di me. “Qualunque cosa succeda, se Al ti chiede il prezzo di questi vestiti, menti! Menti spudoratamente!”

 

Io scoppiai a ridere. “Non potresti semplicemente farne a meno? Sono un sacco di soldi.”

 

Vanessa sorrise aprendo il portafogli. “E’ vero.” Mi strizzò l’occhiolino. “Ma tutti commettiamo errori.”

 

 

**

 

 

Rincasai subito dopo aver aiutato Vanessa a tornare a casa con tutte le sue buste. Vanessa aveva avuto ragione, come sempre. Non appena aprii la porta vidi Lily. Era seduta sul divano in compagnia di Hugo e qualche salatino sul centrotavola. Mi guardò speranzosa, senza però alzarsi o fare gesti avventati.

 

“Ciao.” Dissi semplicemente.

 

“Ciao Rose.” Fece Hugo. “Lily è passata a trovarti.”

 

Mi avvicinai lasciando le buste per l’ingresso e la guardai un po’ diffidente ma al contempo con la voglia di risolvere la situazione. Mi schiarii la gola e mi sedetti sul divano.

 

“Bene.” Dissi. “Ci sono novità?”

 

Lily sembrò seriamente mortificata. “Rose, mi dispiace così tanto. Non avrei mai voluto dire quello che ho detto, ero solo arrabbiata e un po’ presa alla sprovvista. Non ero ancora pronta per dire a papà di… beh, di Dylan… come non ero pronta a dirlo a te.”

 

Io cercai tutta la mia calma interiore, nonostante dovessi fare un grandissimo sforzo fisico. Non ero una persona quiete come Hugo, ero impulsiva. “Cosa diavolo…” mi schiarii subito la gola e ricominciai. “Voglio dire, cosa ci hai trovato in Zabini?” Mi uscì una smorfia. “Cioè… è Zabini!”

 

Lei scrollò le spalle. “Pensavo che avessi un buon rapporto con lui. A scuola sembravi abbastanza in confidenza, non sapevo fossi tanto ostile nei suoi confronti.”

 

Lily aveva ragione, quando a scuola avevo cominciato a frequentare Malfoy, Zabini era diventato quasi un amico. Era simpatico e abbastanza gentile per essere un Serpeverde. Ma dopo la scuola il rapporto si era troncato di netto. “Non ho niente contro di lui. La sua unica colpa è di essere amico di quel viscido schifoso di Malfoy. Lily, è stato un brutto colpo per me!”

 

“Lo so.” Fece lei annuendo. “Ma lui mi piace, Rose.”

 

Io sospirai e vagai con lo sguardo nella stanza. Incrociai lo sguardo con Hugo e lui scrollò un po’ le spalle con una piccola smorfia. “Non è così male. Sembra simpatico.”

 

Io alzai un sopracciglio. “Perché, quando ci hai parlato?”

 

Lily e Hugo si scambiarono uno sguardo colpevole. Io cominciai a sentirmi gelare lentamente. Avevo visto quello sguardo miliardi di volte, e non era mai di buon auspicio. Lily si morse un labbro abbassando lo sguardo.

 

“Rose, c’è qualcosa che dovresti sapere…”

 

“Ancora?” Chiesi incredula. “Pensavo di aver esaurito le sorprese…”

 

Hugo si schiarì la gola e si grattò la nuca. “Lily non è venuta da sola.”

 

Avevo avuto appena il tempo per aprire la bocca, per chiedere che cosa diavolo volesse dire, ma non avevo avuto il tempo di emettere alcun suono. Zabini uscì dalla cucina con un bel sorriso allegro, come aveva sempre, Malfoy subito dopo di lui.

 

Balzai in piedi dalla sorpresa e cominciai a sentire il cuore martellare nel petto all’impazzata. Mi mancava il fiato. Cercai qualcosa da dire, ma qualunque cosa mi venisse in mente sembrava veramente stupida.

 

“Ehi Rose!” Fece Zabini come se fossimo amiconi da una vita. “E’ un po’ che non ci si vede! Come va?”

 

“… bene.” Mi uscì un sussurro. Che non era la mia voce, di solito avevo una voce bella ferma e potente.

 

Lily e Hugo si alzarono in piedi. “Forse dovremmo… andare di sopra.” Fece Lily. “Dylan?”

 

Zabini non se lo fece ripetere due volte, mi sorpassò facendomi l’occhiolino e se ne andò su per le scale con mio fratello e Lily. Io ero rimasta impietrita a fissare Malfoy, che sembrava essere rimasto altrettanto di ghiaccio. Ma per lui era una postura del tutto naturale.

 

Ci fissammo per un po’, senza avere niente da dire. Non sapevo cosa sentire, se essere arrabbiata, stupita, felice, serena. Mi sembrava di essere dentro ad una bolla di sapone, con suoni ovattati e movimenti lenti.

 

“Che diavolo ci fai qui?”

 

Malfoy fece una smorfia e scosse la testa. “Sei sempre carina, Weasley. Ho la faccia tosta di venire fin qui e questo è tutto quello che hai da dire?”

 

Io recuperai in fretta la mia spavalderia. Scrollai una spalla e arricciai il naso. “Dovresti ringraziare il cielo che non mi sia scaraventata contro di te come una furia assassina chiedendoti come diavolo ti sia saltato in mente di mandare a monte il mio matrimonio. A proposito, parliamo di questo: come diavolo ti è venuto in mente di mandare a monte il mio matrimonio?”

 

“Era la cosa giusta da fare.” Fece caparbio come sempre. Azzardò qualche passo verso di me. “Mi dispiace che tu abbia reagito così male da chiuderti in casa tua per mesi, ma…”

 

“E tu come lo sai?” Feci basita.

 

Malfoy sospirò pesantemente. “Sei una Weasley! Era il matrimonio del secolo! E’ normale che la gente ne parli!”

 

Gli puntai un dito contro. “Ehi, abbassa il tono con me! Sei in casa mia e potrei decidere di buttarti fuori a calci in culo da un momento all’altro.”

 

Ridacchiò. “Mi piacerebbe vederti.” Feci un passo avanti e lui alzò le mani. “In ogni modo… starai meglio senza Jack Russell, credimi.”

 

Incrociai le braccia al petto al limite della disperazione. “Cosa ne vuoi sapere tu di cosa è meglio o non è meglio per me! Sei sparito per anni! Sono cambiate tante cose, io sono cambiata!”

 

Un sorrisino spuntò sulle sue labbra. Quel solito fastidioso sorrisino alla Malfoy. “No, non è vero.” Fece lui. “Non sei cambiata affatto. Sei sempre la solita vecchia Rose Weasley.”

 

Alzai gli occhi al cielo scocciata. “Che cosa avrei ancora della vecchia Rose?”

 

Malfoy azzardò un altro passo avanti. “Per prima cosa, hai ancora una cotta per me.”

 

Io scoppiai a ridere. “Per favore. Io non ho affatto una cotta per te.”

 

“Per questo sei venuta a letto con me una settimana prima del tuo matrimonio?” Chiese fastidiosamente. “Perché non hai una cotta per me?”

 

Avrei voluto dargli un pugno. Uno bello forte, proprio sul naso. “Andando avanti…”

 

Malfoy fece un altro sorriso tra sé e sé. “Ti adoravo, sai? Non eri particolarmente bella o attraente, Weasley, ma avevi un modo di fare che mi stimolava sotto tutti i punti di vista. Eri testarda, determinata, irritante e senza peli sulla lingua. E io adoro le sfide. C’era qualcosa in te che mi affascinava da matti, era come se nascondessi un grande mistero e io dovessi risolverlo.”

 

Alzai un sopracciglio. “Beh, senza dubbio ti fai attirare dal Mistero, signor direttore dell’ufficio misteri. La tua deve essere una sottospecie di malattia.”

 

Non diede neanche cenno di avermi sentito. “E devo ammettere che è stato bello, dopo tutti questi anni, scoprire che non sei cambiata affatto. Ma soprattutto…”

 

Fece una lunga pausa. Io lo fissai. “Soprattutto cosa?”

 

Lui sorrise. “Profumi sempre di rose.”

 

C’era qualcosa di estremamente sbagliato in me e nel mio sistema nervoso, perché ogni santissima volta che sentivo Malfoy pronunciare quelle parole, il mio stomaco si contraeva involontariamente e il cuore mi martellava nel petto. Non sapevo se fosse paura, paura di rimanere per sempre solo Rose Weasley, la vecchia mangialibri Rose Weasley o se fosse eccitazione.

 

“Io… io… non profumo di rose.” Dissi barcollando.

 

Malfoy sorrise tra sé. “Ma sei stata proprio tu a farmelo notare. Tu mi hai detto che profumi di rose, ricordi? Ti stai dando della bugiarda?”

 

“Io non sono affatto una bugiarda!” Lo rimbeccai. “Non sono come te! Non faccio promesse che poi non riesco a mantenere!”

 

“Di che diavolo stai parlando?” Fece confuso, poi si riscosse e sospirò. “Ancora con questa storia? Avevo diciotto anni! Avrei voluto scrivere o venire a trovarti… ma tornato a casa non sembrava poi una grande idea. Insomma, la nostra era una storia… strana.”

 

“Se è strana perché diavolo sei qui?” Urlai con le lacrime agli occhi. “Mi hai spezzato il cuore tanti anni fa. Ero a pezzi. Ma sono andata avanti e mi sono costruita una vita, di cui tu fortunatamente non facevi parte! E adesso eccoti di nuovo qui a rovinare tutto!”

 

Malfoy si leccò le labbra e abbassò la testa. “Weasley, puoi impegnarti quanto vuoi… ma tu non puoi vivere senza di me.” Lo fissai shockata. “Io l’ho accettato. Perché tu non puoi?”

 

Tirai su col naso e feci un lungo sospiro. “Sei una maledizione, Malfoy!”

 

Abbassò il capo e fece un lungo sospiro annuendo tra sé. “Perché non torni a chiamarmi Scorpius?”

 

Ci fissammo per un po’, in silenzio. Dio, avrei voluto essere ovunque meno che lì. Avrei voluto essere con chiunque ma non con lui. Faceva così dannatamente male starsene uno di fronte all’altra e essere consapevole di avergli donato l’anima tanti anni prima.

 

“Vattene…” Sussurrai stanca, quasi esasperata. “Vattene, non ho più niente da discutere con te.”

 

Malfoy fece per ribattere ma poi richiuse la bocca e lasciò perdere. Fece solo una smorfia e se ne andò verso la porta. Posò la mano attorno al pomello e si voltò verso di me ancora una volta.

 

“Dì a Dylan che sono andato via, lui sa dove trovarmi.” Esitò un altro po’. “E la proposta per il mio ufficio è sempre valida.”

 

Lo guardai andare via mordendomi il labbro. Passarono solo alcuni secondi prima che mio fratello, Lily e Zabini scendessero dalle scale, il che mi fece presupporre che avessero ascoltato tutta la conversazione. Mi voltai verso di loro, Lily e Hugo sembravano mortificati.

 

“Allora…” Fece Zabini per rompere il ghiaccio. “… è andato via?”

 

Io scossi la testa e sospirai chiudendo gli occhi. “Oh per favore, non fate finta di non aver ascoltato!”

 

Hugo fece un piccolo sorriso. “Beh, non è andata così male. Non è volato neanche uno schiantesimo.”

 

Io mi passai una mano sulla tempia. “Scusate, ma ho veramente bisogno di riposare adesso.”

 

Nessuno osò dire un’altra parola ed io salii le scale continuando a massaggiarmi la tempia, raggiunsi la mia camera, mi ci chiusi dentro e mi lasciai andare sul letto. Quando avrei potuto ricominciare a fare una vita normale?

 

 

**

 

 

C’era qualcosa che picchiettava. Un rumore lontano. Aprii un occhio e mi resi conto di essermi addormentata e che in realtà quel picchiettio non era altro che qualcuno che bussava alla mia porta. Mi tirai su e mi stropicciai gli occhi sbadigliando.

 

“Avanti…” Biascicai.

 

Al fece capolino da dietro la porta con un sorriso genuino ma non troppo allegro. “Ehi.” Fece piano. “Disturbo?”

 

“No.” Dissi io sinceramente. “Ma che ore sono?”

 

“Le nove.” Fece dando un’occhiata veloce al suo orologio al polso. “Gli zii erano un po’ preoccupati perché non sei scesa per cena, ma Hugo ha detto di non disturbarti. Ero passato solo per un saluto. Stai bene?”

 

Io scrollai le spalle. “Per dirti la verità, stavo dormendo.”

 

Al sorrise. “Niente di grave, allora.”

 

Io corrucciai la fronte. “Perché diavolo dovrebbe essere successo qualcosa di grave?” Al non rispose ed io roteai gli occhi. “Bene, vedo che hai parlato con Lily.”

 

Al sospirò. “Ero solo venuto a fare un saluto.”

 

“Certo.” Feci io scocciata. “E a controllare che non mi stessi sciogliendo di lacrime.”

 

“Ci preoccupiamo solo per te.” Disse Al. “Non è stato un bel periodo e…”

 

“Sto benissimo!” Lo interruppi. Stavo cominciando ad innervosirmi davvero e non era per niente quello che mi ci voleva appena sveglia. Avevo bisogno di calma e tranquillità. “Seriamente, sono adulta! So cavarmela da sola e non ho intenzione di continuare a fare la cretina piangendomi addosso!”

 

Al alzò le mani. “Calma.”

 

Io sospirai e incrociai le braccia al petto. “Mi trattate tutti come se avessi cinque anni.”

 

“Io ti tratto come la persona intelligente che sei, Rose. E lo sai che quando hai bisogno di me, io sono sempre qui. A costo di sentirmi urlare contro, ma ho bisogno di sapere come stai. E dato che ti conosco troppo bene, so anche che adesso non te ne starai ferma a guardare le cose che ti passano accanto. Cos’hai intenzione di fare?”

 

Io ci pensai su un attimo. Non ci avevo neanche seriamente rimuginato, ero salita in camera e mi ero schiantata a letto. Ma Al aveva ragione. “Non lo so. Ma devo fare qualcosa.”

 

“Lo so.” Fece Al.

 

“Insomma, in questi mesi non sono stata io.” Dissi. “Ho bisogno di riprendere le redini.”

 

Al fece un sorriso enorme. “Era proprio quello che volevo sentirmi dire.” Sembrava entusiasta. “Mi manca la mia cara vecchia Rose.”

 

“Già… Al, il problema è che non so neanche da che parte devo cominciare.”

 

Lui sorrise genuinamente e piegò la testa da un lato. “Io un’idea ce l’ho. E sono sicuro che ti piacerà.”

 

Lo fissai per un po’ e poi scoppiai a ridere. “Lo sai che detto in questo modo suonava tanto una minaccia? Spara, cos’hai in mente?”

 

Al scrollò le spalle. “Niente di particolare. Ma so esattamente di cosa hai bisogno per tornare in carreggiata.”

 

 

 

**

 

 

Sono sempre viva, lo giuro! Ragazzi miei, lo so che è passato un secolo dall’ultima volta che ho postato ma sono successe così tante cose che ho dovuto un po’ mettermi a posto. Ho ripreso a lavorare (un hurray a me!) e sono molto contenta perché ne avevo bisogno.

Dato che sapevo che avrei cominciato a lavorare, sono anche andata in vacanza, quindi è praticamente da metà maggio che non sto scrivendo niente… chiedo perdono!

 

Non mi sento di promettere niente perché tutte le volte che prometto di postare presto finisce che passano dei mesi… Perciò con certezza vi dico solo che il prossimo capitolo si intitolerà “Who owns my heart” … per il resto dovete solo essere pazienti ^^

 

Baci, zia Funkia

 

   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: funkia