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Autore: AmhranNaFarraige    20/06/2011    1 recensioni
Per ogni persona che ama ce n'e' sempre un'altra che soffre a causa di questo amore. Non tutto e' rose e fiori e Sakura lo sa, offrendo cosi' la storia della coppia piu' amata e ammirata (SasuNaru) dal punto di vista di chi ama/odia.
Sakura e' pazzamente innamorata di Sasuke, lo e' da sempre e difficilmente si dimnetichera' di lui. Anche dopo un suo rifiuto. Anche dopo avvenimenti per lei tristi e demoralizzanti. Ma sempre al suo fianco ci sara' il fedele Naruto. Sempre la sapra' consolare e farle forza.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ben ritrovati, cari lettori, nella platea del mio show. Questa scena si ritrova ambientata nella grande biblioteca del villaggio, lasciatevela descrivere: tre piani di pura cultura suddivisa in svariati libri di diverse misure, colori e temi. In poche parole il paradiso terrestre. ma non tutto l'edificio occupera' la scena, sarebbe folle! Noi prenderemo in considerazione una grande sala del secondo piano - sezione "Storeografia", rivolta ad est con le sue finestre ad arco sulla. davanti a queste un tavolo di legno circondato da sei sedie, due per lato e le altre due a capotavola. Quello fu il tavolo da noi prescelto per i nostri studi. Io presi posto in fondo al tavolo, Sasuke spalle alla finestra - cosicche' le sue sembianze nobili furono contornate da luce divina - e Naruto accanto a me, di fronte all'altro. Poggiai la borsa sul tavolo e ne estrassi un foglio immacolato, una penna candida ed un calamaio d'inchiostro blu profondo. Sasuke si offri' di andare alla ricerca dei volumi a noi necessari e, nonostante la mia insistenza, rifiuto' il mio aiuto, prendendo invece con se il nostro compare con la scusa di utilizzarlo come porta-libri. Rimasta sola e un po' delusa dall'ennesimo rifiuto mi aggrappai a cio' che solo poteva rendermi felice e presi a viaggiare in terre lontane, dove i sogni divengono realta', e il mio desiderio di un amore puro e casto veniva coronato.

Il mio sereno vagheggiare fu interrotto da un possente schianto sul legno del tavolo, due secondi per riprendermi dallo shock e mi voltai verso l'origine del frastuono. Qualche folle aveva avuto la malsana idea di sbattere un ingente numero di volumi a dua centimetri dalla mia faccia e quasi sbiancai nel riconoscere il volto del colpevole. Tirate ad indovinare... Ehhh... Giusto! Era stato proprio Naruto! Quale rabbia mi prese allora! Mi alzai velocemente dal trono dei miei sogni e presi a sbottargi contro tutta la mia collera, mutando quello che prima era pallore sul mio volto in un rossore che poco aveva di verginale e fanciullesco, ma pittosto di un grasso bevitore alla sua decima pinta che sostiene di poter proseguire a bere. Il rimprovero di Sasuke mi ricondusse nella sala della biblioteca. Io mi lasciai inondare da un forte sentimento di vergogna... Sasuke si era arrabbiato con me, oh, quanto mi dispiaceva! Mi ammutii immediatamente e tornai a sedermi, l'arrabbiato sembro' non prendersela piu' di tanto e anche lui si fece posto sulla poltrona e cosi' fece il terzo. Iniziammo allora a lavorare, se cosi' si puo' dire che solamente io e Sasuke lavoravamo mentre Naruto giocava fastidiosamente con una serie di penne.

Ci dammo parecchio da fare, senza troppa esitazione ed evitando al massimo di distrarmi a causa dello splendore che mi sedeva di fianco. Non vi disturbero' oltre raccontandovi di queste e quelle cose di cui scrivemmo, conducendovi cosi' attraverso un salto temporale di tre ore. Erano ormai giunte le sei del pomeriggio e la biblioteca si accingeva a chiudere. Riponemmo negli scaffali i libri che gia' avevamo consultato e chiesi il permesso di poter prendere in prestito quello che non avevamo fatto in tempo a leggere. Usciti tirai un sospiro: era stato un pomeriggio davvero sfiancante, avevo bisogno di rifocillarmi un momento, cosi' proposi al gruppo di fermarci al bar dietro l'angolo giusto per il tempo di una tisana, per poi dividerci e tornare alle nostre case. Accettarono di buon grado e, nel tempo di una manciata di minuti, ci ritrovammo accasciati sui cuscinetti rossi contornati di ocra del Frog Inn. Il cameriere aveva appena depositato sul tavolo una tazza di tisana alla malva calda ma in qualche modo rinfrescante, che mi precipitai ad avvicinare a me, una di cioccolata con panna e cacao - impossibile ma vero, Naruto era capace di bere cioccolata calda nel pieno della primavera - e un bicchiere di succo d'arancia per il terzo. Rimanemmo per breve tempo in un silenzio ristoratore, quando anch'esso venne interrotto da un vicino mugugnio. Naruto si stava passando ansiosamente le dita dei capelli mentre fissava la panna sciogliersi nella sua tazza e tingere la cioccolata di un marroncino tenue, e piano tentava di dire qualcosa che ancora non aveva chiaro in mente. Ero stanca e non tentai minimamente di aiutalo. Era chiaro che in qualche modo si sentiva imbarazzato: era diventato paonazzo in un modo che a confronto la rigolina rosata che era comparsa quel pomeriggio sulle guance di Sasuke era bianco neve. Ecco, forse ora era riuscito a pronunciare una sillaba: "sa...". Ok, stava cercando di ottenere l'attenzione di qualcuno di noi. Si', grazie tante, ma chi? Poteva benissimo essere sia "Sa-kura" che "Sa-suke". Ancora qualche istante... Ecco, ce la stava facendo. Quasi non mi sorpresi di scoprire che stava chiamando me. Oh, quel ragazzo sapeva proprio essere una palla al piede!

-Eh, che diavolo vuoi, dimmi!- Si', la finezza non e' una delle mie doti piu' spiccate.

-Senti... Volevo chiederti... Per gli esami... Ecco, temo di non essere molto preparato. Ehi no, aspetta, non arrabbiarti! Io cerco di studiare, ma c'e' qualcosa che non va, non so... Non ci riesco! Ho passato ore sui libri senza capirci nulla, e' cosi' difficile! Ti prego, non e' che potresti aiutarmi? Giusto un pomeriggio cosi' per capire l'essenziale!-

Oh mio Dio, segnatevelo, ci stava apertamente provando! Oh, ma non mi lascio fregare cosi', nossignore! Ho una dignita', sai?! E non pensare che mi lasci cosi' condurre a pieta'! Si', magari ci guadagnerei, dato che avrei dovuto condividere il mio voto con tale individuo, la Dea mi salvi, ma per favore, questo e' troppo! E temo che la mia risposta cosi' poco aggraziata - non vorreste risentirla, fidatevi - lo abbia in qualche modo buttato giu' di morale. Ehi, ma che dovrei farci? Piuttosto a me stupirono gli avvenimenti che seguirono. Sasuke si alzo' in piedi e, dirigendosi verso la cassa, con i soldi gia' in mano. Non si volse verso di noi, eppure parlo' a Naruto di spalle. Dio solo sa se aveva qualcosa sul viso che desiderava nascondere alla nostra vista, non lo mai saputo, ma col senno di poi lo sospetto.

Sasuke ci aveva decisamente lasciati di stucco, li' all'angolo del locale con le bocche aperte davanti alla sua figura che gia' aveva pagato ed era uscita lasciandosi dietro il nulla. Io mi ripresi per prima e realizzai che in qualche modo mi aveva invitata a studiare con lui. Questo mi riempiva immensamente di gioia, avrei superato ed addirittura doppiato il settimo cielo se non fosse per l'altra parte del suo discorso, quella rivolta a Naruto. Cercai di comprendere bene le sue intenzioni. Dunque, aveva detto che io e lui ci saremmo trovati per mettere assieme il materiale trovato qualche ora prima e ragionare sul grosso della relazione, in seguito sarebbe andato lui stesso da Naruto per spiegargli cio' che noi avevamo deciso in precedenza ed aiutarlo a memorzzarlo. Questo in qualche modo mi sconcerto'. cercai vivamente di sostenere nella mia mente l'idea che faceva questo solo perche' desiderava ottenere un voto piu' alto, in fondo lui era un tipo ambizioso, tuttavia si accese in me la fiamma del dubbio colorita di gelosia. Davvero ero gelosa di Naruto? No, non poteva essere vero, ma che volevo pensare? Mah, erano solo compagni di gruppo di studio, poi figuriamoci che Sasuke potesse interessarsi a un tale scemo... Pero' in qualche modo capii cosa c'era che non andava: io desideravo Sasuke solo per me, detestavo il fatto che si interessasse pure a lui. Lo detestavo, ma mi resi conto di stare esagerando con i viaggi mentali, o cosi' pensavo allora.

Infine anche il biondino si riprese, anche se un po' mi parve deluso. Certo, la sua intenzione non era di studiare, ma di passare del tempo con me - dannato porco! cerco' di non darlo a vedere, ma era imbranato in qualunque cosa e lo lascio' intravedere. Rendendosene conto pure lui si affretto' ad andarsene imboccando l'uscio e grindando dietro un saluo, lasciandomi sola con anche il suo conto da pagare. Non ci credevo... Aveva dimenticato di lasciare i soldi alla cassa! Con rassegnazione mi alzai e pagai, giurando di fargliela pagare prima o poi - piu' prima che poi. M'incamminai sulla via verso casa e tentai di liberare la mia mente. Troppi pensieri la stavano deturpando ed io ero davvero troppo stanca. Giunta alla mia semplice dimore mi lasciai cadere sul letto e immediatamente il sonno mi colse. Quella notte ebbi un terribile incubo.
  
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