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Autore: VidelB    22/06/2011    9 recensioni
I Mugiwara hanno lasciato l'ultima isola e hanno festeggiato fino alla sfinimento. Ma Nami non si sente ancora tranquilla e girovaga per la nave. Cosa succederebbe se Rufy non volesse farle assolutamente vedere degli strani fogli colorati?
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Robin rimase ferma mentre i ragazzi lasciavano il ponte, chiedendosi cosa fosse meglio fare in quel momento: seguire l’esempio degli altri e ritirarsi in camera, oppure andare a importunare il capitano con ulteriori domande? Dopo qualche istante scelse la prima opzione, sperando che in quel momento la navigatrice fosse più ragionevole di Rufy. La ragazza allora prese un bel respiro e, pronta alla furia devastante di cui poteva essere capace Nami, abbassò la maniglia ed entrò.

Non si aspettava certo di trovare l’amica raggomitolata sul letto come una bambina… vista di schiena sembrava addormentata, ma non era possibile che si fosse assopita così rapidamente, soprattutto dopo quello che era appena successo. I famosi fogli erano ripiegati accanto al corpo della ragazza, in direzione del suo sguardo nascosto. L’archeologa le si avvicinò e l’accarezzò gentilmente sulla testa. Nami si girò senza dire una parola, ma con espressione palesemente colpevole.

- Posso fare qualcosa per te?- le chiese Robin comprensiva.

- Non capisco cosa mi succede…- sospirò l’altra mentre si alzava e si sistemava seduta- Forse è anche perché ho bevuto troppo, ma mi sono comportata da sciocca.

- Perché dici così?

Nami indicò con gesto vago i fogli colorati:

- Ne ho visto uno. E’ un disegno che raffigura Rufy con il fratello e un altro bambino; dev’essere un ricordo importante della sua infanzia, non avrei dovuto strapparglielo così dalle mani. Considerando quello che è successo ad Ace poi, non mi stupisco che lo nascondesse nel cappello.

Robin chiese di poterlo vedere e la navigatrice glielo passò.

- Hmm… se non fosse per i nomi scritti sulle teste e il cappello di paglia su uno di loro, sarebbe molto difficile decifrarlo.- commentò con aria critica, quasi stesse esaminando un Poignee Griffe variopinto- Probabilmente Rufy l’ha fatto quando era ancora piccolo.

Nami si morse il labbro inferiore, sentendosi ulteriormente in colpa.

- E sugli altri cosa c’è?

- Oh, non li ho ancora visti.- la ragazza dai capelli arancioni prese gli altri fogli e li posò delicatamente sulle gambe- Forse non è corretto nei confronti di Rufy, ma già che ci siamo una sbirciatina non farà male a nessuno…

Ciò che videro subito dopo fu un disegno esteticamente simile al primo: i personaggi erano ancora rappresentati in modo estremamente semplice e infantile, ma erano diversi, con dei particolari inconfondibili… chi un naso da Pinocchio, chi un parruccone afro, o dei capelli arancione fosforescenti. Il titolo “LA MIA CIURMA” poi, scritto a caratteri cubitali, non lasciava spazio a incertezze. In pratica non mancava nessuno in quell’illustrazione, nemmeno Franky o Brook, e ciò voleva dire che era stata fatta non più di un mese prima della loro separazione. Il fatto che lo stile di disegno non fosse cambiato di molto rispetto al precedente, proiettava anche qualche dubbio sull’età di quest’ultimo.

Le ragazze si guardarono perplesse e complici, sapendo di essere arrivate alla stessa conclusione. Senza aggiungere altro Nami sollevò il terzo e ultimo disegno, sul quale campeggiava una scritta ancora più grande: “IL MIO SOGNO”. Già ad una prima occhiata le apparve speciale: era un tripudio di colori; un piccolo universo concentrato in un foglio A4 che conteneva isole, barchette, animali stravaganti, tesori e cose da mangiare, tutti alla rinfusa. Sembrava quasi che la mente di Rufy fosse esplosa riversando il suo contenuto su quella povera carta, incapace di contenere la baraonda di oggetti secondo un ordine logico. La ragazza stava esaminando il disegno centimetro per centimetro, come ipnotizzata, quando d’un tratto si irrigidì e il suo viso assunse una forte tonalità cremisi. Robin, perplessa, seguì lo sguardo dell’amica per cercare di capirne la ragione, finché non individuò un disegnino molto “caratteristico”… e dovette coprirsi la bocca con una mano per evitare di scoppiare a ridere. Quindi la sua intuizione non era del tutto infondata!

  
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