Un anno prima dell'arrivo di Hawke a Kirkwall...

Circa dodici anni fà, prima che il flagello si abbattese sul Ferelden per la quinta volta, una giovane e ambiziosa cacciatrice di fortuna capitò per caso o per sfortuna su un'isola deserta. Era una bellissima donna sulla ventina, anche il più ceco degli uomini avrebbe notato la sua sensualità. Aveva capelli corvini e la pelle resa molto scura dal sole, purtoppo la sua, non era un'ottima fama, le donne delle città in cui passava la guardavano con occhi colmi d'odio, perchè sapevano che i loro uomini un giorno sarebbero caduti nelle sua trappola amorosa. Ma sai cara figlia, ho sentito dire che talmente il suo fascino era grande, che la maggior parte di quelle donne fece la fine che temevano per i loro mariti, divertente non credi? Comunque, il nome di quella donna era Isabela.

Ma ora chiudi gli occhi e guarda in prima persona cosa successe in quei giorni all'isola del Creatore.

Isabela era seduta a prua della sua sfarzosa nave, nella mano destra una mela rossa e nella mano sinistra una bottiglia colma di Rhum. Una volta finito il pasto, si alzò e scese nella cabina del capitano, la sua cabina. Lì si mise un corpetto di pelle scura sopra la corta casacca bianca che indossava, poi si sistemò le due bandane blu che portava, una in testa e una come cintura.

Dopo essersi preparata per bene andò sul pontile e chiese notizie a uno dei suoi uomini,: "Filion avete avvistato qualcosa? Ho speso tutto al gioco e questa è la zona perfetta per scoprire isole piene zeppe di tesori non credi?" L'uomo si schiarì la voce e rispose negativamente. "Perfetto, dovrò considerare l'idea di vendere alcuni mobili della nave e di ridurre le mie spese al bordello!" La donna tornò nella sua stanza e prese da sotto il letto un enorme libro dalla copertina piena di scritte incomprensibili, "il libro sacro dei qunari, spero che Castillon sia lontano ormai, in che guaio mi sono cacciata" "Capitano! Filion dice di preparare le armi, la nebbia è svanita e un'isola è magicamente apparsa d'innanzi a noi, una torre d'orata troneggia fra la selva!" Isabela sorrise e prese due pugnali, si sistemo la piratesca unforme e disse: "Sono pronta!"

Sbarcarono al tramonto. L'isola pareva incantata e giganteschi frutti argentei pendevano dagli altissimi alberi. "Filion avrai l'onore di accompagnarmi fino all'ultimo piano della torre. Preparati, probabilmente faticose battaglie ci attendono" Disse Isabela divertitia.

Si addentrarono nella fitta foresta e prima che potessero rivolgere lo sguardo al cielo il sole li salutò dando spazio alla luna. "Lady Isabela credo sia il caso di tornare alla nave, cosa ne pensa?" Chiesi Filion, "Per il creatore hai davvero paura? Bhe se è così procederò da sola!" L'uomo abassò lo sguardo e seguì la donna come un mahabari fa con il padrone. In meno di un ora il duo arrivò alle porte della torre dorata, Isabela provò a spingere il portone ma nemmeno un titano sarebbe riuscito a muoverlo di un millimetro. Il braccio sinistro di Filion iniziò a bruciare e tirandosi su la manica l'uomo scoprì che qualcosa vi stava incidendo lettere, lettere di sangue. "Oh non fare il bambino! cosa dice? Coloui che sarà in grado di dimostrare la determinazione necessaria per essere divino sarà il benvenuto nella casa del Creatore." La donna sbalordì e rivolse lo sguardo alla cima della torre, una luce splendente l'abbagliò e in un istante si ritrovò svenuta.

"Dannazione! Dove sono?" Si risvegliò in una gigantesca sala da ballo, era vestita addirittura meglio di una nobile di Antiva, con sfarzosi gioielli persino nei capelli. Si toccò il volto e si sentì mancare. "Sono vecchia! Incredibilmente vecchia! Ma cosa?" Prima che potesse finire con un imprecazioni rivainiana una donna vestita di pelle rosso scuro le si presentò e con un semplice tocco la immobilizò al suolo. "Sono Flemeth! La strega delle selve Korcari, dammi ciò che mi appartiene, dammi il pugnale." Isabela rispose dicendo che non sapeva niente di streghe e pugnali magici, questo lo costò una terribile fitta al corpo. "Bugiarda! Sono trecento anni che vivi in questa torre, non ricordi? Hai ucciso il tuo amico e lui ti ha fatta entrare nella sua dimora! Onorandoti col titolo di custode del pugnale." Improvvisamente Isabela si ricordò tutto, ricordò della morte di Filion e ricordò di quella figura eterea che le mise in mano un pugnale dalla lama di smeraldo. Era tutto realmente accaduto, ma in trecento anni durati un secondo. "Non sei più la piratessa di un tempo, ora dammi il pugnale e ti sarà concesso di dimenticare e tornare indietro, prima che uccidessi Filion. Se accetterai farò in modo che la torre scompaia portando con se tutto quello che hai fatto.

Bastò dire un semplice "Accetto" che tutto intorno a lei cambiò e tramutò in un bosco rigoglioso di frutti e fiori. "Capitano credo sia di tornare alla nave! Cosa ne pensa?" "Credo che sia il caso di andare a Kirkwall Filion, Castillon è sulle nostre tracce." Disse lei quasi come se qualcuno stesse controllando le sue parole. L'uomo annuì e insieme si avviarono verso il luogo dove avrebbero incontrato la mitica Scarlett Hawke.

"Dunque è così che hai ottenuto il pugnale?" Chiese Morrigan, "Si figlia! E in quei trecento anni che Isabela trascorse alla torre io mi impossessai del tuo corpo, come il destino ha scritto. Ma ora va via e porta tuo figlio ad Antiva li un giorno incontrerai l'angelica Isabela e insieme combatterete per salvare il padre del flagello." "Alistair è in pericolo?" Domando lei incuriosita, "Non quanto te mia cara" Le donne si salutarono ancora e presero strade diverse, strade che le avrebbero portate a riincontrarsi.