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Autore: dfdfdfdfd    22/06/2011    3 recensioni
Isabella era una ragazza di 17 anni che viveva da due anni da sola.
I suoi genitori si erano trasferiti a New York per motivi di lavoro e Bella gli odiava per questo.
Ma se un giorno spuntasse la madre di Bella con una sorpresa.
Magari un nuovo fratello chiamato Edward.
Tratto dal Prologo : < Quando hai voglia di parlare con tua madre fammi uno squillo, adesso vedi di comportarti bene con tuo fratello >
Fratello…mi scappava da ridere.
Io non mi mossi dal divano e quando si aprì la porta un ragazzo, ma no che dico un angelo caduto sulla terra si materializzò davanti a me.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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CAPITOLO 7
 
< Ti penso , costantemente , ma Isabella questo non vuol dire che io sia innamorato di te.
L’amore è qualcosa di puro,bello,senza limiti…io un limite lo vedo. Sei una ragazzina, hai 17 anni e devi vivere ancora la tua vita. Io sono una persona di cui ci si può fidare poco, non sono maturo, ho 25 anni e voglio divertirmi…potrei ferirti,tradirti,ecco perché ieri t’ho detto che io non posso donarti felicità…solo tristezza.>
Quelle parole pronunciate dalla bocca di Edward fecero rianimare il mio cuore, le sue parole erano scariche elettriche,sempre di più,sempre più potenti.
Era questo ciò che voleva,divertirsi…era meglio lasciare perdere.
Non dovevo iniziare questa battaglia interiore,non dovevo iniziare a provare sentimenti verso di lui, non dovevo,non dovevo, non dovevo.
Mi maledivo da sola per quello che avevo compiuto…non era un semplice bacio quello che aspettavo.
Era di più,molto di più.
Mi stava dicendo che io non era la persona giusta,non ero la sua anima gemella,non ero la sua donna.
Se queste erano le sue intenzioni allora da ora in avanti sarebbe stato così,senza più ostacoli,senza più perché o ma, senza più dubbi.
Era stato chiarissimo e forse dovevo ringraziarlo per questo.
 
< Ok…> non riuscii a dire altro, me ne andai dalla mia camera a testa alta mentre le lacrime stavano già fuoriuscendo .
Ne avevo subiti tanti di rifiuti,eppure quel rifiuto era stato il peggiore.
Mi sciacquai la faccia con acqua gelata, mi guardai e non vidi il mio riflesso.
Vedevo una ragazza con un viso spento,stanco,triste.
Ero diventata quella ragazza ? Ero veramente io ?
Solchi nel viso, occhiaie stratosferiche,labbra tramutate in una linea muta.
Per quale motivo ero diventata così ? Per lui…no era troppo.
Scesi le scale, presi la borsa e me ne andai via da lui,correndo nel bosco dietro a casa,lasciandomi indietro pensieri e persone.
Non volevo vedere più nessuno, volevo stare da sola,solo me e il mio corpo.
Camminavo ormai da un’ora…il mio pacchetto di sigarette di smezzato, le mie gambe ormai senza peso,le braccia graffiate dai rami.
Un’ ennesimo ramo ed eccola…come la ricordavo.
Un’ immenso prato faceva  spettacolo di se…era il mio posto segreto,il mio rifugio,la mia vera casa.
Mi misi sdraiata al centro di quel prato,il sole accecava i miei occhi,un silenzio surreale interrotto solo da qualche ronzio d’insetto.
Piacevole,rilassante,calmo,tranquillo.
Ecco cosa volevo…chiusi gli occhi per respirare quell’aria così fresca poi vidi tutto nero.
Il tempo non aveva ore,minuti,secondi…si era fermato nello stesso istante in cui chiusi gli occhi.
Non sentivo più niente,non percepivo più niente intorno a me,solo una calma interiore cercata da anni.
Poi successe...sentii un odore,troppo conosciuto,due braccia mi presero in braccio e mi portarono via.
Perché Edward ? Per quale motivo m’hai trovato ? Non ti voglio più vedere,non voglio più sentire una tua parola,non voglio più soffrire.
Lasciami andare…lasciami da sola,per sempre.
Stavo pensando questo mentre Edward camminava verso casa,io con la testa appoggiata nel suo incavo del collo,inebriandomi ancora una volta di quell’odore maledetto,il suo.
Mi svegliai nel mio letto,sotto le lenzuola,il sole filtrava dalle tende.
Mi sentivo debole,fuori dal mondo…
EDWARDDDD ! Dov’era Edward ?
Mi diressi nel salotto e lo vidi.
Era seduto sul divano,le gambe incrociate,il giornale li copriva il viso.
Iniziai a contemplarlo : le sue gambe fasciate solo da due miseri boxer,la sua canottiera attillata,le sue spalle possenti,le sue mani così affusolate,il suo ciuffo che sbucava dal giornale…basta.
Era troppo per i miei sensi,i miei pensieri.
Un sospiro,il giornale abbassato,i suoi occhi su di me.
Immobile,vicino alla porta,senza dire niente…e cosa potevo dire quando davanti a me c’era il diavolo in persona ?
Colui che era diventata la mia ossessione,la persona che m’aveva rifiutato,illusa,straziata.
Lui non capiva,io prima di tutti non capivo.
Si era alzato mostrando tutta la sua mascolinità,il suo essere superiore…io una ragazza indifesa,in balia delle sensazioni più forti mai provate fino ad ora.
< Ti sei svegliata…>  a quanto pare si.
Era meglio ritornare a sognare,di sicuro faceva meno male della realtà
< Vado a bere > m’incamminai verso la cucina ma due braccia possenti mi presero per la vita,abbracciandomi.
Il suo viso nascosto tra i miei capelli,il suo respiro sul mio collo.
< M’hai fatto preoccupare, non farlo mai più > era un ordine ?
Non lo so, ormai il mio cervello stava fumando,il mio cuore al limite dei battiti,il mio viso paonazzo,il mio respiro mozzato.
Mi divincolai dalle sue braccia, opprimendo la mia volontà di ritornare da lui e baciarlo.
< Sei arrabbiata ? > era sulla soglia della cucina,le braccia incrociate,i suoi occhi incollati a me.
Non ero arrabbiata,ero solo innamorata.
< No…> cercai di sembrare il più possibile fredda,distaccata…ovviamente senza successo.
< Allora perché mi tratti così ? > sputai l’acqua appena messa in bocca…cosaaa ?!
< Io…cosa ? > i miei occhi erano spalancati.
Due ipotesi si erano fatte strade nella mia mente : o si era ubriacato, o mi stava prendendo in giro.
< Per quale motivo mi tratti così ? > un’altra volta quella domanda…optai per la seconda ipotesi.
< Edward non spreco neanche fiato per risponderti,la risposta lo sai già da solo . >
< No non la so,Isabella > sospirai e iniziai a respirare piano.
< Il fatto è che Edward io non voglio essere presa in giro,non voglio illusioni,solo certezze.
Tu non sei una certezza…>
 
POV EDWARD
 
< Tu non sei una certezza..> le parole di Bella mi colpirono in pieno.
Aveva ragione,aveva una fottutissima ragione.
Non ero sicuro di me stesso,di nessuno…ero solo una persona forte fuori,ma debole dentro.
Lei però era diversa,lei era pura,semplice,era…lei.
Non avevo intenzione di perderla ne tanto meno di farla soffrire…
L’amavo,non l’amavo, non lo sapevo.
Sapevo solo una cosa…lei sarebbe diventata mia.
 
 
 
 
 

  
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