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Autore: Lyra Snape    22/06/2011    14 recensioni
Rose Weasley e Lily Potter sono ad Hogwarts, ed entrambe, all'insaputa dell'altra, escono con Scorpius Malfoy. Tutti i nodi però vengono al pettine, e un giorno le due cugine scoprono quello che sta succedendo. Come reagiranno?
«BASTARDO!» ruggì Rose scattando in piedi. Afferrò il vaso di gigli e lo scaraventò contro la finestra, facendolo volare per sette piani. «Ops», mormorò poi, colpevole. «Speriamo che sotto non ci fosse nessuno…»
(...)
«Mi dispiace, Lily», mormorò Rose. «Noi…noi stiamo insieme da sei mesi, io non avevo idea che piacesse anche a te! Io…»
Lily scoppiò in lacrime. «Da sei mesi?» singhiozzò. «Io solo da quattro! Sono l’amante! Sono una stronza!»
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Sono tornata, dopo mesi, e mesi, e mesi! Sentivate la mia mancanza, non è vero? (Come no. Da piangere, proprio) Coooomunque, questa storia ha partecipato a ben due contest, il "New Generation Contest", dove si è piazzata seconda, e "Il mio miglior nemico Contest", dove si è classificata quinta. è rimasta poi a languire nei documenti per tipo tre mesi perché il primo contest aveva perso un giudice e siamo dovute andare a pescarne uno nuovo, ma alla fine ce l'abbiamo fatta! Comunque, voglio dedicare questa storia proprio a Tannie, per essersi presa carico del contest ed aver fatto tutto con così tanta rapidità. Mercì! =)
Be, direi che la presentazione già c'è, quindi vi lascio alla lettura!
Edit: ho appena riletto la storia, e mi sono accorta con orrore che...era incompleta! Ora però dovrebbe essre tutto a posto.

Autore: Lyra_weird

Titolo: Gigli e rose
Personaggi: Rose Weasley, Lilian Luna Potter, Rose/Scorpius, Lily/Scorpius, Scorpius Malfoy
Rating: Giallo
Genere: Commedia, Comico
Avvertimenti: One-Shot
Note: amando i personaggi della nuova generazione, ho letto milioni di storie su di loro, in particolare le Rose/Scorpius, che è una delle mie coppie preferite. Non ho potuto fare a meno di osservare, però, che gran parte di queste storie parlano di Rose che sta con Scorpius, e poi Lily glielo porta via, o viceversa è Lily a stare con Scorpius e poi arriva Rose a fregarle il fidanzato. Ho sempre odiato questo genere di storie, perché innanzi tutto non credo che nessuna delle due potrebbe fare niente del genere alla cugina, e in secondo luogo perché alla fine è sempre la ruba fidanzati che fa la figura della stronza e attira il disprezzo dell’intera famiglia, mentre Scorpius, che alla fin fine non è meno colpevole, rimane felice e tranquillo a godersi l’attenzione della cugina di turno. Perciò mi sono detta: perché per una volta non possiamo procurare una giusta vendetta a quelle due poverette, e finalmente sarà LUI, a fare la figura dello stronzo?
Altre precisazioni…dunque, nella mia testa Victorie e Molly hanno finito la scuola. Tutti gli altri cugini sono ancora lì. James studia. James e Fred sono gli unici due ad appartenere a una casa (Grifondoro), nel caso degli altri, Scorpius incluso, ho preferito non specificarlo. Nessuno nella famiglia Weasley odia Scorpius Malfoy per principio, a parte James perché è stato battuto a Quidditch. James e Dominique non si amano, non si odiano, sono dei cugini normali. (dovevo specificarlo, perché odio a morte certi cliché che sono venuti fuori dal cappello a cilindro di qualche genio) (lo so, non riesco a fare presentazioni corte, chiedo umilmente scusa!)


Rose sistemò il mazzo di gigli in un vaso sul comodino, sospirando felice. Con un altro sospiro, si sdraiò sul suo letto a baldacchino, ripensando come in un sogno a qualche minuto prima.

“Questi sono per te, Rose” sussurrò Scorpius, accarezzandole i lunghi capelli rossi. “Ho scelto i gigli perché voglio che tu rimanga per sempre come loro…pura e innocente. E li vedi quei nontiscordardime? Sono i tuoi occhi…”

Era fortunata, rifletté, ad avere un ragazzo così dolce e pieno di attenzioni. Anche se al momento non se la sentiva di far sapere della loro storia a tutta la sua numerosa famiglia, era sicura che conoscendolo avrebbero finito tutti per accettarlo.
Qualcuno bussò alla porta, interrompendo le sue fantasticherie.
«Avanti!» esclamò con entusiasmo. Chiunque fosse, niente e nessuno potevo rovinare quella meravigliosa giornata.
La porta si aprì ed entrò Lily, con la stessa espressione beata e sognante che stava sfoggiando lei poco prima.
«Ciao, Rose!» esclamò, gioiosa. Rose la guardò sorridendo: adorava Lily, non pensava di averla mai vista di cattivo umore in tutta la sua vita. In quel momento la cugina notò l’enorme mazzo di gigli che facevano bella mostra sul suo comodino. «Wow, ma sono bellissimi!» disse, ammirata. «Da dove arrivano?»
Rose arrossì. «Ehm…me li ha regalati il mio ragazzo», rispose, imbarazzata.
«Ha buon gusto, vero?» disse Lily, sorridendo. «Pensa che il mio ragazzo ieri mi ha regalato un mazzo di rose!»
Rose rise. «A quanto pare abbiamo i ragazzi più meravigliosi di tutta Hogwarts», scherzò.
«Vero?» rispose Lily, sognante. «Pensa che quando me le ha regalate mi ha detto che le ha scelte perché vuole che io rimanga per sempre come loro…elegante e bellissima. Non è dolcissimo?»
Il sorriso di Rose si oscurò per un momento: non sapeva perché, ma quella frase le suonava stranamente familiare.
«Che scema, non te l’ho neanche chiesto…chi è il tuo ragazzo?» chiese, con nonchalance.
Lily avvampò e prese a torcersi le mani, il che sorprese molto Rose: l’ultima volta che aveva visto la cugina arrossire aveva nove anni ed era stata presa in giro da un suo compagno di classe perché era ancora convinta dell’esistenza di Babbo Natale.
«Ehm, ecco…non ti offendere, ma…ehm, preferirei non dirlo», mormorò, imbarazzatissima.
Rose fu presa da un atroce, assillante sospetto.
«Come mai?» le chiese gentilmente, tentando di nascondere quello che stava provando.
«Be’…io te lo direi anche, ma lui preferirebbe che mantenessi il segreto, al momento. Dice che il mondo non è ancora pronto per noi», rispose Lily, arrossendo sempre di più.
Rose, al contrario della cugina, impallidì fino a diventare verde: quelle parole erano molto, troppo familiari.

“Perché non possiamo dire a tutti che stiamo insieme, Scorpius?”
“Ti fa star male, mentire alla tua famiglia?”
“Non è quello, è solo che…be’, sono così felice con te che vorrei gridarlo al mondo intero!”
“Anch’io sono felice con te, Rose, te lo giuro! Solo che penso che al momento il mondo non sia ancora pronto per noi…”


«Il mondo non è ancora pronto per noi…» sussurrò Rose, con la voce tremante.
«Ehm, sì, ha detto così», confermò Lily, guardandola apprensiva. «Rose, va tutto bene? Sei diventata pallidissima».
«Il tuo ragazzo è Scorpius Malfoy?» chiese Rose a bruciapelo, ignorando il suo ultimo commento.
La cugina impallidì a sua volta. «Come fai a saperlo?» chiese, spaventatissima.
«BASTARDO!» ruggì Rose scattando in piedi. Afferrò il vaso di gigli e lo scaraventò contro la finestra, facendolo volare per sette piani. «Ops», mormorò poi, colpevole. «Speriamo che sotto non ci fosse nessuno…»
Sì voltò verso Lily, che aveva osservato tutta la scena con gli occhi sbarrati, spaventata: Rose poteva scommettere che in quel momento stava decidendo se scappare o se chiamare d’urgenza il reparto Malattie Mentali del San Mungo.
«Sì può sapere che ti è preso?» strillò infine, isterica. «I gigli…la finestra…che diavolo era quel ‘bastardo’?»
«Sperò che gli siano caduti in testa!» strillò di rimando Rose, furiosa.
«Ma a chi? Perché?» chiese Lily.
«A Scorpius!» sbottò Rose. «Quel sudicio bastardo cretino, me li ha regalati lui, quegli stupidi gigli!»
Lily infine capì quello che stava dicendo la cugina e parve sgonfiarsi come un palloncino. «Te li ha regalati lui?» sussurrò, incredula. «Mi stai dicendo che…»
«Mi dispiace, Lily», mormorò Rose. «Noi…noi stiamo insieme da sei mesi, io non avevo idea che piacesse anche a te! Io…»
Lily scoppiò in lacrime. «Da sei mesi?» singhiozzò. «Io solo da quattro! Sono l’amante! Sono una stronza! Scusa, Rose, ti giuro che non lo sapevo! Ti giuro che non ti farei mai niente del genere!»
Rose sospirò. Meno male che non c’era niente che potesse rovinare quella giornata. «Lo so, Lily, ma non capisci?» disse, chinandosi ad abbracciarla. «Lo stronzo è lui, non tu!»
Lily tirò su col naso. «E allora cosa facciamo?» chiese, la voce ancora intrisa di pianto.
«Ci vendichiamo, suppongo», rispose Rose, cominciando a riflettere.
«E come?»
«Non so…lo uccidiamo?»
Lily guardò dubbiosa la cugina, ma non riuscì a capire se stesse scherzando o no. «Non ti pare un po’ esagerato?» chiese, timorosa della sua reazione.
«Sì, forse hai ragione», concordò Rose, pensierosa. «Penso che dovremmo riunire tutta la famiglia e discuterne con loro. Mando un gufo a tutti, ok?»
«Cosa…Rose, no!» si oppose Lily. «A questo punto faremmo prima a ucciderlo! Ti immagini la reazione di James e Hugo? E Fred? E Dominique? E…»
«E non credi che qualunque cosa gli facciano, se la meriterà in ogni caso?» la interruppe Rose ghignando perfidamente, prima che potesse elencare uno per uno tutte le loro migliaia di cugini.
Lily rifletté per un attimo, poi sul suo viso si aprì un ghigno identico a quello della cugina.
«Manda il gufo».

«Qualcuno mi potrebbe gentilmente spiegare perché diavolo siamo qui?» chiese Dominique, accigliata, sedendosi al tavolo della biblioteca dove erano già seduti tutti i suoi cugini.
«Nessuno di noi ne ha la più remotissima idea», le rispose James, scrollando le spalle. «Pare che tutti abbiamo ricevuto lo stesso messaggio». Le mostrò un pezzetto di pergamena, su cui campeggiava la calligrafia di Rose: “EMERGENZA! Ci vediamo in biblioteca alle 9. Provate a non venire e siete morti. Rose”.
«Chissà che le è preso», mormorò Albus, sorpreso. «Questo modo di fare non è proprio da lei».
«Io so solo che se madama Pince lo viene a sapere ci uccide, e a quel punto dovrò uccidere Rose», borbottò Dominique, contrariata. «E poi, io stavo studiando!»
«Sì, Dom, quest’anno hai i MAGO e bla bla bla», rispose James, liquidando il discorso con un gesti della mano. «Lo sappiamo tutti».
«Disse quello che per poco non si presentava alla partita di Quidditch con i Serpeverde perché doveva ripassare Trasfigurazione…» lo prese in giro Fred.
«È successo solo una volta!» protestò James. « E da allora mi trattate come se fossi un secchione come lo zio Percy! Avevo un compito in classe essenziale per la mia media! La McGrannitt mi avrebbe ucciso se…»
«Il compito era la settimana dopo! Mi è quasi venuto un colpo quando non ti ho visto! Ancora tre minuti e avremmo perso la partita a tavolino…»
«Ehm, ehm», tossicchiò Rose sbucando all’improvviso da dietro uno scaffale. Quasi tutti sobbalzarono.
«Rose!» sibilò James, furioso. «Non farlo mai più, mi è venuto un colpo!»
«Scusa, James, non l’ho fatto apposta», gli rispose la cugina. «Ero convinta che mi aveste sentito arrivare».
«Erano troppo occupati a commentare la loro ultima partita minuto per minuto», rispose Dominique, impaziente. «Allora, si può sapere che diavolo c’è?»
«Ve lo dico subito», rispose Rose, imperturbabile. «Appena arriverà Lily…si può sapere dov’è?»
«Sono qui!» Lily entrò in biblioteca, ansando. «Scusate il ritardo…dove cavolo siete? Non vi vedo!»
«Dietro lo scaffale di Incantesimi!» rispose Albus. «Ci siamo messi qui così se madama Pince entrasse a controllare non ci vedrebbe…»
«Se continuate a urlare, ci sentirà comunque», borbottò Lily. «Che avevate?»
«Problemi col Quidditch», le rispose Albus, ridendo.
«Ah…James si è quasi perso un’altra partita perché doveva fare il tema di Erbologia?», mormorò Lily, guardandolo condiscendente.
James sbuffò. «La piantate? È successo solo una volta!» sbottò, furibondo, mentre tutti i cugini ridevano.
«Magari se faceste meno casino avremmo una remota possibilità di non essere scoperti, comunque», li riprese Lily. «Vi si sente fino in fondo al corridoio!»
Rose estrasse la bacchetta. «Muffliato!» recitò, puntandola verso la porta. «Ecco, ora abbiamo più di una remota possibilità», disse sorridendo.
«Sì, ma comunque non siamo qui per parlare della secchionaggine di James», disse Lily, ignorando il fratello che aveva cercato di ricominciare a protestare.
«Sto finalmente per scoprire perché domani prenderò T in Incantesimi, allora?» chiese Dominique, acida.
«Io e Lily abbiamo un problema», disse Rose, in tono pratico.
«Fin lì ci eravamo arrivati tutti», le rispose Albus, accigliato. «Però se magari vi decidete a essere un po’ più chiare…»
«Be’, sto con un ragazzo da sei mesi», gli rispose Rose, «e Lily sta un ragazzo da quattro».
Tutte le cugine spalancarono gli occhi. «Come, prego?» esclamò Roxanne, guardandole ferita. «Avete il ragazzo entrambe e non ci avete detto niente?»
«Un ragazzo? Lily, tu non puoi avere il ragazzo!» sbottò invece James, infuriato. «Hai solo quattordici anni! Sei piccola! Non esiste al mondo un ragazzo che si merita anche solo di guardarti, figuriamoci di toccarti! Dimmi subito chi è, lo devo uccidere! Oppure costringerlo a sposarti!»
«Quello che non capisco», intervenne Hugo, interrompendo la manfrina di James, «è perché ci abbiate convocati tutti d’urgenza. Insomma, visto che ormai siete felicemente fidanzate da mesi, non potevate aspettare altre dodici ore?»
Rose chiuse gli occhi azzurri per un momento, cercando di farsi coraggio. «Il mio ragazzo è Scorpius Malfoy». Riaprì gli occhi timorosa, osservando la reazione dei cugini: la maggior parte di loro sembrava totalmente indifferente, a parte James, che sembrava sul punto di scoppiare in lacrime.
«Malfoy?» disse, addolorato. «Tu non puoi stare con Scorpius Malfoy! Suo padre era un Mangiamorte! Tuo padre odia suo padre! Suo padre odia tuo padre!»
«Ha battuto James a Quidditch fregandogli il Boccino da sotto il naso», completò Lucy per lui, guardandolo disgustata.
«Sì, ecco, soprattutto quello!» concordò James. «Insomma, Rose, non vedi che ci sono milioni di motivi per cui devi lasciarlo immediatamente?»
«In realtà sono d’accordo», gli rispose Rose, «anche se di motivo ce n’è solo uno».
Dominique sbuffò come una caffettiera. «Insomma, ci stai dicendo che ci hai convocati tutti per rivelarci che stai con Scorpius Malfoy, quando hai comunque intenzione di lasciarlo?» chiese, incredula.
Lily si schiarì la voce, attraendo l’attenzione dei cugini. «Vi abbiamo convocato per un altro motivo». Si interruppe un attimo, prima di lanciare la bomba: «Il mio ragazzo è Scorpius Malfoy».
L’intera mandria di cugini Weasley-Potter tacque per un momento, cercando di assimilare la notizia; due secondi dopo, tutti i visi si illuminarono di comprensione; due secondi ancora dopo, tutti i ragazzi cominciarono a parlare contemporaneamente.
«Lo uccido! Giuro che lo uccido! Dov’è? Qualcuno sa la parola d’ordine della sua Sala Comune? C’è qualcuno in questa infinita famiglia che è nella sua stessa Casa?» cominciò a urlare James, perdendo definitivamente il controllo.
«Potremmo mettergli un quintale di No-Pupù-No-Pipì nel succo di zucca», stava borbottando invece Fred. «Qualcuno lo distrae, e qualcuno agisce. E poi gli infiliamo diciotto Pasticche Vomitose nel porridge. E poi gli facciamo lo sgambetto sulle scale. E poi…»
«…e poi lo rinchiudiamo nel ripostiglio delle scope di Gazza insieme a Gazza, e gli mettiamo in mano un pennello sporco di vernice blu in mano, e quando usciranno noi avremo dipinto tutto il muro di blu così Gazza lo ucciderà», completò Roxanne per lui.
«Non posso credere che abbia fatto una cosa del genere», farfugliò Albus, assolutamente sconvolto. «Mi ha aiutato in Trasfigurazione! Insomma, quando uno aiuta un altro in Trasfigurazione, significa che c’è rispetto reciproco, no? Rispetto reciproco non significa mettere le corna alla sorella e alla cugina! Come diavolo gli è saltato in mente?»
«Dovremmo scrivere allo zio Ron e lasciare che faccia tutto da solo», stava strillando Lucy. «Magari lo arresta con qualche accusa finta e lo schiaffa ad Azkaban per tutto il resto della sua vita».
«Dovremmo infilargli dei serpenti a sonagli nel letto!» urlò Hugo. «O dei cobra! O magari dei runespoor! O magari anche un Basilisco, perché no? Mica è difficile crearne uno…qualcuno qui sa parlare Serpentese?»
Gli unici a non aver proferito verbo erano Rose e Lily, che stavano osservando affascinate le reazioni del parentado, Louis, che era diventato rosso come un gambero e sembrava incapace di pronunciare una sola parola, e Dominique, che osservava il cielo fuori dalla finestra con gli occhi aggrottati.
«Avete pensato a qualcosa?» disse infine, riprendendosi dai suoi pensieri.
«Avevo pensato di ucciderlo, ma Lily non ha voluto», rispose Rose «Vi abbiamo convocato proprio per questo».
«Forse avremmo dovuto silenziarli prima di dirglielo, però, perché questa è peggio di una riunione condominiale», borbottò Lily. «Rose, credi che il Muffliato tenga?»
«Penso di sì», rispose Rose, «ma sarà il caso di riportare un po’ di ordine». Puntò la bacchetta verso i cugini e urlò: «SILENCIO!» Tutti i cugini ammutolirono e la guardarono offesi. «Ora, promettetemi che starete zitti e io vi libero, d’accordo?» Al cenno dei cugini mormorò il contro incantesimo e riprese: «Ora, non dico che non abbiate avuto delle buone idee, ma sono…come dire? Un tantino made in Weasley. Se gli facciamo qualche scherzo anonimo, tutti capiranno al volo che è stato qualcuno di noi».
«Non vedo perché», protestò James, «siamo stati sempre così bravi…»
«Eh, già», annuì Lily, «infatti quelle pustole Adam Corner se le è fatte venire da solo…»
«Andava in cerca di guai», borbottò James. «Non faceva altro che seguirmi e blaterare di schemi di Quidditch mentre io dovevo studiare! Era l’unico modo che ho trovato per farlo stare zitto».
«Certo, James, va bene. Resta il fatto che fare degli scherzi come…fargli venire i capelli blu, o mettergli i ragni del letto, o costringerlo a ingoiare Pus di Bubotubero, sono cose troppo da noi! Gli insegnanti saprebbero subito chi è stato», spiegò di nuovo Rose, paziente.
«E chi se ne frega? Io voglio punire lui, non me ne importa se poi la McGrannitt mi farà pulire tutti i bagni di Hogwarts!» continuò James.
«Senti, capisco che tu sia arrabbiato», disse Rose impaziente, «pure io non è che abbia reagito benissimo quando l’ho saputo, però…»
Si interruppe a causa della risatina di Lily, che aveva borbottato qualcosa che assomigliava tremendamente a “finestra”.
Albus guardò le cugine con aria perplessa, poi esclamò, con l’aria di chi ha improvvisamente capito qualcosa: «Quindi è colpa tua se oggi Helen ha avuto una crisi isterica a causa di quei gigli che le sono piovuti addosso?»
«Ehm…è probabile. Mi dispiace», si scusò Rose, con aria colpevole.
«Tranquilla, non importa», la rassicurò Albus. «Tanto il vaso le è caduto solo vicino».
«E allora che motivo aveva di farsi venire una crisi isterica?» chiese Roxanne, stupita.
Albus fece spallucce. «Bo, pare che sia allergica al polline dei gigli. Comunque non era niente, è rimasta in infermeria solo per tre minuti».
Dominique si voltò verso Rose, accigliata. «Gigli? Ti ha regalato dei gigli?» chiese.
«Sì», rispose Lily. «E a me ha regalato delle rose. È così che l’abbiamo scoperto».
Dominique scoppiò a ridere improvvisamente, sotto lo sguardo stupefatto dei cugini. «Bisogna ammettere che comunque ha il senso dell’umorismo», sghignazzò.
«Sì, Domi, questo ci è molto d’aiuto, grazie…» sospirò Rose, con aria rassegnata.
«Comunque non capisco perché non possiamo fargli qualcosa di cattivo come un clistere di Torrone Sanguinolento», riprese Fred, testardo.
«Perché questo genere di cose è proprio da noi!» gli rispose Rose. «E poi sentite, se gli facciamo qualche scherzo del genere lui finirà per risultare la vittima e noi i carnefici, e questo non va bene! Dobbiamo trovare qualcosa che lo umili e in contemporanea gli tiri contro gli insegnati. Niente che venga dal negozio dello zio George, quindi. Pensate fuori dagli schemi Weasley!»
«Ci riesce difficile, visto che siamo Weasley», protestò James.
«Pensi che sia proprio questo il problema?» mormorò Lucy, pensierosa. «Voglio dire, non è che vi abbia fatto questo stupido scherzo solo perché siete Weasley?»
Rose rifletté per un momento, poi scosse la testa. «Non credo…credo che ci abbia fatto questo stupido scherzo solo perché è un adolescente cretino».
«Allora forse l’idea che mi è venuta in mente non funzionerà» disse Lucy, sfiduciata.
«Qualunque piano che non includa le Merendine Marinare è ben accetto!» esclamò invece Rose. «Dicci tutto!»

«Ok, scatta la fase A! Vai, Dominique!»
«Spiegatemi ancora perché mi sono a lasciata convincere ad attuare questo piano cretino»
«Perché sei nostra cugina e ci vuoi tanto bene! E così impari a ridere delle nostre disgrazie!»
«Non ridevo delle vostre disgrazie, apprezzavo solo il senso dell’umorismo del nemico!»
«Be, il senso dell’umorismo del nemico non si apprezza, casomai si disprezza! Vai e non discutere!»
Dominique sbuffò, contrariata, poi si diresse verso Scorpius, che stava uscendo in quel momento dalla Sala Grande.
«Oh, cavolo, scusami tanto!» disse, cadendo a terra dopo essergli andata addosso.
«Non importa», rispose il ragazzo, porgendole galantemente la mano, «in fondo anch’io ero distratto…e poi sei tu a essere caduta, no?»
Dominique fece una risatina un po’ chioccia, sentendosi irrimediabilmente stupida. «Come sei gentile!» squittì infine, fingendosi deliziata. «Tu sei Scorpius, vero? Scorpius Malfoy?»
«Sì», rispose lui, sorridendo, «tu invece sei Dominique Weasley, giusto? Come fai a conoscermi?»
«Oooooh, tutte le mie cugine non fanno altro che parlare di te», ridacchiò Dominique.
Scorpius impallidì leggermente. «Le tue cugine? E cosa dicono?» chiese, cercando di mantenere ferma la voce.
«Credono siano tutte cotte di te, lo sai? Scorpius è bellissimo, Scorpius è sempre gentile, Scorpius di qua, Scorpius di là…scommetto che credono che tu sia il tipo di ragazzo che parla per frasi fatte e regala gigli e rose!» chiocciò Dominique, osservandolo attentamente per non perdersi la più piccolissima reazione. Dentro di sé stava cominciando a godersela un mondo.
Scorpius scoppiò in una risata un po’ incerta. «Già, ma in fondo non mi conoscono, no?»
«No…» sussurrò Dominique, cambiando completamente tono e sbattendo le ciglia. «A me però non dispiacerebbe, conoscerti meglio…» continuò, avvicinandosi di un passo e guardandolo negli occhi.
«Be…sì può fare», le rispose il ragazzo, guardandola a sua volta. «Hai qualche idea?»
Dominique gli si avvicinò ancora di più e gli cinse la vita. «Che ne dici di andare nel bagno dei Prefetti più o meno…adesso?»
Scorpius si guardò intorno guardingo, ma non vide nessuno. «Direi di sì!» rispose, allontanandosi leggermente dalla ragazza. «Fammi strada!»
«Oh, non vuoi farti vedere con me?» chiese Dominique, fingendosi offesa. «Ti vergogni?»
«Certo che no!» rispose Scorpius, scuotendo la testa imbarazzato. «Nessuno potrebbe mai vergognarsi di te! È che…non credi che le tue cugine si arrabbierebbero, se ci vedessero insieme?»
«È probabile», concordò la ragazza, anche se dubitava che le cugine potessero essere arrabbiate più di quanto già non lo fossero. «Allora seguimi, e non stare troppo vicino».
Arrivati al bagno dei prefetti, lo prese per il cravattino e cominciò a baciarlo prima ancora che avesse il tempo di chiudere la porta. «Stai tranquillo», sussurrò, staccandosi un momento per prendere fiato, «tra un minuto si chiuderà da sola».
Scorpius annuì e riprese a baciarla, spingendola gentilmente contro il muro. Dominique sorrise e si divincolò dolcemente. «Ora però chiudi gli occhi».
Non appena il ragazzo ubbidì, prese a spogliarlo velocemente, interrompendosi di tanto in tanto per dargli un rapido bacio. Quando anche l’ultimo indumento fu caduto a terra, Scorpius udì una voce diversa da quella di Dominique, una voce che gli fece gelare il sangue: «Sono un po’ delusa…con tutto quel Quidditch mi aspettavo un fisico meno mingherlino», disse Rose, maligna.
«Vero? D’altronde, da quando volare su una scopa aiuta a far crescere i pettorali?»
Scorpius aprì gli occhi, terrificato: non poteva essere, non potevano trovarsi tutt’e due lì!
«E comunque dubito che esista un qualunque sport che aiuti a far crescere qualche altra parte del corpo…» continuò Lily perfidamente, guardando in basso. Scorpius cercò di agguantare i suoi boxer, ma si accorse con orrore di essere incollato al muro. «Voi…voi…come…»
«I gigli e le rose sono stati un tocco di classe, ma hanno lasciato una traccia tangibile del tuo passaggio», ridacchiò Rose, divertita. «Eh, sì, è stato uno stupido, stupidissimo errore.»
«E gli errori si pagano sempre, non lo sai?» sentenziò Lily, annuendo.
«Ma noi siamo fin troppo buone», continuò Rose, «perciò ti lasciamo andare. Oh, no, non con quelli», aggiunse, quando il ragazzo fece per chinarsi a prendere i propri vestiti. «Visto quanto ci tenevi a toglierli mentre eri con Dominique, sarebbe una crudeltà permetterti di indossarli».
«Ma non posso andare in giro nudo!» protestò Scorpius. «I corridoi sono pieni di gente!»
«Cavolo, è vero! Rose, credi che sia un problema?» disse Lily con teatrale preoccupazione, rivolgendosi alla cugina.
«Sicuramente non nostro», le rispose questa, facendo evanescere i vestiti di Scorpius e puntandogli contro la bacchetta. «Ora esci, su! Non vorrai farci perdere tutto il giorno!»
Non appena Scorpius fu uscito, le due ragazze si sistemarono dietro la statua di Boris il basito per osservare il loro operato.
Proprio in quel momento udirono la voce di James, che come da programma in quel momento stava percorrendo il corridoio del quinto piano. «E le dicevo, professoressa, che sono ancora un po’ confuso sulla Trasfigurazione da uomo ad animale…insomma, volevo chiederle se…»
«Ci sarà tempo per discuterne in aula, signor Potter, non capisco perché mi debba disturbare proprio ora…signor Malfoy! Si può sapere cosa diavolo pensa di fare? E cos’è che sta uscendo dal suo…oh, cielo! Crede di essere spiritoso, non è così?»
Rose e Lily furono scosse dalle risate. «Lo metterà in punizione per i prossimi novant’anni! È magnifico!» sghignazzò Lily, asciugandosi le lacrime.
«Usare l’incantesimo dello zio Bilius per fargli uscire gigli e rose dall’affare è stata davvero un’idea geniale!» concordò Rose. «Lucy è un maledetto piccolo genio».

  
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